Il Vecchio Mondo -Warhammer Fantasy e 40K-
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 primo racconto

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MessaggioTitolo: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeMer Ago 03, 2011 4:29 pm

non ho messo il titolo di questo mio primo racconto perchè non ne ho ancora trovato uno adatto.
Questa è la prima parte di esso, che ne pensate?


CAPITOLO PRIMO
é passato quasi mezzo secolo
dal termine della Terza Guerra di Armageddon. Le forze congiunte della Guardia Imperiale e degli Space Marine hanno infine cancellato la minaccia orkesca,e il pianeta sta procedendo alla ricostruzione delle difese obliterate dalla marea verde sotto la supervisione dei tre Capitoli che avevano provveduto alla difesa del sistema. Per prevenire nuove invasioni su larga scala come per ben due volte sono riusciti gli orki, attorno al pianeta sono in costruzione una serie di batterie di difesa orbitali in grado di localizzare e bloccare preventivamente qualsiasi tentativo di attacco, almeno per un tempo sufficiente da permettere alle difese di terra di organizzarsi opportunamente. Nel frattempo diversi incrociatori pattugliano attentamente lo spazio circostante il pianeta indifeso, pronti ad intercettare qualsiasi minaccia.

Per quasi cinquant’anni il Sistema Armageddon è rimasto vigile e al sicuro da conflitti e minacce: una pace che però sembra destinata a spezzarsi nuovamente…


Dal ponte della sua nave l’uomo osservò lo spazio: in particolare la sua attenzione era rivolta al relitto che fluttuava a pochi chilometri da lui. La figura era ancora assorta nei suoi dubbi quando la porta del ponte di comando si aprì lasciando passare una squadra di Terminator. Lo Space Marine che guidava il gruppo si inginocchiò mormorando: «Mi avete fatto chiamare Maestro Tu’Shan? » L’uomo, che altri non era che il Maestro Capitolare delle Salamandre, si scosse dai suoi pensieri e si girò. «Ah, Capitano, eccoti. Immagino che sei già stato messo al corrente della situazione. Descrivila anche a me per favore, sono appena
arrivato da Notturno»

«Ieri, alle 8.43 del mattino, i sistemi di allarme di della Furia Sanguigna, l’incrociatore degli Angeli Sanguinari che stava pattugliando il sistema, hanno rilevato un’anomalia nello spazio circostante il pianeta…poco dopo quel relitto è uscito dall’iperspazio pressappoco nella posizione che occupa attualmente. Abbiamo eseguito una scansione biometrica della nave e non sono state rilevate forme di
vita. Sono stati effettuati diversi tentativi di comunicare con essa ma tutti non hanno dato alcun risultato. Inoltre, per motivi ancora non chiariti non riusciamo ad identificarla: ci è parso essere molto vecchia, ma non possiamo s0aperlo con esattezza. Data la situazione, si è deciso per un’esplorazione approfondita. Mi sono offerto per guidare la spedizione e il Comandante Dante ha convenuto con me che noi fossimo i più adatti per questa missione. »
Tu’Shan annuì compiaciuto. «Ben fatto Capitano. I tuoi Draghi di Fuoco sono pronti? »
«Si Signore, possiamo partire in qualsiasi momento». «Molto bene» sentenziò il Gran Maestro, «procedete! ».

Il Terminator si alzò e uscì dal ponte seguito dalla sua squadra, lasciando Tu’Shan nuovamente assorto davanti all’immagine tridimensionale proiettata dal computer di bordo. «Per Vulkan» mormorò, «che
diavolo sta succedendo? ».

