Piccola Recensione a Naruto

Ritengo passato il giusto periodo per offrire la mia personale opinione sul manga che mi ha accompagnato per molti anni.
Il 2014-2015 (per ora) è stato un lasso di tempo in cui si sono concluse e si concluderanno tante storie lette, viste o giocate.
Ho finito Gears of War 3 (comprato con molto ritardo è vero e all'epoca ero un invasato con libri e comics)
Visto l'ultimo Hobbit (Good Bye Terra di Mezzo)
Si sono conclusi per i manga Naruto e Claymore.
E devo comprare l'ultimo romanzo di Geralt di Rivia e avrò anche concluso quella storia.
Wow tante cose per davvero.


Non farò alcuna premessa, riassunto. L'opera la conoscete e se volete una sinossi breve c'è Google.
L'unico aiuto usato sarà dividere il manga in parti:
A, in generale la prima serie e la saga del salvataggio di Gaara.
B, da dopo aver rivisto Sasuke fino all'inizio della Guerra.
C, la restante parte fino alla conclusione.

Naruto è un Shounen. Per certi versi è una sorta di prima evoluzione, un tentativo di essere diverso come Gundam spezzò la serie di Robot di Go Nagai.
Da questo punto di vista riesce in parte nel suo obiettivo. Naruto non è One Piece, non è il vero erede di Dragon Ball, tuttavia non riesce a superare e rompere tutte le difficoltà del genere.
La parte A è la più apprezzata perché è il Classico mischiato con l'innovazione. Naruto non è Goku. Lo capiamo fin dalla prima saga quando il protagonista entra a contatto con la realtà del suo mondo e la morte. Il mondo di Naruto è molto reale, i suoi protagonisti guerrieri per attitudine che devono allenarsi fino all'infanzia.
Il giusto mix tra realismo e cliché classico si rivela perfetto e raggiunge il suo punto più alto nell'invasione della Foglia. Il dramma di Gaara e la morte del Terzo Hokage sono il punto più alto mai raggiunto nel manga. Per me.
Il protagonista si sforza nel seguire i suoi sogni, a volta ci riesce ma lui non è in grado di cambiare il mondo. Non ci sono le sfere del Drago qui.
Come detto il Realismo è uno dei cardini della storia e con l'apparizione dei Sennin inizia obbligatoriamente un percorso di crescita e power-up necessario.
Fino a quel punto infatti solo con Zabuza e Haku il protagonista si era accostato a grandi avversari mentre dopo si era sempre confrontato con ragazzi della sua età o poco più grandi. Con Jiraiya, Orochimaru, Itachi e Tsunade il livello cambia enormemente. I protagonisti vengono scaraventati nella realtà e alcuni di loro prendono delle decisioni importanti (l'inseguimento di Sasuke).
Però già a questo punto incominciamo a vedere delle forzature ma il livello di sentimento è talmente elevato da nascondere tutto.
Passati i canoni anni di allenamento, se immaginiamo un protagonista iper-pompato, capace di salvare il suo amico ci sbagliamo. L'autore ci riporta alla cruda realtà. I nemici a questo punto sono di Alba, un'organizzazione mercenaria che dispone dei Ninja traditori più pericolosi in circolazione. Uomini che hanno cercato col loro potere di fare colpi di stato o si sono macchiati di crimini pesanti.
Il rapimento del Kazekage ne è la prova. Senza adulti esperti la missione di Naruto fallirebbe miseramente.

