Il Vecchio Mondo -Warhammer Fantasy e 40K-
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 Kislev

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MessaggioTitolo: Kislev   Kislev Icon_minitimeLun Apr 14, 2008 7:54 pm

ecco qualche notizia di questa sperduta provincia imperiale

Il Kislev è una terra di steppe battute dal vento, di antiche foreste e grandi montagne. Il limite del regno del Kislev si
estende ben oltre le Montagne dell’Orlo del Mondo in province note come ‘Zaborata’ o Posti Lontani. I Boyari dei
Posti Lontani comunque sono molto indipendenti, e questo non deve sorprendere, perchè i passi oltre le montagne
sono aperti solo al culmine della stagione estiva. Le regioni del Kislev possono essere divise in tre tipi: Tundra, Taiga
e Terre Umide.

Le regioni
La Tundra è la parte più a nord del Kislev. È una terra abitata dalle creature del Caos e molti castelli fatti di pietra
nera ospitano i nemici dell’umanità. Solo le pattuglie Cosacche e i più impavidi dei Siberiani vengono qui per cercare
informazioni e ricchezze in questa parte ghiacciata del Vecchio Mondo.
La Taiga è un’area dove crescono le grandi foreste del Kislev. Il famoso legname Kislevita viene da questa regione,
come anche le pellicce di orso, procurate dai cacciatori Siberiani. Occasionalmente, bande del Caos penetrano le difese
delle frontiere e le disperse tribù dei cosacchi si riuniscono per cacciare via gli invasori. Questa è terra cosacca e i
nemici del Kislev devono pagare un prezzo pesante se vogliono passare oltre e dissacrare la madrepatria.
Terre Umide, o ‘Dobryion’ come le chiamano i Kisleviti, è l’area dove sono situate le città e i villaggi del Kislev, ed è
l’area conosciuta dal resto del Vecchio Mondo. Questa è una terra ricca e i campi forniscono un abbondante raccolto.
Questa regione è il bersaglio principale per le forze del Caos nella loro avanzata a sud, e se Terre Umide dovesse
essere conquistata e le città del Kislev cadere, tutto il Vecchio Mondo sarà in grave pericolo.

I fiumi
Ci sono due grandi fiumi che passano attraverso le terre del Kislev: lo Urskoy e il Lynsk.
Lo Urskoy è il fiume che rende i campi del Kislev fertili e permette alla capitale di poter costruire le navi della flotta
del Kislev. È un grande fiume, che si unisce al Reik alla città di Altdorf. Le chiatte del Kislev usano questo fiume per
navigare verso l’Impero, dove merce esotica come Vodka e le famose Pistole da duello Kislevite vengono vendute con
buon profitto. Al centro del fiume Urskoy c’e’ una scogliera solitaria, coperta da muschio selvatico e licheni, che si
scaglia verso l’alto ad un’altezza impressionante. La sola persona mai riuscita nell’impresa di scalare questa sommità
fu il capo cosacco Stepan Rasin. Oggi la scogliera porta il suo nome e quando le onde dello Urskoy parlano tra di loro
nella notte, sicuramente pronuncerà il nome dell’Ataman (capo cosacco) Stepan Rasin, eroe di Kislev.
Il Linsk è il fiume di confine del Kislev. A nord di questo possente corso d’acqua c’e’ la Tundra, l’area reclamata sia
da Kislev che dalle forze del Caos. Le forze del Kislev lo chiamano anche ‘Sanguisov’ o Ruscello di Sangue. Sulle sue
rive e ponti i Kisleviti hanno ingaggiato molte disperate battaglie contro le orde del Caos e simboleggia la lotta
continua dei Kisleviti contro il loro eterno nemico.