Pochi minuti dopo dieci Terminator erano raccolti nell’hangar dell’incrociatore. Il Capitano Volkus, leader della prima Compagnia delle Salamandre, stava spiegando i dettagli tecnici della missione ai suoi uomini. «Dobbiamo raccogliere più informazioni possibili sulla nave: provenienza, equipaggio, carico, dati raccolti…qualsiasi cosa ci aiuti a capire che diamine gli è successo. A seconda di quello che troveremo si deciderà se trainare la nave su Armageddon per un’analisi più approfondita o se distruggerla con le bombe termiche. Ci teletrasporteremo nella plancia del relitto. Qualche domanda? » Intervenne Fratello Zarek: «Ci aspettiamo resistenza Signore? » chiese accarezzando sommessamente il suo lanciafiamme pesante. «Lo spero tanto! » rispose ghignando Hug’Ran. Volkus lo guardò stizzito: non gli piacevano molto i modi di fare di Hug’Ran, un guerrafondaio che non vedeva l’ora di poter abbattere il suo Martello Tuono sul
prossimo sventurato nemico. Ciononostante era un guerriero formidabile e non permetteva mai al suo sangue caldo di annebbiare la sua innata abilità strategica, cosa che gli era valsa la promozione al rango di Sergente. «La scansione biometrica ha dato esito negativo, tuttavia sarà meglio non abbassare la guardia. Se non ci sono altre domande partiamo», disse guardando i suoi confratelli che annuirono e indossarono gli elmetti. Volkus prese posizione di fianco ai suoi uomini e fece un cenno al Techmarine che azionò il teletrasporto.

Un secondo dopo si ritrovarono sul ponte di comando della nave. Attorno a loro si presentò uno scenario terrificante: l’intero equipaggio, identificabile come uomini della Marina Imperiale, era morto. Volkus, abituato da decenni di battaglie non si impressionò davanti a quel macabro spettacolo: tuttavia ne rimase turbato.Tutti i cadaveri erano completamente decomposti, ridotti a semplici scheletri su cui le divise si adagiavano pigramente. Nonostante la carne fosse da tempo scomparsa, la causa della morte di quegli uomini appariva evidente: la loro testa era letteralmente esplosa. Frammenti ossei ricoprivano le console su cui l’equipaggio giaceva adagiato, seduto al loro posto, quasi la morte gli avesse sorpresi troppo in fretta persino per alzarsi. Quel che era più strano è che il cranio non appariva come sfondato da un violento colpo, ma come esploso per una pressione interna troppo forte. Il Capitano non perse tempo: «Sergente Hug’Ran, prendi i tuoi uomini e ispezionate gli alloggi e la sala macchine» disse indicando uno spaccato della nave proiettato davanti a loro grazie ad una scansione effettuata precedentemente dai Techmarine dell’[…], l’incrociatore delle Salamandre, «mentre tu Sergente […] verrai con me. Passeremo la stazione di artiglieria e poi l’hangar di carico. Martelli davanti, seguiti dai lanciafiamme, a chiudere i Fratelli con i requiem. Se scoprite qualsiasi cosa, anche insignificante, riferite subito. Andate.»

Impugnando saldamente i due Martelli Tuono gemelli, Volkus si diresse verso la paratia che isolava la plancia dal resto del vascello e la sfondò con un paio di colpi mirati. Scrutò con attenzione nell’oscurità del corridoio: i sensori dell’elmetto non captarono alcuna traccia di energia, artificiale o appartenente a qualsiasi cosa di vivo. “Un’altra cosa molto strana” pensò, “ci vogliono centinaia di anni perché le batterie atomiche di una nave si scarichino completamente. Chissà da quanto diamine girovaga nello spazio questa
carcassa”. «Accendete i fari» ordinò ai suoi uomini. La voce, attutita e incupita dall’elmetto, risuonò molte volte lungo il corridoio. Volkus attraversò i resti della paratia e si addentrò nella nave, seguito a breve
distanza dal resto delle Salamandre. Al primo bivio si divisero, Hug’Ran e la sua squadra salirono di livello diretti agli alloggi. La luce dei fari fendeva in modo innaturale l’oscurità dei corridoi e i passi risuonavano pesanti sulla pavimentazione malmessa di acciaio. Mano a mano che si addentravano nel relitto l’apprensione dei Terminator cresceva continuamente nonostante gli strumenti di Volkus continuassero a non rilevare tracce energetiche di nessun tipo. Ovunque andassero, gli Space Marine trovavano solamente un ambiente vuoto: sarebbero stati persino contenti di trovare tracce di battaglia, e invece non un bossolo, ne un proiettile conficcato in una paratia, ne tantomeno una lacerazione da artiglio. Tutto sulla nave pareva come immerso in un campo di stasi, congelato in un momento ben preciso in un momento non tanto preciso del passato. «Capitano»: la radio di Volkus gracchiò e il Capitano si sentì quasi sollevato nel sentire la voce del suo Sergente. «Siamo arrivati agli alloggi dell’equipaggio. Le cuccette sono sfatte, come se gli uomini si fossero alzati molto rapidamente. Per il resto non c’è altro. È tutto pulito, maledettamente pulito se mi permettete. La cosa mi puzza.». «Concordo con te Sergente. Non c’è il minimo segno di battaglia. Eppure quegli uomini deve pur averli eliminati qualcuno, e non credo che per quanto incompetente possa essere la Marina Imperiale non sia stata in grado di sparare nemmeno un colpo. State all’erta. Chiudo. »

