Il cielo si andava annuvolando rapidamente, il sole spariva dietro la grigia coltre di nubi che avevano cominciato a rovesciare una leggere pioggia autunnale. Il rumore prodotto dalle gocce che cadevano sulle armature naniche venne interrotto dalla possente voce del Lord Thorgrim Neromaglio, che si era arrampicato (nonostante il notevole armamento) su un mucchio di rocce per essere visto dai suoi coraggiosi guerrieri. Un giorno non ci sarebbe stato bisogno di arrampicate, perché avrebbe avuto i suoi portatori di Scudo personali che lo avrebbero innalzato su di un grande scudo tondo.
Tutti si voltarono ad ascoltarlo, chi fumando una pipa chi sorseggiando un ultimo boccale di amichevole birra, entrambi ottimi modi per scacciare la tensione precedente ad una battaglia come quella. In realtà erano quasi tutti veterani di scontri e scaramucce con Pelleverde o Skaven, ma anche loro erano nervosi, perché questa volta avrebbero dovuto confrontarsi con i Predoni degli Elfi Oscuri, che si stavano guadagnando una temibile fama nei dintorni della Karak. Gli unici ad essere perfettamente tranquilli erano i vetusti Barbalunga, che anzi sembravano al tempo stesso divertiti e delusi dalle espressioni sui volti dei più giovani. Ma si sa che sono dei grandi antipatici, degni di rispetto ma antipatici!
Così parlò Thorgrim, mentre i serventi avvicinavano le macchine da guerra alla linea di battaglia, i muscoli tesi fino allo spasimo per spostare quei giganteschi macchinari.
<< Ascoltatemi tutti, per Grungni, e ascoltatemi bene! Oggi abbiamo il sacro dovere di combattere per riprenderci il nostro onore! Abbiamo il sacro dovere di combattere per vendicare un affronto subito, e vendicare i nostri fratelli caduti! Che i nostri Antenati ci siano testimoni, noi oggi scacceremo una volta per tutte quei dannati, maledetti, schifosi e puzzolenti Elfi Oscuri che hanno gentilmente deciso di scomodarsi dalle loro dimore per venire a disturbare noi nella nostra terra!>> e qui si levarono decise le urla di molti guerrieri, che a sentir parlare di vendetta tutti gli animi, anche i meno coraggiosi, si infiammano.
<< Questi sbarbatelli palliducci si stanno divertendo a catturare la nostra gente per schiavizzarla, depredano le nostre carovane e non accennano a levare le tende di qua! Ma oggi noi gli faremo cambiare idea! Che io sia maledetto mille e mille volte se non riuscirò a vendicare l'affronto che ci hanno fatto catturando Hrafn il Forgiarune, che per primo aveva tentato di scacciarli!>> disse alzando il martello runico in aria come per dirigervi tutta la rabbia che ardeva in lui. E non era il solo: al sentir nominare il povero Hrafn, tutta la moltitudine di guerrieri si era levata in un coro di indignazione e rabbia, e a stento si trattenevano molti dall'andare a caricare il nemico a testa bassa. Un Forgiarune schiavizzato non è una cosa che si vede spesso, e per i Nani è uno degli affronti più grandi, dato che non ne rimangono neanche tanti.
<< Per tutte le trecce del mio trisavolo, uccideremo cento di quegli sciagurati per ogni giorno di prigionia di Hrafn! Gli faremo pentire amaramente di essere venuti fin quaggiù, li faremo piangere ed invocare le loro madri dal dolore! E poi gliele faremo maledire per averli messi al mondo e destinati a combattere contro di noi!>> concluse, scoppiando in una fragorosa risata talmente sicura e senza paura che ormai tutti confidavano in lui per la vittoria di quel giorno. Tutti cominciarono ad annuire e ridere, e scalpitavano per cominciare la mattanza.
<< E adesso, seguitemi Karaz-Ankor! Andiamo a riprenderci il nostro onore e a pareggiare il Dammaz-Kron!>> concluse il Lord, gli occhi che mandavano lampi.
I corni di guerra cominciarono a suonare, ad intonare quel basso e potente canto che scuoteva la terra, così come i passi determinati del muro di scudi che avanzava. I grandi tamburi scandivano il ritmo, e a questi si unirono le profonde voci dei barbuti guerrieri che cantavano l'inno di battaglia tramandato da generazioni di guerrieri passati. Quando un Nano combatte, per ogni nemico che cade sotto i suoi colpi lui grida il nome di un suo Antenato, per fargli sapere che sta continuando la tradizione della famiglia.
Alcuni esploratori del giorno prima avevano riferito l'entità delle forze nemiche e il loro possibile schieramento. Il luogo della battaglia sembrava essere favorevole alla fanteria nanica: un ampio spazio aperto al centro e due corridoi laterali, segnati a destra da quella che molti chiamavano "Collina degli Eroi", un antico lascito dei Nani, a giudicare dalla composizione e dalle iscrizioni. A sinistra un palude infida impediva aggiramenti pericolosi.
