ed ecco la mia tesina:
Memorie da una trincea…
“ore e ore di bombardamento e pochi attimi di sosta… e poi le granate riprendevano, ne furono lanciate moltissime, mi sfiorarono la testa ed esplosero vicino a me… era l’ inizio della fine…”
Con queste semplici parole si riesce a comprendere ciò che vuol dire la guerra ,queste parole, riportate su un semplice diario di guerra di un padre passionista, miracolosamente convertito durante una notte piovosa, raccontano l’ orrore di una guerra e hanno lo scopo di raccontare quei terribili istanti che ci ammoniscono di non commettere più tali stragi.
Eppure quando Padre Pacifico (nome di battesimo Remigio) partì con un treno nell’estate del 1915 affermò con felicità che il suo era un viaggio gioioso e infatti disse “Io sono felice di partire perché così potrò aiutare chi più ne ha bisogno” E così inizio il periodo della Grande Guerra…
-(inizio parte in Francese) Ma prima di parlare di Guerra bisogna anche parlare di una pace, o meglio di un grande e felice periodo di pace chiamato la belle époque, un periodo di splendore per l’ Europa dalla fine del 1800 agli albori del 1900, la belle époque è stato un periodo di rivoluzione sociale , economica e artistica, infatti proprio in questi ani in Europa nasceranno le esposizioni universali dove ogni paese sfoggiava le capacità artistiche e tecniche dei propri connazionali, infatti la torre Eiffel è stata proprio costruita per l’esposizione universale del 1889, costruita in ferro per esaltare l’ingegno e la capacità della Francia rappresentata dell’ architetto Gustave Eiffel, la torre Eiffel doveva essere tolta ma piacque così tanto che rimase e diventò il simbolo del paese, ma La Francia in particolare ebbe un grande ruolo nella creazione di una nuova arte: L’arte Nouveau, la art Nouveau è un fenomeno importantissimo in cui nel passaggio tra i due secoli raggiungerà il massimo sviluppo, uno stile che rivoluzionerà il nome dell’ arte e segnerà la fine tra l’arte del diciannovesimo secolo e l’arte del ventesimo secolo, l’art Nouveau aveva lo scopo di rendere i prodotti dell’artigianato costoso come prodotti accessibili a tutti i ceti della popolazione e produrli nelle industrie, e gli artisti che più rappresentavano questo stile erano concordi sul fatto che l’arte non poteva appartenere solo a una ristretta cerchia di persone ma a tutto il mondo. Uno dei più importanti artisti di questo periodo è stato Emile Gallé , un artigiano che ha introdotto nuove tecniche sulla lavorazione del vetro, ma la belle époque è stata raffigurata da un importante pittore postimpressionista: Henri de Toulouse Lautrec, un pittore francese di origini nobili che nella fine del 1800 raffigurerà nei suoi dipinti i cabaret che durante il periodo della belle Époque hanno riscosso un grande successo, luoghi di distrazione ove i borghesi si riunivano dopo una giornata di lavoro, e furono artefici anche di un nuovo evento per quell’epoca, la cinematografia che nacque il 28 dicembre del 1895. Noi sicuramente possiamo dire che la belle époque ha portato enormi cambiamenti nella nostra società e ha lasciato un segno nella storia che ha rivoluzionato l’umanità, la Rivoluzione Industriale e la nascita del modello imprenditoriale e capitalistico del novecento e quindi l’ inizio di una fiorente economia che porterà all’ enorme crescita economica del’900-(fine parte in francese)
-Questa grande rivoluzione portò a un’opera di ingegneria grandiosa, un opera che ha trasformato il mondo dei trasporti e ha ridettato le regole della velocità, un opera che ai giorni nostri sembra scontata ma che nel secolo addietro ha portato cambiamenti radicali… anche nella guerra, nella Grande Guerra… Il motore a scoppio.
Prima del motore a scoppio i treni erano alimentati a carbone e gli automezzi in circolazione erano trainati dalla forza animale fino a quando non fu inventato il motore a scoppio che oggi posiamo suddividere in due categorie,: il motore a scoppio ciclo diesel e i motori a scoppio ciclo otto che funzionano in maniera simile ed entrambi alimentati da un carburante: il motore a ciclo otto o anche motore a benzina si distingue dal motore diesel perché nel primo l’accensione è determinata da una scintilla provocata da una candela.
