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| | La Legiione deii Guerrrriierrii dell Fullmiine | |
| | Autore | Messaggio |
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The king Goblin
Numero di messaggi : 88 Età : 34 Località : Firenze Data d'iscrizione : 26.01.08
| Titolo: La Legiione deii Guerrrriierrii dell Fullmiine Lun Mar 24, 2008 7:52 am | |
| Quella che segue può essere le storia di qualunque di voi, sia che siate un nobile, un soldato o un miserabile, perché ogni singola azione, dalla più semplice alla più complessa e intricata, è un singolo filo di una enorme tela, è causa e conseguenza di un’altra azione e così via, all’infinito, fino alla fine dei tempi, e non potete farci nulla… Siamo parte integrante e allo stesso tempo nulla, di una immensa trama tessa da mani di esperto, che intreccia i destini di ogni individuo e ne costruisce l’avvenire, esso è il nostro signore, la nostra guida, la nostra salvezza in un mondo nel quale saremmo solo in grado di perderci: Tzeentch è il suo nome… | |
| | | The king Goblin
Numero di messaggi : 88 Età : 34 Località : Firenze Data d'iscrizione : 26.01.08
| Titolo: Re: La Legiione deii Guerrrriierrii dell Fullmiine Lun Mar 24, 2008 7:52 am | |
| Prologo All’estremo nord di Kislev, il paesaggio non è altro che una enorme distesa di pianure accarezzate dalla neve fresca e coccolate dal vento del mattino, solo uno stretto valico montano, che sembra sia stato fatto nella montagna con un gigantesco colpo d’ascia, separa queste verdeggianti lande dalla desolazione assoluta… Non è raro infatti che qualche sparuta banda di guerrieri in armatura pesante e abomini simili a capre discenda il passo, e finora siamo sempre riusciti a fermarli perché essi sono indisciplinati e malorganizzati, l’esatto contrario della solida disciplina degli uomini di Kislev che viene impartita loro sin dall’infanzia… Queste sono le terre del Mark, il primo baluardo della civiltà contro le forze del caos… Queste sono le terre del Boiardo Sergej Derevko e della sua unica figlia Ludmilla… Diversamente dalle altre ragazze come lei, figlie di nobili e destinate a una vita adatta al loro rango, Ludmilla dimostrò di avere ereditato dal padre la passione per il combattimento e tutte le arti cosiddette “maschie”, spesso maneggiava spade di legno sin da poco più che ragazza contro i figli dei servi di palazzo, poi, col passare degli anni, divenne una splendida ragazza, dai capelli biondi tenuti corti e gli occhi di ghiaccio, e una delle migliori spadaccine del Mark, si diceva che in duello abbia sconfitto tutti i soldati della guarnigione, nonche i capitani…; era suo padre in gonnella a tutti gli effetti,dicevano tutti nella città, addirittura si dice che una volta fu invitata da alcuni soldati in una delle piccole taverne di Deregrad, alla fine della serata era l’unica rimasta in piedi, alticcia ma sempre in piedi, mentre tutti gli altri giacevano esanimi al suolo ubriachi di Vodka Kislevita… Fu proprio in quegli anni, durante alcune sparute incursioni di uominibestia e guerrieri del Mark, che venne soprannominata la Principessa Guerriera dopo che sconfisse un capobanda in duello staccandogli la testa di netto con un singolo colpo… Poi un giorno avvenne l’inaspettato… | |
| | | The king Goblin
Numero di messaggi : 88 Età : 34 Località : Firenze Data d'iscrizione : 26.01.08
| Titolo: Re: La Legiione deii Guerrrriierrii dell Fullmiine Lun Mar 24, 2008 7:52 am | |
