Mira degli Elfi l’Alto Sire Eletto,
che al fianco l’arco e lancia e spada ha stretto:
rapido incede e con mortal maestria,
la lama ha tratto, è alto e ha cortesia.
Le stelle innumeri del firmamento
dello scudo si specchian nell’argento,
amare piange lagrime scarlatte
per quelle vite che gli ha Morte tratte;
splende l’usbergo di lunare gloria,
pensa in silenzio: “E’ nostra la vittoria!”
Superbo e cupo, sull’elfico destriero,
versato ha dei nemici il sangue nero;
può udir lontani degli arcani canti
-per suo desio ne incendon tanti e tanti –
dai colli furia magica discende,
e maggior gloria al suo trionfo rende.
Al cielo innalza un candido vessillo
che il cielo graffia, di color vermiglio;
corni d’armate tuonano sonanti,
salutano gli Asur, prodi duellanti.
Mira i Principi dell’Ordine del Drago,
mira di folgori saettante un Mago,
Picchieri attenti in ranghi senza fine,
gli Arcieri cogliere il bersaglio alfine,
Guardie dei Mari in cotte scintillanti,
le frecce dei Predoni sibilanti,
Bianchi Leoni incedere fra i rami,
d’Elmi d’Argento lungi i gran richiami,
Guerrieri d’Ombra muoversi furtivi
contro Sciamani Pelleverde schivi,
Guardie Fenice in armi d’oro ornate
alte e silenti, mai disonorate,
Maestri d’Arma, d’alta nobiltà,
combattere con elfica maestà.
Ecco la carica degli Elmi a fondo
contro due Troll d’aspetto goffo e immondo,
dalle Baliste litanie mortali,
per Orchi e Goblin ognor piovono strali,
e di Tiranoc gli Aurighi armati
Goblin e Goblin hanno sterminati.
La Guardia Vergine è attorno alla Sovrana
in armatura pallida e diafana,
Draghi corrono per l’ampia prateria,
distruggon d’Orchi infida scorreria
- così proteggono la terra amata –
l’ora degli Orchi, ecco, è ormai suonata.
Calar Grifoni, in picchiate mortali,
forti incontro ai venti e ai fortunali;
discendon dalle nubi i Gran Rapaci
ma ascosi già dalle brume fallaci.
Laggiù un Eroe, che monta un Unicorno,
fa già squillare l’argenteo suo corno,
su un Pegaso laggiù un Elfo Guerriero
splendido abbatte un mostruoso Orco Nero.
Alte garriscon degli Asur le insegne,
al vento lievi e d’ogni posa indegne.
Mira degli Elfi l’Alto Sire Prode,
tremino i Goblin dell’elfica lode;
mira degli Elfi il Signore Imperiale:
venuto ormai degli Orchi è il dì fatale.