Il diario di Faust Machstrauss

Titolo: Re: Il diario di Faust Machstrauss Ven Ago 27, 2010 8:50 pm

tranquillo e fai con calma Smile

Titolo: Re: Il diario di Faust Machstrauss Sab Ago 28, 2010 12:18 pm

Ecco a voi, dopo una lunga pausa, il settimo capitolo del racconto Smile

Capitolo Settimo: "Sangue, Fiamme e Numeri"

Accademia di Bloumberg, 2517

"Le lacrime continuavano la loro silenziosa marcia sul mio volto. I miei vestiti erano intrisi di sangue, una mia amica era morta e la speranza che quei cinque docenti ci salvassero era stata vanificata. Tuttavia, la cosa che più mi faceva rabbia era la mia impotenza. Come potevo anche solo immaginare di sventare i piani dell'assassino e salvare tutti se non riuscivo neanche a svegliarmi in tempo per i turni di guarda?! Cercavo di calmarmi, di dire a me stesso che dovevo mantenere la lucidità, ma ciò era pressoché impossibile. Era una scena quasi surreale, una scena che non avrei mai neanche lontanamente pensato di vivere: ero solo, nella stanza dello speziale, in una cripta con sei cadaveri, uno dei quali di Margareth..Inoltre, rileggendo la lettera, sembrava che anche Margareth non fosse una delle vittime previste, similmente a 'Dhali', difatti le presone rimaste erano 79, mentre l'omicida aveva scritto 80. Mentre i miei pensieri si azzuffavano ed io tentavo invano di recuperare l'equilibrio e la stabilità mentale, qualcosa mi fece raggelare il sangue nelle vene: uno scricchiolio sinistro che proveniva dalla grande sala adiacente: una porta. Inizialmente pensai di nascondermi, ma poi la rabbia e la voglia di mettere fine a questa storia presero il sopravvento su di me. Sguainai la spada e spalancai la porta. Volevo affrontare l'assassino, volevo vederlo in faccia, volevo ucciderlo. Uccidere.. Non avevo mai ucciso nessuno, ma dovevo fermarlo a qualsiasi costo. Deciso e sicuro di me, uscii dalla stanza e cercai con lo sguardo la fonte del rumore di poco prima. Poco dopo, mi accorsi che una delle due porte ai lati della sala era aperta, ma non feci in tempo a raggiungerne la soglia, poiché sentii un secondo rumore, più acuto del primo, ma proveniente da un punto più lontano. Sembrava quasi un rumore metallico. Poi capii: il cancello.
Corsi verso l'entrata della cripta, dove scoprii che il cancello era stato chiuso dall'esterno con i due catenacci che avevo visto a terra quasi un'ora prima. Mi chiesi se fosse stato l'assassino, ma scartai tale ipotesi, per lui ero colui che avrebbe 'svelato la verità', non mi avrebbe ostacolato.. Ma allora chi? Trovai la risposta solo dopo alcuni giorni.
Tentai di aprire i due catenacci, ma fu tutto inutile: ero bloccato lì. A quel punto, decisi di andare a controllare all'interno della stanza la cui porta si era aperta poco prima. Qualche istante dopo, fui sulla soglia. Spalancai la porta e puntai in avanti la spada. Solo allora mi accorsi di un particolare agghiacciante: la lama della spada era sporca di sangue, nonostante non avessi colpito nessuno. Quel piccolo dettaglio aprì un'immensa voragine nella mia mente: cosa voleva dire? Una parola rimbombava al di sopra delle altre: "magia". Non volevo credere di avere a che fare con un mago, non volevo credere alla magia in sé, la mia era una mente troppo razionale.. Mi accorsi di essere completamente sudato, oltre che ricoperto di sangue. Probabilmente impallidii, poi trattenni a stento il vomito. Stavo male, ma non era un male fisico, era un male che nessuno avrebbe potuto curare, un male che aveva colpito la mia anima.
Mi ripresi con non poca fatica e mi decisi a varcare la soglia. Era una grande sala, probabilmente circa la metà di quella centrale in quanto a dimensioni. In tutto c'erano circa una trentina di bare, tutte uguali, rettangolari, tutte di pietra con delle incisioni su di esse. Feci luce con la torcia per cercare anche un minimo dettaglio, ma ciò che scoprii fu assai peggio: una delle bare era aperta. Mi avvicinai, con il cuore che sembrava stesse per infrangere la cassa toracica. Tenevo la torcia con la mano destra e la puntava in direzione della bara, mentre con la sinistra stringevo talmente forte l'elsa della spada che persi la sensibilità alle dita. Quando fui abbastanza vicino, mi accorsi che la bara era vuota. Da un lato, tirai un sospiro di sollievo, ma dall'altro fui grandemente turbato. Cosa significava tutto ciò? Prima la mia spada, ora una bara vuota. Con la torcia illuminai le incisioni sulla bara e trasalii. Esse recitavano: "Qui giace Orvald Strungart, detto 'Haze', Sommo Supervisore dell'Accademia dal 2500 al 2517". 'Haze'.. La prima vittima dell'assassino.. l'unico ad aver riportato segni di bruciature e strane bolle sul corpo.. Perché proprio la sua bara era vuota? E chi l'aveva aperta? Avevo troppi quesiti senza risposta, non capivo. Mentre camminavo su e giù per la sala immerso nei miei pensieri, vidi qualcosa di strano con la coda dell'occhio: sulla parete di sinistra, c'era un blocco di pietra soprgente, mentre tutti gli altri erano regolari. Incuriosito, mi avvicinai. Esaminai il blocco senza toccarlo, poi provai a spingerlo. Esso rientrò nella parete, poi fu contornato da un bagliore bluastro e così anche i mattoni adiacenti, fino a che, quasi intagliata nella pietra, apparve una porta. Rimasi a bocca aperta dinanzi a tale prodigio, avevo il cuore in gola. Ripresomi dall'evento sovrannaturale e affievolitasi la mia razionalità ed il mio scetticismo, mi risolsi ad aprire la porta. Essa celava uno stretto passaggio scavato nella terra che, con ogni probabilità, portava in superficie. Quando fui all'interno, assistetti al fenomeno contrario: la porta emanò lo stesso bagliore bluastro di poco prima, poi ridivenne pietra. In quel momento dovevo solo sperare che le mie supposizioni fossero giuste.
