THE WALKING DEAD
Archaon ha conquistato Averheim. E mentre decide di addobbare la città secondo il gusto neo-caotico di sangue, cadaveri e teschi ordina ad un Grande Infesto del Ratto Cornuto di scavare sotto Middenheim e di tirare fuori un prezioso artefatto. E di non provare a rubarlo perché è importante e lui non ha tempo da perdere con l'avarizia di pantegane troppo cresciute. A nessuno viene in mente di domandare perché diavolo non avesse iniziato ancora scavare quando era ancora in città.
Ma va beh. La professionalità è roba per altri servitori del Caos.
Nel mentre Vlad torna mesto mesto in Sylvania quando al ciglio della strada una leggiadra fanciulla gli si para davanti. Vlad non è Carlo Martello, torna dalla Guerra ma non ha ucciso il Principe del Moro e le grazie della prima tizia che incrocia non lo fanno scender dall'arcione. La giovane fanciulla non è altri che una delle poche vampire sopravvissute di Neferata che lo avvisa che oltre lo attende solo la Morte. La Signora di Piccoargento gli manda un ultimo avviso in ricordo di quello che ci fu tra loro.
Capiamo che la situazione punta alla merda quando la suddetta vampira sparisce dopo aver parlato: se le sguattere di Neferata se la danno a gambe vuol dire che la situazione è proprio brutta. Vlad fa spallucce e spronando il cavallo come il ciuco entra in quel luogo triste che è la sua terra.
A questo punto il protagonista diventa Mannfred. Già così se siete esperti sapete che nessuna minaccia può venire da lui. Questi sono gli End Times e in genere i personaggi hanno tratti e sfighe diametralmente opposte ai propri soprannomi. Mannfred sempre desideroso di trovare un modo di sbarazzarsi dell'odiato Padrino corre da Arkhan ad informarlo della gita non approvata di Vlad ad Averheim. Il Liche si limita a fare spallucce e a nominare Mannfred nuovo comandante dell'esercito per arrestare l'invasione.
Si, invasione. Perché mentre Archaon e i Khorniti si dedicano alle ristrutturazioni, mentre quelli di Tzeentch sono stati perculati in un solo capitolo e quelli di Slaanesh non si sa dove sono, Nurgle si rivela una garanzia di affidabilità. Sa che non è il caso di lasciare che Nagash termini il suo rituale e architetta un piano ben collaudato per far naufragare la cosa.
Invia così un possente esercito guidato dal Senza Nome. Nagash non sembra proprio capace di farsi degli amici e molti dei vari suoi Mortarchi preferiscono tradirlo e tra questi c'è anche il misterioso che si è preso la briga di possedere il corpo di Luthor Huss e imprigionarne la mente. Con lui ci sono svariati Grandi Immondi e uno special guest nascosto.
Mannfred si ritiene il più astuto dei Conti Vampiro e non prova a difendere nemmeno le fortificazioni d'ossa che circondano la Sylvania ma si ritira. Stuzzica ogni tanto i nemici e scopre, sorprendentemente, che una schiera di Untori e Parassiti della Peste è LENTA. Elabora una semplice strategia: ingaggiare il nemico e poi colpirlo all'improvviso con una grande mob di spiriti.
Riconosce il Senza Nome come la minaccia più grave ma lo splendore oscuro del prete sembra nasconderli la minuta figura al fianco.
Il luogo scelto per lo scontro p Landa Torva e già il nome dovrebbe spingerlo ad una scaramantica toccatina nelle parti importanti. Il fatto che il secondo sia Luthor Harkon, uno schizzato, dovrebbe farlo pensare.
Il fatto che l'unica batttaglia che abbia vinto come generale sia stata contro un Clan di Skaven nel primo capitolo di End Times libro primo anche. Il fatto che il Senza Nome cammini con un sorriso da beota stampato in faccia non sembra scalfire l'arguzia del Più Astuto.
Inizia così la battaglia.
Un completo e totale disastro. In realtà inizia bene. Tipo Italia-Bulgaria. Ma il Conte dorme sugli allori e quando scatena i suoi famosi spettri sente quello strano prurito all'orifizio dedicato alla defecazione: talmente abituato a pasteggiare sui poveri imperiali che si era dimenticato che TUTTI i Demoni fanno ATTACCHI MAGICI. E i cari spettri non fanno lo sfondamento che si aspettava. Deve allora scendere in campo e dopo aver tritano un Grande Immondo di un trittico si scaglia contro il Senza Nome. A quel punto Mannfred si blocca. Vicino al Necromante c'è un'esile figura il cui artwork sembrerebbe essere stato disegnato da un mangaka adolescenziale: Isabella Von Carstein. Di per sé la vampira non avrebbe fatto effetto al Conte, da sempre stimata come la semplice scalda letto di Vlad, ma la voce di sottofondo del Demone Maggiore di Nurgle che la controlla ha lo stesso effetto di quella di un trans sudamericano incrociato in discoteca dopo il quarto Long Island che ti apostrofa "Sciao, belo!".
