Il Vecchio Mondo -Warhammer Fantasy e 40K-
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 Il ritorno di un Capitano - Asvak

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asvak
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asvak


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MessaggioTitolo: Il ritorno di un Capitano - Asvak   Il ritorno di un Capitano -  Asvak Icon_minitimeVen Ott 29, 2010 7:53 am

Questo è il mio racconto per la gara di scrittura, anche se so che è venuto lunghissimo, mi dispiaceva doverlo tagliuzzare a parti e pezzi che ne rovinavano anche l'atmosfera, se lo fate valere in gara bene altrimenti non fa niente non mi dispiacerò perchè comunque sarà rimasto intatto ^^

In una terra quanto mai lontana, una penisola ove una guerra si sta svolgendo, uomini contro uomini sembrano combattere: chi per la gloria, chi per la mera sopravvivenza, una guerra che da giorni devasta la pace e quiete del loco, con incendi ed esplosioni che si susseguono, accompagnate da catapulte e balliste che sganciano sul nemico il proprio fatal colpo. Fuori di tale città, nel bosco, in un accampamento rude ma nascosto, un gruppo di mercenari sosta ormai da numerose settimane, schierato? Da nessuna delle due parti, eppur pronto a far pender da solo la bilancia a favore dell’uno o altra parte; il vice di questo gruppo, un uomo dai capelli rossi scuri, lunghi fin alle spalle, sembra condurre il proprio esser innanzi un altro, dai capelli neri, lunghi e lisci come la notte, con cura avvolti da una fascia rosso sangue, palpebre di costui ben abbassate mentre su di una cassa egli siede con una bottiglia nella mano destra: <Despota, quali son gli ordini?> domanda il vice verso costui sorridendo serafico da sotto le labbra <Quanti son rimasti Drakul?> domanda l’altro non riaprendo ancor gli occhi, impassibile nella sua posa per ora: gambe accavallate l’una sull’altra, avvolto completamente in un mantello nero un po’ lesionato nei tratti finali, mani guantate ancor ferme le sue <Parecchi sul campo di battaglia, le navi ancor sostano in tre poco lontane dalla costa con l’esercito si è stanziato sulla spiaggia> replica calmo <Capisco…> stenta sol l’altro sorridendo malizioso, palpebre del Despota che vanno sollevandosi ora lentamente mostrando iridi color sangue, quasi a richiamar la stessa fascia che ne avvolge il capo <bene, per oggi avete finito, gli ordini li avete Drakul, io ho da fare…> commenta solo alzandosi con un sorriso cominciando a muoversi in direzione della sua tenda <Alukard, non pensate che vi occorra aiuto?> domanda il vice sorridendo malizioso a sua volta nel vederlo andar via <Non c’è da temere Stratega, questa notte…> afferma fermandosi ora, spalle le sue che rivolge al vice, per cui volge sol il viso per osservarlo con la coda dell’occhio, pallido in volto <…brinderemo, e torneremo agli albori Drakul, dopo tanti anni> commenta verso di questi volgendo nuovamente il viso in direzione della tenda verso cui si avvia adesso entrandovi con calma. Mancano ormai tre, forse quattro giri di clessidra prima che le luci dell’alba rinfranchino la città dal nuovo attacco appena subito, eppure, sulla riva qualcuno sembra cominciar a nascondersi, lesta una figura si avvicina agli scogli che separano questi dalle scialuppe, di mezzo, due uomini di guardia sembrano esser attenti, seppur conversino tra loro del più e del meno, sorriso che traspare sul volto di colui che ammantato rimane, occhi da sotto il nero cappuccio che vanno ora in direzione dell’accampamento, da cui nessuno giunge, passi felpati quelli dell’uomo che si sposta da uno scoglio all’altro cercando di sfruttare qualunque zona d’ombra sia ad egli concessa come supporto; mano estranea che sembra or poggiarsi sulla di lui spalla per cui il capo ammantato ben presto volge in direzione dell’altro sorridendogli dopo un primo momento di ansia:<Capo che ci facciamo qui?