Dopo neanche cinque minuti, mi trovai dinanzi una botola in legno, che si aprì senza opporre alcuna resistenza.
Il cielo notturno, con la sua moltitudine di stelle, si stagliava sopra di me, mentre una fioca luce irrompeva all'orizzonte: mancava poco all'alba.
Ben presto mi incamminai a passo svelto verso l'ingresso dell'Accademia, poi mi diressi verso l'entrata della cripta. Una volta giunto sul posto, ebbi un'altra sorpresa: una decina di persone stavano discutendo con toni accesi. Riuscii a captare alcune parole come "cadaveri", "donna" e "ragazzo", prima che mi vedessero e tacessero del tutto. Tra essi riconobbi Friederich che assunse uno sguardo truce. Era colpa mia, e lui lo sapeva.
Lentamente mi avvicinai e tentai di articolare qualche parola, ma riuscii a produrre unicamente dei suoni strozzati, sentivo il peso dei loro sguardi giudicatori su di me, mentre la loro disapprovazione ed il loro sdegno nei miei confronti aumentavano man mano. Con grande fatica, spiegai loro cos'era successo, ma non tentai di discolparmi. Forse non avrei potuto impedire la morte dei cinque docenti, ma sicuramente avrei potuto quanto meno provare ad evitare quella di Margareth.
Non mi fu impartita alcuna punizione, non per misericordia, ma per il semplice motivo che, essendo già tutti in pericolo, era inutile utilizzare tali mezzi.
Dopo pranzo, seppellimmo Margareth di fianco ai gemelli. Questa volta nessuno riuscì a trattenere il pianto, ma neanche il formulare giudizi, seppur mentali, nei miei confronti. Elizabeth era sconvolta, ma sembrava trovare conforto tra le braccia di Friederich, mentre Erick aveva smesso di parlare da quando aveva saputo la notizia. Margareth era un po' come una madre per tutti noi, tutti le volevano bene, nonostante i suoi modi bruschi.
Il pomeriggio dello stesso giorno, fu indetto un consiglio straordinario dei docenti, i quali avevano perso circa oltre la metà dei propri colleghi. I docenti rimasti erano sei, più 'Leid', per un totale di sette individui. Essi decisero per una linea difensiva che prevedeva che ad ogni docente fossero affidati più studenti ed inservienti possibili, affinché si formassero sette gruppi. In più, fu stabilito che il gruppo di 'Leid' esaminasse da cima a fondo l'edificio per trovare eventuali altri passaggi segreti, similmente a quello trovato da me, che potessero essere utili. Gli altri gruppi, invece, avrebbero fatto ciascuno un turno di guardia e perlustrazione della durata di quattro ore. La riunione terminò con la diffusione della notizia, poi ogni docente prese con sé nove persone, tranne 'Leid' che ne prese a carico dieci, essendo 71 superstiti in tutto.
Poi c'erano le otto 'persone fantasma', una sorta di mistero nel mistero.
Io capitai nel gruppo di 'Yquer', il docente di storia di cui avevamo seguito la lezione qualche giorno prima. Elizabeth e Friederich capitarono entrambi nel gruppo di un altro docente, un certo 'Pahillius'; mentre Erick capitò nel gruppo di 'Leid'.
Il mio gruppo aveva il turno che andava da un paio d'ore prima della mezzanotte a circa due ore più tardi, così ci permisero di riposare fino a tale ora.
Ad un tratto, durante il mio sonno, udii una melodia che mi destò: era il carillon. Mi guardai intorno e vidi che Erick non c'era, nonostante fosse lì quando mi coricai. Mi alzai di scatto, preoccupato, e mi accorsi che la porta della camera era aperta. Chiusi il carillon e lo nascosi, poi presi la mia spada ed uscii. Avevo un nodo alla gola e temevo per la vita del mio amico. Il corridoio era illuminato e potevo vedere un forte bagliore, ma avevo paura di vederne la fonte. Mi feci coraggio e, con passo tremante, mi sporsi da dietro l'angolo. Al centro dell'atrio ardevano fiamme violacee e bluastre, consumando qualcosa al loro interno, qualcosa di vivo, qualcosa che gemeva dal dolore. Erano persone.
Le fiamme si estinsero nello stesso modo in cui erano state create, senza segni visibili o danni riportati dalla struttura, tranne per i nove corpi consumati e fumanti. L'intero gruppo di guardia a cui avremmo dovuto dare il cambio era bruciato vivo. Mi guardai intorno, finché vidi nuovamente una lettera affissa al portone principale. Mi venne improvvisamente un forte mal di testa e la cantilena del carillon rimbombò nella mia testa così forte che temevo esplodesse. Poi, improvvisamente, tutto cessò. Il silenzio. Con le poche forze che avevo, presi la lettera e la lessi:
"Coloro che furono inadempienti sono morti, 70 persone restano. Tra le fiamme, una civiltà muore. Dalle ceneri, una civiltà rinasce. L'assassino è 1, ma al contempo egli è 2, divenendo 3. Egli ha un servo fedele ed un intelligente antagonista: il numero è 5. I 4 simboli, senza il quinto, fanno si che 5 diventi 9. Il quinto simbolo è la Quintessenza, che, insieme all'Alchimia, alla Vita e alla Morte, rendono 13 il 9. Infine, grazie all'Illuminato, all'Innovatore, alla Musa ed al Devoto, il 13 si trasformerà in 17."
Quella fu indubbiamente la più criptica delle lettere che ritrovai, ma aprì anche nuove strade nella mia mente, strade che, forse, mi avrebbero permesso di svelare la complessa trama che c'era dietro tutta questa storia.
I miei pensieri volarono prima ad Elizabeth, poi ad Erick. Mi resi conto che il mio miglior amico era sparito e nove persone erano morte carbonizzate, così la momentanea adrenalina si affievolì, quasi fosse una candela al vento.
Mentre i miei pensieri si affollavano e si accalcavano, qualcosa alle mie spalle impattò violentemente contro la mia testa. Provai un intenso dolore, poi fu il nulla."