| Capitolo 1 – L’incursione del Caos Le torri di guardia al passo avevano già dato l’allarme, ma stavolta non si trattava di una solita scorribanda, diversi stendardi di guerrieri e uominibestia varcarono il passo quel giorno, la Legione di Van Daal aveva disceso la desolazione del caos, e non si sarebbe fermata tanto facilmente… Nebuchadnezzar Van Daal, osservò per la prima volta le terre del Mark, verdeggianti e rigogliose, l’esatto opposto delle distese interminabili di vuoto che costituiscono la desolazione, sapeva che il giorno della sua affermazione sarebbe arrivato, sin da quando le prime bande di uominibestia avevano giurato la loro sottomissione, aveva capito che quelli erano singoli tasselli di un progetto più grande, Amon, il suo signore e il patrono della sua tribù lo aveva scelto, sì proprio lui, il guerriero di Norsca era cresciuto e ora avrebbe adempiuto al compito che il suo signore gli aveva assegnato… Una notte il suo signore gli apparve in sogno, gli disse che aldilà del passo che segna il confine della desolazione con le terre dei mortali, esiste un tempio dedicato a lui, che il tempo e la predisposizione degli umani a dimenticare hanno lasciato al suo destino, ignari che al suo interno si cela un tesoro, un artefatto, forgiato in tempi antichi, creato tra le fiamme multicolori della mutazione dal dio Aquila in persona, questa sarebbe stata la prova per il guerriero di Norsca, che lo avrebbe portato all’immortalità se fosse riuscito nell’impresa… A bordo del suo carro da guerra Nebuchadnezzar inizio a descrivere un cerchio attorno a se poi lo continuò nell’aria con le dita che parevano disegnari archi di luce iridescente, e continuò fino a quando i suoi occhi videro solo fasci di luce che mano a mano diventavano fuoco multicolore, dalle fiamme cremisi e blu cobalto uscì una figura dalla testa di Aquila, i suoi occhi come rubini fissarono per un attimo van Daal, scrutandolo fin nel profondo della sua anima… “Dimmi mio prediletto, Amon ti ascolta...” “Le tue legioni hanno oltrepassato la desolazione, siamo pronti per attaccare nel tuo nome, mio signore…” “Non ti aspettare una battaglia facile, ti attende una truce resistenza e un’occasione molto particolare…” rispose la figura “Perché parli per enigmi?” chiese Nebuchadnezzar “Perché io ho visto… troverai la stella, e incontrerai il tuo destino, e io sarò li con te…” Le fiamme iniziarono a vorticare intorno al guerriero per poi entrare dentro di lui fino ad assimilarsi nel corpo, con ampia gratificazione van Daal riaprì gli occhi… “Avanti, miei uomini…” | |
| | | The king Goblin
Numero di messaggi : 88 Età : 34 Località : Firenze Data d'iscrizione : 26.01.08
| Titolo: Re: La Legiione deii Guerrrriierrii dell Fullmiine Lun Mar 24, 2008 7:53 am | |
| Capitolo 2 – La Battaglia della piana del Mark Tutta l’esercito a disposizione del Boiardo era schierato su di una unica fila di battaglia, gli stendardi al vento fieri sventolavano al richiamo del vento, al centro di quella formazione risiedeva Sergej la sua enorme ascia gli penzolava stancamente dalla mano, al suo fianco Ludmilla, la sua spada flamberga era appoggiata al terreno, tutt’attorno regnava un silenzio quasi innaturale… Dall’altra parte del campo di battaglia l’orda del caos avanzava; la prima linea, composta da enormi branchi di uominibestia avanzava veloce lungo le verdeggianti pianure del Mark, dietro di loro, la seconda linea costituita dalle truppe d’elite, guerrieri e cavalieri in armatura pesante, la cui anima era stata perduta da chissà quanto tempo, al centro di quella formazione il gigantesco carro da guerra di Nebuchadnezzar van Daal pareva torreggiare sulle truppe… Ora i due eserciti erano uno di fronte all’altro, come a lanciarsi una sfida, da una parte, una sbavante orda di uominibestia e guerrieri in armatura che urlava e batteva le proprie