> domanda un uomo robusto, sul metro e novanta, capelli biondi e piuttosto grosso, con ascia bipenne ben tenuta in mano <Mi occorre un diversivo Hog> afferma verso di questi l’uomo sorridendo mentre gli occhi volge in direzione nuovamente dei due <bisogna toglierli da vicino le scialuppe> afferma questi vedendo come nessuno ancora dall’accampamento giunga <tra non molto ci sarà il cambio> afferma ancora osservando il Despota <Cosa vuoi che faccia di preciso?> domanda verso il suo superiore l’uomo <Niente di difficile, attirameli via, senza far arrivare altri, prima li si fa fuori meglio è> commenta solo il Despota per cui l’uomo si distanzia ponendosi ora altrove, vicino uno scoglio più distante, occhi dei due che si incrociano per pochi attimi mentre Hogar sembra ora lanciar verso i due un sasso, uomini di guardia che incuriositi si guardano intorno facendo qualche passo avanti, Despota che sembra aggirare lo scoglio ponendosi dietro i due uomini sorridendo maligno, mani che fuoriescono ora da sotto il manto rivelando due balestre piccole, a pistola, già cariche… <Salve signori!> sol commenta con sarcasmo sparando ora il proprio quadrello che raggiunge i due lasciandoli cader ormai in terra inermi perforando la gola di questi… <bene e questi son sistemati.> commenta solo per cui Hogar si avvicina <Capo che facciamo ora?> domanda l’uomo <Semplice, torna all’accampamento, io ho una nave da requisire> fa verso di egli con occhi che si sgranano per qualche istante con sorriso maligno sul volto <Ma capo tutto da solo?> domanda verso di questi nuovamente <Devo Hog, non abbiamo scelta, te torna all’accampamento, se per l’alba non torno Drakul già sa quello che deve fare> commenta con un sorriso parlando a tono basso eppure…un suono improvviso squarcia ora il silenzio…un suono di corno che provoca nei due mercenari improvviso allarme…occhi dei due che scattano dietro di loro a uno dei due uomini poco prima abbattuti che sembra suonar un corno con le ultime energie rimaste nonostante il quadrello ne abbia trapassato la carotide…Hogar lesto va a lanciarsi dunque su di questo decapitandolo con l’ascia in un colpo unico lasciando che la testa di questo ruzzoli via sulla sabbia e ghiaia…eppure…rumori dall’accampamento si odono…uomini che si avvicinano lesti… <maledizione…Hogar via di qui…> fa verso di questi che lesto va in direzione della boscaglia…Despota che invece, ancor ammantato si volge in direzione di una scialuppa che rapidamente prende a spingere con tutte le sue forze fino a farla scorrere in mare…prima che ulteriori uomini possano giungere, questi già sulla scialuppa va trovandosi e a remar inizia per giunger ad uno dei galeoni…<Capitano! Due morti!> fa una guardia giungendo ora su uno dei due corpi con altri che si avvicinano <Maledizione…manca anche una scialuppa…> fa questi osservando in direzione della riva su cui un solco si nota sotto la luce delle torce <Che dobbiamo fare?> fa un altro <Prendete le scialuppe…andiamo a caccia di questi bastardi!> fa il capitano per cui, in fretta otto scialuppe vengono spinte in mare e uomini in numero di quattro o cinque cadauna si portano sulle scialuppe cominciando a remare con forza in direzione delle navi seguendo la scia di colui che sembra essere la preda di questa notte… <Dannati cani…> commenta solo il Despota riattaccando meglio alla vita le due balestre per ora scariche, senza procurarsi fastidio in virtù della corda con rampino ivi presente per scalare sulla nave…remata agile quella dell’uomo, come se fosse abituato ad un simile sforzo…lesta la scialuppa dunque giunge al primo galeone…gli altri due son più vicini tra loro, ma distanti da questo…sorriso quello del Despota che traspare da sotto il cappuccio…lento dunque si alza in piedi abbandonando i remi che decide in fretta