Le mani del patto

bravo lif, mi è piaciuto molto

Ed ecco a voi il terzo capitolo!!!!

La prima cosa che vide fu un limpido cielo azzurro, senza
fronde che ne ostacolassero la vista. Si toccò la nuca e senti un piccolo taglio dove aveva battuto la testa. Si guardò intorno: era in aperta campagna. Probabilmente il fiume lo aveva trascinato a valle. Poco tempo dopo, Lyanor era
già fuori dall’acqua, imprecando contro la sua sfortuna: aveva perso il suo arco e anche il suo pugnale. Li cercò nel fiume, ma venne interrotto da un rumore. Si girò di scatto. Un goblin


Era il terzo giorno che Naidar passava in quella locanda fatiscente. Non sapeva cosa fare, non sapeva cosa avrebbe fatto. In compenso capì che anni passati in mezzo ai druchii avevano formato in lei una discreta abilità da ladra. Camminava per le strette viuzze della città portuale quando vide il suo bersaglio: un uomo d mezza età, che portava alla cintola un
pugnale. “Finalmente avrò un’arma”, pensò.

Damrik camminava da ore. Dopo quello che aveva fatto in
quell’osteria era sulla bocca di tutti. Parlavano di uno spietato assassino nanico che aveva massacrato senza motivo un gruppo di uomini… bel modo per iniziare il suo cammino. Stava giungendo sera e doveva trovare un posto dove dormire.


Il piccolo pelleverde era a una ventina di passi da lui,
procedeva malamente verso l’entroterra. Aveva in mano un piccolo arco, accompagnato da frecce di uguale fattura. Lyanor si mosse veloce, ma ne i suoi stivali di cuoio, ne il suo mantello, producevano il minimo rumore. Veloce, portò le braccia verso il collo del goblin: in pochi minuti sarebbe finito
tutto. In breve il goblin stramazzò al suolo. “Ehi, coza ztai facendo?”. Un orco.

Damrik si fermò: sentiva alcune voci. Cammino lentamente,
cercando di non fare rumore. Vide due grossi orchi neri che litigavano a qualche metro da lui. Vicino a loro un focolare: probabilmente avevano pianificato di accamparsi lì. Ma quel posto era riparato, e serviva anche a lui. Ruggi, caricando l’orco più vicino a lui. Il potente pugno del nano fece piegare in due l’orco, che perse la grande ascia che teneva in mano. Damrik non si fece pregare e con un fluido e veloce movimento raccolse l’arma e decapitò l’orco rimasto in piedi. Poi
guardò l’orco atterrato e calò l’ascia su di lui.

Naidar era stesa nella sua stuoia nella stanza comune della
locanda. Con un gesto fugace, osservò qualcosa che teneva sotto il mantello. La lama del pugnale riluceva e rifletteva nei suoi occhi neri un bagliore di morte. Subito capì che quel pugnale era stato già usato per uccidere. Si alzò: voleva mettere qualcosa sotto i denti prima di dormire. Stava camminando spedita, quando un uomo la spinse e la fece cadere a terra sulle ginocchia. “Ehi, guarda cosa abbiamo qui…” Erano in quattro, robusti e minacciosi. “Una
piccola elfa” disse un uomo alle sue spalle. Una robusta coppia di uomini la prese per le braccia. Provò a divincolarsi, ma senza successo. “Avrai tempo per agitarti sotto le nostra lenzuola” disse un altro di loro. Fu allora che gli occhi dell’elfa si riempirono di furia combattiva. Pochi minuti dopo, quattro
uomini insanguinati giacevano riversi per terra…


Che ne dite?

molti belli , mi sono piaciuti molto! continua così

molto bll tt 3 i capitoli, nn vedo l'ora della continuazione, sembrtro di un film, davvero bll.
P.s.
Damrik e' un idolo!!!!

Così imparano quei 4 bastardoni!non si importunano le signorine

Mi piace molto come continua la storia!

grazie a tutti ragazzi!! speroc che vi piaccia, ma soprattutto che vi coinvolga...
p.s : non so se riesco bene a creare suspence e a descrivere le scene da battaglia.. mi potete dare qualche consiglio????