armi contro gli scudi, dall’altra una solida linea di guerrieri kisleviti temprati dal clima rigido e dalle battaglie in silenzio come se stessero aspettando il loro fato, in ogni caso una visione inquietante per qualsiasi esercito Al cenno di Nebuchadnezzar la prima linea si lanciò in avanti a grandi falcate, mentre le cavallerie pesanti iniziarono la loro manovra lungo i fianchi, dalle linee kislevite emersero gli arcieri, le loro salve oscurarono il sole prima di cadere sui bersagli, molti uominibestia caddero con urla di dolore e vennero calpestati dai propri compagni; poi come un’onda si infrange sugli scogli, l’orda caricò a testa bassa le linee dei kisleviti, che nonostante il grande impatto tennero la posizione; nello stesso momento, il carro da guerra inizio la sua avanzata, accompagnato dai guerrieri in armatura che iniziarono a intonare come un sottile sussurro una litania di guerra… La linea aveva retto il primo assalto, Sergej e Ludmilla abbatterono un uomobestia ad ogni colpo sferrato, ma per ogni caduto, un altro uomobestia prendeva il suo posto, e così via, nessuna delle due parti sembrava cedere il passo, ma poi… L’Immenso carro da guerra continuò la propria avanzata calpestando i poveri uominbestia che vi si trovavano dinnanzi, poi l’auriga , una volta giunti abbastanza vicini, spronò i destrieri a raddoppiare i propri sforzi, alcuni uominibestia videro il sopraggiungere del carro e riuscirono a scansarsi mente altri venivano investiti dalle ruote e dagli zoccoli dei cavalli, dietro l’elite di Guerrieri del Caos continuò a correre ansiosa di raggiungere il combattimento… E fu così che Ludmilla e Sergej si pararono dinnanzi al carro come ad attenderlo, sapevano che ogni esitazione sarebbe stata fatale, ma in cuor suo sapevano anche che tutto ciò era necessario, in quanto se il condottiero fosse stato sconfitto, l’orda si sarebbe dispersa… Sergej si tolse dalla folle corsa del carro, ma la stessa cosa non sembrava farla Ludmilla che era rimasta lì china, neanche l’arma in mano… All’ultimo istante Ludmilla raccolse l’asta mozzata di uno stendardo degli uominibestia, poi con un rapido spostamento laterale si tolse di scatto dal tragitto del carro e con un secco rumore mise l’asta in mezzo alle ruote del carro… Nebuchadnezzar aveva visto il bersaglio della sua carica, un nutrito manipolo di guerrieri in armatura pesante, certamente l’elite di quell’esercito, man mano che si avvicinò scorse i volti dei guerrieri, ne vide uno staccare di netto la testa di un Gor con la sua ascia, ne vide un altro assalito con ferocia da quattro ungor, che con la forza dell’impatto lo fecero cadere da terra, poi vide un guerriero enorme con l’ascia salda in mano urlare ordino ai propri uomini poi vide una ragazza con in mano uno spadone a due mani……… una ragazza, come poteva esserci una donna in un campo di battaglia, si chiese, e poi in atteggiamento di sfida era ancora li, nel bel mezzo della traiettoria del carro… poi la sua attenzione venne attirata dal luccichio dell’asta metallica di uno stendardo che giaceva dinanzi ai piedi della “guerriera”… e improvvisamente vide tutto chiaro, con un improvviso balzo all’indietro, van Daal si buttò dal carro un istante prima che questo privato delle sue ruote sbalzasse fuori dall abitacolo l’auriga che in tante battaglie all’interno della desolazione lo aveva accompagnato… Poi vide la ragazza prendere in mano lo spadone e correre verso di lui… I due ingaggiarono un fiero combattimento con nessuno dei due che sembrava avere la meglio sull’altro, entrambi nonostante il peso delle loro armi duellavano più velocemente di qualsiasi altro guerriero