Il motore a scoppio è una macchina a combustione interna ed è suddiviso in varie parti:
- La parte superiore, anche detta testata, che regola in flusso di carburante, l’accensione della miscela e lo scarico dei gas nocivi che vengono regolati da varie parti della testata il condotto di carico, la valvola di carico, la candela o iniettore nel motore diesel, il condotto di scarico e la valvola di scarico
- Un cilindro con delle pareti dentro le quali si trova una camera di combustione dove viene mescolata e accesa la miscela
- Il pistone che riceve la forza della combustione e lo trasmette a un albero rotatorio attraverso un meccanismo di biella-manovella
Il funzionamento del motore a ciclo otto e del motore a ciclo diesel sono chiamati a 4 tempi poiché il loro funzionamento avviene attraverso 4 differenti fasi:
Nella prima fase del motore a ciclo otto viene aperta la valvola di carico e inserita ,attraverso il condotto di scarico, una miscela di ossigeno e combustibile
Nella seconda fase si chiude la valvola di scarico e la miscela nella camera di combustione viene compressa.
Nella terza fase la candela da vita a una scintilla che incendia la miscela e di conseguenza la pressione sale e il pistone viene scaraventato verso il basso e inizia l’ accensione vera e propria .
Nella quarta fase viene aperta la valvola di scarico e i gas bruciati vengono espulsi attraverso il condotto di scarico.
Nel motore a ciclo diesel invece non è alimentato a benzina bensì a gasolio e non è una scintilla a far avvenire la deflagrazione ma un iniettore pompa il gasolio che nella camera di combustione per alte temperature si incendia.
Ma nei primi anni del novecento fu il motore a ciclo otto ad essere il più usato soprattutto nella grande guerra cambiò completamente il modo con cui si spostavano e combattevano le truppe-
Il motore a benzina fu inventato nel 1876 e il motore diesel nel 1892 entrambi da due importanti ingegneri tedeschi
In questi tempi in Europa i rapporti erano molto tesi. Negli anni della fine del 1800 era avvenuta una vera e propria corsa agli armamenti che aveva reso la Germani a gli U.S.A. due vere potenze militari mondiali grazie alla scoperta del motore a scoppio appunto, ma anche dei sommergibili, dei dirigibili, delle bombe a mano, delle mitragliatrici e delle gigantesche macchine da distruzione: i carri armati. E fu proprio questa corsa che creò una tensione incredibile tra gli Stati Europei a creare un clima di un imminente guerra… Un fatto che faceva ancor più preoccupare i vari Stati era la questione balcanica; infatti molti Stati balcanici avevano ottenuto l’ indipendenza dall’ impero Ottomano ma la Serbia era determinata ad espandersi nella grande Penisola ed aveva intenzione di creare u unico grande Stato. Intanto l’impero Austro-Ungarico vedeva il bisogno di dover fermare con un intervento armato le mire espansionistiche della Serbia, ma nel 28 giugno del 1914, un serbo di nome Gravilo Princip uccise a colpi di pistola l’ arciduca Francesco Ferdinando, futuro sovrano d’ Austria insieme a sua moglie; e questa fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Immediatamente il governo Austriaco accusò la Serbia dell’omicidio e le impose un ultimatum:
la Serbia doveva destituire tuti i generali e governanti ostili all’ Impero Austriaco e doveva cessare la propaganda contro di esso.
Ma la Serbia non rispettò l’ultimatum e di conseguenza il 28 Luglio 1914 l’ Impero Austro-Ungarico dichiarò guerra alla Serbia; era iniziata la grande guerra…
Ma presto la guerra tra Austria e Serbia si trasformò in un conflitto di dimensioni epiche poiché entrambi gli stati avevano degli alleati e a lor volta gli alleati avevano della colonie che avrebbero dovuto combattere, questo fu il primo conflitto che poteva dirsi a pieno titolo mondiale.
Nel 1914 il mondo era spaccato in due; le fazioni si dividevano in:
La Triplice Intesa composta da Russia, Francia e Gran Bretagna che ebbero come alleati il Portogallo, la Serbia e in seguito il Giappone
La triplice Alleanza composta dal regno Italiano, dall’Impero Tedesco e l’Impero Austro-Ungarico con alleati la Bulgaria, L’impero Ottomano e in seguito la Cina.
