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 Le Fiamme della Malizia

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MessaggioTitolo: Le Fiamme della Malizia   Le Fiamme della Malizia Icon_minitimeVen Gen 25, 2013 1:17 pm

Dopo aver letto l'articolo su Malal nel forum di Nickolas mi è venuta l'idea di dedicarci un breve racconto.


Ghoul Mourvak. Nel mio mondo natale queste parole significano "Sacre Fiamme che non possono essere Estinte". Ghoul Mourvak. Questo nome mi venne dato da mia madre nella speranza che le tenebre delle difficili condizioni di vita che si trovava ad affrontare non sarebbero state in grado di spegnere il caldo soffio della mia vita. Se avesse potuto vedere quanto vedere si siano rivelate le sue parole, se l'Umanità potesse conoscere quanto profetiche si siano rivelate le sue parole essa sarebbe certamente venerata come una Santa, una donna che venne toccata dal Divino. Questo se l'Umanità non fosse incatenata nella venerazione del suo Signore Cadavere. Forse anche lei avrebbe pensato di essere stata benedetta. Non saprò mai cosa avrà pensato. Mia madre morì pochi giorni avermi dato alla luce, una febbre la divorò dopo il parto. Chi fosse mio padre l'ho sempre saputo. Non mi riferisco all'uomo che unì la sua carne a quella di mia madre. Mi riferisco a Lui. Ero appena diventato un uomo quando Lo vidi per la prima volta. Fu da molto lontano ma non c'erano problemi. Lui era gigantesco, un Dio tra gli uomini pensai.
Le sue parole furono fuoco per me e per mille volte altre mille persone. Parlava di un possente guerriero in armatura bronzo e d'oro, il Vero Dio, accompagnato da un gigante ciclopico dalla pelle rossa e i vestiti blu del Cielo. Parlava di come presto sarebbe sopraggiunto sul nostro pianeta e che ci avrebbe rivelato il nostro posto nell'Universo. Come un incendio le su parole infiammarono i nostri cuori, ci diedero speranza. Ma coloro che vivevano sulle nostre spalle, nutrendosi e ingrassando sulla nostra ignoranza e sulla nostra paura, mandarono i loro sgherri a fermare la sua rivelazione. Non ci riuscirono. Tutti noi come una un unico uomo ci frapponemmo a questa azione blasfema. Lo proteggemmo, fermammo coloro che volevano tacerlo, li ricacciammo indietro, li uccidemmo. L'alto ufficiale fu la mia prima vittima. Quando Lui arrivò da me avevo ancora le mani sporche del sangue del blasfemo, le sue cervella erano sparse intorno alla roccia contro la quale avevo sfondato la sua testa. Appoggiò la sua mano, la sua possente mano sulla mia spalla, la sua mano che avrebbe potuto ridurre la mia testa con solo una piccola stretta come quella dell'uomo che giaceva ai suoi piedi, e mi benedì.

Allora incominciò la guerra. Per sei anni noi e i servi dell'Inganno ci affrontammo in una feroce e sanguinosa guerra che mieté migliaia di vittime. Eravamo convinti di essere nel giusto, Lui era con noi, Lui combatteva al nostro fianco. Come potevamo credere di essere nell'errore quando alla fine le porte della Basilica furono divelte e gli altari distrutti? Avevamo trionfato e gli Dei non si erano rivelati, non avevano aiutato i loro fedeli. L'Alleanza era morta. Come potevamo credere di essere in errore quando i cieli si riempirono di Leviatani di ferro, quando un gigantesco guerriero in armatura bronzea e d'oro giunse, scortato da un uomo dal volto rosso, i vestiti blu e cieco da un occhio? Come potevamo sapere di essere in errore quando il nostro signore si inginocchiò davanti a quella possente figura la Cui Gloria sfuggiva alle nostre menti? Come potevamo sapere di essere in errore quando quel guerriero chiamò il nostro signore figlio e lui rispose chiamandolo padre? Non lo sapevamo. E per cento anni perseverammo nel nostro errore, aiutando l'Umanità a riunirsi, aiutando quel Guerriero ad edificare il suo Imperium. Per cento anni lo abbiamo servito fedelmente, per cento anni abbiamo portato la sua Parola purificando pianeti, salvando miliardi di vite dal contatto alieno ed eretico. Per cento anni abbiamo lavorato fedelmente aiutando l'Imperium a costruirsi, coltivando i campi devastati dai nostri fratelli, costruendo dove prima c'erano solo rovine. Il tutto senza cercare gloria personale ma la Gloria dell'Umanità. Nei vari mondi dell'Imperium gli uomini celebravano Horus Lupercal e i nobili Primarchi che si lanciavano nelle vastità del vuoto intergalattico nella Santa Crociata. Pochi celebravano il nostro nome. Ma a noi non importava. Che Sanguinius e Angron assaltassero posizioni fortificate, che Perturabo distruggesse caserme e bunker, che Mortarion falciasse uomini a noi non importava. La nostra volontà era che dopo il loro passaggio ci fosse pace, prosperità e lealtà. Mai uno dei pianeti che incontrò la nostra mano dovette essere purgato dalla ferocia dei Signori della Notte, mai dovemmo esercitare il terrore per tenere gli uomini fedeli. Dopo cento anni tuttavia fummo traditi.