che partecipava alla battaglia Improvvisamente avvertì una sensazione strana come se del fuoco iniziò a bruciargli dentro, e sentì che una forza sovrannaturale sembrava volere prendere il predominio su di lui, poi Nebuchadnezzar perse i sensi… Il Condottiero inizio a risplendere di fiamme vermiglie che gli vorticavano intorno fino a inglobarlo del tutto, per poi dissolversi… “Alla fine ti ho trovato…” la voce del Condottiero appariva molto più cavernosa ora agli occhi di Ludmilla, quasi una voce sovrannaturale, nella frenesia del combattimento poi, aveva costretto il suo avversario ad indietreggiare e a costringerlo solo alla difesa, fino a quando lui non inciampò all’indietro nel cadavere di un Guerriero del Caos… Ora il suo avversario si trovava supino ai suoi piedi, lei con lo spadone saldamente in mano porse la lama insanguinata alla gola del nemico… “Avanti Colpisci… Sapevo che questo sarebbe stato il mio destino, morire contro la Stella…” “Non capisco di cosa tu stia parlando” ribattè Ludmilla… “ Devi portare il mio fato al compimento, avanti colpisci, molti uomini sono caduti, e ora non vuoi vendicarli?” Non Appena Ludmilla alzò lo spadone sopra la sua testa,Van Daal ritornò in piedi a velocità spaventosa e abbracciò Ludmilla, si formò una bolla dai colori cangianti intorno a loro, poi ci fu un boato di Luce impressionante, e quando il bagliore sparì, dove combattevano i due contendenti un istante prima, non c’era più nulla… | |
| | | The king Goblin
Numero di messaggi : 88 Età : 34 Località : Firenze Data d'iscrizione : 26.01.08
| Titolo: Re: La Legiione deii Guerrrriierrii dell Fullmiine Lun Mar 24, 2008 7:53 am | |
| Capitolo 3 – La Stella di Tzeentch Ludmilla riprese finalmente i sensi, le sembrava di avere dormito per mille anni, le girava la testa terribilmente; quando trovò la forza di aprire gli occhi, non capì nulla; tutto attorno a lei vorticava in una mescolanza di colori iridescenti, era come essere dentro un vortice arcobaleno, poi da questa mescolanza ne uscirono una moltitudine di figure simili a degli uomini però molto più contorti, dalle loro nodose mani sembrava uscire la stessa sostanza del quale il luogo era fatto; le figure iniziarono a fissarla con attenzione, la squadrarono, le girarono attorno, poi scoppiarono in una risata isterica e poi scomparvero… Lentamente i colori scomparirono fino al lasciare Ludmilla in un immenso spazio bianco vuoto; dall’orizzonte poi emerse una figura che si diresse a grande velocità verso di lei, quando riuscì finalmente a distinguerla, Ludmilla capì che si trattava di un essere dal corpo esile e dalla testa di aquila, vestiva di una fine veste di seta e brandiva un bastone iridescente dai colori cangianti… “Salve…” La figura parlava con una voce quasi spettrale “Dove mi trovo… “ Rispose Ludmilla “Sei a casa ,Stella dei Cieli, questo è quello che voi chiamate con molta ignoranza “centro della desolazione”, questo è il caos , la quintessenza natura del caos per essere precisi, qui il nostro signore governa su tutto e su tutti e il suo sguardo onniveggente prevede i destini di ogni vivente, tranne uno… ma vieni ora, ti porterò a conoscerlo, avrete molte cose da dirvi…” Bastò una minima concentrazione del signore del mutamento per creare nel piano una struttura magica a forma di disco e invitò Ludmilla a salirci, poi con un ampio vorticare delle sue nodose mani creò un buco nello spazio bianco dove erano e vi si infilò dentro, con il disco al seguito… Aldilà del bianco si ergeva un enorme salone costituito da una enorme scalinata sulla quale demoni e mortali camminavano insieme, le pareti erano fatte di un materiale