Il fallimento nel tentativo di trovare e distruggere la spada di Kaine da parte dei nani venne considerato come la prova del disinteresse elfico , nonostante il conflitto con le forze della distruzione si fosse svolto solo nelle loro terre gli elfi solo una volta si fecero vedere dai nani, in un momento di forte inferiorità numerica.
Godri Marchiodituono osservava la fitta boscaglia stagliarsi poco davanti le linee, sentiva il borbottio del suo vice Gron Spezzaelmi ingiuriare le foreste che nascondevano alla vista le lucertole che si stavano avvicinando, come se non bastasse doveva sorbirsi anche le cantilene del mago elfo li vicino e il suo folle gesticolare.
Un gruppo di tre bizzarre creature volanti venne obliterato dalla salva del cannone organo che aveva schierato sulla torre vicina, un colpo di catapulta andò a schiantarsi sulle linee dei sauri, uccidendone alcuni senza però che la massa accennasse a fermarsi.
Con uno sguardo preoccupato alle sue spalle diede un occhiata ai suoi guerrieri, molti erano i prodi nani pronti a morire per la roccaforte, ma il nemico che si apprestava a caricarli era descritto nei libri dei loro antenati come capace di massacrare orde di barbalunga,e anche se avevano la superiorità numerica i suoi erano solo dei novellini.
L'arcimago elfo esclamò rivolgendosi a Godri: "Il momento è giunto nano. Sto per lanciare un incantesimo che sfrutterà la determinazione e il coraggio dei tuoi uomini per rendere i vostri colpi più forti, i vostri nemici sono lenti e riuscirete a spezzare le loro fila con l'impeto della carica. Prepara l'assalto!".
Subito dopo rincominciò a gesticolare, mentre globi di potere grigio si formavano vicino la sagoma dell'incantatore.
Godri era restio a caricare i sauri, la catapulta nelle retrovie era ancora funzionante, come il cannone organo sulla torre, gli arcieri degli orecchie a punta sarebbero riusciti a smaltire le orde in avvicinamento, mentre stava rimuginando questi pensieri vide la propria ascia runica risplendere di nuova luce, mentre una forza proveniente dalla sua stessa volontà e dalla sua ferrea determinazione lo pervadeva, a quel punto a pieni polmoni gridò la carica verso la colonna di mostri in avvicinamento.
Mentre si lanciava verso la linea nemica vide meglio i propri avversari, erano simili a coccodrilli crestati che maneggiavano mazze e scudi a mezzaluna in una folle parodia di guerriero.
Un sauro albino particolarmente grosso gli ruggì con fare intimidatorio poco prima che la mischia avesse inizio, senza paura il nano si avvento sul rivale sbavante.
Il mostro sferro un possente fendente in avanti, seguito da una rapida successione di spazzate con la coda e di morsi, Godri deviò il primo colpo con lo scudo e mentre le rune della sua lama rifulgevano della luce degli antenati con una furia belluina si gettò in avanti, spezzando lo scudo al suo rivale in una mischia dove le rune e la magia si spalleggiavano, lasciò la poltiglia sanguinolenta che era stata il suo avversario indietro, per gettarsi sul nemico successivo.
Il mago aveva ragione, dopo l'impeto iniziale i suoi guerrieri avevano fatto scempio dei rettili, i loro avversari erano lenti e contro i figli di Grungni che brandiscono il loro coraggio come arma, nessuna scaglia può salvarti la vita.
Dopo la rotta del nemico ordinò ai suoi uomini di inseguire i superstiti, che furono definitamene dispersi, mentre l'ultima catapulta nemica veniva polverizzata dall'artiglieria nanica.
Alla fine della battaglia Godri si recò al campo per contare i morti e per studiare la strategia in vista dell'imbarco imminente.
Gron si presentò a rapporto per informarlo dei caduti: "Tutti i serventi del cannone sulle pendici della collina sono morti avvelenati, ma siamo riusciti a recuperare l'arma intatta, alcuni ragazzi ci sono rimasti dopo l'assalto,dieci elfi Maestri di Spada, sono stati uccisi".
L'arcimago elfo gli si presentò poco prima della loro partenza.
"So che avete cercato di fare il possibile per consegnarci la spada, e anche se ora sta a noi difendere la nostra isola il Re Fenice vi è molto grato del vostro intervento".
Godri si limitò a borbottare un grazie per la scorta fuori dall'isola (ora che il caos era arrivato molte strade non erano più percorribili, ed era meglio per la diplomazia non far sapere agli elfi che nonostante avessero richiesto il loro aiuto la spada la volevano distruggere).
Una volta lontani dall'isola-continente Gron gli si avvicinò
"Non trovi che dopo la fine della guerra abbiano cercato di cacciarci fuori molto in fretta?".
"Mai abbastanza in fretta per me".
Abbandonando per sempre il profilo degli Anulli si giro verso la cabina comando urlò "Forza ragazzi a tutta birra verso Barak Var".