Il Vecchio Mondo -Warhammer Fantasy e 40K-
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AutoreMessaggio
Aeglos
Predone
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Aeglos


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MessaggioTitolo: Background Elfi Oscuri   Background Elfi Oscuri Icon_minitimeDom Feb 05, 2012 12:58 am

LA STORIA DI AEGLOS IL CAVALCATEPESTA

Era un freddo inverno ed il giovane Aeglos era un ragazzo di circa vent’anni che, rapportato alla vita media di un elfo, aveva appena passato l’infanzia.
Era un elfo forte e si allenava ogni giorno con la spada assieme al padre noto signore del terrore e domadraghi oltre che duca di Ghrond: la bianca città ove risiede il convento oscuro delle sorelle di Khaine.
Il ragazzo non aveva mai udito il nome del padre perché tutti lo chiamavano Signore o Padrone.
Un giorno un viso non noto a lui si presentò alla famiglia e lasciò un messaggio al Domadraghi. Quella sera chiese al padre il contenuto del messaggio, senza rispondere l’elfo andò nella sua stanza, aprì un cofanetto e ne trasse un pendente. Dopo averlo ammirato per alcuni secondi distolse lo sguardo dall’oggetto, lo prese e lo mise indosso al figlio che stupito non sapeva cosa dire.
Il genitore si chinò all’altezza del ragazzo, lo guardò negli occhi e gli disse: “Fino a che porterai questo pendente nulla potrà fermarti, sarai inarrestabile quanto il soffio poderoso di un drago”
Anche se ne era inconsapevole queste furono le ultime parole che Aeglos sentì pronunciare dal padre.
La notte nessuno dei due dormiva: Aeglos era attratto misteriosamente da quel cimelio e il domadraghi era saturo di pensieri e preoccupazioni sul giorno seguente…..
La mattina quando Aeglos venne alzato dalle cortigiane non trovò il e chiese alle streghe elfe dove fosse andato. Nessuna di esse rispose perché non ne aveva il diritto e allora Aeglos si diresse con passo deciso verso la sala principale. Li una megera consegnò un messaggio all’elfo che lo lesse :” SCEGLI UN DRAGO E PERCORRI LA SUA VIA”
Aeglos aveva capito che il padre era stato chiamato dall’armata per andare a Naggarond dove sarebbe stato inviato in una zona sperduta del mondo a distruggere e uccidere nemici e a saccheggiare città cosa che d'altronde era normale per un Elfo Oscuro Signore del Terrore come suo padre.
Finito di leggere il messaggio venne accompagnato dalla megera di corte in cima alla torre rituale del castello dove si eleggeva il successore al trono della reggia di Ghrond.
Saliti in cima si trovò davanti a tre draghi neri dentro delle gabbie d’acciaio infuso di magia nera e infrangibile che stavano dormendo.
Il padre aveva parlato al figlio di come avveniva per loro l’ascesa al trono di Ghrond: nella sua famiglia il figlio erede doveva scegliere un drago e domarlo, saliva al trono solo se il drago lo voleva.
Quando gli si chiese di scegliere lui ordinò di liberarli tutti e tre e di farli combattere.
Detto ciò la megera alzò entrambe le mani e tre fasci di luce si diressero sulle tre gabbie che si dissolsero e liberarono i draghi che iniziarono a combattere.
Aeglos osservava e ammirava il combattimento scrupolosamente e con occhio esperto quando il primo drago cadde si abbozzò un sorriso al ragazzo che compiaciuto continuava a guardare il combattimento.
Dopo ore di combattimento incessante i due titani non si erano ancora stancati ma ecco che uno dei due si alza in volo più in alto dell’avversario e ruggisce.
Subito nere nuvole si addensarono nel cielo e una tempesta si abbattè su Ghrond.
Il drago che aveva scatenato la tempesta restava immobile e si fece caricare dall’avventato nemico che cadde sotto un fulmine che lo aveva colpito in pieno durante la folle corsa.
Subito dopo l’impatto del dardo il drago ferito piombò a terra morto e la tempesta si dissolse.
A quel punto il drago si posò sul bordo della torre ad osservare l’elfo.
Quest’ultimo si chinò in ginocchio sulla sua spada.
Le cortigiane capirono che era venuto il tempo del duello tra Aeglos e il drago e indietreggiarono cautamente.
Quando il drago era a pochi metri dall’elfo, Aeglos alzò la spada e urlò: “COLPISCIMI DAGARLOS !”
Sentite le parole del padrone il drago colpì l’elfo con un potentissimo soffio che lo circondò per qualche secondo prima di scomparire e di rivelare l’elfo completamente immune all’attacco.
Quando il drago si rese conto dell’enorme potere dell’elfo chinò il capo.