Zhur. Monarchia. Questo pianeta era il simbolo della nostra devozione all'Imperatore, alla sua gloria e al suo ruolo. Per sessantanni costruimmo, edificammo, lavorammo affinché la Sua gloria potesse essere santificata come credevamo meritasse e la città di Monarchia fu il nostro più fulgido risultato. Quando udimmo la notizia che gli Space Marine della XIII Legione l'avevano ridotta in cenere non osai credere a quelle parole. Quando ricevemmo l'ordine di radunarci tutti su Zhur i nostri cuori erano rigonfi di ira e sgomento per la blasfemia operata. Eravamo pronti a redimere i nostri fratelli o a cancellarli dall'Universo. Quando arrivammo su Zhur scoprimmo la realtà. Questa azione infame, blasfema e traditrice non era stata partorita dalla mente di Guilliman. I cani non possono avere idee. Su quella che era stato il nostro simbolo di lealtà trovammo Malcador il Sigillita ad attendere nostro padre e quando si arrivò al culmine della situazione l'Imperatore fece la sua comparsa. Un gigantesco guerriero in armatura bronzea e oro scortato da altre decine di guerrieri in armatura d'oro. Fummo umiliati. Tutti noi, compreso nostro padre, fummo costretti dall'Imperatore ad inginocchiarci. Egli ci contestò il nostro operato, si lagnò della lentezza con cui conquistavamo mondi, ci rinfacciò di ingannare l'Umanità predicando la sua Deità. Lo scopo della Crociata era riunire il genere umano e di liberarlo dalle catene della superstizione. Ci ordinò di cambiare, di avvicinarci all'ideale di Space Marine incarnato dai legionari della XIII, gli Ultramarine. Mai animi più fedeli delle nostre furono umiliate con tanta spregiudicatezza e tanta ignoranza.
Lentezza? Conquistare non è edificare. Come si può dire di aver annesso un mondo se dopo pochi anni esso si ribella e si necessita di un nuovo intervento, più crudele? Come si può dire che l'Imperium è unito se bisogna minacciare interi sistemi con la presenza dei Signori della Notte, soldati che vengono utilizzati alla stregua di vigilanti?
Catene della religione? Elevare la ragione e l'umanità stessa a Divinità non è una religione? La volontà dell'Imperatore era di riunire l'Umanità nei paradigmi degli errori che l'avevano già portata a dividersi.

Dopo Monarchia per noi fu la rovina. Ma mentre eravamo sull'orlo del baratro, costretti a comportarci come vili soldati fu nostro padre a riportarci sulla via della salvezza. Due volte Lorgar Aurelian l'Urizen, il Maestro della Legge, si era inginocchiato all'Imperatore. Ogni volta si era rialzato, elevato a una nuova e più splendente posizione. La prima volta come Primarca dalla XVII Legione dei Predicatori. La seconda si rialzò come Profeta. L'Imperatore non era la figura divina che noi avevamo sempre creduto. Essa era l'Entità nata dai Quattro Dei dall'Alleanza. Essi avevano scelto Lorgar affinché lui potesse salvarsi e potesse salvare l'Antica Via dalla venuta dell'Imperatore, avevano lasciato che la Grande Crociate proseguisse e l'Umanità fosse nuovamente riunita affinché a nessuno potesse essere impedito di conoscere la Vera Parola. Il sacrificio di poche vite su Colchis era stato necessario affinché il Genere Umano tutto potesse elevarsi con la nuova parola. Nostro padre ci rivelò la nostra missione: avremmo portato all'Universo una nuova parola. Quella del Caos Indiviso.