sconosciuto che cambiava colore alla luce e assumeva le tonalità dell’iride. Alla cima di questa scala stava lui, il grande manipolatore, l’onniveggente Tzeentch era talmente immenso che sembrava reggesse lui il soffitto di quell’enorme salone, il suo non era un volto ma bensì mille che guardavano in ogni direzione e sembravano scrutare fino nel fondo dell’anima di ogni presente… Lentamente il signore del mutamento e il disco con sopra Ludmilla si avvicinarono all’essere, fino a quando non sembravano che un insignificante puntino in confronto alla massa del sommo… “Mio signore…” esordì il demone “Ho previsto il tuo arrivo Amon, e ho previsto che hai portato con te la Stella è così?” interruppe il sommo “Si è così” rispose Amon Una delle mille facce del signore si concentrò e Ludmilla iniziò a levitare, tale fu lo stupore e il terrore che tutto ciò le causava, che non riuscì a dire una solo parola mentre lentamente si vide rinchiusa in una bolla simile a quella che la aveva portata via dalle sue terre di kislev… Ludmilla si risvegliò ancora in un immenso vuoto bianco, le doleva il capo, come se avesse ricevuto una randellata dietro la nuca, i minuti scorrevano lenti e inesorabili in quel luogo fuori dallo spazio e dal tempo… poi dal nulla comparve un guerriero, vestito di una scintillante armatura blu, non appena si avvicinò lei lo riconobbe… era quello stesso guerriero con il quale si era battuta nelle piane del Mark… “Ben svegliata, mia signora…” disse il guerriero con toni pacati “Sei impaurita, anzi, nei tuoi occhi vedo il terrore, ma da me non hai nulla da temere…” “E perché mai.. tu sei un signore della guerra che ha invaso le mie terre al comando di una legione, sei quello che avevo sopraffatto e che ora mi ritrovo davanti… perché non dovrei temere colui, che davanti agli occhi mi appare come un immortale assetato di vendetta?” “Una giusta e saggia domanda, veramente notevole per una fanciulla della tua età, ma vedi, i nostri sentieri sono cambiati da quel giorno, il mio sarebbe dovuto terminare in quella piana, caduto in un fiero combattimento che non mi ha visto vincitore, ma non è stato così,io sono ancora qui, e per essere più precisi sono ai tuoi ordini…” “Cosa stai dicendo…” “Imparerai presto Stella…” “Stella… perché mi chiamate stella…” “Perché è quello che sei… il nostro signore ti ha cercato in tutto il mondo, e alla fine ti ha trovato, e ti ha condotto al suo cospetto per apprendere… Quello che voi meri mortali chiamate in maniera abbastanza riduttiva Caos, non è altro che la verità che c’e’ dietro alla vostra infima esistenza, ma non sono io quello che te ne deve parlare…” Detto Questo il guerriero in armatura blu scomparve in una nube multicolore che in breve tempo si dissolse… Improvvisamente la realtà intorno a Ludmilla iniziò a mutare, quello che era bianco divenne un vortice multicolore in continuo movimento… lentamente le linee di colore presero forma assunsero le fattezze di un lungo corridoio pieno di arazzi e pitture di guerra tipiche della cultura kislevita: scene di caccia, battaglie, guerrieri che cavalcano sul fare della sera nella pianura, in uno di questi un particolare la sconvolse: in testa alla colonna di cavalieri quella che sembrava una guerriera con i capelli biondi corti… “Ma quella sono io…” Le parole uscirono quasi da sole a riflettere lo stupore di lei… Poi una voce quasi fuori campo risuonò… “Se mi permette, c’e’ un piccolo errore, quella SARESTI stata tu se non ti avessi trovato…” Ludmilla si girò di scatto, davanti a lei si ergeva una figura imponente, dalla possente corporatura, vestiva una lunga tunica iridescente, il suo volto era quello