Nella stazione di artiglieria non trovarono niente di diverso: solo cadaveri, con la testa esplosa, riversi sui comandi dei pezzi. La squadra ispezionò con cura l’ambiente, per quanto il piccolo raggio del faro della loro armatura permettesse. Volkus era sempre più irrequieto e stava controllando la stanza quando notò che un Terminator stava esaminando da vicino un fucile appartenuto ad un uomo dell’equipaggio. «Che c’è Fratello Tu’Pack? Hai trovato qualcosa?». Lo Space Marine esitò a rispondere e poi disse con tono preoccupato: «Capitano, io mi considero un esperto armaiolo. Mi piace tenermi informato sull’arsenale
in dotazione agli altri eserciti, che siano altri modelli di Requiem, o armi della Guardia o anche armi nemiche. Ecco…non ho mai visto un modello di Fucile laser come questo. Per quanto io sappia, un modello così antiquato non è in dotazione da almeno un migliaio di anni!». Volkus lo guardò esterrefatto. «Ne
sei sicuro?». «Assolutamente certo, Signore. All’inizio non lo ritenevo possibile, ma quando ho esaminato la cella energetica non ho avuto più dubbi. È un modello che non si produce più dalla Campagna di Roghg, quasi 1500 anni fa.»

Volkus rimase pensieroso per alcuni minuti, poi ordinò alla sua squadra di procedere verso l’hangar. Nel frattempo contattò il Sergente Hug’Ran via radio. «Sergente, mi ricevi? » «Forte e chiaro Signore. Avete trovato qualcosa?» «Forse. Fratello Tu’Pack dice che le armi dei soldati sono vecchie di almeno un millennio. Prestate maggiormente attenzione alla tecnologia della nave, cercate dettagli che confermino questa teoria.» Per qualche secondo calò il silenzio, poi il Sergente riprese: «Capitano, mi sta dicendo che questo relitto ambulante sta girovagando tra lo spazio e il Warp da mille anni? Mi scusi ma mi sembra
alquanto improbabile.» Volkus si accigliò: «Anche a me, ma mi fido dell’occhio del Fratello. In ogni caso, questa nave andrà esaminata con maggiore attenzione su Armageddon. Nasconde troppi segreti.
Contattami se scopri qualcosa, passo e chiudo.».

L’hangar era completamente deserto. La tenue luce dei fari non riusciva ad illuminare lo spazio solitamente adibito allo stoccaggio della merce e all’atterraggio dei piccoli velivoli mercantili per il rifornimento diretto della nave. Poco dopo arrivò anche la squadra di Hug’Ran: riferì che effettivamente il nucleo energetico era completamente scarico, e che esso, come pure tutto il gruppo propulsivo, apparivano essere di una vecchia tecnologia. A parte quello, niente altro era stato trovato sulla nave. Volkus si mise in contatto con la […] e il gruppo venne riteletrasportato su di essa. Appena arrivati, il Capitano si rivolse al gruppo: «Voi andate pure e attendete nuovi ordini. Tu’Pack, mettiti in contatto con il nostro Maestro della Forgia e scopri tutto quello che puoi sulle armi che hai visto. Io andrò a fare rapporto a Tu’Shan.»


