Ho provato a scrivere un background per il mio esercito di conti vampiro, ditemi cosa ne pensate.
Il destino è invalicabile
La maggior parte dei cittadini dell'Impero conosce la triste sorte che ha subito l'ordine dei
Draghi Sanguinari, un tempo una delle più forti e valorose congreghe di cavalieri dell'intero Vecchio Mondo, paragonabili in abilità ai più grandi cavalieri della Bretonnia. Tutti sanno che vennero trasformati in vampiri, costretti a combattere contro coloro che prima difendevano con tanto sprezzo e purezza. Ciò che tutti sanno è che l'ordine a cui appartenevano questi cavalieri non era interessato alla magia, poiché credevano che l'arte marziale fosse superiore a quella puramente magica. O almeno, questo è ciò che la gente si vanta di sapere. In realtà, segretamente i Draghi Sanguinari ogni novantasei lune facevano una selezione con una giostra. I vincitori venivano ogni giorno tenuti per ore in una stanza sconosciuta al resto della scuola. Si vociferava che lì apprendessero nuove nozioni e nuove ablità marziali. Niente di tutto ciò. Infatti, in quella stanza i cavalieri più forti imparavano ad utilizzare la magia oscura come forma di difesa da essa. Il Gran Maestro dell'Ordine sapeva che se l'Impero li avesse scoperti, sarebbero stati tutti arsi vivi; ma a lui non importava, era disposto a morire se ciò aiutava a difendere l'ordine del Vecchio Mondo, anche se poi sarebbe stato quell'ordine stesso che lui proteggeva a distruggerlo.
Il maledetto giorno in cui Walach lo Scorticato, il vampiro maledetto, corruppè e trasformò i valorosi cavalieri in creature spregevoli e senz'anima, i Cavalieri che erano stati specializzati nell'uso della magia, riuscirono a fuggire grazie ad essa, aprendo un portale oscuro; il Gran Maestro in persona aveva sacrificato la propria vita in singolar tenzone contro Walach, solo per dare tempo ai cavalieri di fuggire, sperando che poi essi lo avrebbero un giorno vendicato. I cavalieri uscirono fuori dal portale e si ritrovarono in un luogo lontano, vicino Praag. Decisero però di non entrare in città, e fecero invece un giuramento: avrebbero distrutto tutto ciò che era malvagio in quel mondo, progenie della Nonmorte per prime. Quindi, i tre cavalieri si armarono e partirono per un lungo viaggio; ovunque trovassero un villaggio, si fermavano e chiedevano se i popolani avessero bisogno di aiuto per ogni qualsivoglia problema.
I tre erano molto potenti e nessun nemico riusciva a sconfiggerli; così la loro fama crebbe e in tutto l'Impero si iniziò a parlare di questo trio come dell'incarnazione del dio Sigmar, venuto in terra per estirpare i mali del mondo ancora una volta. L'imperatore Karl Franz provò per mesi a contattarli, ma essi evitavano i suoi messaggeri; non erano alla ricerca di gloria, ma di semplice vendetta.
Viaggiando, i cavalieri arrivarono verso i confini della Bretonnia; lì si stupirono e furono felici di trovare centinaia di nonmorti, e via via che si addentravano nella regione, il numero di essi aumentava. Ma i Nonmorti avevano contro i più forti esponenti dei Draghi Sanguinari, e vennero tutti sterminati in massa. Centinaia su centinaia di cadaveri stavano ammassati l'uno sull'altro, un macabro trono di ossa e sangue. Poi, i cavalieri videro una figura. Sebbene fosse pieno giorno, più la figura si avvicinava, e più la luce del sole diventava fioca. A circa dieci metri da loro, egli disse: “Complimenti, avete da soli distrutto gran parte della mia rinata armata”; aveva uno strano bagliore negli occhi, una pelle esageratamente pallida e un'armatura rosso sangue simile alla loro, solo di visibilmente diversa manifattura. “Immagino che tu sia il capo di questa ridicola e macabra combricola” strepitò uno dei tre cavalieri “Preparati a essere fatto a pezzi, figlio di Nagash!”; detto questo, i tre cavalieri all'unisolo caricarono l'uomo; egli però non fece un passo. Erano ormai a pochi passi da lui, quando i cavalli, di colpo, si fermarono e iniziarono a scalciare e a strepitare, disarcionando i cavalieri. La cosa che stupì e inquietò i tre valorosi era che quei cavalli non avevano avuto paura neppure di fronte ad un enorme Troll del Caos, alto 7 metri, o ad una massa di enormi Rattogri; erano però scappati di fronte ad un uomo sulla quarantina, apparentemente disarmato e senza un esercito con sè. Disarcionati, i cavalieri stavano sguainando la propria spada benedetta, quando tutti e tre guardarono l'uomo negli occhi. Quello che videro fu indescrivibile, nei suoi occhi c'era tutto il male e la cattiveria del mondo. Con fare garbato ed educato, l'uomo disse “Bene bene, non credevo che i prescelti che avrebbero guidato la mia nuova armata mi sarebbero proprio capitati fra i piedi. Muovetevi, abbiamo un'intera nazione da riconquistare, la nazione che mi spetta. Ah già, ma prima, il Bacio del Sangue.” Ebbene, fra tutti le persone che i tre coraggiosi potevano incontrare, il Duca Rosso, infido rinnegato di Bretonnia ed esperto vampiro rinato, non era il più consigliabile per rimanere vivi e vegeti.
I contadini del confine fra Bretonnia e Impero vociferano fra di loro che il Duca Rosso stia costruendo un nuovo esercito, ancora più grande e possente dei suoi precedenti, tanto grande addirittura da superare l'esercito con cui Vlad von Carstein attaccò Altdorf. Ma la cosa di cui più la gente del luogo parla è riguardo l'avvistamento di tre cavalieri che viaggiavano sui propri cavalli, i quali procedevano con fare lento, come quello di un uomo che sta andando verso il patibolo per la propria esecuzione, con davanti una persona a cavallo dall'armatura rossa, dalla risata più malsana del caos stesso.
Spero vi sia piaciuto, mandatemi le vostre opinioni, sarei molto felice di sapere cosa ne pensate.