In principio eravamo pochi a sapere ciò. Per prima cosa purgammo quegli elementi che sapevamo sarebbero stati sordi alla Parola dell'Antica Via. Tutti i nostri fratelli originari della Terra dovettero essere eliminati, la nostra Legione purgata. Tutto ciò era necessario. Lentamente, nel corso degli anni, riuscimmo a convertire tutti i nostri fratelli di Colchis. Però i tempi non erano ancora maturi. Aspettammo, ingannando i servi dell'Imperatore. Iniziammo a lavorare. Noi eravamo una sola legione, benché la seconda più numerosa. I Lealisti sarebbero state tutte le altre. Non saremmo mai stati in grado di raggiungere l'Imperatore se avessimo affrontato i milioni di uomini dell'Esercito Imperiale, diciassette legioni di Space Marine, diciassette Primarchi e la Guardia Custode. Lorgar ci disse di non preoccuparci, Erebus, l'Alto Cappellano avrebbe pensato a tutto.

Aspettammo. Giunse il giorno del trionfo di Ullanor e Horus Lupercal fu nominato Signore della Guerra.
Aspettammo. Giunsero voci sulla campagna di Davin condotta dai Figli di Horus, così era stata rinominata la XVI Legione. E di come lo stesso Signore della Guerra venisse ferito in battaglia. Niente di serio sembrava comunque perché ci giunsero voci che Horus Lupercal era nuovamente alla guida dei suoi figli.
Aspettammo. Giunse infine la notizia dell'Atrocità di Isstvan III e che Horus aveva rinnegato l'Imperatore. E con lui i Divoratori di Mondi, i Figli dell'Imperatore e la Guardia della Morte. Quattro Legioni e Quattro Primarchi.
Aspettammo. Giunse l'ordine dell'Imperatore. Riunirsi insieme ad altre sei Legioni. E annientare Horus. Il tempo era giunto.

Io ero là. Ero su Isstvan V quando le Salamandre, la Guardia del Corvo e le Mani di Ferro furono spezzate, quando la Gorgone cadde davanti alla Fenice, quando Astartes combatté Astartes. Ero presente sulla Spirito Vendicativo quando si riunì il Conclave. Ero presente quando Jago Sevatar, Primo Capitano dei Signori della Notte, gridò le parole che avrebbero infiammato la Galassia.
Fui presente in tutte le maggiori battaglie della Guerra.
Ero su Calth.
Ero sulla Terra.
Ero in prima fila nell'assalto al Palazzo Imperiale. Con i miei occhi ho visto il duello tra Ka'Bandha, il più grande degli Assetati di Sangue, e Sanguinius l'angelo. Ero a consiglio con Lorgar a colloquio su come aiutare la Guardia della Morte a sconfiggere le Furie Bianche quando sentimmo l'Imperatore annichilire Horus e porre fine alla Guerra.
Ci ritirammo su Colchis. Ma Lorgar non ne volle sapere di difendere il nostro pianeta natale e ci ordinò di ritirarci nei pressi dell'Occhio del Terrore. Rifiutai. Rimasi su Colchis insieme ad altri tremila miei fratelli. Invano provammo a difenderlo dagli attacchi dell'Imperium. Sconfitti, dovemmo ritirarci. Non prima però che uno dei miei uomini portasse a bordo della mia nave una strana reliquia. Poi facemmo il salto nel Warp.

