Ruben sedeva su uno scranno intagliato, nella stessa sala in cui si era svolto il banchetto e contemplava uno scrigno posto su un tavolo davanti a lui.
Si concesse un sorriso, stava andando tutto come previsto.
Ripensò all'invito che aveva distribuito: gloria e onore. Poveri idioti.
Le porte si aprirono ed entrarono uno alla volta tutti i partecipanti al torneo che, guidati ognuno da un servitore si disposero a semicerchio intorno al trono.
Il conte si alzò in piedi e scesce i gradini fino a trovarsi alla stessa loro altezza "miei cari signori, spero che abbiate riposato bene, dato che è giunto il momento di spiegarvi le regole del torneo. sono molto semplici, in pratica gli scontri saranno uno contro uno e si svolgeranno in una stanza a porte chiuse, durante il combattimetto è persso qualunque genere di arma e qualsiasi tecnica, compreso usare un cavallo. Il combattimento termina quando uno dei due contendenti non è più in grado di combattere o se si arrende. Tutto chiaro?" un brusio di assenso percorse la folla.
"Molto bene e ora il premio" fece un cenno con la mano e un servitore si fece avanti, prese lo scrigno e lo aprì mostrando il contenuto.
"Mille monete d'oro, ma questo è un'inezia se paragonato alla gloria eterna per chi vince".
Molti sguardi si appuntarono avidi sull'oro.
"Ma ora è il momento che di rifocillarsi, tra un'ora verrà servito il pranzo, poi potrete ritirarvi nelle vostre camenre".
Il servitore bussò alla portà.
Non ricevette risposta.
Entro con passò leggero guardandosi intorno, ma non in alto.
Un'ombra atterrò alle sue spalle afferandolo per la nuca e puntandogli un pugnale alla gola.
"Cosa vuoi?" chiese Entreri.
L'uomo tuttavia non parve turbato e si limitò a rispondere "Siete convocato signore, è il vostro turno di combattimento"
Entreri rimase in silenzio un'attimo.
"Chi è il mio avversario?" domandò.
"L'ogre Morck" rispose il servo.
"E sia"