Le città stato
L’architettura di Kislev è unica in quanto la maggior parte degli edifici sono alti solo uno o due piani,in netto
contrasto con i molti templi e palazzi. Questi ultimi sono decorati con cupole istoriate d’oro e i templi sono forniti di
numerose campane. In grandi giorni di festa queste campane suonano all’unisono e il loro canto viaggia per molte
miglia. Gli Uominibestia odiano e hanno paura di questo suono e si nascondono nei loro accampamenti nel profondo
delle foreste durante queste feste.
I costruttori Kisleviti sono famosi nel mondo. Siccome le città del Kislev sono un bastione contro il Caos, questo
mestiere è molto popolare e c’è sicuramente molto lavoro sempre disponibile.
Kislev, la capitale della nazione, si trova sulle rive del fiume Urskoy, ed è costruita intorno al ‘Gora Geroyev’, anche
conosciuto come ‘Kreml’ o Collina degli Eroi. Kislev è una città-fortezza, perché le forze del Caos si avvicinano ogni
anno e molti valorosi Kisleviti sono seppelliti ogni giorno nel suolo rosso del Kreml. Per questo motivo c’è sempre un
notevole contingente di Nani proveniente dall’Impero o dalle loro dimore nelle montagne per lavorare senza sosta nel
rinforzare le difese.
La Capitale è il vero cuore della gente Kislevita. Qui ci sono i Mausolei degli Zar e Zarine dei tempi andati e i grandi
templi di Taal e Ulric, vicino alla grande cupola del Kreml. Qui ogni due anni si svolge la più grande celebrazione
dello stato, la grande parata che celebra la vittoria del Kislev sul Caos.
La città non è soltanto la base del potere militare del Kislev. Pittori, scrittori e poeti si ritrovano alla rinomata
Università di Kislev, e grandi filosofi dirimono le questioni della vita e della morte con i più saggi tra i preti.
Architetti da tutto il mondo si raccolgono qui per ammirare le grandi cupole dorate dei grandiosi palazzi e templi. È
una città bellissima, e grossa fonte di orgoglio per i suoi cittadini.
Durante l’ultima grande invasione del Caos, la bellissima città di Praag è stata assediata e saccheggiata dalle forze del
Caos. I seguaci dei poteri caotici entrarono nella città e la misero a ferro e fuoco, uccidendo la maggior parte della
popolazione. Coloro che sopravvissero scappando nella foresta ritornarono per trovare che la città era stata distorta dal
Caos. Gli edifici si erano fusi con carne e sangue, creando una repellente visione di orrore. Lo Zar di Erengrad ordinò
che la città fosse rasa al suolo, e furono fatti piani per ricostruirla. Ciò è stato fatto, ma la visione del Caos è ritornata.
I viaggiatori raccontano storie in toni sommessi delle grida di agonia che squarciano la notte, e delle facce che
appaiono nei muri degli edifici per divorare gli ignari con ferocia bestiale. I cittadini di Praag devono spesso bruciare e
ricostruire le loro case per mantenere un certo grado di sanità mentale. Essi si rifiutano, comunque, di andare via, in
quanto ciò significherebbe cedere al loro più odiato nemico: il Caos. Lo Zar attuale, Saltan, si occupa attualmente di
allenare e rinforzare la sua milizia, sognando la vendetta che un giorno otterrà sulla progenie del Caos.
Il porto marino di Esengrad è una delle più grandi città commerciali del Vecchio Mondo, seconda solo in grandezza e
importanza a Marienburg, grazie al commercio di olio di balena, avorio marino, legname, perle, catrame e pesci.
Anche gli agili vascelli degli Elfi Alti spesso fanno visita qui, affrontando i pericoli dei mari del Nord che sono
corrotti dal tocco del caos. Inoltre commercianti da Bretonnia, Marienburg e dall’impero viaggiano fino a questa città,
che è situata in una laguna alla foce del fiume Lynsk.
Il Castello Alexandronov si trova a nord di Erengrad, al confine con la nazione Troll. La costruzione del castello fu
ordinata dal grande zar Alexandr Njevski. Egli scelse il posto guidato da un sogno in cui Boris Urza, lo Zar Eterno di
Kislev, lo ammonì di costruire una fortezza per la sua terra, o altrimenti tutto sarebbe stato perduto in una guerra
contro il più grande nemico di sempre. Alexandr viaggio attraverso le terre del Kislev per 2 anni, finché riconobbe il
luogo del suo sogno. Vicino alla nazione Troll c’era una grande scogliera, alta circa 150 metri, e sul punto più alto
egli trovò il ruscello che Boris Ursa gli aveva mostrato. Vi fu quindi costruita una grande fortezza con sette muri e un
imponente maschio. Molti nani vi lavorarono incessantemente per una decade e i maghi del ghiaccio, guidati dalla
Zarina Olga, pronunciarono potenti incanti su di essi. Questo sforzo prosciugò il tesoro di Kislev, e molti Boiardi si
opposero aspramente, dicendo che il castello non aveva scopo. L’arrivo del Caos provò quanto si erano sbagliati.
Il castello in realtà non blocca l’avanzata delle orde del Caos. Ciò sarebbe impossibile, perché la frontiera
settentrionale del Kislev è lunga centinaia di miglia, per la maggior parte pianure battute dal vento. Ciò nonostante, il
castello attrae i seguaci dei quattro Dei oscuri come falene su una candela. Gli arroganti signori del Caos considerano
la terra dove si trova il castello come loro proprietà ed avere una fortezza Kislevita nella loro terra li infuria
enormemente.
Anno dopo anno, armate del Caos si riuniscono qui e si lanciano in futili tentativi di scalare le mura. Nessuna
macchina da guerra conosciuta può spezzare le porte di metallo incantato, e qualunque assalto, anche da parte dei più
determinati Guerrieri del Caos, non è mai riuscito a spezzare neanche il primo muro. Il numero di teschi di
Uominibestia e altre creature che sono infissi nelle mura della fortezza cresce mensilmente.
Il castello non è mai stato preso. È una delle più grandi fortezze del Vecchio Mondo, rivaleggiando persino con quelle
dei Nani. Durante la Grande Guerra contro il Caos il castello fu attaccato sei volte e alcune delle più aspre e
sanguinose battaglie dell’intera guerra furono combattute sotto la sua ombra. Il castello impegnò la maggior parte
delle truppe del Caos e non c’è dubbio che fu fondamentale nella sconfitta del Caos.
Attualmente il castello è costantemente presidiato dai più fanatici difensori di Kislev, e ogni uomo che aspira a unirsi
alla Guardia del Kreml o la Legione del Grifone deve prima fare servizio qui per un periodo minimo di sei mesi. Un
giovane Kislevita può ragionevolmente aspettarsi di sostenere almeno due assedi durante il suo servizio, e può
testimoniare in prima persona la perfidia e malignità del Caos in prima persona. Il castello è un simbolo importante
per la gente del Kislev, simboleggiando la loro risolutezza nel resistere fermamente contro ogni nemico.