Comunque, credo che nessuno proverà più a importunare naidar..

complimenti molto bello

complimenti è veramente bello

molto molto bello

Ed ora il quarto…

Lyanor non aveva mai visto orchi così robusti: superava due
metri e trenta di altezza, ma l’armatura nera che portava tradiva il suo rango
di soldato semplice, o , al massimo , di piccolo ufficiale. Era sicuro che
quell’orco avrebbe potuto abbattere un cinghiale con un pugno. Lui, invece, era
un esile elfo e in corpo a corpo non sapeva se sarebbe sopravvissuto. Era
armato solo di un arco troppo piccolo e non poteva scappare: era troppo stanco
e da giorno non metteva niente sotto i denti. Non aveva scelta: incoccò una freccia. Ma una fitta alla
testa gli impedì di mirare e il colpo andò ben lungi dall’orco, che ora lo
stava caricando ruggendo…

Damrik osservava il fuoco scoppiettare nel rozzo focolare
che gli orchi avevano costruito. Era sempre stato affascinato dal fuoco, sin da quando era giovane. L’aria, seppur scaldata dalle fiamme era pungente, e la fame era molta. Damrik imbracciò la grande ascia sottratta all’orco nero e si
mosse verso la boscaglia: doveva cacciare. Aspettò qualche minuto, nascosto in un cespuglio che lo conteneva appena. Ad un tratto, un grosso cinghiale uscì dal folto della boscaglia a una trentina di passi da lui. Damrik, silenzioso,
mosse indietro il braccio e tirò l’arma…

“Eccola! Prendetela”. Naidar correva veloce, un manipolo di
guardie alle calcagna che non la mollava un attimo. Questa non ci voleva. Come poteva sapere che uno degli uomini che aveva ucciso era il figlio di uno dei nobili più influenti della città? Che strano.. persone così impure a vivere nella ricchezza e nell’agio solo per un privilegio di nascita, mentre persone ben più meritevoli pativano la fame… Una freccia sibilò vicino alla testa dell’elfa e la riscosse dai suoi pensieri. Si girò e vide un arciere incoccare una freccia: andava eliminato.

Lyanor schivò il colpo abbassandosi repentinamente. La testa
gli faceva ancora male, ma doveva concentrasi sul combattimento. Prese veloce una freccia e, con forza, la infisse nella gamba dell’orco che ululò di dolore. Di nuovo, in preda all’ira, fece compiere un ampio arco dalla su ascia, mirando alla testa di Lyanor. l'elfo scartò di lato e un’altra freccia si piantò nel corpo dell’orco, stavolta su un braccio. L’orco, con il braccio ancora sano, cerco di colpire Lyanor. Il colpo fu violento. Per qualche istante non riuscì più a respirare e probabilmente il pugno gli aveva incrinato qualche costola. Estrasse un’altra freccia, ma stavolta la incoccò nell’arco. L’orco di nuovo caricò, ma venne fermato da una piccola freccia di goblin ben piantata in mezzo agli occhi.

Damrik osservò il cinghiale. L’ascia gli aveva tranciato la
gola di netto. Sapeva di tirare bene le asce, ma non aveva mai provato con una così grossa. Scelse la carne metodicamente, e la cosse sopra l fuoco sfrigolante. Non gli sembrava di avere mai mangiato carne così buona; probabilmente gli era sembrata tale per i morsi della fame, ma non ci fece troppo caso. Ma quella carne non sembrava buona solo a lui. Diversi ululati percorsero la valle, mentre il bagliore di due corna bianchissime giungeva agli occhi di Damrik.

Naidar estrasse il pugnale dal costato dell’arciere. Prese
il suo arco: non era mai stata una buona tiratrice ma un’arma le avrebbe fatto comodo. Perquisì velocemente il cadavere, ma non portava con se niente che valesse la pena prendere. Si girò. I suoi inseguitori non demordevano. Incoccò una freccia. Mirò a lungo, ma il colpo andò molto lontano dall’uomo. “No, non credo mi servirà a molto” pensò, mentre, girandosi, iniziò a scappare veloce.


Allora? Che ne dite?

Bello, mi piace
Ho il presentimento che tra poco si incontreranno

bello

ma le corna di chi sono? [suspance ]

bellissimo!!!

molto bello...

Grazie ragazzi... ora aspetto impaziente il commento del Grumlok... che secondo me è il boss degli scrittori...

molto interessante ... vediamo come procede , però promette bene ...

Grazie Grumlok... sono contento, anche perchè questo non mi sembrava unp dei miei capitoli migliori

ma davvero aspettavi solo il mio commento ?

Non proprio... vado avanti comunque ma visto che mi hai sempre assistito nei miei racconti sono contento che io continui a scrivere cose che piacciono a tutti...

non c'è dubbio degno di te!

Grazie a tutti!!! spero sappiate perdonara la mia lentezza a scrivere...

mi piace molto il tuo racconto perché si legge in fretta e non scrivi una pagina gigante che mi fa paura solo a guardarla.

Grazie sono contento che il mio racconto piaccia davvero