Il sacrosanto terrore che coglie il Vampiro lo salva: un gruppo di tre Vargheist si fionda sulla donna bramosi di assaggiarne le carni. Sperando che siano i Diavoli de Il Sangue di Sigmar, i tre pipistrelli si sciolgono non appena la vampira poggia le mani su di loro. E si sciolgono letteralmente, agonizzando mentre la corruzione si espande su di loro. A questo punto Mannfred toglierebbe il disturbo ma è caduto proprio sulla brace e una massa di Untori cerca di bloccarlo. Nel terrore più completo mentre Isabella si avvicina in stile zombie anni '80, passo lento e mano protesa verso la preda, il Senza Nome ci ricorda la sua presenza. Mannfred si è bagnato talmente sotto da essersi dimenticato degli zombie che il buon avversario non esita un attimo a fare suoi. Insieme a quelli di Harkon. Vampiri e Negromanti vengono fatti a pezzi dalle orde ribelli di zombie come se fossero nobili russi assaliti dagli operai nella piazza rossa durante la Rivoluzione d'Ottobre.
Per nostra grande fortuna Mannfred ha un numero spropositato di ferite e il tocco di Isabella, su Ashigaroth, gliene lascia due. Poi riesce a scappare.
Non molto lontano, dato che l'unico posto sicuro per il momento è una vecchia locanda, il Morto e Sepolto.
La Sylvania sarà stata triste ma i suoi abitanti dovevano essere certamente versati per il Black Humor.
Qui si sono riuniti i pochi vampiri che sono riusciti a fuggire, alcuni sono luogotenenti di Mannfred e altri di Harkon. Il Conte non esita neanche un secondo a staccare la testa ad un vampiro che lo accusava per acquistare immediatamente altre due e sentirsi meno merda.
Purtroppo l'altro Mortarca non sembra apprezzare la cosa e si prepara a scannarsi con Mannfred che ritiene averli traditi. Il parapiglia sta per scatenarsi quando un rombo di zoccoli riecheggia nel cortile: Vlad e la sua Guardia di Templari di Drakenhof sono arrivati.
Il Primo Conte prende subito in mano la situazione incomincia a dare ordini e Mannfred incomincia schiumare rabbia e bile come Conte alla vista del primo posto a +17 della Juve di Allegri sulla Roma.
Ma sa che deve stare zitto e la difesa viene prontamente preparata.
Il grosso dell'esercito di Nurgle marcia verso la Piramide Nera di Nagash ma Isabella e il Senza Nome vogliono completare l'opera. Del trittico di Grandi Immondi Capi, uno va con Isabella per proteggerla e vendicare il fratello, sperando di tirarlo fuori dalla Forgia delle Anime, mentre l'altro avanza.
La Battaglia al Morto e Sepolto probabilmente è una di quelle battaglie narrative che i designers avevano in mente quando hanno fatto le regole per fare le armate. Solo si sono dimenticati che qui siamo in 8a e non ai tempi di HeroHammer e la fanteria grazie ai ranghi vincono. I Demoni non conoscono stanchezza e i non-morti sono Non-morti e lentamente morti lo diventano i vampiri. So che vi aspettate battute come per la prima parte ma i Tempi Finali richiedono il loro scotto in termini di sentimenti.
Già il mio cuore aveva vacillato vedendo Ghal Maraz tra le mani del Prescelto Eterno, Khemri distrutta, Altdorf abbandonata... ma la distruzione dei Templari di Drakenhof... Questo è la Storia che abbiamo amato che termina....
Torniamo sulla battaglia. I nostri eroici antieroi e antagonisti si battono con le unghie e con i denti e nonostante innumerevoli atti di prodezze marziali, anche il secondo Grande Immondo è bandito, la grande locanda crolla. Mannfred non perde tempo a dimostrare quanto bastardo sia e gira prima le spalle a Vlad lasciandolo alla mercé del nemico, quando ancora c'erano possibilità di vittoria poi nel momento della fuga taglia un braccio a Luthor Harkon che si era aggrappato disperato alla groppa del suo Terrore Abissale facendoolo piombare al suolo. Il Mortarca si rompe entrambe le gambe ma presto la sua fine giunge tra le mani di Isabella.
Vlad si ritrova davanti al Senza Nome e si gioca la carta del cercare di richiamare la coscienza di Luthor Huss. Il negromante giustamente gli ride in faccia ma il Vampiro dimostra un ingegno straordinario, ben al di sopra dell'altro Von Carstein vivente.