La gente del Kislev
Ci sono diversi ceppi razziali nel Kislev.
Il maggior numero di Kisleviti appartiene ai Gospodar: alti, spalle larghe, capelli biondi o rossi con voci profonde.
Sono molto silenziosi e scontrosi di fronte agli stranieri, ma è gente molto sentimentale, con un amore profondo per la
loro famiglia e la loro terra. Le donne Gospodar sono famose per la loro bellezza, e sono viste come uguali agli
uomini. Non c’è ragione per cui una donna non possa salire a una posizione di comando nel governo e la discendenza
è tracciata in via matriarcale. La maggior parte delle donne Gospodar stanno a casa, ma nella famiglia la loro autorità
è assoluta e sopra quella dell’uomo. Inoltre, la maggior parte degli stregoni più potenti sono donne, e molti racconti
sono stati fatti su Baba Yaga, forse la più potente strega di tutti i tempi. I Kisleviti amano la musica e le danze,
specialmente la ‘Danza delle spade, famosa in tutto il mondo. I loro canti di battaglia sono tra i più impressionanti e il
loro famigerato urlo di guerra “URAAA! URAAA!” è temuto ovunque venga udito.
A Nord dell’area civilizzata del Kislev c’è la Taiga. È una terra senza legge e inospitale, abitata da creature orrende
dalle Distese del Caos. Solo i più forti tra gli uomini possono sopravvivere in questa terra fredda e tetra, e ci si
potrebbe chiedere perché mai un uomo dovrebbe incamminarsi verso questi luoghi, ma la risposta è semplice: gli
animali della Taiga hanno la pelliccia migliore del mondo e questo premia molto chi riesce a sopravvivere. Gli uomini
della Taiga sono noti come Siberiani e sono grossi, barbuti e silenziosi. Il loro aspetto e dialetto hanno una profonda
influenza orientale, ma qualunque siano le loro origini essi sono coraggiosi e testardi, e sono molto apprezzati come
scout e forestali nelle armate del Kislev.
I Cosacchi sono gente nomade che vive nel lontano nord. Cavallerizzi e scout senza pari, questi coraggiosi guerrieri
hanno sempre rappresentato la prima linea di difesa contro l’ira del Caos. Anno dopo anno, una guerra di agguati e
contro-agguati si è sempre combattuta, con i Cosacchi spesso vittoriosi. Anche quando si confrontano contro forze
preponderanti, spesso il loro odio per le forze del Caos li porta oltre.
Gli Unni, i più primitivi e selvaggi di tutti i popoli del Kislev, sono poco più che animali. Essi affilano i loro denti,
sfregiano i loro corpi e ingaggiano battaglia in uno stato di furia rabbiosa. Sono una razza di spietati cannibali, ma
nonostante tutto impavidi nel difendere la loro terra. Tutti temono di essere catturati dagli Unni, perché il destino dei
prigionieri è peggiore della morte.

La storia del Kislev

La storia del Kislev inizia circa mille anni fa, dai tempi in cui le orde dei Gospodar arrivarono dalle Montagne
dell’Orlo del Mondo in grande numero. L’Impero, che per anni era stato dilaniato da lotte intestine, era troppo debole
per controllare le province settentrionali. Quando finalmente le forze imperiali riuscirono ad organizzarsi, i Gospodar
avevano già stabilito il loro reame. L’imperatore Dieter III realizzò che l’Impero avrebbe tratto vantaggio da questo
bastione contro il Caos e i barbarici Norse, e così strinse alleanza con lo Zar Alexandr I. Da allora, il Kislev e l’Impero
hanno goduto dei benefici di questa forte alleanza tra di loro e spesso mandano truppe in aiuto l’uno dell’altro. Un
esempio notevole di ciò e la Legione del Grifone, un reggimento stanziato nell’Impero che si compone dei più nobili
figli del Kislev.
A causa delle armate dei Norse e delle funeste orde del Caos che minacciano le frontiere del Kislev, ci sono molte
potenti armate nel Kislev. Il reame è in uno stato di guerra continua e la gente si è fortificata attraverso tutte le prove
sostenute. Infatti 200 anni fa, la più grande invasione del Caos raggiunse il Vecchio Mondo e fu fermata solo dagli
sforzi valorosi dei Kisleviti che, supportati dai Nani e da un potente esercito capeggiato da Magnus il Pio, ricacciarono
a malapena indietro le orde nemiche.
L’attuale regnante del Kislev è la Zarina Katarin, che ascese al trono dopo la misteriosa morte di suo padre, Radii
Bokha. Le città-stato di Kislev, Erengrad e Praag sono regni indipendenti, ma giurano ancora fedeltà alla regnante di
Kislev.
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