Tuttavia all’inizio L’Italia si dichiarò neutrale; infatti anche l’Italia era divisa in due, da una parte i socialisti e i cattolici che erano contrari all’entrata in guerra dell’Italia, mentre i nazionalisti, i repubblicani e molti irredentisti e futuristi erano a favore all’entrata in guerra dell’Italia per ottenere le terre irredente combattendo contro l’Austria. Fu proprio in questo periodo che nacque un importantissimo movimento artistico e letterario: Il Futurismo.
-I futuristi erano un gruppo di intellettuali con un proprio pensiero; essi erano a favore dell’entrata in guerra dell’Italia poiché pensavano che la guerra era lo strumento con cui si poteva spazzare via il vecchio per creare il nuovo ed esaltavano l’azione della guerra contro l’immobilità della pace.
Il Futurismo fu un movimento che coinvolse l’arte, la letteratura, la musica, la politica e l’architettura e nacque nel 1909 quando lo scrittore Filippo Marinetti pubblicò il manifesto del Futurismo che elencava gli obbiettivi che i futuristi avevano intenzione di raggiungere: il progresso tecnologico, la velocità, la distruzione del passato e la guerra. Gli esponenti maggiori di questo movimento erano Russolo con i suoi dipinti di dinamismo, i fratelli Bragaglia che elaborarono la tecnica della fotodinamica per rendere appunto il movimento nella fotografia, Boccioni, uno scultore che aveva intenzione di raffigurare le sue opere con un maggiore dinamismo che possiamo ammirare nella sua opera Forme uniche e continuità nello spazio, una scultura che rappresenta un uomo che cammina ma la linea è spezzata è da un profondo senso di movimento, infatti la scultura è diversa da qualsiasi punto di vista si possa osservare.
Perciò i futuristi erano favorevoli alla guerra e appoggiarono gli interventisti come simbolo che anche l’Italia non voleva rimanere ancorata al passato ma voleva trasformarsi in uno Stato industrialmente avanzato e capace di stare dietro al progresso tecnologico delle superpotenze e avere la forza e la capacità di sostenere la guerra. Il governo Italiano firmò nel 26 Aprile 1915 il patto di Londra che prevedeva l’entrata in guerra dell’Italia fianco della Triplice Intesa.-
Ma la maggioranza dei deputati era contrario all’entrata in guerra e così il Salandra chiese alla camera i pieni poteri, li ottenne e così decise che l’Italia nel 24 Maggio del 1915 L’Italia sarebbe entrata in guerra contro L’impero Austro-Ungarico.
Ma mentre in Italia nel primo anno di guerra c’era ancora l’indecisione dell’ entrata nel conflitto, in Europa era ormai iniziata la catastrofe…
Fu la Germania a intraprendere le prime mosse del conflitto; in quel momento il kaiser era Guglielmo II, uno spregiudicato leader co lo scopo di estendere il dominio tedesco e con un accurato senso della strategia; infatti il kaiser aveva deciso di attaccare la Francia sfruttando l’efficacia dell’effetto sorpresa.
Nel 1914 la Germania inizia a spostare le truppe nei Paesi Bassi e il Belgio, due paesi neutrali, ma fondamentali per aggirare la possente linea fortificata francese Maginot, una linea per i tedeschi troppo difficile da assaltare. E così iniziò il piano Shlieffen, dall’ omonimo generale, per aggirare e sconfiggere la Francia.
La Germania attaccò i Paesi Bassi, Il Belgio e il Lussemburgo, violando il diritto internazionale poiché aveva attaccato paesi neutrali e penetrò velocemente nel territorio francese ma fu bloccata sulla Marna.
Infatti l’esercito tedesco non aveva previsto che gli Inglesi sarebbero accorsi in aiuto alla Francia e perciò la Germania dovette affrontare due nemici sullo stesso fronte. La guerra lampo si era trasformata in una guerra di trincea. Tutti gli eserciti avevano la speranza che la guerra sarebbe stata determinata da poche sanguinose battaglie ma presto le cose cambiarono radicalmente.
Infatti gli eserciti avevano ugual potenza e quindi non avanzavano per evitare carneficine e attendevano giorni op anche settimane in fosse scavate nel terreno, le trincee, luoghi dove i soldati trascorsero mesi o anche anni nel fango, nel freddo e nella paura.
