Andiamo con ordine:
questo post servirà per una pittura da gioco.
Tecniche di base
L
e tecniche più semplici a cui un pittore modellista si può approcciare sono di base due:
Wash: questa tecnica prevede l'utilizzo delle wash, particolari tipi di colore molto liquidi che, stesi sul modello, si insinuano nei recessi creando delle ombre interessanti e velando leggermente il tono di base. La wash deve essere però gestita, perchè rischia di creare delle pozze di colore dove non dovrebbero esserci rovinando il modello; per rimuovere questi eccessi è sufficiente scaricare il pennello e raccogliere con esso il colore in eccesso.
E' il modo più semplice, veloce ed intuitivo per creare le ombre.
Prendere dalla boccetta e applicare direttamente sull'area interessata.
Più semplice di così si muore.
Drybrush: chiamato anche pennello asciutto etc etc. Consiste nel prendere il colore puro senza diluirlo, scaricare su un pezzetto di scottex l'eccesso e "spolverare" l'area che vogliamo illuminare; il risultato è un effetto un pò polveroso, ma comunque efficace se avete poco feeling con la diluizione del colore e non conoscete le velature.
Queste due tecniche permettono di dipingere dei modelli da gioco comunque soddisfacenti ed in modo rapido; il prossimo passo è la tecnica delle velature, più complicata ma permette di ottenere risultati migliori.
Glazes: chiamate anche velature, questa tecnica permette una sfumatura graduale da un tono all'altro applicando mano a mano strati adiacenti di toni di colore leggermente diversi tra loro, sovrapponendoli leggermente.
Essendo l'acrilico semi-trasparente se molto diluito, questa tecnica sfrutta questa proprietà.
Il rapporto di diluizione è di 1 di colore e 3 di acqua minimo, facendo attenzione all'orientamento della pennellata.
Mi spiego meglio: nel momento in cui terminiamo la pennellata e stacchiamo la punta del pennello, lì è dove si accumula più colore, perciò pensiamo bene dove vogliamo che il colore sia più intenso e orientiamo la pennellata di consegenza.
Meglio velare con la parte piatta del pennello piuttosto che con la punta per evitare segni eccessivamente evidenti.
E' una tecnica difficile, che richiede molta pratica e studio.
Primer
Il primer è la base, viene dato sul modello affinchè i colori successivi possano aggrapparsi con più facilità.
Può essere dato:
a pennello: il modo più semplice ed intuitivo, ma anche il più lungo e quello che lascia lo strato più spesso di colore, rischiando di coprire i dettagli più fini.
a bomboletta: più veloce del pennello, permette di primerare un gran numero di modelli in breve tempo, se gestito bene permette una campitura ottima senza applicare uno strato eccessivamente spesso; se gestito male è peggio del pennello
ad aerografo: la soluzione più complessa, dispendiosa ma con il risultato migliore; permette di stendere uno strato di primer sottilissimo senza andare a coprire i dettagli più fini.
Tendenzialmente si usano 3 colori come primer:
nero: il primer di base per i metalli, se si vuole fare un metallo tendenzialmente è la scelta migliore. Per il resto del modello rischia di incupire il modello, ma per chi è alle prime armi funziona bene perchè copre alcune pecche che si possono lasciare.
grigio: tono neutro, bilancia i colori senza alterarli; per me la scelta migliore
bianco: ottimo se si progetta un modello con toni molto chiari/tenui; è un pò difficile da gestire, non è indicatissimo per chi inizia.
Studio del Modello
Una volta dato il primer, studiamo il modello:
Il metodo più usato è il sistema di Luce Zenitale, ovvero la sorgente di luce posta sopra il modello; di conseguenza si creeranno zone di ombra dove la luce non arriva e di luce dove i raggi colpiscono direttamente la superficie.
In pratica, prendiamo il modello e mettiamolo sotto la luce, studiamo dove cadranno le luci e dove andranno a formarsi le ombre (in caso ci si può aiutare con delle foto) per poi dipingere di conseguenza.
Aiuta molto all'inizio scomporre il modello il parti più semplici.
Questa è una tabella che permette di capire visivamente il range della luce e dell'ombra con cui andremo a dare profondità al modello.
Studio dei ColoriUna volta identificate le zone di ombra e luce, è tempo di scegliere i colori che si andranno ad usare.
