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 I metalli

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The king
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The king


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MessaggioTitolo: I metalli   I metalli Icon_minitimeDom Feb 17, 2008 7:08 am

METALLI


INTRODUZIONE

Il tutorial che segue è una sintesi riveduta e corretta delle cose che ci siamo detti nell’ultimo incontro di Roma.
L’aver detto certe cose ai legionari che erano li con me mi ha aiutato davvero molto a fissare alcuni concetti che avevo sviluppato solo in modo personale, in alcuni casi inconsciamente.

Ovviamente non c’è da parte mia nessuna pretesa né di esaustività, ne tantomeno la pretesa di fare la guida definitiva ai metalli. Figuriamoci.
Si tratta solo del mio punto di vista, cioè delle riflessioni teoriche e pratiche che stanno alla base del mio modo di fare i metalli.

Il tutorial è “avanzato”, nel senso che presuppone comunque che certe tecniche basilari siano date per scontate, ovvero il concetto di lumeggio con i tre metallici o con gli ori e l’idea di lavaggio base.

Più che essere una guida pratica del tipo “fate passo passo così” vorrebbe essere una Teoria di base che possa poi essere applicata a qualsiasi stile personale.
Alla fine ciò che conta è sempre il risultato.
Così, se pure vi farò degli esempi descrivendo come io metto in pratica la teoria, non c’è nessun motivo per il quale debbano essere gli unici modi o i migliori.

la stessa teoria è più una teoria della pratica e della osservazione che una teoria scientifica!!! figuriamoci se sarei in grado!!!

Tutti i riferimenti del testo vanno presi quindi ovviamente come se davanti ci fosse sempre la formula “secondo me”.

Spero che vi sarà comunque utile.

1 – Luce ambiente reale e Luce ambiente “virtuale”. Cose è metallico?

Come molti di voi già sapranno l’occhio umano non percepisce realmente la terza dimensione, la visione oculare è sostanzialmente bidimensionale; l’acquisizione della terza dimensione è un fattore dell’esperienza fisica che si conquista da bambini tramite gli altri sensi e con l’esperienza dello spazio. In pratica è il movimento che ci insegna la profondità, non l’occhio. Il cervello seleziona poi dall’occhio alcuni tratti che nel corso dello sviluppo e della crescita vengono ritenuti determinanti della terza dimensione.
Il principio della prospettiva in arte è sostanzialmente una illusione ottica che ricrea in modo bidimensionale i tratti che in natura noi riteniamo “determinanti lo spazio” (è l’esempio delle linee parallele che si incontrano in una strada dritta che va verso l’orizzonte.)

Oltre al fattore delle linee geometriche prospettiche sulle quali non entro in merito, sostanzialmente l’occhio definisce le dimensioni, le proporzioni e le profondità come “variazioni di luce”.
Questo vale per tutti i colori, anzi prescinde da essi, visto che anche nel bianco e nero la nostra percezione resta sostanzialmente inalterata.

Il metallo porta alcuni tratti che permettono al nostro occhio di percepirlo come tale.
Esso infatti riflette sempre e comunque l’ambiente circostante:

- in modo speculare rispettando anche i colori (e il caso del metallo a specchio cromato)
I metalli Metallo01
in modo speculare ma diciamo in bianco e nero dove cioè resta determinante il “colore del metallo”, sia che esso sia neutro sia che sia colorato come per l’oro ad esempio.
I metalli Metallo02
- in modo speculare “satinato” diciamo dove le variazioni sono più morbide non “a specchio”: metalli bruniti, satinati etcc (questo indipendentemente dal colore del metallo)…
I metalli Metallo03
Nota: La maggior parte delle volte ci collocheremo a metà strada fra le possibilità… esse sono infatti solo tre estremi di riferimento… nella realtà le cose sono sempre più relative.
Sto ovviamente anche tralasciando il metallo rovinato in maniera più o meno esagerata che ovviamente influisce sulla sua capacità luminosa (ruggine, ossidi etcc)

Il nostro occhio riconosce il metallo per questa sua caratteristica riflettente: infatti se questa non è presente, nel caso di un metallo laccato o colorato, non siamo in grado di riconoscerlo se non attraverso il tatto (il metallo è di solito freddo no?).