-Certo questa logorante guerra di posizione è stata una delle più grandi tragedie che l’uomo possa ricordare che racconta espressamente gli orrori della guerra; tuttavia le trincee non furono solo luogo di massacro e paura ma contribuirono alla nascita e alla crescita di uno dei più grandi poeti della letteratura Italiana: Giuseppe Ungaretti.
Giuseppe Ungaretti si trovava sul fronte Italiano combattendo come soldato semplice, era nato nel 1888 ad Alessandria da genitori Italiani, tornò in Italia intorno al 1914 e dopo aver combattuto ed essere sopravvissuto alla Grande Guerra, artefice di una sua grande produzione letteraria, si trasferì a Parigi per poi tornare a Roma e in seguito a San Paolo, in Brasile, dove insegno fino al 1942 letteratura Italiana. Da punto di vista letterario Ungaretti fu l’iniziatore dell’ermetismo, un movimento letterario nato agli albori del ‘900 fino agli anni ‘70 che ebbe come altri importantissimi esponenti Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo.
La sua maggior produzione di opere sarà ispirata al tema della guerra e alla paura e al dolore che essa provoca, come per esempio la raccolta di poesie intitolata “L’Allegria”.
Ungaretti è stato il padre dell’Ermetismo, un movimento che, come deriva dalla parola, si basa su semplici parole apparentemente senza significato ma che attraverso un processo di analogie soggettive si può arrivare a una realtà più profonda, spesso le parole usate dagli ermetici hanno proprio lo scopo di far evocare un percorso di analogie.
L’Ermetismo è un movimento che si ispira molto al Romanticismo, per le emozioni e i sentimenti che vengono fuori dalle semplici poesie degli Ermetici, e al Simbolismo, per l’associazione analogica di idee e concetti.
Alcuni dei temi principali dell’ Ermetismo sono il modo di vivere la guerra, vedendola o vivendola nella battaglia, che cosa provoca la guerra, e quindi la solitudine e la disperazione nel vederla e anche come cercare di sfuggire da questa disperazione della vita e quindi porsi delle domande.
Ed è per questo che l’Ermetismo segnerà anche la nascita dell’Esistenzialismo, un movimento di pensiero che per molti è trattato come una filosofia della disperazione ma che sarebbe meglio definire come il viaggio dell’uomo nel cercare di dare una risposta alla vita e quindi di spiegare molto eventi personali e non, come la morte, e quindi è proprio la Grande Guerra determinerà in Ungaretti un bisogno morale di riuscire a trovare delle risposte spesso a cose illogiche, come il massacro della guerra e la follia che la provoca.
Quindi possiamo dire che spesso alcuni eventi che ai giorni nostri possono sembrare passate e magari quasi inutili in realtà spesso determinano un enorme cambiamento nelle persone che riescono a far emergere il loro genio attraverso particolari situazioni; la Prima Guerra Mondiale è stata la fonte che ha scaturito in Ungaretti il bisogno di rispondere alle proprie domande e il suo pensiero è un pensiero che ancora molti seguono oggi, ma non fu solo lui che conobbe questi radicali cambiamenti dentro di se, sicuramente anche soldati di nazioni diverse ebbero cambiamenti per la Grande Guerra, ma sta di fatto che sicuramente la Guerra non porta solo cambiamenti psicologici positivi ma soprattutto un terribile trauma esistenziale.-
Mentre la Germania era occupata sul fronte occidentale l’Austria-Ungheria era impegnata sul fronte orientale a combattere contro la Russia e contro la Serbia, una guerra al fronte che durò invariata fino al 1916 quando La Germania e L’Impero Austriaco tentarono di sferrare un contrattacco, in Italia per esempio gli austriaci tentarono di penetrare nel territorio Italiano ma furono sconfitti nell’Altopiano di Asiago; una delle più importanti testimonianze di questo periodo fu il libro del tenente Emilio Lussu scritto nel 1936 che narra la dura impresa degli Italiani nel difendere la loro patria ma anche il coraggio che molti di loro hanno avuto sacrificandosi per il bene dell’Italia.
Anche i tedeschi tentarono di avanzare nel territorio francese e anche questa volta senza successo; la situazione sembrava immobile, nessuna delle potenze riusciva a sconfiggere il nemico tanto da permettergli di avanzare, ma intanto il numero delle vittime aumentava, e non solo di militari.