Per procedere in maniera oculata, bisogna far riferimento alla teoria del colore (non sto a spiegarla in questo post nel dettaglio altrimenti non finiamo più, vedrò di trattarla in un post a parte)
I colori sono divisi in:
primari: magenta, giallo e ciano
secondari: viola, verde e arancio
Da cui si possono dedurre i seguenti contrastici cromatci:
contrasto colori puri: si usano solo i primari
contrasto chiaro-scuro: bianco-nero per fare l'esempio estremo
contrasto caldo-freddo: giallo-blu
contrasto complementari: rosso-verde, giallo-viola, arancio-blu
contrasto di qualità: colori con differente grado di luminosità
contrasto di simultaneità: effetto ottico, accostamento di un colore al grigio (che assumerà il tono del complementare per il bilanciamento ottico)
contrasto di quantità: quantità di colore usato dell'uno e dell'altro
In base a questo si sceglie quale contrasto usare e se si vuole utilizzarlo (raccomando i contrasti, rendono il modello più interessante) ricordando che i colori caldi avvicinano lo sguardo mentre quelli freddi lo allontanano.
Al pari, i punti di luce chiameranno prima l'occhio mentre le ombre verranno notate dopo.
Colore di Base
Il colore di base è quello che sarà il tono medio dell'area in cui lo applichiamo. La diluizione risulta ottimale con un rapporto colore-acqua 2:1 max 3:1.
E' importante stendere uno strato uniforme, a più mani. Meglio più mani sottili di colore che uno strato spesso.
Dal colore di base si può iniziare a lavorare.
Ombre
Possono essere fatte seguendo i due modi citati sopra (wash e glazes) riferendoci sempre allo studio della luce fatto.
Nel caso della wash, diluendo il colore di base come se dovessimo velare, andiamo a riprendere il tono medio nelle zone dove abbiamo dato troppo colore.
Nel caso si scegliesse di velare, studiare bene le zone d'ombra e cominciare con il colore di base+il colore complementare(25%)+ una micromolecola di nero; velando man mano aumentiamo la percentuale a 50% e 75% per poi aggiungere ancora un poco di nero.
Luci
Anche qui, forti dello studio della luce, andiamo ad illuminare le zone colpite:
Nel caso del Drybrush, usare questa tecnica come ho spiegato sopra illuminando le zone dove arriva la luce.
Nel caso delle velature, partire dal tono medio e aggiungere un colore più chiaro sempre in percentuale 25-50-75 e un pò di bianco per le luci estreme se necessario.
Materiali
Dopo aver spiegato le varie tecniche, vediamo gli strumenti/materiali:
Pennelli: ci sono tante marche di pennelli delle più svariate dimensioni; di base un pennello è composto da:
-serbatoio: la parte più rotonda e cicciotta della punta, dove il colore viene assorbito e l' rimane per essere poi scaricato
-punta vera e propria: la parte più sottile dello strumento
Come Mastro Durgin consiglia, i Winsor & Newton hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo, specialmente la serie 7.
Consiglio caldamente il n°2 e il n°1.
Da aggiungere a questi consiglio il Cotman 000 per i dettagli più fini, un pennello a spazzola piccolo (Cotman va bene o un Da Vinci se proprio volete) per il drybrush e un pennello da battaglia per i lavori sporchi.
Ci sono diversi tipi di pelo, generalmente si dividono in organici e inorganici.
organici: martora (più delicato e morbido, il migliore imho ed anche il più costoso) e bue/cinghiale (più rigidi e meno costosi)
inorganici: sintetici (ottimo rapporto qualità/prezzo, resistenti e duraturi).
Colori: ci sono molte marche di colori, tendenzialmente i più famosi sono GW (che non amo) e Vallejo (che uso in parte).
I GW hanno diverse linee, indicate per chi ha appena cominciato:base, shades, layer 1 e 2, dry, glazes etc etc. Vengono spiegati molto bene sul sito. L'unico colore che consiglio è il Ceramite White (davvero fatto bene) e le wash altrettanto buone.
I vallejo si dividono in: game color (brillanti) e model color (leggermente più opachi e ad alto pigmento).
Queste due case possono fornire un'ottima base di partenza, ma se avete dei soldi da spendere e volete dei bei set di colori consiglio i Set della Scale 75 o i colori Andrea.
Tavolozza: prendere una vaschetta di plastica, con un filo d'acqua dentro e una spugna bagnata (sottile, tipo quelle da cucina o degli imballaggi delle miniature); se si mette sopra della carta forno l'acqua passerà attraverso la carta forno tenendo idratato il colore e facendolo durare molto più a lungo, facendo risparmiare notevolmente.