Un metallo avrà quindi sempre una linea d’orizzonte (punto di passaggio fra luce e ombra, nella maggior parte dei casi “cielo e terra”) e tenderà a riflettere con più intensità sulle estremità bagnate dalla luce.

Tanto più cromato sarà il metallo tanto più le variazioni luce e ombra saranno marcate:

Un metallo scintillante non è più chiaro in effetti, prende solo molta più luce e allo stesso tempo legge le ombre come molto più scure, addirittura nere e definenisce con queste gradazioni gli oggetti presenti intorno; potremmo dire che è molto più contrastato, questo sia che rifletta a mo di specchio rispettando i colori d’ambiente sia che predomini il proprio colore riflettendo l’ambiente solo come variazioni di luce.

Ovviamente più è grande la superficie metallica tanto più ambiente rifletterà e tanto più la luce sarà localizzata, tanto più invece sarà piccolo e tanto più la luce tenderà a coprirlo.
Una spada è diversa da un pugnale che è diverso da uno spillo e così via… non è tanto la dimensione in se a farci capire subito che è piccolo, ma le sue variazioni luminose.

Quando dipingiamo una miniatura noi simuliamo in pratica il comportamento della luce nella scala 1:1(quella della realtà), su una scala molto più piccola, accentuando luci e ombre con il lumeggio e l’ombreggiatura in modo da far si che le luci si localizzino.

Creiamo cioè una luce ambiente “virtuale”, che può variare in mille modi dallo zenitale, fino ai virtuosismi dell’ OSL dove addirittura si dipinge la fonte di luce stessa.
L’uso della luce zenitale è molto di moda proprio perché ripropone in modo forzato quella che è la luce più comune in un ambiente naturale.. cioè quella dall’alto più o meno diffusa.

Una miniatura sarà quindi sempre soggetta “solo” (in realtà non sempre) alla luce che noi creiamo per essa, tanto maggiore sarà corretta questa luce virtuale, tanto più realistica e “bella” sarà la nostra miniatura.
Dipingere una miniatura è quindi sempre e comunque creare una illusione ottica.

2 – il NMM. Qualche cenno.

Il metallo non metallo è una tecnica bidimensionale che serve a simulare la luce d’ambiente sulle superfici metalliche tramite l’imposizione della luce virtuale da noi creata.
Se essa sarà perfetta l’occhio interpreterà come metallico quello che in realtà è una variazione cromatica tesa a creare una illusione ottica.
Il problema con il NMM è che essendo il metallo una superficie riflettente, il nostro occhio si aspetta che esso rifletta in modo diverso a seconda della luce: in pratica se giri la miniatura dovrebbe cambiare il punto di luce, cosa che ovviamente non avviene. Per questo il nmm rende moltissimo in foto mentre dal vivo rende se guardato in modo fisso, ma perde comunque molto del suo realismo.
Molto del fascino di questa tecnica è comunque proprio nel suo limite.
Prima di tutto perché dona alla miniatura un che di fumettoso e di cartoon che a molti piace tantissimo, secondo perché proprio nei suoi limiti trova la sfida del pittore a ingannare l’occhio sempre meglio, cercando sempre più di far perdere a chi guarda la percezione dei colori usati lasciando solo la sensazione del metallo.

È una tecnica quindi estremamente “virtuosa” di grande effetto e molto performante.

Spero che non si legga fra le righe un giudizio di valore!!!! Non è assolutamente mia intenzione, le due tecniche sono diverse e entrambe ottime!!!


3 – IL PRINCIPIO DEI METALLICI

I colori metallici hanno una caratteristica unica:

essendo composti di particelle metalliche sono gli unici colori che rilfettono da soli la luce ambiente reale.