La Grande Guerra fu un massacro totale che portò alla morte 9 milioni di soldati e 5 milioni di civili soprattutto grazie alle nuove armi della guerra, e non solo il motore a scoppio, ma in questo periodo nacquero i primi carri armati, i primi dirigibili che sganciavano bombe, le armi a gas, gli obici, enormi cannoni in grado di infliggere enormi danni e le corazzate e i sottomarini.
Ma nel 1917 ci fu una svolta; la Russia, stremata dal conflitto e in un periodo buio, il periodo della sua rivoluzione, decide di ritirarsi dal conflitto e un anno dopo cedette con il trattato di Brest-Litvosk alcuni territori ai confini della Russia quali l’Estonia, La Finlandia; la Lettonia, la Lituania e una parte della Polonia e della Romania.
Anche nel fronte Italiano le cose non andavano bene: infatti dato che la Russia si era ritirata ora tutte le truppe austriache si trovavano nel fronte Italiano e così L’ impero Austriaco ne approfittò per sferrare un attacco dove nel 24 ottobre 1917 gli Austriaci sconfissero gli Italiani capeggiati dal generale Cadorna; l’entusiasmo dell’entrata in guerra si era ormai spento nelle sanguinose battaglie che provocarono enorme distruzione, ed è proprio a questo periodo che il maestro Giovanni Gaeta si ispirò per comporre la canzone “la Leggenda del Piave”, che scrisse nel Giugno 1918 alla fine della Guerra, la composizione fa pensare a una canzone patriottica che incitava alla battaglia; composta da quattro strofe la canzone trattava vari argomenti: la marcia dei soldati, la disfatta di Caporetto, la difesa del Piave e il contrattacco e la vittoria; una particolarità del testo è che ogni strofa si conclude con la parola straniero riferita ai nemici austriaci.
Lo scopo principale della canzone era quello di rappresentare le atrocità della guerra e delle sofferenze che i soldati avevano affrontato, tuttavia questa canzone fu cantata nei cabaret e in seguito anche dal fascismo come strumento di propaganda per celebrare le imprese di Mussolini e del suo regime, togliendo alla canzone il vero scopo per cui era nata.
Ma una di argomento particolare parla la canzone: nella prima strofa si parla della marcia dei soldati, bisogna ricordare che la marcia tuttora è una disciplina olimpica che si suddivide nella categoria dell’atletica leggera. La Marcia fu introdotta la prima volta nelle olimpiadi nel 1932 per gli uomini e nel 1992 per le donne la lunghezza del percorso può variare da 20 km fino a 50 km.
Infatti è un importante fatto che la marcia che fecero i soldati quasi cento anni fa ora è praticata da molti atleti e questo ne crea quasi una commemorazione.
Ma adesso torniamo nel 1917.
Ormai la vittoria sembrava in mano agli Imperi centrali fino a quando non ci fu una vera sorpresa che rovesciò le sorti del conflitto, infatti i sommergibili tedeschi da tempo ormai avevano affondato “per sbaglio” le navi americane e gli Stati Uniti, sentendosi minacciati da tali aggressioni , decisero di entrare in guerra nel 1917, un fatto che rovesciò le sorti del conflitto
(inizio parte in Inglese)- Woodrow Wilson(1856-1924) ventottesimo presidente alla casa bianca democratico fu il presidente degli U.S.A. durante la prima guerra mondiale, dal 1913 al 1921, prova che gli Stati Uniti erano e sono ancora una delle potenze mondiali in grado di cambiare la storia del Mondo.
All’inizio Wilson pensò che non era una buona cosa intromettersi in una guerra dell’Europa ma poco tempo dopo capì che il conflitto sarebbe potuto diventare catastrofico; all’inizio della guerra il presidente ammonì la Germania di non attaccare le navi Americane quando nel maggio del 1915 i tedeschi avevano affondato il transatlantico “Lusitania” in cui persero la vita centinaia di Americani; successivamente quando nel 1917 la Germania, invigorita dalle vittorie ricevute, dichiarò che la guerra sottomarina si era estesa a chiunque, una decisione che è costata cara, così il governo Americano, sentendosi minacciato da questo fatto, decise di entrare in guerra contro la Germani per fermare l’espansionismo del kaiser in Europa. Fu proprio Wilson a salvare le sorti dell’Europa e del mondo e nel gennaio del 1918 spiegò il perché dell’intervento americano nella Prima Guerra Mondiale. Spiegò che entrare in guerra era fondamentale poiché erano stati uccisi cittadini Americani e che il bagno di Sangue doveva essere fermato ma non per le conseguenze economiche che il conflitto poteva avere ma per un puro scopo morale e per il bisogno di ristabilire la pace nel Mondo per evitare altre violazione al diritto fondamentale dell’uomo: la Vita e affermò inoltre il bisogno che la Società delle Nazioni aveva di risolvere conflitti, non con l’uso delle armi ma con l’uso della diplomazia.
