Scontro a Villa Blucher

1^a settimana alla ricerca della Fortezza Errante_:
Era una giornata dal cielo coperto e l’ esercito elfico si muoveva a velocità elevata perché sapeva che si trovava in territorio nanico,  se fossero arrivati in tempo nella foresta senza farsi scoprire dai nani si sarebbero trovati al sicuro tra la fitta vegetazione di quella selva. Quarion era a capo dell’ armata e stava guidando un piccolo contingente di avanscoperta composto da diciotto leoni bianchi del Chrace, trenta Guardie del Mare di Lothern e nove Principi Drago del Caledor guidati dal Principe Seregon con il suo braccio destro Narbeleth, tetro mago della Morte. Era mezzogiorno, ed in lontananza si vedeva già la foresta; stavano scendendo un ripido pendio all’ ombra di una misteriosa acropoli in rovina. Quarion, ormai, non si stupiva più di trovare architetture arcane o monumenti mistici; ha vagato per settimane in quelle terre, percependo sempre di più la presenza della Fortezza Errante quindi, era pronto a tutto, o quasi. Era pomeriggio inoltrato quando giunsero al limitare della foresta; per trovare un posto sicuro dove accamparsi per la notte iniziarono a marciare lungo il muro di alberi; le guardie del corpo del Re Fenice entrarono nella fitta vegetazione mentre il resto dell’ armata gli affiancava da fuori. Dopo circa un’ ora i Leoni Bianchi trovarono Villa Blucher, un’ alquanto strana struttura a tre piani, coperta da edera con la vegetazione che sbucava dalle finestre; possenti mura in pietra tenevano in piedi la casa; una volta quella villa apparteneva alla famiglia Blucher, da cui prende il nome; era una famiglia bizzarra, neanche le tribù locali si avvicinavano a quella casa, giravano voci che i padroni riuscissero a parlare con gli animali, addestrarli per poi usarli come guardie. Oggi la Villa Blucher è abbandonata da ormai un paio di secoli, da quando l’ ultimo membro della stirpe è scomparso è diventata parte della foresta. Seregon vide una collina in lontananza e la fece subito notare a Quarion che si arrestò e disse: “Siamo a casa.” Infatti, quella non era una normale collina ma bensì un incudine di Vaul che rappresentava la presenza di elfi nelle vicinanze; Quarion diede l’ ordine di accelerare il passo e in meno di mezz’ ora si trovarono a circa trecento metri di distanza dall’ incudine; ma fu quella vicinanza alla collina a tradirli.
Un boato ruppe il silenzio pomeridiano, fuoco e fumo si manifestò in cima alla collina e decine di palle di piombo sfrecciarono sulle teste degli elfi andando ad atterrare poco più dietro sollevando un polverone; poi, da dietro la collina sbucarono decine e decine di piccoli ometti dalla barba lunga armati di asce e archibugi: i Nani. Quarion prese in mano la situazione, mise tutti in posizione di difesa ma ci fu un problema, mancavano i Leoni Bianchi; nonostante ciò iniziò a fluttuare su una pila di pietre e si sollevò da terra per farsi notare al generale nemico. A questo punto un nano diverso dagli altri, decorato da pietre preziose e rune scintillanti alzò il suo possente martello ed urlò “Siete entrati nel nostro territorio! Retrocedete subito!” Quarion, senza ombra di paura sorrise e disse con voce tranquilla “Non se ne parla, noi siamo arrivati fin qui per conquistare questi territori e non ci fermeremo davanti ad una compagnia di paffuti nani.” A queste parole il Nano s’ infuriò e dichiarò carica, ma gli elfi furono molto più veloci e in men che non si dica i destrieri elfici, bardati dalla leggerissima corazza in Ithilmar e cavalcati dai temibili Principi Drago guidati da Seregon, si trovarono già a metà strada tra il resto dell’ armata e una truppa di Guerrieri nani; poi, il suono del galoppo venne sovrastato da quello del cannone organo in cima all’ incudine e, anche in quel caso, decine di proiettili sfrecciarono nell’ aria in direzione della cavalleria, ma a pochi metri di distanza da essi, le cannonate deviarono e caddero a terra; soltanto un colpo centrò il bersaglio che colpì ed uccise un nobile Principe Drago.  