di un aquila, tra le mani, un contorto bastone che sembrava essere formato da fiamme vive… “E tu cosa saresti…” “Io, io sono questa figura che credi di vedere davanti ai tuoi occhi, sono questo corridoio nel quale credi di camminare, sono quella pittura nella quale credi di esserti vista, io ho diversi nomi: Alcuni mi chiamano Chen, altri Tchar, altri ancora Shunch e così via, però io sono Tzeentch…” “Dove mi hai condotto… perché sono qui… voglio tornare a casa…” “Piccola mia, sei un po’ disorientata, lo vedo bene, e il motivo per il quale sei qui, trascende dalle tue possibilità di cognizione, ma vedrò di spiegartela in termini semplici, all’inizio, ma mettiamoci comodi…” La Realtà intorno a Ludmilla cambiò di nuovo, in breve tempo si trovò in quella che assomigliava moltissimo alla sua stanza nel Castello di Deregrad, davanti a lei le appariva una figura familiare: il suo vecchio insegnante, morto parecchio tempo addietro… “Siediti mia Cara, avremo molto da parlare…” Lei si sedette sul letto. “Ti senti più a tuo agio adesso?, bene sento che è così, ma procediamo per piccoli passi, forse te non mi conosci molto bene, avrai sentito parlare di me solo dai tuoi stupidi mentori che ti avranno insegnato a malapena ad avere paura di me e dei miei fratelli, o forse non mi avranno nemmeno nominato per paura, generalizzandoci nel termine quantomai ridicolo “CAOS”… “Personalmente io sono Tzeentch, il signore della magia secondo alcuni, ma più in specifico sono il manipolatore dei destini, devi sapere che qualsiasi essere vivente su quello che tu chiamo mondo è legato a me in qualche modo, io decido quando nasce, io decido cosa fa nella sua vita, decido le scelte che esso prenderà nella sua breve esistenza, e decido quando e come deve morire, e questo fa parte di una immensa tela della quale sono il tessitore…” “E io dove mi colloco in questo?” “Perspicace, notevole, veramente notevole per una della tua razza… vieni con me e chiudi gli occhi…” Come soggiogata al volere del Dio, Ludmilla fece ciò che gli fu detto, quando aprì gli occhi si ritrovò sulla cima di una rupe sulla quale di ergeva un monolito di cristallo blu scuro che sembrava toccare il cielo, al suo interno sembrava che danzassero moltitudini di fulmini come imprigionati all’interno del cristallo stesso… alla base della rupe, quello che sembrava un enorme esercito che si estendeva fino all’orizzonte, possenti Guerrieri, prodi Barbari,selvaggi UominiBestia, iridescenti Demoni e bizzarri Mostri, che non appena scorsero la figura di Ludmilla in cima alla rupe, si lanciarono in un urlo di guerra che pareva scuotere le montagne ed il firmamento… Di fianco a Ludmilla, Tzeentch aveva assunto la forma dell’aquila vestita di una tunica iridescente… “Vedi piccola mia, io controllo i destini di tutti i viventi, dal più insignificante moscerino, al più possente e titanico dei guerrieri… tutti tranne uno… quell’essere sfugge al mio controllo dalla creazione e non posso decidere il suo destino… quell’essere sei tu… La Stella di Tzeentch, colei che può scegliere il proprio destino, tu hai il più grande dei doni che chiunque possa sperare di avere, e io ti offro la possibilità di usarlo, se tu lo volessi, questa legione è al tuo comando, la “Legione dei Guerrieri del Fulmine”, da secoli al mio servizio, io te la offro, cosicché tu possa scegliere il tuo destino… scorgo nei tuoi pensieri della riluttanza, ti ho appena aperto al soglia su un mondo che tu non conosci, perché sei ancora troppo legata alle tue origini, le verdi pianure di kislev, il Mark, e credi che questo sia il cattivo sentiero, ma scorgo nel profondo della tua anima, una scintilla che si è accesa queste mie parole ti hanno attratto, ma sono solo la punta dell’altopiano della conoscenza del vero che ti prometto, se tu solo lo vorrai… | |