Dunque Thorgrim aveva elaborato il piano di battaglia insieme ad Harald Logarson, il Thane che avrebbe avuto l'onore di portare lo Stendardo da battaglia, e Thorksson Barbargento, un forgiarune che voleva personalmente vendicare la cattura di Hrafn.
La linea centrale sarebbe stata occupata dai reggimenti di balestrieri ed archibugieri alternati con le macchine da guerra: un cannone, una balista ed un cannone organo, un'invenzione pericolosa per i nemici quanto per i serventi. Cannone e balista avrebbero preso a fuoco incrociato qualunque cosa avesse minacciato i tiratori, mentre il cannone organo con le sue letali raffiche avrebbe causato un tremendo fuoco di sbarramento nonché scompiglio nello schieramento nemico. Sulle ali quindi si sarebbero posizionate le fanterie, a difesa del centro. L'ala destra direttamente guidata dal Lord coi suoi Martellatori e preceduta dallo Stendardo da battaglia al centro del muro di scudi.
L'ala sinistra invece era guidata dal contingente di Barbelunghe e da Thorksson, che incitava i pivellini, come li chiamava lui, a colpire duro.
Era uno schieramento perfetto, perché la fanteria e i tiratori si sarebbero coperti a vicenda, sia che si decidesse di avanzare che di resistere. Poche cose avrebbero potuto evitare la potenza di tiro schierata, eppure anche i guerrieri avrebbero dovuto lavorare.
Dall'altro lato gli Elfi Oscuri avevano finito di schierare le truppe: ai lati i temibili Corsari, coperti da balestrieri e baliste a ripetizione, degli infernali macchinari il cui funzionamento è astuto quanto i loro creatori. Con grande sorpresa dei Nani il generale degli Elfi stava allineando la cavalleria mostruosa, i Naggaronti, proprio davanti la linea di tiro avversaria...sarebbero stati una facile preda per balestre, e proiettili vari. In campo vi erano anche due Incantatrici, ma la magia non preoccupava molto Thorgrim perché c'era Thorksson, la cui sola presenza bastava a disperdere la Magia selvaggia...per sicurezza egli portava sempre con sè il bastone da Forgiarune con incisa la Runa Maggiore dell'Equilibrio, che contribuiva enormemente a rendere totalmente inefficace la magia nemica.
Infine qualche lanciere, che non destava la minima preoccupazione, ai lati della cavalleria. Sembravano tutti pronti ad attaccare, quando all'improvviso dagli alberi e dai cespugli laterali sbucarono delle "Ombre", dei combattenti furtivi che rispecchiano perfettamente la natura infida e malvagia del loro popolo. Forse sperando negli scarsi riflessi dei Nani, essi sbucarono proprio davanti alla linea di fucilieri, mentre un altro gruppetto dal lato opposto minacciava il cannone laterale posizionato sulla collina, che per fortuna era guardato dai Barbalunga. E fu proprio così che iniziò la battaglia.
Gli archibugieri fecero tuonare i devastanti strumenti scatenando una raffica di proiettili letale per gli infiltratori elfici, che vennero totalmente spazzati via. Dopo pochi secondi, proprio come una macchina bene oliata, i singoli reggimenti di tiratori comprese le macchine da guerra scelsero i bersagli e fecero fuoco: quello che ne seguì fu un vero e proprio massacro. I precisi balestrieri cominciavano a sfoltire i ranghi nemici, mentre la balista (non molto efficace contro l'esiguo numero degli elfi) faceva fischiare in aria gli enormi bolzoni, e il cannone colpiva lateralmente qualche cavaliere e balestriere. Ma ciò che tutti aspettavano era la raffica del Cannone Organo, che quando arrivò fece paura anche agli stessi Nani. Nonostante siano macchinari piuttosto inaffidabili a causa delle frequenti avarie e malfunzionamenti vari, quel primo colpo mandò un boato simile a quello di un tuono e falciò quasi completamente il reggimento frontale di Naggaronti. Brandelli di carne e armature volarono ovunque, ed un coro di esultanza si levò dalle schiere naniche, mischiato ad insulti e ad inviti ad avanzare e morire.
E in effetti fu proprio ciò che accadde: il Generale degli Elfi, colto forse da rabbia, forse da improvviso coraggio folle, spinse i suoi a caricare direttamente in avanti, sperando che non ci fosse tempo per far fuoco un'altra volta.
