l'oscura minaccia

toztizzimo , nn vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo
bravo lif

bello

grazie! al prossomo ci sto lavorando...

nn vedo l'ora

grazie!!

prego

te lo meriti

grazie!! non mi sembra vero che un mio racconto piaccia così tanto!

a quanto pare

aspetto il commento di fundin

Bello, anche se ti consiglio di lasciar perdere idee su un'alleanza globale, cadresti nel ridicolo

ti dico che sarà dura e che non sarà ridicolo!

Fundin ha scritto:

Bello, anche se ti consiglio di lasciar perdere idee su un'alleanza globale, cadresti nel ridicolo

scusa tappo ma stò con Lif-orecchie-a-punta

grazie grumlok! secondo me non cadrei nel ridicolo... e poi aspettati molte sorprese da questo racconto!

appunto , non ci vedo nulla di ridicolo

è il contrario di ridicolo: vedere tutte le razze non allearsi e morire una dopo l'altra, questo è ridicolo!

voglio vedere i carnefici , gli orchi neri e i prescelti del caos che fanno un casino , questo si che sarebbe simpatico

simpatico per loro, non per chi le busca!

con io in mezzo che faccio un casino con la mia ascia

e io che ammazzo di qua e di là con il mio arco

magari con Aranel che dice a tutti indicandoti :<< Quello è mio marito ! >> ...
davvero un quadro pittoresco

e lei che distrugge con la magia, e dopo è il mio turno di dire : quella e la mia aranel!

Ed ecco a voi il 3° capitolo…



La figura di Malekith svettava su quello che sarebbe poi stato il campo di battaglia. Non aveva esitato a organizzare un grande esercito e condurlo ad Ulthuan quando l’assassino Valimor gli aveva comunicato che gli elfi a loro nemici erano disorganizzati e non preparati a ricevere un assalto. Sapeva solo che ingenti armate degli alti elfi si erano dirette a bordo di veloci incrociatori verso il vecchio mondo. Ne ignorava la ragione, e non gliene importava. A lui bastava sapere che in quel momento avrebbero potuto distruggere Ulthuan definitivamente, e che lui avrebbe potuto avere la tanto agognata vendetta. Non poteva dimenticare il giorno in cui si era gettato nella fiamma di Asuryan, non poteva dimenticare il loro esilio, non poteva dimenticare l’atteggiamento di superiorità dei loro consanguinei. Per questo aveva organizzato la più grande armata di Druchi mai vista prima. Erano presenti maghi, picchieri, balestrieri, corsari, assassini, ogni tipo di bestia in loro possesso, persino schiavi, a cui era stata promessa la libertà in cambio del loro aiuto in guerra. Solo un elemento mancava affinché l’esercito fosse perfetto: Morathi, madre di Malekith e grande stregona, era scomparsa giorni fa senza lasciare traccia. Rulli di tamburi occuparono l’aria senza alcun preavviso. Il clangore delle armature era sempre più insistente e ormai non si riusciva a sentire altro. Era il rumore della guerra. Dall’altro lato, poche unità di picchieri e qualche inesperto mago aspettavano la fine, sicuri di essere ormai spacciati. Improvvisamente nel cielo saettò una figura, dapprima un punto nero per poi diventare sempre più nitida. Era Morathi.

Lif correva ininterrottamente da giorni. Aveva già oltrepassato Athel Loren e ore era molto vicino alla confine ovest di Bretonnia, più vicino all’oceano di quanto lo fosse mai stato.
Lif era inquieto. Non aveva ancora ricevuto alcun tipo d’attacco, e questo lo preoccupava.
Sentì un arco scoccare. La bocca di Lif si incurvò in un sorriso. Quale stolto avrebbe attaccato un sire elfo silvano con un arco. Lif schivò senza difficoltà la freccia e inoltre aveva individuato il nascondiglio del nemico grazie al suo udito sopraffino.
Un’altra freccia scoccò, ma questa volta dall’arco del sire. Seguì quasi immediatamente il suono di una freccia che penetra nella carne.
Lo strano essere uscì allo scoperto.
Nonostante la freccia fosse penetrata in un occhio lui era in piedi, davanti a lui, senza alcun segno di debolezza.
Era un essere della profezia.

Aranel occhilucenti aveva appena oltrepassato le montagne sul limitare della foresta di Loren. Fino alla fortezza nanica aveva proseguito insieme a una sua fidata amica maga, Aunal, che era diretta proprio là. Adesso era sola e aveva paura. Anche lei conosceva bene il potere del nemico, e sapeva che persino lei avrebbe dovuto sprecare la maggior parte delle sue forze per riuscire a batterne qualcuno.

-Quindi hai avvertito un grande potere?- esordì Karl Franz dopo aver ascoltato il racconto di Baltashar Gelt. –sì, signore…-.
Di nuovo il mago imperiale crollò svenuto, ancora una volta a causa del potere sconosciuto che aveva percorso il suo corpo.
Un servo entrò nella sala. –une cantamagie elfa chiede udienza- …


Allora, che ne dite?

molto bello , ( leggi il mio ultimo pm ) aspetto con interesse il seguito

grazie (ho letto e risposto ) ... stai tranquillo sto diventando sempre più veloce a scrivere!