di spezzare gettandoli in acqua…corda e rampino che stacca dalla vita l’uomo tenendo la corda con la destra mano e cominciando a far ruotare il rampino in aria in senso antiorario nell’altra mano….lesto il suo fare fin quando, al momento giusto lascia andare la presa così che l’attrezzo in ferro possa dunque volare in alto…aggancio che avviene e sorriso che divien ancor più accentuato il suo scuotendo la corda tendendola per controllar la stabilità di questa…una volta effettuati i controlli…odendo ormai le scialuppe e voci dei soldati nemici lesto l’uomo non fa altro che prendere a calci la scialuppa…anzi, un sol calcio basta affinchè una delle assi vada letteralmente piegandosi fino adesso a spezzarsi per cui, vedendo l’acqua entrare, questi si aggrappa alla corda iniziando la sua scalata…senza perder troppo tempo e trascinando nella sua salita la corda stessa raggiunge il ponte della nave, accorto nel suo fare…si osserva in giro…tutto sembra esser deserto per il momento…raccoglie lesto la corda e rampino annodando il tutto e gettandolo di sotto in acqua così che possa affondare…gesto il suo che però non fa altro che distrarlo…infatti pochi son gli attimi e cinque lanterne intorno a se vanno mostrandosi con sette sciabole già puntate quasi alla sua gola… <Bene bene…chi abbiamo qui?> domanda un uomo…sulla quarantina…barba e baffi sul viso, scuri e neri…una bandana sul capo ben stretta e spada già pronta nel fodero…Despota che volge il viso verso il basso sorridendo <Uno che vi farà sentire le pene dell’ade se non collaborate…> commenta l’uomo sorridendo mentre si porta lentamente in ginocchio e con mani ben nascoste sotto il mantello, ancor con cappuccio sul capo calato e mantello che ne cela per bene ogni fattezza del corpo <Oh oh…uno sbruffone per giunta…questa mi giunge nuova…che sei venuto a fare sulla mia nave?> domanda verso di questi <La tua?> domanda quasi con scherno verso di questi non rialzando il capo <cosa ti fa pensare che sia ancora la tua bagnarola?> domanda calmo <solo perché detieni sette uomini al momento…non vuol dire che la tua vita sia al sicuro..> fa ancora il Despota sorridendo piano <Poche son le persone che a questo mondo avrebbero coraggio di parlare in un simile modo…ergo chi sei?...> domanda il capitano della nave <Daiter Clasder…meglio conosciuto per mare con il nome di Alukard Ascension…Terrore dei Mari…> commenta rialzando sol adesso lentamente il capo <il nome ti ricorda qualcosa?> domanda sorridendo…uomini che sembrano fare due passi indietro tutti insieme, capitano compreso…<Terrore dei Mari…scappato dalle prigioni di Seleka…una fortezza inespugnabile…mio dio…la tua taglia è più grande del tesoro dei draghi al di là dell’oceano…> commenta ancora il capitano <Vedo che qualcuno si ricorda ancora chi sono nonostante gli anni…> ammette riportando il capo verso il basso <allora sai che tentare di fermare le mie intenzioni equivale a garantirsi un viaggio nell’ade…> commenta il Despota… <Non ho detto questo Alukard…uomini rinchiudetelo!> fa verso di questi il capitano seppur adesso mantello cada in terra…stivali neri ai piedi…pantaloni del medesimo colore con due pugnali legati vicino le ginocchia…una fascia rosso sangue avvolge la di lui vita stringendosi sul fianco sinistro fungendo da cintura con restante parte della fascia oltre il nodo che scende lungo la coscia sinistra…scimitarra nel fodero presente sul fianco destro…camicia nera con grifi d’argento sul petto, su tutto poi, sulle di lui spalle, un caftano nero da capitano con abbellimenti in oro bianco si trova…bandana rosso sangue su cui cappello a tre punte si trova adagiato…nelle mani guantate di nero, due balestre son cariche e puntate verso il viso del capitano mentre le rosse iridi scarlatte fissano il bersaglio di queste <Sicuro di voler che faccia questo torto a te?