Aeglos salì sulla schiena della creatura che gli era completamente devota e si alzò in cielo assieme al suo possente destriero. Da quel giorno assunse il nome di Aeglos il Cavalcatempesta.
Anni dopo aveva imparato esattamente a cavalcare un drago e a trarne vantaggio ed era già abbastanza cresciuto per andare in battaglia.
La prima battaglia di Aeglos fu contro i Demoni del caos che minacciavano Ghrond. Le blasfemie del caos vennero respinte senza problemi dall’elfo e dal suo esercito che si era guadagnato vincendo sfide e duelli alla corte del Re Stregone stesso.
Dopo aver scacciato le creature caotiche gli furono donati la Frusta dell’agonia e L’elmo del drago che si portava sempre appresso.
Un giorno gli fu detto di andare all’Ulthuan per distruggere un porto vicino a Lothern che stava preparando una flotta per invadere il Naggaroth.
A Karond Kar si imbarcò nell’arca nera della Torre della Rabbia che salpò per l’isola.
Nella settima notte di navigazione Aeglos ebbe un incubo : vedeva suo padre caduto in battaglia con il suo drago che giaceva vicino a lui e un Alto Elfo che nominava con disprezzo il suo nome : RAKARTH.
Allora era suo padre quello di cui tutti parlavano, i libri, i racconti, le leggende, parlavano tutte di suo padre! E sentire un Alto Elfo che osava solo nominarlo era una blasfemia troppo grande per essere accettata.
Si svegliò uscì dalla sua torre, richiamò il suo drago e sulla sua groppa si avvicinava rapidamente all’Ulthuan.
Appena avvistò le coste durante quella notte nessuno lo notò, entrò nei confini degli Alti Elfi e si diresse verso un villaggio che aveva avvistato.
Fu li che scatenò tutta la sua rabbia e la sua ira contro gli abitanti del villaggio distruggendo case e dando fuoco a stalle, capanne o qualsiasi altra cosa che potesse essere distrutta.
Quando il giorno seguente arrivò l’arca nera non c’era altro che braci, fiamme e distruzione sulla costa che era stata completamente rasa al suolo dall’ira del loro padrone.
Mentre l’armata marciava verso Lothern si sentì un forte ruggito u dall’alto un drago azzurro e bianco piombò davanti ai guerrieri. Sopra questo drago c’era un Nobile Alto Elfo ad alta voce chiese dov’era il loro condottiero.
I Druchii non risposero e allora l’Alto Elfo lo chiese ancora :”DOV’E’ IL VOSTRO SIGNORE!?”
Subito le nuvole si fecero dense sopra le loro teste e con una strepitosa rapidità si scatenò una tempesta fortissima. Il Nobile non ebbe il tempo di guardare il cielo che un drago nero gli piombò addosso e fece sobbalzare il drago delle stelle.
“Dunque sei tu il Signore di questi Elfi Oscuri giusto? Ti sfido in un duello uno contro uno per evitare spargimenti di sangue ma sta a te decidere.”
Aeglos riconobbe quella voce, era la voce dell’uccisore di suo padre, dello sporco Alto Elfo che aveva ucciso l’eroe più grande di tutto il Naggaroth doveva solo morire, MORIRE E SOFFRIRE!
Senza pensarci due volte si avventò sull’elfo che con ottimi riflessi schivò l’attacco e il combattimento si spostò nei cieli di Ulthuan.
Mentre combatteva fulmini cadevano tutt’intorno a loro e Aeglos ordinò alla sua armata di distruggere il porto e di ritornare alla nave.
I Druchii obbedirono e Aeglos si riconcentrò sul duello.
La battaglia tra due draghi e due condottieri elfici era senza nessuna esclusione di colpi: l’ira e l’odio trasparivano da Aeglos che sferzava la sua frusta contro il drago dell’avversario, il Druchii non pensava a proteggersi perché il pendete e l’elmo facevano ciò che mille scudi non sarebbero riusciti a fare.
L’Alto Elfo non emanava alcun sentimento e serio si concentrava in affondi e parate mentre il fuoco e la distruzione divampavano sotto di loro nella città indifesa.
Quando la città fu rasa al suolo e le navi distrutte Aeglos capì che era arrivato il momento di farla finita.
Si portò in alto sopra l’avversario con il suo drago nero che ruggì. Quel ruggito echeggiò per tutta l’Ulthuan e scatenò un tremendo fulmine che colpì in pieno l’avversario facendolo precipitare.
Quando il drago elfico cadde al suolo la tempesta cessò e Aeglos lo raggiunse.
Arrivato vicino all’Alto Elfo ferito gli disse che era stato abile ad uccidere suo padre ma che non lo era stato abbastanza per fronteggiare il Cavalcatempesta, prese in mano la sferza e con un colpo secco estirpò la testa dal collo dell’elfo.
Dopo ciò salì sul drago e assieme ritornarono al Naggaroth dove Aeglos venne onorato da Malekith e Morathi in persona e dove venne riconosciuto ufficialmente come AEGLOS IL CAVALCATEMPESTA.


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