Il volto del Maestro Capitolare era un misto di curiosità e preoccupazione mentre ascoltava il resoconto di Volkus. «Capisco. Ottimo lavoro Capitano. Darò subito ordine di trasportare il relitto su Armageddon e farlo esaminare attentamente. Farò venire appositamente dei Techmarine da Marte: ho il sospetto che questa nave sia estremamente importante.» «Bene Signore: ci sono nuovi ordini?» «Va a fare rapporto anche al Consiglio, vedremo che ne pensa a proposito» «Molto bene, con il vostro permesso mi ritiro.».


Dopo il disastroso governo di Herman von Strab, che era stato completamente incapace di opporsi efficacemente alla minaccia orkesca, i tre Capitoli di Space Marine che avevano difeso il pianeta (Salamandre, Angeli Sanguinari e Templari Neri) crearono un Consiglio che governasse Armageddon politicamente e militarmente fino alla completa ricostruzione delle difese planetarie. Esso era composto di leader dei tre Capitoli e da tre Commissari, in modo che le forze degli Space Marine e dell’Impero fossero equamente rappresentate. Tra i cinque uomini che, oltre a Tu’Shan, formavano il consiglio, quello che Volkus detestava indubbiamente di più era Dante. Non riusciva proprio a sopportare i modi affettati del comandante degli Angeli Sanguinari: pur essendo un eccezionale stratega e guerriero con più di mille anni di glorioso servizio, a Volkus appariva sempre un lustro signorotto contento dello splendore della sua armatura barocca. Come d’altronde tutti gli Angeli Sanguinari, esclusa la Compagnia della Morte. Proprio lui, che combatteva da così tanti anni, in quel momento stava mettendo in discussione l’importanza della scoperta della squadra di Volkus.

«Capitano, non discuto del fatto che avete condotto eccellentemente la spedizione, ma non concordo
con Tu’Shan sulla decisione di trasportate la nave sul pianeta. Personalmente l’avrei annientata con una bordata diretta. Rimpiango quasi di non aver dato subito l’ordine alla Furia Sanguinaria quando abbiamo scoperto che non c’erano forme di vita a bordo. Non avete trovato nulla di straordinario, solo qualche
morto.»
Halbrecht lo guardò con disapprovazione: «Comandante Dante, è meglio che certe osservazioni le tenga per te. È la prassi che quando venga rilevato un relitto nello spazio lo si esamini. Inoltre trovo molto interessante il fatto che non sia mai stato trovato finora: se veramente quella nave è così vecchia, vuol dire che per tutto questo tempo ha vagato nel Warp.»
«La ringrazio Signore. Effettivamente il nostro Maestro della Forgia ha confermato i sospetti: quel tipo di armi non viene più fabbricato dal M40. Naturalmente potrebbe essere che siano rimasti in circolazione per qualche tempo dei vecchi modelli ma ritengo la cosa altamente improbabile. Dopotutto,» aggiunse con un
piccolo sorriso «senza offesa ai Lord Commissari qui presenti, la tecnologia dei Fucili laser in dotazione alla Guardia Imperiale è abbastanza scadente, per cui immagino che i reggimenti siano ansiosi di procurarsi nuove armi non appena possibile.»
«Capitano Volkus,» intervenne irritato Lord Darren, un tipo alquanto arcigno che passava il tempo ad accarezzarsi i grandi baffi ricurvi che in quel momento fremevano per l’agitazione del padrone «farò finta di non aver sentito l’ultima frase.Come ben saprete le nostre armerie devono fornire armi a milioni di uomini, e non appena ad un migliaio di individui come voi. Non possiamo certo soffermarci troppo sulla qualità.»
«Naturalmente, lo so benissimo. Come ho già detto la mia non voleva essere un’offesa. Tranne per chi la ritiene tale.» disse Volkus, suscitando sorrisi sui volti degli Space Marine presenti e facendo arrossire il
Commissario. «In ogni caso, appena prima di entrare in questa sala ho ricevuto una comunicazione da parte di un Techmarine che sta ispezionando la nave. Già ad una prima occhiata hanno potuto notare come la tecnologia a bordo sia molto vecchia. Non solo le armi dunque, ma anche la nave stessa risale ad
almeno un millennio fa.».
Dante parlò nuovamente «Questo non significa niente. Dopotutto, anche i nostri trasporti terrestri come i Rhino sono rimasti invariati da millenni.»
«A questo posso rispondere io.» intervenne pacatamente un altro Commissario, Lord Von Plevies. Volkus
apprezzava molto la sua tranquillità e le sue capacità diplomatiche, qualità tanto rare in una galassia di guerre e massacri. «A differenza dei veicoli di terra, la tecnologia del viaggio interstellare si è sviluppata rispetto persino a mille anni fa. Oltretutto, non esiste nave della flotta della Marina Imperiale che non sia stata coinvolta in operazioni di guerra nell’ultimo secolo, al termine delle quali esse vengono riparate. Quindi quella nave come minimo non è in servizio dal tempo indicato dal Capitano.»
«E quindi? Che pensate di fare ora?» chiese torvo Dante. Volkus stava decisamente cominciando ad
innervosirsi. «Comandante Dante, con tutto il rispetto per voi devo dirvi che non sono venuto qui a chiedere consigli, sebbene essi siano sempre accetti, ne a ricevere degli ordini ma solo e unicamente ad informare il consiglio della situazione. Io sono sotto il comando del Maestro Tu’Shan, e di nessun’altro. In
conclusione, la nave verrà esaminata da un gruppo esperto dell’Adeptus Mechanicus…anzi, l’ispezione è già cominciata, come vi dissi poco fa. Potete seguire l’esame nell’hangar 14 del Formicaio Tartarus, altrimenti potrete attendere i risultati di cui verrete informati in questa stessa sede. Auguro ai Lorsignori buona giornata.»: detto questo uscì dalla sala.