Così Wilson decise di mandare 1.750.000 soldati Americani nel fronte Occidentale per aiutare i Francesi e porre fine alla guerra. Wilson si dimostrò un ottimo presidente dal punto di vista morale e dalla sua volontà nel difendere non solo il proprio paese ma anche il Mondo e difendere i diritti umani, ed e per questo motivo che non solo Wilson fu rieletto per due mandati ma nel 1919 ricevette anche il premio Nobel per la pace per il suo incredibile impegno e sforzo nel riuscire a terminare la guerra prima che le cose peggiorassero ulteriormente-(fine parte in Inglese)
-Questo dimostra che anche l’America da sola è in grado di saper gestire e risolvere anche le situazioni più difficili, certo l’America in sé non è solo gli Stati Uniti ma contiene anche molti altri Pesi sviluppati e in via di sviluppo, segno che l’ America è ancora in grado di segnare le sorti del Mondo, Infatti i maggiori stati che compongono il continente Americano sono: il Canada e gli Stati Uniti nel nord del continente, il Messico al centro e altri importantissimi paesi in via di sviluppo come per esempio il Brasile, Il Cile e l’Argentina che si trovano nell’America Latina. L’America è un enorme paese attraversato dall’ equatore ma che sfiora il polo nord vicino alla Groenlandia; nell’America del Nord ci sono due catene montuose, quella più a ovest è geologicamente più giovane ed è la catena delle montagne rocciose dove si trovano molti monti quali il Black Ils, il monte Logan e il monte Elbert, mentre la catena montuosa più a Est è quella degli Appalachi, più a sud si trova il grande altipiano chiamato Sierra madre che si trova in Messico e infine la Cordigliera delle Ande che raggiunge vette quasi di 7000m. Le pianure principali sono: la Pianura Costiera del Golfo che si trova negli Stati Uniti e quelle che si trovano nel Sud America che sono le Pianure dell’Orinoco, Amazzonica, del Chaco e della Pampa.
Essendo un territorio molto esteso l’America presenta paesaggi e climi differenti, In America i fiumi più importanti sono il Missouri e il Mississippi, il Colorado, Il Rio Grande, il Rio delle Amazzoni(secondo fiume più lungo del mondo) e l’Orinoco.
I principali laghi, di cui è molto ricco il Canada sono il Lago Superiore, il Michigan , l’Huron, l’Erie e l’Ontario.
Anche i climi si differenziano molto in America; più a Nord troviamo un clima Artico nelle punte mentre scendendo verso il Canada è presente la tundra e la taiga; negli Stai Uniti sui rilievi troviamo climi di tipo alpino, verso Est il clima è temperato con qualche accenno di macchia mediterranea mentre verso Ovest il clima è più delle praterie, nel centro del sud America il clima è tropicale poiché è una zona attraversata dall’Equatore, nel resto dell’America Latina al di sotto del Rio delle Amazzoni il clima è di tipo della savana e prateria.
In America vivono quasi 900.000.000 di persone con una densità piuttosto bassa poiché delle regioni sono completamente disabitate e la popolazione si concentra sulle conurbazioni delle metropolitane, per questo possiamo dire che la popolazione in America è distribuita in modo eterogeneo, cioè in modo irregolare. Tuttavia questo inurbamento delle città e questo tasso di crescita ha provocato gravi problemi sociali: il primo è il continuo aumento di agglomerati urbani attorno alle città del sud America dove mancano le basilari forme di vita e dove le condizioni di vita sono disumane per l’alto tasso di criminalità e disoccupazione. Un altro problema è il razzismo che si collega al fenomeno degli agglomerati, infatti anche negli U.S.A. molti immigrati, soprattutto afroamericani si sono diretti nelle grandi città stabilendosi all’ esterno provocando disordini a causa della malavita.
