Progetto BG dei Conti Vampiro

Data l'uscita di End Times, mi è stato chiesto quale BG avrei pensato se avessi voluto radunare un esercito di Conti Vampiro.
Sarebbe un'Armata a tema, mono-necromantica e senza Vampiri.

Le Guerre Vampiro sono da lungi terminate, il potere dei malefici Von Carstein spezzato grazie al sacrificio di generazioni di uomini ed eroi. Questi lunghi e tetri conflitti dimostrano che nemmeno il potente Impero deve mai abbassare la guardia perché il nemico non è solo oltre i suoi confini ma che si annida al suo interno. Per duecento anni il terribile conte Vlad ha governato sotto falso nome la provincia, protetto dall'ignoranza, dalla segretezza, dalla corruzione e dall'avidità degli altri magnanti dell'Impero. Da un lato abbiano duecento anni di storia falsa, la facciata che il Conte mostrava all'esterno; dall'altro lato abbiano una realtà più oscura della notte. Eppure per tutti quei duecento anni c'era qualcuno che urlava a gran voce per avvertire cosa stava accadendo. Si trattava dei Von Totenkampf. Un'antica schiatta di nobili, un tempo nobili della Sylvania, ora cavalieri di ventura dopo che le loro case furono bruciate dal Conte Vlad.
Nobili, potenti e forti nella fede in Sigmar, i Von Totenkampf riconobbero subito la minaccia rappresentata da Vlad e cercarono di salvare la propria terra prima che fosse troppo tardi. Chiamarono a raccolta le loro forze e mandarono messaggi ad Altdorf, nell'Averland e nello Stirland ma nessun aiuto giunse mai. Consigliati da una misteriosa figura, che alcuni storici sussurrano che non fosse altri che Mannfred Von Carstein stesso, i membri della Corte Imperiale rifiutarono di farsi coinvolgere in un conflitto locale o che gli stessi Conti Elettori dell'Averland e dello Stirland si scontrassero mentre il Conte del Talablecland si proclamava Imperatore.
Abbandonati a loro stessi, i nobili Von Totenkampf vennero sconfitti, il loro castello espugnato. Pochi sopravvissuti riuscirono a fuggire a continuare la loro schiatta. Nessuno si curò di ciò, anche perché Vlad premiò il fratello del Barone con il titolo di Barone e gli diede le Terre dei propri avi. Gli altri nobili della Sylvania capirono in fretta la lezione.
Passarono duecento anni e quando l'Impero raggiunse il punto più basso della propria decadenza dai tempi di Bramadoro, Vlad diede inizio alle Guerre per diventare l'immortale Imperatore Vampiro. Per quarant'anni l'Impero venne attraversato dalle Terre Imperiali e in molti credettero che fu solo perché Vlad voleva essere certo di indebolirlo al massimo. Pochi sanno che tra chi lo affrontò c'era una figura vestita di lunghi stracci che camminava con un bastone ed era seguito da un terribile segugio. Ovunque andasse l'esercito di Vlad, questa figura lo precedeva e al suo passaggio i morti risorgevano. Ma questi cadaveri non andavano ad aggiungersi alle schiere dei Conti Vampiro ma anzi le attaccavano. Molte vittorie ottenute su Vlad furono possibili perché gli eroici cavalieri degli Ordini trovavano le sentinelle e i segugi esploratori dei Vampiri divorati, o perché un gruppo di zombie impazziva e bloccava i rinforzi oppure si dissolveva. Si trattava di piccoli avvenimenti che mai destarono grandi sospetti in Vlad ma che poco prima della campagna finale rivelarono la propria pericolosità.
Mentre era in viaggio a mietere vittime Vlad venne raggiunto da un messaggero. Il Barone Helmut von Totenkampf avvisava che il Conte Elettore dello Stirland aveva lanciato un'offensiva contro la Sylvania e che i Figli Esuli Totenkampf erano alla loro testa. In molti sussurrarono la propria rabbia per questo oltraggio ma Vlad li calmò. Capiva che si trattava solo di una mossa disperata, un estremo tentativo, per prendere tempo. Ordinò al figlio del Barone di prendere con se una vasta schiera di scheletri guerrieri e di marciare in aiuto del padre e poi di raggiungerlo ad Altdorf. Il ragazzo non giunse mai nella capitale. Invero non raggiunse nemmeno la Sylvania. Appena notte dopo essere partito, i suoi stessi guerrieri si ribellarono, uccisero i necromanti che erano con lui e lo misero in ginocchio. Una vestita lacera e accompagnata da un cane zombie si presentò al giovane Vampiro che urlò la propria rabbia a vederlo. Il fratello maggiore di Helmut aveva avuto quattro figli. Due erano caduti combattendo con il padre, uno era fuggito nello Stirland ma il quarto, il più giovane, non era nelle terre paterne al tempo. Nato con potenti poteri magici, era stato cacciato dalla famiglia quando era stato scoperto a studiare le arti della necromanzia. Consapevole di essere stato risparmiato, ora cercava vendetta per il padre e l'avrebbe ottenuta. Fu con estremo piacere che osservò il sole bruciare le carni dell'odiato cugino alle prime luci dell'alba.
Con i cavalieri forniti da Vlad, Thomas von Totenkampf marciò verso la Sylvania e raggiunse Castel Drakenhof mentre le armate dell'Impero fronteggiavano i non-morti. Alla sua vista gli uomini si affrettarono a fuggire mentre il Barone Helmut si diresse per salutare il figlio. Chi poté assistere, raccontò di temibili urla lanciate dal Barone, le stesse che lanciavano coloro che avevano la sventura di essere divorati vivi dagli zombie. Thomas completò la sua vendetta saccheggiando il castello. Vlad non venne mai a sapere cos'era successo, così come molti altri, e invero anche Konrad pensò che l'atto fosse colpa del tradimento di qualche Vampiro e ciò non fece che alimentarne la paranoia.
Si dice che fosse una figura accompagnata da un lupo zombie a convincere i necromanti al servizio del Conte ad abbandonarlo a Landa Torva.
Quando Mannfred tornò dal suo viaggio a Khemri era ben consapevole della minaccia segreta e si preparò bene a come gestirla. In molti sussurrano che ci fosse Mannfred stesso dietro a molte azioni di Thomas ma è difficile slegare un singolo filo nel richiamo di inganni che è la vita dell'Infame Vampiro. Si dice che i due si affrontassero alle porte della Sylvania e che Thomas fosse sconfitto.
Eppure una voce, un sussurro tra il Clero Sigmarita volle che una figura si accostasse al Gran Teogonista Kurt III nei giorni immediatamente precedenti all'assedio di Mannfred e che gli sussurrasse veleno nelle orecchie. Alla fine, in un gesto blasfemo agli occhi di Sigmar, Kurt recitò l'incantesimo del Liber Mortis e l'esercito del Conte si dissolse. Cosa accadde a quella figura divenne leggenda. Gli arcielettori gli diedero la caccia ma la possibilità di vittoria definitiva contro la minaccia dei Vampiri sviarono le loro azioni.
Dalla Battaglia della Palude Infernale nessuna notizia certa si è più avuta di quella figura che è diventata parte integrante del folklore locale. Un individuo, accompagnato da un terribile segugio, che si aggira nelle campagne assalendo le carrozze nere dell'aristocrazia della notte, traendone i temibili occupanti e dandoli in pasto ai propri zombie.

Carino qualcosa di diverso dal solito vampiro assetato di potere qindi originale.

Grazie, troppo gentile