Gli uomini rimasti si guardarono, e Dante fu il primo a rompere il silenzio: «Un ragazzo molto insolente. Dovrebbe essere punito.». «Oh, finiscila Dante» lo interruppe Halbrecht, «il Capitano Volkus ha perfettamente ragione, e tu lo sai. Questa storia è troppo misteriosa per non preoccupare. Che io sappia è accaduto una volta sola che una nave sparisse nel Warp per così tanto tempo. Mi riferisco al Capitano Lysander». Gli altri annuirono in segno di assenso. «Non appena sapremo qualcosa di più potremo fare ricerche approfondite negli archivi della Marina» disse Lord Freynn, l’unico a non aver ancora parlato, «e allora forse arriveremo a capo di questo inquietante mistero». Dante si alzò dal suo scranno: «Molto bene. Fino ad allora il Consiglio è aggiornato. Arrivederci.»
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeMer Ago 03, 2011 4:59 pm

molto bella,nn me ne intendo di 40k ma questo racconto mi piace parecchioprimo racconto 114718
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeMer Ago 03, 2011 6:50 pm

mi piace veramente tanto , complimenti , attendo con trepidazione prossimi capitoli
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeDom Ago 07, 2011 8:30 am

Molto molto bello Ok
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Nemo
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeLun Ago 15, 2011 9:28 am

CAPITOLO SECONDO

Fratello Xavrus osservava il relitto che veniva lentamente posato sui sostegni dell’hangar in cui si trovavano. Ispezionò con lo sguardo la carena consunta, le canne dei cannoni che spuntavano dalle torrette qua e là, il ponte di comando che dominava la prua del vascello. Si trattava del primo lavoro sul campo del novizio Techmarine, e nonostante l’addestramento da vera Salamandra non poteva fare a meno di sentire un brivido di nervosismo: dopotutto si trattava di un’ispezione di fondamentale importanza, a quanto gli era stato riferito. Fortunatamente Armageddon non si trova troppo lontano da Marte, quindi non avrebbe dovuto aspettare troppo per l’arrivo dei ben più esperti Techmarine dell’Adeptus Mechanicus.
Con un tonfo sordo che riverberò nelle orecchie del Marine il relitto venne agganciato ai sostegni gravitazionali. Xavrus sospirò, poi avanzò con passi pesanti sulla passerella che si stava estendendo verso il portello d’ingresso; arrivato di fronte ad esso, azionò la fresa plasma e si aprì un varco nello scafo della nave e si addentrò nella plancia.