Infatti, notando che Huss non riesce a riemergere, Vlad evoca dei Nonmorti. Il Senza Nome gli ride in faccia e fa per prenderseli e qui si mostra che tutta la saggezza del Maestro dei Cinque Picchi da Sirio il Dragone è fluita in Vlad: il Senza Nome, come Medres di Asgard, non è capace di fare due cose contemporaneamente (a dire il vero come molti altri uomini) e mentre si distrae ecco che Huss riemerge e si auto-esorcizza spazzando via l'anima del Negromante. Il Sigmarita fissa Vlad con disgusto ma siamo nel bel mezzo della battaglia e il prete incomincia a spaccare teschi come se dovesse inchiodare 95 tesi sulle porte di una Cattedrale. Come tipico del fervore religioso, esso svanisce davanti alle grazie gentilmente offerte di una bella ragazza e Isabella regala il ben servito al prete.
Marito e moglie sono riuniti e Isabella rinfaccia a Vlad di averla usata e trattata come un oggetto. Il vampiro nega e dichiara che per lui ella è sempre stata suo pari. Il demone maggiore per vincere l'amore della donna ha dovuto ingannarne la mente e Vlad non può far del male a lei. La scena si conclude con lei con la spada levata che fa per colpirlo.
Nel mentre Mannfred ha fatto ritorno alla Piramide Nera.
Qui Arkhan the Black non si rivela particolarmente sorpreso della sconfitta di Mannfred e anzi si scopre che lo ha usato per testare la forza del nemico. Neanche la morte di Luthor Harkon lo sconvolge, si era sempre domandato perché un'idiota del genere potesse essere nominato Mortarca. Certo nasa che molte delle frasi del Vampiro sono palle ma questo non esagera, non sa se Vlad sia morto, e il Liche non sembra sconvolto. Spedisce Mannfred a recuperare Neferata a Piccoargenteo e non ci sono molti problemi. La Prima Vampira è furiosa perché Nurgle ha distrutto l'Impero e la sua preziosa rete di spie e con Goblin e Nani che hanno saccheggiato la casa lasciata incustodita. Dei secondi non si può vendicare ma dei primi si e non si lascia sfuggire l'occasione. Chiede solo di poter disporre di Khalida come più le crede e Mannfred non si fa particolari problemi.
Così i due tornano in Sylvania e scopriamo che Nurgle non è ancora arrivato. Il Re dei Liche ha già predisposto l'esercito però e dopo aver trovato una posizione forte a ridosso della Piramide Nera non si schioda più. L'attesa è lunga e noiosa ma siamo intrattenuti dai Re dei Sepolcri: qui scopriamo che eccetto Khalida tutti i pezzi grossi sono stati uccisi perché non sopportavano ed insultavano Arkhan. Ma insultare il Servo più Fedele non è mai una gran cosa. Solo che a tagliare le testi dei più competenti finisci per ritrovarti i magazzinieri come i più alto gradi e Arkhan deve spedire Krell a tagliare qualche ulteriore testa perché i Re della Grande Terra non rompano la formazione.
I devoti di Nurgle però sono così lenti che i non-morti riescono a sistemarsi, rivedere le formazioni mettere quelli che si odiano lontani, concludere qualche orgia, mangiare ecc...
La formazione prevede Krell e la Legione del Fato al Centro, Vampiri ai lati e Re dei Sepolcri sulla Fasce. In riserva una vasta schiera di 200 Morghast. Il piano di Arkhan è semplice: tagliare la testa del Serpente. Capisce che Isabella è il ricettacolo che tiene in piedi l'armata nemica e morta lei risolto il problema.
Non ci sarà alcun bisogno di scomodare Nagash.
In effetti tutto sembra andare come previsto e anzi ancora meglio. Il Primo dei Mortarchi combatte da 4000 anni, è stato cresciuto alla scuola di Nehekhara e tira su zombie al doppio della gittata, in numero doppio e potenzia i segnalini per gli altri. Così anche i più tonti dei necromanti riescono a tirare su zombie come Borrielo le Veline in discoteca.
Gli sforzi dell'ultimo Grande Immondo sono disperati e a suo merito nessuno tocca Isabella e i Parassiti della Pesta tengono testa ai Morghast per un bel po' di tempo. Ma il piano di Arkhan è perfetto e i Morghast sono sempre gli ex-Araldi di Ptra, il Dio della Luce: le mosche di Nurgle combattono fieramente ma lo scontro tra scelte Rare incomincia pendere per i Non-Morti. Ma il Nonno non ci sta. Sono stati i suoi a fare tutto il lavoro sporco, costretti dagli infami designer a penetrare nella Nazione più potente del Vecchio Mondo da soli, e sono riusciti a tirare giù Marienburg, Talabheim e Altdorf. Solo la trasformazione in Super-Sayan ha ridicolizzato i suoi adepti ma Nurgle non è Freezer. Il suo volto appare nel cielo per nulla gioioso e versa il contenuto del suo calderone nel mondo reale. Una grandinata di escrementi, urina e malanni si riversa sulla terra dei Non-morti. Gli untori sentono le energie gonfiarsi e così i parassiti della peste ma è troppo tardi e i Morghast si limitano a laiarsi dietro gli Untori, staccandoli come Serpe che scappa dal commissario Winchester per aprire un varco per Krell. Arkhan nota il cambiamento e incomprensibilmente decide di lanciarsi nella mischia.