Ma il vero punto di svolta, e qui parte il ciclo B. è il secondo incontro con Orochimaru. Sasuke fugge dal nukenin per trovare la forza per sconfiggere il fratello e a sua volta Naruto si affida alla Volpe a Nove Code per cercare di raggiungere il suo amico. Ma lui capisce che ci sono prezzi che non si possono pagare, che non si possono mettere a rischio amici e relazioni per un'ossessione.
Non potendo contare sul 9 code Naruto deve allenarsi duramente per raggiungere un livello tale da affrontare ninja fortissimi. Questo ciclo viene interrotta da due saghe emotivamente forti e ravvicinate: la Saga del Villaggio della Pioggia e lo scontro tra i due fratelli Uchiha.
Sono fondamentali perché bisogna interrompere il ciclo nemico nuovo-allenamento-power up e scontri casuali.
A questo punto abbiamo Sasuke, liberatosi da Orichimaru, e Jiraiya che penetra nel covo del presunto Capo di Alba. Presunto perché l'autore incomincia a realizzare un piccolo intreccio per confondere e tenere attenti i lettori.
Con la prima Saga abbiamo uno dei due migliori esempi di realismo della Serie. Una rischiosa missione di infiltrazione si conclude in uno scontro di altissimo livello e nella drammatica morte di Ero-Sennin. Solo in territorio nemico e con un avversario dalle abilità tutte da svelare il Ninja Leggendario sacrifica la propria vita nel vero stile degli shinobi: morire per raccogliere informazioni. Pain stesso dichiara che avrebbe perso se l'avversario fosse stato fin da subito conscio delle sue abilità.
Lo scontro tra Itachi e Sasuke serve solo per introdurre ad un momento ancora più sconvolgente: la verità sugli Uchiha. Incomincia a delinearsi come sia nata la Foglia e il sistema Villaggio-Stati e tutti i rancori accumulatisi nel Villaggio del Paese del Fuoco fino alla drammatica notte in cui Itachi stermina tutto il suo clan per ordine dei Capi-villaggio e tutto il suo piano per sacrificarsi infine e rendere il fratello un eroe. La verità sconvolge Sasuke che si unisce ad Alba giurando vendetta.
Questi tre capitoli (399-401) sono un punto altissimo per il manga seguiti, col breve intermezzo dove Sasuke fa la figura dell'idiota in un momento Deus Ex-Machina, colla titanica battaglia della distruzione della Foglia.

Questo è a mio avviso il punto a cui voleva arrivare l'autore nel manga. Il realismo è il nemico contro cui si batte l'autore e il suo protagonista. Il mondo reale è duro e terribile e tutti sono costretti a seguirlo. Credere troppo nei sogni è impossibile, bisogna crescere. Naruto non vuole farlo e combatte. Per questo riesce a farsi aiutare da tutti. Tutti si sono dovuti adattare ma davanti a questo ragazzino che lotta caparbiamente per la sua purezza, perché l'ideale trionfi sulla realtà, e per questo, per rimorso od ammirazione, tutti provano a sorreggerlo per la sua via.
E per questa ragione qui, unicamente nel manga, volontariamente Kishimoto rompe il realismo.
La Foglia è in rovina e così il sistema di equilibri dell'intero mondo. Immagina gli USA devastati completamente con solo Cina, Russia ed India come super-potenze.
Ma Naruto, fidandosi dell'insegnamento del suo Maestro che a sua volta aveva voluto credere al suo primo allievo, cambia la storia. L'Anziano Rospo aveva profetizzato che un suo libro avrebbe spinto un discepolo a salvare o a distruggere il mondo. Insieme ai loro sogni, i ninja della Foglia tornano in vita. Nagato si sacrifica per attuare il miracolo.

Dopo questo punto inizia tutta la Saga che porterà alla guerra Ninja. Tuttavia la grande idea è conclusa e ora bisogna giungere al finale. L'unica parte interessante è ancora una volta una missione di infiltrazione. La morte di Hoshigake Kisame è anche la morte della parte serie del Manga.

La Parte C , la Guerra, è una grande commiato ai fan dove si mischiano fan service e piccole spiegazioni. Ma ormai l'autore ha perso la bussola e gli ultimi capitoli sembrano davvero di un altro manga. Cose prive di senso o fuori luogo. Prive di collegamento logico.


Non si può dare un voto ad una serie che ti ha accompagnato per anni (nel mio caso dal 2006 al 2014). Con la quale cresci, ridi  e sogni e aspetti. La vera pecca del manga è che dalla sua conclusione narrativa (intorno ai capitoli tra il 450) alla fine (700) passano 30 volumi. Alcuni sono di buona qualità, altri ottimi. Ma moltissimi sono pessimi, esagerati. E la conclusione imbarazzante. Molti pensano che sia aperta per un continuo futuro  ma io ci credo poco.
Vale la pena consigliarne l'acquisto?. Si, se avete voglie e la disponibilità economica. Comprarli usati non farebbe male e sarebbe un grande affare.

Edit: continua