| | | The king Goblin
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| Titolo: Re: La Legiione deii Guerrrriierrii dell Fullmiine Lun Mar 24, 2008 7:53 am | |
| Capitolo 4 – Il Divenire Ludmilla, come irresistibilmente attratta senza possibilità di reagire, con la mano tocco la superficie del monolito, esso si illuminò, improvvisamente il cielo si oscurò e nubi nere si concentrarono sulla sommità del monolito… Lampi di energia pura fluirono attraverso il monolito sul suo esile corpo, la mente di lei errò fuori dal pensiero e dal tempo, e guardò il mondo come non l’aveva mai visto, come venti di energia grezza che modellavano la realtà. Tutti i guerrieri radunati intorno a lei erano caduti in un silenzio innaturale, erano come in attesa di qualcosa si incredibile che si sarebbe verificato di li a poco. Ludmilla era come in preda ad un estasi assoluta, la sua mente galleggiava sulle correnti di magia grezza che accarezzavano il suo corpo come una mano gelata, poi queste correnti, divennero paesaggi, poi figure, e infine parole che fluirono dalle sue labbra come se lei le conoscesse da sempre… Agharok’ahstakharonaquystherdoarkoth Tzeentch… Non Appena ebbe finito il cielo venne squarciato da un lampo che andò a colpire il monolito, a questo ne seguì un altro ed un altro ancora, fintanto che le nubi non si esaurirono e si dissolsero… un sole rosso fece capolino sulla desolazione, tutti i guerrieri presenti erano ancora silenziosi… Ludmilla si stacco dal monolito e soppresse un gemito di dolore… in quei lunghissimi istanti ebbe la vera cognizione di tutto ciò che la circondava, scoprì la sua mente sviluppata ed amplificata in una potenza inimmaginabile, a fianco a lei, la sua spada… era cambiata, la lama non era più di freddo acciaio, bensì era composta dello stesso materiale del monolito e al suo interno i fulmini scorrevano come impazziti, volse uno sguardo dalla rupe, l’intera legione era silenziosa: possenti guerrieri le cui armature e stendardi sfolgoravano di fulmini, iridescenti demoni dai colori cangianti, selvaggi uominibestia, possenti draghi ogre e moltitudini di altri esseri… Lei alzò la spada sopra il capo e lanciò un urlo che parve trapassare carne ed anima con la stessa facilità… L’intera legione si levò in un unico grido, i guerrieri alzavano le proprie armi in gesto di saluto, quelli che sembravano i comandanti della legione si fecero avanti per rendere omaggio al loro signore… “Mia signora, Kaldour dei Paladini di Tzeentch è ai vostri ordini, avete la mia spada.” “E Anche la mia lama” aggiunse Nebuchadnezzar van Daal, prostrandosi in segno di rispetto… Uno alla volta tutti i luogotenenti fecero giuramento di servitù, quando ebbero finito ci fù di nuovo quell’innaturale silenzio… Ludmilla era in piedi di fronte a loro, sguardo fiero e spada alla mano… “In Questi Tempi ci attende un lungo viaggio, attraverso monti, pianure e ancora monti, il nostro signore mi ha dato una missione, erreremo per la desolazione alla ricerca dei suoi tesori a lungo dimenticati, questo è il nostro sentiero… E ORA IN MARCIA!!!” L’intera legione esplose una terza volta in un grido di guerra le armi venivano sbattute sugli scudi, le picche su terreno… E L’intero esercito si mise in marcia verso un sole infuocato che volgeva al tramonto… To be continued… | |
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| Titolo: Re: La Legiione deii Guerrrriierrii dell Fullmiine | |
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