La scena è veramente eroica: il Grande Immondo viene affettato, picchiato e graffiato ma tiene botta schianta Krell che crolla e tipo dimezza le ferite di Arkhan. Nel gioco avrà un profilo da pippone terribile perché un GUO settato serio si mangia Arkhan e Krell e i loro 800/900 punti combinati e forse prende due ferite. Ma Arkhan riesce a superarlo mentre Krell si sacrifica contro il Demone Maggiore e a caricare Isabella. 200 punti meno cara ma contro Arkhan in CaC sembra Ivan il Terribile XXIII contro Fantozzi e nonostante venga letteralmente arrostita dal Liche tiene botta e riesce ad ucciderlo e curarsi. Che gli abbiano dato Insensibile al Dolore? Ai posteri l'ardua sentenza.
Siamo apparentemente arrivati ad una situazione di stallo e forse i servi del Caos potrebbero prendere l'iniziativa quando un'esplosione di colore oscuro rimbomba nel Campo: Nagash è tra noi.
Il GUO, che ha compiuto miracolosamente il suo mestiere si allontana un poco e osserva quale carta il Nonno avrà mai dato alla tizia per affrontare Nagash che i suoi 1000 punti li vale TUTTI.
-Tu osi sfidarmi?
-Non ti sto sfidando
-VAMPIRA, rifiuti il mio comando, ti unisci al Caos, assali il mio regno e combatti i miei servi. Cosè questa se non una sfida?
-Distrarti
BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!!!!!!!!!!!!
L'immensa Piramide giunta fin da Khemri esplode sotto gli occhi allibiti di Nagash che vede il potere radunatosi, e che ancora non ha assorbito, disperdersi. Perché mentre gli occhi di tutti erano rivolti agli Untori in marcia, Ikit Artiglio compiva il sogno della Gelmini: creare un immenso tunnel lungo kilometri fino alla piramide di Nagash.
Penetrati nella struttura, in ampio ritardo per loro fortuna, gli Skaven collocano degli esplosivi Warp ma gli la struttura si rivela piena di Ushabti e negli scontri che si susseguono un timer parte, Ikit artiglio fa appena in tempo a teletrasportarsi via che tutto esplode.
L'urlo di Nagash è esattamente perfetto per una copia fantasy del capolavoro di Edvard Munch ma il Grande Immondo non fa in tempo a muoversi che il Grande Negromante usa il potere che aveva assorbito per distruggere tutti i caotici. Isabella riesce a fuggire ma i lenti servi di Nurgle manco riescono a girarsi prima di venire annichiliti.
Mannfred e Neferata provano ad avvicinarsi per vedere se possono sfruttare la debolezza di Nagash ma appena lo vedono cambiano idea. Il Grande Negromante è in ginocchio. Scopriamo che effettivamente il profilo da 1000 punti era quello della sua nascita mentre a Khemri aveva ottenuto un power up terribile, impossibile da mettere in campo.
Borbotta qualcosa e chi ha il miglior orecchio sente solo: Teclis... Teclis....
Perché il più infame degli Elfi è la causa di tutto il libro primo: Nagash era bello che cazzeggiava nel mondo tra la vita e la morte quando riceve la telefonata che lo avvisa dell'Ascesa del Caos e della proposta di entrar a far parte degli Avengers firmati GW. Dopo il rifiuto, Teclis aveva fatto in modo di sabotare la sua rinascita. Ora Nagash è solo un Avatar come gli altri e ha due scelte:
-Aderire al piano di Teclis
-Arrendersi al Caos e diventarne servo
La decisione è presa rapidamente. Fissa il teschio di Arkhan e prova l'impulso di polverizzarlo ma si ricorda che nonostante la sconfitta quelli che sono morti sono tutti quelli la cui lealtà è indiscussa mentre sono rimasti in vita sono vampiri doppiogiochisti. Con un sospiro Krell, Arkhan e altri sono ripristinati.
Neferata viene lasciata coi Re dei Sepolcri a governare la Sylvania. Mannfred protesta ma il Negromante lo fulmina: il Vampiro è un arrogante e un'indisponente oltre che di bassi natali. Lasciasse a lui il comando dei Re sarebbe capace di causare un'altra ribellione solo per cercare di levarselo dalle scatole.
Così la schiera dei non-morti si divide e Nagash fa rotta per un luogo ben preciso: Athel Loren.