Ma gli afroamericani che si trovano in America hanno un origine loro, come ormai quasi tutte le popolazioni che si trovano sul territorio Americano; infatti la storia Americana deriva da frequenti immigrazioni e il mescolarsi di etnie; da quando fu scoperta l’America molti Europei di tutti i paesi si diressero verso l’America per avere fortuna e ora rappresentano più dell’70% della popolazione Americana, poi furono, nei secoli successivi, deportati molti schiavi Africani ma che quando ottennero la libertà si fusero con le altre popolazioni, oggi in America sono il 13% della popolazione, altre etnie sono quella degli Indios che vivono ancora all’interno della Foresta Amazzonica, Gli Inuit o eschimesi che abitano al nord e i Nativi Americani che oggi non rappresentano poco più del 1% della popolazione stati-unitense.
Con questo crogiolo di culture le lingue si differenziano molto come L’Inglese, Il Francese in Canada, lo Spagnolo e il Portoghese e molte altre lingue minori,
Ma con culture differenti ci sono anche religioni diverse, infatti i discendenti dei coloni Europei sono di religione Cristiana protestante mentre di religione cattolica nell’America Latina poiché discendenti da Spagnoli e Portoghesi, inoltre nelle grandi città sono presenti minoranze quali l’Islam, il Buddismo e l’Induismo, in molte regioni amazzoniche ci sono culti locali.
L’America è sicuramente una potenza inarrestabile per la sua economia fiorente, sviluppata al Nord, in via di sviluppo al Sud tuttavia rimangono ancora dei paesi con gravi disparità sociali, crisi economiche e ricchezza non distribuita in modo omogeneo.
Nel settore primario le coltivazioni meccanizzate si trovano in Canada e U.S.A. e l’America è una delle grandi nazioni esportatrici di petrolio, e nel settore secondario in sviluppo sono il settore informatico, elettronico e spaziale e spesso il turismo in molti paesi è la principale fonte di reddito, ad esempio i paesi del Sud America.
L’America è una potenza ancora in crescita che può veramente cambiare il corso della storia e grazie a lei la situazione nel 1917 in Europa cambiò a favore della Triplice Intesa, infatti i soldati Americani erano nuovi poiché non avevano affrontato nessuna guerra e i tedeschi si trovarono molto in difficoltà ad affrontarli, e così iniziò l’ultima serie di battaglie.
Nel luglio del 1917 le truppe tedesche furono clamorosamente sconfitte e a seguito di questa grave sconfitta, all’ interno della Germania si riscontrò un malcontento generale, anche in Austria la situazione era critica, molti paesi che prima chiedevano l’indipendenza ora erano riusciti ad approfittare della crisi per contrastare l’Austria.
L’Austria perse anche sul fronte Italiano; dopo la disfatta di Caporetto il generale Cadorna era stato sostituito da Armando Diaz, che riuscì a sfondare le il fronte nemico e a far avanzare gli Italiani e con la vittoria di Vittorio Veneto il morale delle truppe italiane si era risollevato; presto la guerra sarebbe finita.
L’imperatore Carlo I, schiacciata dalla potenza Italiana e dai popoli che gridavano indipendenza fu costretto a firmare la resa il 4 Novembre 1918. La guerra stava per finire.
La Germania resistette per breve tempo poiché i marinai si erano ammutinati e dopo le continue proteste contro il kaiser Guglielmo II abdicò e nell’11 Novembre 1918 La Germania firmò l’armistizio, la guerra era finita, ma a quale prezzo?
Erano morti 9 milioni di soldati e 5 milioni di civili e in più presto si sarebbe aggiunta una nuova crisi.
Dopo questa distruttiva guerra era tempo di ricostruire un Europa mutilata e in macerie si svolsero i trattati di pace a Versailles che avrebbero ridisegnato i confini dell’Europa. A stabilire le condizioni post-guerra sarebbero stati i vincitori: Italia, U.S.A, Francia e Gran Bretagna.
Il primo trattato il più importante avvenne nel 28 Giugno del 1919 e riguardava principalmente la Germania e stabilivano pesanti sanzioni:
- La Germania doveva pagare tutte le spese di guerra dei vincitori.