Titolo: Re: Il diario di Faust Machstrauss Sab Ago 28, 2010 12:30 pm

complimenti.. è valsa la pena attendere

Titolo: Re: Il diario di Faust Machstrauss Sab Ago 28, 2010 12:37 pm

Fantastico come gli altri prima
L'attesa ha solo rafforzato la voglia di leggerlo Wink

Titolo: Re: Il diario di Faust Machstrauss Sab Ago 28, 2010 12:44 pm

Grazie ragazzi, sono contento ^^ Presto assistere al glorioso epilogo della storia che ho in serbo per voi Diavolo

Grazie ancora Smile

Titolo: Re: Il diario di Faust Machstrauss Sab Ago 28, 2010 2:13 pm

Ho visto solo oggi il post e me lo sono letto tutto d'un fiato. Grandioso Lucklam!

Titolo: Re: Il diario di Faust Machstrauss Dom Ago 29, 2010 6:28 am

Grazie ^^ Sono contento che ti sia piaciuto Smile

Credo che a breve (circa un paio di giorni) pubblicherò anche l'ottavo capitolo della storia Very Happy

Titolo: Re: Il diario di Faust Machstrauss Dom Ago 29, 2010 4:32 pm

sono diecicapitoli come l'altro????

Titolo: Re: Il diario di Faust Machstrauss Dom Ago 29, 2010 5:02 pm

Bellissimo complimenti

Titolo: Re: Il diario di Faust Machstrauss Dom Ago 29, 2010 8:59 pm

Soveliss ha scritto:: sono diecicapitoli come l'altro????

In realtà non so, comunque per grandi linee direi di no, saranno di più, forse anche 15 (al massimo) :S

@Dragunov: Grazie, mi fa piacere che tu abbia gradito Smile

Titolo: Re: Il diario di Faust Machstrauss Dom Ago 29, 2010 9:57 pm

veramente bello complimenti

Titolo: Re: Il diario di Faust Machstrauss Dom Ago 29, 2010 10:28 pm

dark nj ha scritto:: veramente bello complimenti

Grazie ^^ Secondo me siete tutti troppo buoni :| Very Happy

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