Due ore più tardi una Thunderhawk atterrò nell’hangar del Formicaio e ne scesero tre Techmarine di Marte e il loro seguito di servitori. Xavrus andò loro incontro e salutò la figura centrale in armatura rossa: «Benvenuto Maestro Finnyan.» «Salve Fratello. Hai già cominciato l’ispezione vedo. Dimmi dunque che hai trovato.» «Niente di rilevante per ora, a dire il vero. In effetti devo ammettere che non sono stato in grado di trovare qualcosa. La tecnologia di bordo è davvero antica, non ho mai nemmeno visto qualcosa del genere in tutto
l’addestramento su Marte. In ogni caso, credo che se ripristinassimo l’energia della nave potremmo riuscire a ricavare qualcosa da computer di bordo.
» «Molto bene, procediamo dunque» sentenziò Finnyan con la sua voce resa roca da anni di conversazione con macchine silenziose e Servitori atrofizzati, «fortunatamente avevo previsto una simile eventualità e ho portato con me un Generatore plasma. I Servitori provvederanno subito ad installarlo.»

Ci vollero una decina di minuti per portare a bordo il generatore e collegarlo al bosto delle malandate batterie primarie. Con uno scatto l'energia tornò a percorrere i chilometri di cavi elettrici del relitto e le fioche luci si riaccesero nuovamente. Nella plancia, Xavrus e Finnyan attesero pazientemente che il vecchio computer rispondesse al comando di accensione e che i primi dati comparissero sul suo schermo. Il Techmarine anziano sfiorò la console con la mano guantata.
- Sembrate perplesso Maestro.
- Lo sono effettivamente. Mi avevate detto che la tecnologia di questa nave è antica. Ma in confronto a quella attualmente utilizzata sulle navi imperiali questa è addirittura ancestrale!
Questo non possiede nemmeno un Tracciatore Psionico, e nemmeno della mappa tridimensionale orientabile della Galassia. Per l'Imperatore, mi sorprendo sempre quando vedo simili rottami...In ogni caso pare che almeno il computer risponda ancora ai comandi.

Lo schermo si riempì improvvisamente di una serie di simboli e colonne di dati. Finnyan navigò tra di essi, rispondendo alla lentezza della macchina con la pazienza che solo un'uomo votato al Dio Macchina può sperare di ottenere. I minuti passarono lenti mentre l'immensa mole del computer rigurgitava tutti i suoi segreti sotto il comando della mano esperta del Techmarine che, silenzioso, analizzava i risultati della sua ispezione. Al suo fianco Xavrus attendeva impazientemente un responso del suo mestro, e trattenne il fiato quando finalmente Finnyan disattivò la macchina e alzò lo sguardo su di lui.
- Maestro...dunque? Un minuto di silenzio seguì quella frase, come se il Techmarine fosse riluttante a dividere i segreti appena appresi con il suo apprendista.
- Ho scoperto molte cose...cose interessanti, ed estremamente preoccupanti. Questa nave si chiama Augurius, faceva parte della 7° Flotta del Settore Charadon, vicino alla Frangia Orientale. Era adibita principalmente al trasporto di munizioni e altro materiale bellico per gli Incrociatori Imperiali che pattugliavano la zona, a guardia dell'Impero Tau. Dalle registrazioni del diario di bordo risulta che la flotta stesse dirigendosi verso il pianeta Vendetta quando è scoppiata una violentissima bufera Warp: l'Augurius è stata catturata in un varco ed è stata separata dal resto delle navi...
- Finchè non è riemersa ieri mattina, qui vicino...
- non ho ancora finito, Xavrus. Pazienta e lasciami parlare. Dunque,- continuò il Techmarine quando fu sicuro di aver ottenuto il silenzio – questa nave riemerse dal Warp poco dopo. L'equipaggio credette di impazzire quando attorno a loro videro solo il buio più assoluto. La consultazione del computer di posizione rivelò che la nave si trovava in un punto non precisato della Frangia Esterna. L'Augurius era uscita dalla Galassia...non ho ancora finito!- disse Finnyan vedendo che l'apprendista stava per parlare nuovamente – Essa navigò per alcune ore, tentando di mettersi in comunicazione con la Flotta, ma per qualche motivo non ci riuscì. Non riuscivano nemmeno a percepire l'Astronomicam. Poi successe qualcosa, qualcosa che provocò il termine delle registrazioni: presumibilmente la morte dell'equipaggio. L'ultima registrazione è datata alle 16.23 dell'anno 817, M36.-
- Non è possibile...È INACCETTABILE!!-
- Si Xavrus...l'Augurius si trovava nel Warp da 4000 anni...-