> domanda il Terrore dei Mari <scegliete…o la vita sotto la mia bandiera o un viaggio a mare a far compagnia ai pescecani…scegliete e fate in fretta>commenta l’uomo tenendo ben puntate le balestre <Capitano che facciamo?> domanda uno dei tanti verso il suo diretto superiore <D’accordo Alukard… va bene…ci uniamo a voi…non ho voglia di assaggiare quel che sono i miti vostri sulla mia pelle….le leggende su di voi mi bastano ed avanzano….> fa questi facendo segno di abbassar le sciabole <Molto bene…> commenta con un sorriso l’uomo immettendo la sicura alle balestre e legandole poi con cura in vita avvicinandosi all’uomo <nel frattempo ponete questa sull’albero maestro…che sia ben in vista…> ammette lanciando verso di questi poi una stoffa nera ben chiusa in se <E che roba è questa?> domanda cominciando ad aprire la stoffa <La mia bandiera…issatela sul pennone…la caccia deve cominciare…> fa l’uomo volgendo in direzione del timone la sua figura avvicinandosi con fare lento…mani che appen ondeggiano quasi al ritmo delle onde con la suola ed il tacco degli stivali che fan scricchiolare le assi di legno sotto i suoi piedi <Ci sono delle scialuppe in avvicinamento…da tribordo…> fa uno degli uomini affacciandosi poi per controllare <Già, puntate quattro, cinque cannoni, non ce ne servono di più e fatele affondare…> commenta l’uomo portandosi dietro il timone con mani che si portano lentamente a sfiorarlo nei suoi pomelli quasi ne assaggiasse con lo sguardo ed il tatto il freddo legno, portatore di tanti ricordi <Affondarle? Ma così attireremo l’attenzione degli altri due galeoni> fa il vecchio capitano <Il nostro scopo è esattamente quello, questo galeone ha tre cannoni posti sulla prua giusto?> domanda il Terrore spostando lo sguardo sugli uomini con sorriso serafico <Esatto…sono cannoni dalla gittata superiore ma richiedono più tempo per essere caricati> commenta <Bene…caricateli subito….il mare si sta ingrossando questa notte…> fa allargando il braccio nel far notare come le onde si stiano ingrossando a causa del vento che tira…<con un po’ di fortuna li mettiamo in ammollo tutti insieme appassionatamente> fa il Terrore suonando la carica per cui vari uomini corrono in direzione dei cannoni avanti cominciando a caricarli… <veloci, prima che vi butti di sotto con una palla di ferro legata al piede!> fa innervosito ora per cui il gruppo sembra preparare sia i cannoni sui lati sia quelli avanti… <Capitano siamo pronti!> fa uno di loro per cui tutti sembrano vicini i rispettivi cannoni con attizzatoio alla mano pronti al segnale..scialuppe che ormai sembrano in grado di raggiungere il galeone, in numero di sei, poiché altre due si son divise viaggiando in direzione degli altri due galeoni per controllare <Le scialuppe sono vicine!> fa un altro mentre la nave si alza ed abbassa a seconda delle onde..si abbassa la sua prua in questo momento <Ancora un istante> fa il Terrore tenendo il braccio sollevato, il sinistro mentre la dritta mano stringe il timone…osserva come ora, la prua della nave e tutta questa si vada sollevando per le onde, giungendo quasi al massimo della possibilità <FUOCO!!!> risuona la voce di costui con forza abbassando il braccio <Fate fuoco!> fa un altro per cui le due batterie sparano i rispettivi colpi…scialuppe che vengono ben presto colpite e affondate con i rispettivi equipaggi, sol una di esse sopravvive raggiungendo la nave, mentre la successiva carica raggiunge uno dei due galeoni rompendone parte della chiglia, ossia la parte strutturale del galeone, con l’albero maestro che, giunto a piegarsi, si spezza cadendo in mare sotto lo sconcerto dei relativi uomini di equipaggio <Bene, andiamo a prenderci l’altro galeone> fa solo il Terrore cominciando a ridere volgendo il timone in altra direzione, tutta babordo puntando in direzione del galeone che ora, vedendo l’altro colare a picco, si volge in direzione di quello ammutinato volgendo verso di questo la prua <Non contateci troppo bastardo!