"...ho bisogno di scrivere, ho bisogno di scrivere come mi sento, ho bisogno di vedere le parole uscire dalla mia mente e stamparsi sulla carta; in modo che anch'esse non siano costrette alla prigione dove vivo ormai da 7 anni.
La luce filtra debole dalle sbarre, e ormai non so nemmeno se il mondo per cui combattevo esiste ancora...il letto sudicio e il tozzo di pane giornaliero non sono nulla al confronto del silenzio a cui sono stato sottoposto per tutti questi anni di prigionia. Ma oggi ho trovato questo pezzo di carta che si è infilato per caso sotto la porta...il mozzicone ce l'ho sempre avuto con me da quando mi hanno catturato...quante lettere ho scritto a casa con questa matita...ora posso di nuovo dare voce ai miei pensieri; finché lo spazio della carta me lo concede. 7 anni di cella non mi hanno piegato, resterò fedele a ciò per cui ho combattuto, non importa se dicono che ho ancora una possibilità di cambiare...le verdi colline del mondo agricolo su cui sono nato mi danno la forza di continuare a sperare che un giorno i miei commilitoni, i miei amici, i miei fratelli -o ciò che resta di loro- verranno a liberarmi...
Lo spazio a mia disposizione sta finendo...è ironico pensare che molto probabilmente questo pezzo di carta sarà l'unica cosa che resterà di me fuori da questa prigione, nell'immensità dello spazio, ai confini della galassia esplorata, dove armature scintillanti combattono per quello in cui credono mentre ormai ciò che resta di me non vale più del metallo della mia spada e del bronzo delle mie medaglie...anni e anni di fedele servizio per essere abbandonato qui a marcire, anche se avrei dovuto aspettarmelo quando mi sono arruolato...sta passando la guardia, non devo essere scoperto, anche perché mi restano solo poche righe e se le parole che scrivo riusciranno ad uscire dalla gabbia dove vivo allora la mia anima sarà libera. E nel cielo ancora si sentirà il grido per cui ho combattuto e per cui ora, probabilmente, morirò: MORTE AL FALSO IMPERATORE!"