Le scintillanti armature del drago sommate alla presenza della benedizione di Asuryan, Dio degli elfi, sulla collina; salvarono gran parte dell’ unità; nonostante ciò Seregon fu furioso per l’ accaduto e caricò con tutta il suo furore la piccola unità di guerrieri riuscendo anche a sfidare il Thane che alla vista del Mantello di Barbe del Principe si terrorizzò ma non lasciò ne abbandonò la posizione ed accettò la sfida; fu una sfida abbastanza breve, il principe fu più veloce del nano ed in un attimo la Spada degli Ogri penetrò la corazza del leader nanico ferendolo mortalmente. Alla vista di quella perdita gli archibugieri che affiancavano i guerrieri caricarono lateralmente i Principi Drago: gli uomini del Caledor erano in trappola. Fu a quel punto che dalle dita di Quarion spillarono fontane di fuoco in direzione dei nani Barbalunga avvolgendoli nelle fiamme magiche, ma la potenza che impregnò nel lanciare quell’ incantesimo fu troppa, talmente tanta che ci furono anche vittime elfiche. Dopo aver lanciato quella magia i nani, per vendicasi, fecero bombardare la truppa delle guardie del mare con un Girocottero, uno strano marchingegno volante dei nani; il bombardamento fece ancora altre vittime ma le Guardie del Mare non si intimorirono ma presero in mano gli archi perché i Barbalunga gli stavano per caricare.
Intanto, non molto lontano il Principe era talmente assetato di sfide che sfidò il portatore dello stendardo da battaglia dei nani; questa volta il portatore si fece prendere dal panico e lasciò cadere lo stendardo nel fango; ma non ebbe vie di fuga quindi dovette accettare la sfida; anche questa non durò a lungo, un attimo dopo il corpo del nano giaceva sul suolo umido e sporco, accanto al suo stendardo e al Thane; il campione dei guerrieri volle vendicarsi e sfidò anche lui il principe ma non fece in tempo di finire di insultarlo che la testa gli cadde dal collo e ruzzolò sotto i possenti zoccoli dei destrieri elfici, e tre. Sul fianco gli archibugieri cercavano di uccidere in ogni modo possibile i cavalieri ma la vicinanza all’ incudine faceva si che neanche con una cannonata le loro armature si potessero sciupare. Le Guardie del Mare non avrebbero resistito a lungo con i Barbalunga addosso e i cavalieri erano occupati su due fronti e non potevano corrergli in aiuto, ma fu a quel punto che da dietro l’ incudine, della foresta sbucarono i Leoni Bianchi che con velocità fulminea caricarono e distrussero il cannone poi, quando gli altri nani si accorsero dell’ accaduto ripiegarono ed i guerrieri corsero fuori dal campo di battaglia mentre gli archibugieri cercarono riparo nella foresta, a questo punto, grazie all’ eroica carica dei Leoni Bianchi di Chrace, i Principi Drago riuscirono a riorganizzarsi e a caricare sul retro i Barbalunga che stavano per inseguire e massacrare le povere Guardie del Mare con Quarion al suo interno. La truppa nanica non si aspettò questa carica sul retro e, in preda al panico, fuggirono anche loro; a questo punto il generale dei nani ordinò ritirata totale e fu così che gli alti elfi conquistarono quelle terre; un buon avamposto, non troppo vicino alle capitali nemiche ma neanche troppo lontano dai confini nemici. Quarion, fiero della propria armata premiò i Principi Drago per le loro gesta valorose con uno stendardo bellissimo da portare in battaglia; gli elfi festeggiarono a lungo ma le costruzioni di una fortificazione non erano molto lontane, erano in guerra e non c’ era tanto da festeggiare, infatti Quarion non sapeva che l’ armata elfica di Keltis ha avuto la peggio contro le orde del caos e che sono stati costretti a ritirarsi nella capitale avendo cosi un’ armata in meno; ma molto presto sarebbe arrivato un messaggio dove spiegava la caduta dell’ armata di Keltis e il perché dell’ alleanza con gli stessi Guerrieri del Caos.
L’ avventuriero_:

Mithrandir

Complimenti e un buon racconto domanda è preso da una partita ?

Certo, piu precisamente da una partita di una campagna, ho deciso ti scriverci una storia perché l ho trovata bellissima quella partita :-)

anche io ho preso dei racconti da alcune mie partite