> fa uno degli uomini della scialuppa che scala fin a raggiunger con una corda il ponte seguito poi da altri tre uomini, giusto nei pressi del Terrore, uomini i suoi che sguainano le scimitarre seppur il Terrore sia lesto ora nel tirar via dalla cinta le due balestre, non appena due dei quattro si avvicinano, questi fa un passo indietro evitando un primo colpo diretto verso il torace in diagonale…un passo dietro l’altro e conduce poi la sua figura di profilo rispetto al secondo avversario così da evitare l’affondo diretto al cuore lasciando che la lama scorra dinanzi a se…balestre che s’alzano di scatto puntando i quadrelli sulla nuca dei due…grilletto che vien premuto e primi due crollano a terra, i successivi si avvicinano lesti per cui Alukard, senza tanti complimenti, conduce la mancina mano sull’elsa della spada dopo aver lasciato cader le balestre in terra <Da quanto qualcuno non assaggiava Sibilla…> ammette sol con un sorriso sfoderando la scimitarra adesso sollevando quanto basta le spalle così che il caftano scivoli in terra dandogli agio nei movimenti…un saltello indietro quello che fa evitando l’affondo avversario, eppure, furbizia la sua che si attua, poiché piede sinistro che raccoglie il caftano gettandolo contro il secondo avversario, questi infatti riman impacciato dal gesto; sorriso serafico dell’uomo dal crine nero come la notte che scatta ora in avanti, mulinello della lama fredda come la morte in senso antiorario abbassando il braccio per poi, con scatto anch’esso, sollevarlo colpendo in diagonale il nemico appen assalito con l’astuzia….costui in terra va cadendo mentre l’altro, stupito dall’attacco del Terrore decide di tentar un colpo verso le spalle di Alukard…eppure, il Terrore non par spaventato dal gesto, anzi, il suo piede sinistro è avanti, il destro più indietro, per cui richiama lesto la gamba sinistra riportandole l’una parallela all’altra…mulinello nuovo della spada che ha condotto l’attacco cambiando la sua posizione, lama che infatti or rivolge verso il terreno, braccio che ora richiama verso l’alto e poi, colpo secco verso le sue spalle affondando nel torace dell’uomo la spada…pugno destro che scatta verso la spalla destra così da colpire in pieno volto l’uomo fratturandone il setto nasale…passo indietro che fa costui colpito all’addome eppure il Terrore non si ferma, estrae la lama con fare frenetico, rotazione sul posto e scatto in avanti che esegue, colpendo la mano avversaria che stringe l’arma tagliandola di netto, nuova rotazione sul posto e testa dell’assalitore che vien troncata dal collo così che cada sul legno della nave…nessuno dei suoi uomini ha fatto in tempo ad intervenire, sia per la distanza dal timone, sia per il tempo dal Terrore impiegato per steccar i diretti avversari…<un privilegio che ben pochi assaggiano questo nella loro vita…ritenetevi fortunati…non sarà una palla di cannone a rendervi gli abissi questa notte > sol il suo dire mentre ripone la spada nel fodero riprendendo il suo caftano seppur porti un taglio non troppo visibile, lo poggia con calma sulle spalle mentre l’ex capitano della nave gli si avvicina con allarmo <Rischiamo uno scontro frontale Terrore!>fa costui per cui il Terrore sembra ridersela di gusto nel guardare avanti come il galeone nemico si stia avvicinando con velocità, quello dietro ormai è già un lontano ricordo…<Non hanno idea di cosa li attende> fa Alukard osservando le navi avvicinarsi reciprocamente… <Cosa facciamo?> domanda un altro <Preparate tutta la batteria di tribordo, muovetevi branco di pescecani in salamoia! Non ho intenzione di veder l’abisso ancor per un bel pezzo! Caricate quei cannoni o vi ci butto dentro io al posto delle palle! Spiegate le vele! Chiudete i boccaporti> fa con voce tuonante riprendendo il timone con ambo le mani, occhi i suoi che si sgranano mentre il sorriso sul volto pallido sembra render quel viso spettrale più che mai <La dea della morte ci arride questa notte! Diamogli motivo per sorriderci ancora!!!