In pratica il metallo ha la caratteristica di essere l’unico colore palesemente influenzato dall’ambiente in cui si guarda la miniatura (in realtà questo influisce su tutti i colori ma con i metalli la cosa è estremamente marcata).

È quindi l’unico colore che non sottostà solamente alla luce virtuale creata dal pittore ma anche a quella reale dell’ambiente in cui si guarda la miniatura.

Questa caratteristica è quella che gli permette di sembrare metallo vero, perché come quest’ultimo reagisce alla luce dell’ambiente variando quindi in relazione a come si guarda la miniatura.

Il problema principale è allora quello di far si che le due luci (reale e virtuale) non si intralcino a vicenda, con il risultato tipico che una superficie metallica sia una specie di fanale acceso e che risulti quindi piatta piccola e non in scala.

Quando si dipinge un metallo si deve sempre tener conto dell’ambiente reale e di come questo può alterare il risultato del nostro lavoro.

Una tecnica possibile e molto usata è quella di trattare il metallo quasi come se fosse un nmm e di coprirlo poi con il protettivo opaco: questa tecnica ha il chiaro vantaggio di far vedere alla fine tutto il lavoro del pittore senza che i riflessi lo coprano e lo intralcino, il “difetto” di questo sistema (non è che sia un difetto in realtà parliamo sempre di possibilità nessuna peggiore delle altre) e di eliminare praticamente la caratteristica principale dei metallici, cioè di riflettere la luce.

Personalmente non uso mai nessun tipo di protettivo per i metalli proprio perché non voglio che essi perdano questa caratteristica. È una scelta ovviamente. Non significa che sia la migliore, né l’unica, ma la sottolineo proprio perché tutto il mio sistema per fare i metalli si basa su questa scelta.

Una volta deciso che il principio dei metallici sono le variazioni di luce dobbiamo dividere i due elementi che visivamente realizzano questa illusione su una miniatura:

1) la relazione chiaro scuro specifica del metallo data dalla quantità di ombre e di luci che dipingeremo e dalla loro posizione (creazione ambiente virtuale)

2) la relazione lucido – opaco che definisce il riflesso (“costrizione” dell’ambiente reale)

Infatti se è vero che la luce è sempre "lucida" su un metallo (risulta chiara proprio perché riflette la luce d’ambiente), è altrettanto vero che l’ombra è per definizione opaca; se essa riflettesse la luce non sarebbe ombra, ma appunto luce e l’ombra si andrebbe localizzare da un'altra parte sulla miniatura. (perdonatemi la frase contorta).

Nota: Questo è ciò che dovrebbe accadere se noi rovesciamo la mini… ovviamente ci troviamo di fronte a un espediente impossibile: una mini per quanto a tre dimensioni viene dipinta esaltando un solo piano visivo che può essere relativamente alterato, ma non capovolto, altrimenti si romprebbe quella “magia” data dall’ambiente virtuale di cui abbiamo parlato.

Insieme a questo dovremo parlare dei giochi cromatici che aumentano il realismo e la caratterizzazione dei metallici: proprio perché riflettono il mondo reale i metalli non sono mai in “bianco e nero” infatti ma catturano sempre una parte d’ambiente: i colori che useremo per lavarli e lavorarli serviranno a creare l’atmosfera che vogliamo dare al pezzo.

Un metallo inoltre non è necessariamente nuovo e scintillante… sempre usando gli stessi principi vedremo di analizzare come rovinare un metallo (ogni vero metallo infatti è almeno un po’ rovinato, rigato, ossidato).

Nota: un metallo rovinato sarà ancora più opaco e l’ombra tenderà ad essere ancora più desatura e terrosa…e poi c’è la ruggine…
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MessaggioTitolo: Re: I metalli   I metalli Icon_minitimeDom Feb 17, 2008 7:14 am

Bravo!!
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