Immediatamente scoppiò l'Inferno. Ogni follia demoniaca che si possa concepire attaccò la nostra nave, uccise i membri del nostro equipaggio e ci costrinse a combattere spalla a spalla. Prossimi alla morte ebbi una visione. Una figura bianca in contrasto con le tenebre che lo circondavano. Mi rivelò il tradimento degli Dei del Caos. Mi rivelò di come avessero abbandonato il Signore della Guerra nel momento decisivo, timorosi di venir distrutti insieme a lui dall'Imperatore. Mi rivelarono di come ci avessero sfruttati per assaltare l'Imperatore, che la follia avrebbe consumato le Legioni. Mi fece conoscere l'orrore del morbo degli Obliteratori, delle mutazioni. La visione fu fortissima. Quando ripresi conoscenza ero a terra, un feroce Sanguinario torreggiava su di me. Risentì la voce di quella figura bianca. Mi offrì il suo aiuto in cambio del mio eterno servizio. Accettai e del Sanguinario non rimase nulla. Solo un teschio bianco e nero rimaneva sospeso su di me. La nave fu purgata immediatamente dalla follia del Caos. Undici Space Marine erano sopravvissuti al massacro. Emergemmo dal Warp. Diecimila anni dopo che vi eravamo entrati. E scoprimmo che le parole della voce erano vere. Essa tornò da me. E mi rivelò chi fosse

Io sono Ghoul Mourvak. Io sono le Fiamme che non possono essere Estinte. E le mie fiamme bruceranno la Galassia. Nel nome di Malal, Quinto Dio del Caos, tutti cadranno purgati dalla mia furia vendicativa. Le Fiamme della Malizia incendieranno la Galassia e nessuno, lealista o caotico, sarà salvo.


Ultima modifica di Giocatore il Ven Gen 25, 2013 7:17 pm - modificato 3 volte.
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MessaggioTitolo: Re: Le Fiamme della Malizia   Le Fiamme della Malizia Icon_minitimeVen Gen 25, 2013 5:03 pm

lo so, posso risultare pignolo: è un blog, non un forum XD
comunque grazie, sono contento che leggere ciò che scrivo ti abbia ispirato.

Molto bello questo pensiero di un Marine dei Mille, ma vorrei solo correggerti due cose.
Magnus non arrivò insieme all'Imperatore. Fu l'Imperatore a trovare Magnus su Prospero.
E gli Astartes non uccidevano qualsiasi alieno che trovavano, ma solo quelli che attaccavano pianeti umani o nel caso l attaccassero senza motivo. Altrimenti, avvenivano sempre trattative pacifiche e l'Imperatore aveva istituito l'Ordo Xenos originariamente proprio per studiare le altre razze e instaurarci dei rapporti Smile
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MessaggioTitolo: Re: Le Fiamme della Malizia   Le Fiamme della Malizia Icon_minitimeVen Gen 25, 2013 6:30 pm

Nickolas94 ha scritto:
lo so, posso risultare pignolo: è un blog, non un forum XD
comunque grazie, sono contento che leggere ciò che scrivo ti abbia ispirato.

Molto bello questo pensiero di un Marine dei Mille, ma vorrei solo correggerti due cose.
Magnus non arrivò insieme all'Imperatore. Fu l'Imperatore a trovare Magnus su Prospero.
E gli Astartes non uccidevano qualsiasi alieno che trovavano, ma solo quelli che attaccavano pianeti umani o nel caso l attaccassero senza motivo. Altrimenti, avvenivano sempre trattative pacifiche e l'Imperatore aveva istituito l'Ordo Xenos originariamente proprio per studiare le altre razze e instaurarci dei rapporti Smile

Mi scuso per il blog. Ah caro il mio Nickolas94 ora che ho finito il racconto vedrai che non mi riferivo ad un Marine dei Mille Wink
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MessaggioTitolo: Re: Le Fiamme della Malizia   Le Fiamme della Malizia Icon_minitimeVen Gen 25, 2013 7:02 pm

oooooh, quando hai nominato lo Spirito Vendicativo, Calth e lo scontro tra Sanguinius e Ka'Bandha ho immediatamente pensato fosse in realtà Erebus, ma poi alla fine ho capito che era...
Spoiler:
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MessaggioTitolo: Re: Le Fiamme della Malizia   Le Fiamme della Malizia Icon_minitimeVen Gen 25, 2013 7:19 pm

Spero sia piacevole a leggersi.

Su Erebus colpa mia. Mi sono mangiato una frase ma ho corretto
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MessaggioTitolo: Re: Le Fiamme della Malizia   Le Fiamme della Malizia Icon_minitimeVen Gen 25, 2013 9:44 pm

Ah ecco, ora è tutto più chiaro Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: Le Fiamme della Malizia   Le Fiamme della Malizia Icon_minitime

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