- Doveva cedere l’Alsazia e la Lorena alla Francia
- I bacini minerari sul confine sarebbero dovuti passare all’occupazione francese per ben 15 anni
- La Germania doveva cedere il corridoio per passare tra Mare del Nord e Il Mar Baltico alla Danimarca
- Tutte le colonie tedesche furono spartite tra i vincitori
- L’esercito tedesco venne smobilitato, le armi confiscate come gli armamenti aerei e la flotta
- Vengono ceduti territori alla Polonia come il Corridoio di Danzica.
- La Germania diventa una repubblica.
Il secondo trattato, il trattato di Saint-Germain, riguardò invece l’Impero Austriaco che anche esso subì pesanti sanzioni, infatti l’Impero si frammentò e furono formati molti altri nuovi Stati:
- Il territorio dell’Impero Austriaco rimarrà quello che è oggi l’Austria.
- La Serbia, insieme con la Bosnia-Erzegovina diventerà il Regno di Iugoslavia.
- L’Ungheria cede la Transilvania alla Romania.
- Nasce la Repubblica Cecoslovacca che cede la Galizia alla Polonia.
Infine ci fu un ultimo trattato, quello di Trianon, in cui l’Italia volle essere considerata ai fine della spartizione dell’Austria e quindi riuscì ad ottenere:
- Il Trentino, L’Alto Adige, il Venezia Giulia e L’Istria e Trieste, tuttavia non riuscì ad ottenere la Dalmazia e la città di Fiume, un fatto che darà vita a sentimenti di rivalsa nazionalista che considererà la vittoria dell’Italia una vittoria mutilata per non avere ricevuto i territori che aveva sempre sperato di ottenere.
Ma anche dopo la conclusione dei trattati di pace l’Europa era in condizioni disastrose: c’erano stati più di 14 milioni di morti, le industrie dovevano essere riconvertite da industrie belliche a industrie di pace, e quindi questo era sintomo che l’Europa aveva bisogno di investimenti che avrebbero dovuto far ripartire l’economia.
Un altro grave problema fu il reinserimento dei reduci di guerra che provocò malcontento soprattutto trai generali che non erano stati ricompensati e ora senza lavoro perché tornati da una guerra.
In questo disastroso clima si aggiunse anche una crisi economica che portò all’inflazione e auna povertà endemica che per la scarsità di cibo e di cure sanitarie porterà a un flagello distruttivo: la Spagnola.
La Spagnola fu una malattia virale che nel periodo post-bellico provocò la morte in tutto il mondo di ben più 40 milioni di persone; venne chiamata Spagnola perché i primi casi furono registrati in Spagna, ma in realtà la Spagnola aveva origini ben diverse, infatti grazie alle condizioni insane delle trincee i militari furono i primi a essere colpiti da questo virus e quando furono reinseriti nella società contagiarono la popolazione civile.
Tuttavia la Spagnola non era una malattia mortale, infatti quasi un miliardo di persone contrassero questa malattia in modi più o meno gravi ma la maggior parte della popolazione non morì a causa del virus bensì a complicanze batteriche, ciò infezioni dovute al deperimento e al calo delle difese immunitarie dell’organismo.
Essendo una malattia virale non si poteva sconfiggere con gli antibiotici; infatti i virus sono più complessi nella forma e nelle loro caratteristiche.
È difficile stabilire se i virus sono o no degli esseri viventi poiché non sono proprie cellule e non hanno delle caratteristiche tipiche della vita bensì sono dei segmenti di RNA o DNA e possono vivere e svilupparsi e diffondersi solo all’interno delle cellule e sono esclusivamente portatori di malattie come ad esempio l’AIDS o la varicella che per combatterle vengono applicati dei vaccini.
Alcuni virus possono essere virus influenzali che a loro volta si dividono in tre tipi: A,B e C. Tra questi il gruppo più pericoloso è quello A responsabile di malattie endemiche tra cui appunto il virus della Spagnola anche chiamato virus influenzale A sottotipo H1N1.
In conclusione possiamo dire che la Grande Guerra è stata certo un evento disastroso che oggi ci ammonisce di non ripetere più questo sbaglio, ma anche in un epoca di guerra e massacro un uomo ha avuto il coraggio di affrontare tutto questo e di aiutare gli altri sotto il nome di Dio.
Fine
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"la morte si sconta vivendoUngaretti"vivi ogni giorno della tua vita come se fosse l' ultimo ma vivi la vita come se dovessi viverla per sempre"Marco Aurelio