Nel frattempo a sinistra i corsari e le Ombre si dirigevano verso il cannone, ma venivano intercettati dagli stoici Barbalunga con le grandi asce di famiglia. A destra il Lord fece avanzare i guerrieri per sottrarsi alla letale raffica delle balestre a ripetizione, e il corpo a corpo cominciò. I corsari impegnati a destra si diedero alla fuga, non sostenendo il tiro dei balestrieri nani che copriva l'avanzata del Lord, ma i tiratori elfici avevano preso posizione di vantaggio su di una torretta di guardia, e dovevano essere annientati. Thorgrim avanzò difendendo i guerrieri che, incitati dal Thane, entravano nella torre di guardia e facevano strage dei balestrieri nemici. I corsari in fuga si voltarono e riuscirono a trovare il coraggio per fronteggiare il nemico, ma vennero nuovamente spazzati via dagli attenti balestrieri dietro le linee naniche, posizionati saggiamente dal Lord su un altura rocciosa. La fuga dei Corsari permise a Thorgrim di vedere la retroguardia nemica, composta da qualche lanciere e, soprattutto, dalle due Streghe.
Nel frattempo sull'ala sinistra il combattimento tra Corsari e Barbalunga si trasformò in un macello, la furia degli elfi a stento controllata dai veterani. Il Forgiarune avrebbe voluto dargli supporto, ma spostandosi da quel lato avrebbe lasciato scoperto il fianco e reso vulnerabili i balestrieri delle retrovie a dei lancieri nemici in avvicinamento, quindi decise di intercettare questi ultimi e li caricò coi guerrieri, nonostante ci fosse la palude in mezzo.
Al centro un'altra raffica di proiettili, anche se il potente cannone organo aveva fatto cilecca, costrinse il Generale Elfo a piegare sul lato sinistro (destro, per i Nani) per sottrarsi alla potenza di tiro centrale. Mentre lui salvava la pellaccia, tutta la sua guardia del corpo veniva fatta a pezzi da dardi e proiettili di archibugio. Ora il fronte centrale degli elfi era completamente sventrato, e non rimaneva più nessuno che potesse minacciare i tiratori.
A sinistra purtroppo molti Barbalunga persero la vita, soverchiati dal numero della furia assassina e malvagia degli Elfi Corsari, che si diressero con ostinazione verso il cannone e riuscirono a raggiungerlo, non prima però che i serventi, raggiunti dalle urla di rabbia di Thorksson, facessero fuoco sul Generale nemico che stava per mettersi al riparo dietro i boschi. Un colpo quasi disperato, potrebbero dire molti, ma non per degli abili artiglieri nanici! Infatti la palla di cannone centrò in pieno l'Elfo, facendolo saltare per aria. Si capiva ormai che i Nani erano in netto vantaggio.
A destra tutti videro la fine del cavaliere elfico, e il Lord ne approfittò per fare strage coi suoi martellatori. Caricando a testa bassa le retrovie, incurante dei colpi di balista che lo sfioravano, massacrò con il suo martello le due Incantatrici, coperto dalla guardia del corpo, che rimasero paralizzate da quella carica furiosa ed inaspettata. Tolte di mezzo le Incantatrici malvagie, che comunque non avevano recato alcun danno all'armata nanica, continuò imperterrito il massacro finché tutta l'ala sinistra nemica non si diede alla fuga. Lì la battaglia era vinta.
Ma a sinistra per i Nani non stava andando come previsto: i serventi del cannone erano stati fatti a pezzi dai Corsari e dal loro capo, un Assassino che si distingueva per la quantità di attacchi che riusciva a portare in pochi secondi con le sue due spade, mentre i serventi del cannone organo erano stati spazzati via da un'improvvisa raffica di dardi di alcuni balestrieri (ormai ce n'erano pochi) rimasti. Fortunatamente i nemici si accorsero che il resto dell'esercito era perduto, e si ritirarono velocemente sotto il fuoco dei balestrieri, decisi a vendicare la morte dei coraggiosi serventi.
I guerrieri di Thorksson avevano distrutto i lancieri rimasti, e così tutti gli Elfi Oscuri sul campo fuggirono gridando aiuto e si salvi chi può.
Nonostante la loro grande abilità, i Barbalunga erano stati massacrati dai Corsari e pochi erano sopravvissuti al feroce scontro. Inoltre due cannoni preziosi erano rimasti senza serventi, ma la battaglia era stata vinta in modo decisivo, una moltitudine di Elfi Oscuri giaceva al suolo e i rancori erano stati momentaneamente placati.
Quel giorno i Nani si vendicarono e scacciarono gli Elfi Oscuri dalle loro terre, ma la vittoria della Collina degli Eroi fu solo il primo passo verso la liberazione del vecchio Forgiarune Hrafn. Per quello, Lord Thorgrim avrebbe dovuto sfidare Lokhir in persona, il capo degli schiavisti elfici, e l'avrebbe dovuto ripagare con la stessa moneta: il sangue.
Dom Apr 21, 2024 1:52 am Da Krox
Titolo: Vendetta alla Collina degli Eroi 
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