prima di tutto ciao è un pò che non ci si sente, come va forum?
ho deciso che voglio imparare a scrivere e mi sono detto "perchè non cominciare dal mio hobby?"
non vi aspettate niente di che sono un novellino e questo intende essere solo il bg del mio esercito non un libro XD.
Cose da sapere prima di leggere: nell'impero il dio più venerato, dopo sigmar, è ulric. Egli è una divinità guerriera (quasi barbara), severa e antica che all'alba del regno degli uomini era adorata da sigmar stesso. Il suo luogo di culto principale è middenheim, la capitale del middenlad (nord impero), che sorge su un'enorme roccia dalla cima piatta dal diametro di 1 km chiamata ulricsberg.
Ah si, a middhenheim si è conclusa la tempesta del caos con la battaglia finale tra impero, conti vampiro caos etc etc
il personaggio di cui parlerò per primo, come la sua lama, è ispirato al kirtash da cui prendo il nickname.
Spero che questo primo capitolo vi piaccia, buona lettura.
Wolfs Fang
middenheim , 5.15 am in un viale secondario
Otto sedeva sul fondo della via, con lo sguardo perso nel vuoto e la mente indaffarata, quando il suo sesto senso iniziò a pizzicare.
Si riscosse dal torpore e allertò i sensi...
La strada era vuota, la città dormiva ancora e il silenzio era rotto solo dal sibilo del vento gelido.
Per un attimo gli sembrò di scorgere una figura ma poi questa si confuse nel nevischio, e il guerriero si convinse di averla immaginata.
Cercò di concentrasi.
Era stato solo un falso allarme, come del resto tutti quelli degli ultimi anni.
Al solo ricordo un ghigno sinistro gli si dipinse sul volto:
era stato incredibilmente facile infiltrarsi nella società di Middenheim e guadagnarsi la stima dei cittadini.
d'altronde cosa aveva da temere? Lui era "il vero prescelto" e il suo signore Tzeentch gli aveva trasmesso da tempo la capacità di prevedere il futuro.
Certo lo stato confusionale seguito alla tempesta del caos e l'assedio della stessa Middenheim lo avevano aiutato ma era comunque merito suo se il passo dall'infiltrazione alla creazione di una setta caotica era stato così breve.
Le sue labbra si piegarono in una smorfia nervosa ma controllata: lui era considerato "Otto van Veen " difensore della fortezza del lupo bianco e protettore dei deboli ma pochi sapevano che contemporaneamente era anche "Wulfric il veggente" un cultista del caos che con sapienza stava gettando le basi per la caduta di quella città e, di conseguenza, per la disfatta di tutta la parte nord dell'impero.
Qualcosa però non andava, erano già due ore che attendeva il suo subordinato e stava iniziando a preoccuparsi...
<< ciao Wulfric>> sussurrò una voce controllata vicino al suo orecchio, troppo vicino.
Lo stregone sentì un brivido freddo correre lungo la schiena e, con misurata lentezza, si girò: di fianco a lui era seduto un giovane in armatura completa.
Non indossava alcun elmo e sul viso mostrava una rada barba castano chiaro, dello stesso colore dei capelli e degli occhi che scrutavano un punto fisso in lontananza.
<<Merda>> borbottò tra i denti Wulfric, la sola armatura in piastre doveva pesare quanto un uomo di piccola stazza, coma diavolo aveva fatto a non sentirlo?
<<immaggino che imprecare sia lecito nella tua situazione... sai è stata una pessima scelta fare affidamento sui doni del tuo dio. Un vero Dio si aspetta che i suoi seguaci se la cavino da soli e interviene solo in casi di estrema necessità.>> disse il giovane continuando a scrutare l'orizzonte.
Maledizione, chi era quel tipo? Come aveva fatto a sentirlo? Come faceva a sapere tutte quelle cose? E soprattutto perchè la sua lama emanava una strana luce azzurra?
"Calma, calma" si disse Wulfric tra se; "mi basterà eliminarlo" pensò.
<<mi starai confondendo con qualcun'altro figliolo io sono Otto Van Veen>>disse lo stregone esibendo un sorriso spudoratamente falso.
Ovviamente non poteva sperare di ingannare il così ben informato sconosciuto ma doveva guadagnare tempo per preparare un' offensiva magica.
<<sono anche piuttosto famoso sai? scommetto che hai già sentito il mio nome e potrei anche pensare di perdonarti se mi chiederai umilmente scusa>> continuò sornione porgendogli la mano destra mentre nella sinistra si andava formando uno scoppietante fuoco violetto.
Un bagliore azzurro e uno zampillio di sangue, così Wulfric scoprì che la sua mano destra era stata amputata.
Lo stregone lanciò un grido di terrore e, accecato dall'ira, scagliò la palla di fuoco dove era seduto il guerriero... solo per vederla spegnersi tra la neve.
Il giovane era sparito e Wulfric ne approfittò per darsi ad una fuga frenetica.
Corse a lungo sfruttando la forza della disperazione ma, proprio quando era quasi convinto di aver seminato l'inseguitore, cadde.
La caduta fu scoordinata e veloce ma Wulfric la percepì lenta e inesorabile; come la fine che, era certo, sarebbe seguita a quell'errore.
Si stupì quando notò che il giovane, nonostante il peso dell'armatura, torreggiava sopra di lui ma si stupì ancora di più quando vide i suo occhi: dal castano chiaro erano passati a un verde elettrico che prima avrebbe detto proprio solo delle pietre preziose.
Un lampo azzurro e due occhi smeraldini furono le ultime cose che lo stregone percepì prima di morire.
Von Drake guardò il cadavere, gelido, mentre attendeva che la scarica di adrenalina causata dall'inseguimento si dileguasse.
Estrasse la spada dal petto dello stregone e commentò malinconico:
<< penso che questo tu non l'abbia previsto... Dico bene?>>.