> commenta solo il Terrore mentre le navi si avvicinano reciprocamente…galeone nemico avanti che sembra pronto a sparare con i cannoni frontali <Ci stanno per colpire!> fa un altro dell’equipaggio vedendo la scena in lontananza <Continuate a preparare i cannoni e non preoccupatevi troppo! Che non sia lasciato nulla di quella nave a riecheggiare la sua venuta! Avanti! Della Falce Calante ancora non è scoccata la sua ora! Vergheremo con il sangue la fine di questa guerra!> fa il Terrore mentre palle di cannone viaggiano contro la nave…colpi precisi quelli che vengono assestati ma che, ironia della sorte, colpiscono solo di striscio la nave, uno solo dei tre taglia di netto una delle vele più piccole colpendo parte del ponte di fianco ad Alukard e proseguendo dietro uscendo dall’altro lato in mare…schegge e pezzi di metallo che vanno conficcandosi con foga nel braccio sinistro dell’uomo che stringe i denti, mano anch’essa colpita da due schegge metalliche impazzite sul dorso mentre due uomini rimangono a terra ormai deceduti…<I cannoni sono pronti capitano!> fa uno di loro vedendo l’uomo stringere il timone con foga <Bene…e adesso facciamogli assaggiare il vero metallo!> fa il Terrore che, nonostante il dolore al braccio e mano comincia a girare con tutta la velocità possibile, da autentico uomo di mare, il timone così che la nave dia il fianco preparato per l’occasione..vento poi che facilita di gran lunga la manovra gonfiando le vele…non appena il bordo della nave sembra adeguato alle circostanze…una sola voce si ode <FUOCO!!!> il nuovo colpo sembra ben presto piegare anche la nuova rivale….galeone che, a seguito della detonazione dei barili di polvere da sparo, si dimostra spettacolo di mirabile bellezza mentre va ad affondare nell’oceano perdendosi nei suoi infiniti abissi mentre la nave con il suo nuovo capitano, sembra viaggiare invece in direzione della spiaggia più lontana dalla città <è fatta…> sol commenta il Terrore lasciando che la nave solchi sulle onde senza che nulla ne rovini il percorso <…la Falce Calante è tornata…> sol commenta questi sorridendo muovendo con attenzione il timone sol sfruttando la mano per egli rimasta sana…
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MessaggioTitolo: Re: Il ritorno di un Capitano - Asvak   Il ritorno di un Capitano -  Asvak Icon_minitimeVen Ott 29, 2010 10:54 am

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MessaggioTitolo: Re: Il ritorno di un Capitano - Asvak   Il ritorno di un Capitano -  Asvak Icon_minitimeDom Nov 21, 2010 8:57 am

il testo è scritto bene ma la storia non mi ha intrigato molto il mio voto e di 6,5
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MessaggioTitolo: Re: Il ritorno di un Capitano - Asvak   Il ritorno di un Capitano -  Asvak Icon_minitimeDom Nov 21, 2010 9:13 am

racconto particolare ben scritto anche se personalmente i troppi discorsi diretti lo rendono un po' rigido

Voto: 6,5
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MessaggioTitolo: Re: Il ritorno di un Capitano - Asvak   Il ritorno di un Capitano -  Asvak Icon_minitimeDom Nov 21, 2010 1:19 pm

devo dire che sai come rendere l'atmosfera...racconto non facile ma bello

voto 7
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MessaggioTitolo: Re: Il ritorno di un Capitano - Asvak   Il ritorno di un Capitano -  Asvak Icon_minitimeDom Nov 21, 2010 1:30 pm

media voti: 6,66
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MessaggioTitolo: Re: Il ritorno di un Capitano - Asvak   Il ritorno di un Capitano -  Asvak Icon_minitime

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