[continua]
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeLun Ago 15, 2011 9:49 am

molto bello e scritto bene , ma non capisco , perchè il techmarine urla "è inaccettabile" ?
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeLun Ago 15, 2011 10:23 am

perchè non si è mai sentito di una nave che sia rimasta nell'iperspazio Warp per 4000 anni...al massimo lo Scudo del Valore di Lysander si era perso per un migliaio di anni "appena"...sai, i Techmarine sono molto terra-terra, per loro (soprattutto per un novizio come Xavrus) è inaccettabile che una nave sia potuta rimanere nel Warp per così tanto tempo...4 millenni sono quasi la metà della vita delll'Imperium
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeLun Ago 15, 2011 10:29 am

ah certo ho capito , grazie del chiarimento primo racconto 549507
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeLun Ago 15, 2011 11:29 am

portate pazienza se pubblicherò un capitolo ogni morte del papa ma la mia fantasia purtroppo non è così vasta come vorrei primo racconto 12253
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeLun Ago 15, 2011 11:47 am

fai pure con calama
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeLun Ago 15, 2011 3:43 pm

Molto bello e interessante come racconto, scrivi bene, la lettura è molto fluida c'è un aria di sospensione e curiosità sugli eventi che stanno per accadere e ciò permette di restare incollato a leggerlo fino alla fine, in più non manca di una buona fantasia è un racconto fatto molto bene aspetto il seguito^^
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeLun Ago 15, 2011 4:46 pm

beh, grazie a tutti primo racconto 760594
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeMer Apr 25, 2012 12:02 pm

è un'ottima storia complimenti, figurati che io inoltre adoro le storie che riguardano misteriosi relitti spaziali e compagnia bellaprimo racconto 549507

Ma dato che sono anche uno scassaballeprimo racconto 975150 non posso fare a meno di sottolineare che l'Augurius trasportava munizioni x rifornire la flotta stanziata contro l'Impero Tau giusto?! questo 4000 anni fà.....

L'Impero Tau ha "solo" 2000 però se nn ricordo male....

Perdonami nn potevo nn fartelo notare sono troppo malvagioprimo racconto 37844
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Maschio
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeMer Apr 25, 2012 6:04 pm

nemo,ottimo racconte e aspetto con ansia i prossimi capitoli
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Maschio
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeGio Apr 26, 2012 3:27 pm

molto bello, se mi avessero chiamato non sarei riuscito a staccare gli occhi dal computer se non prima di finire di leggere, non sarebbe nemmeno male come paragrafo di storia su un codex
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeGio Apr 26, 2012 5:40 pm

dato che la mia fantasia va un po' per i cazzi suoi, il racconto è al momento sospeso...lo sto riprendendo con calma, rivedendolo e continuandolo
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeSab Apr 28, 2012 12:05 pm

molto bello

fa con calma
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MessaggioTitolo: Re: primo racconto   primo racconto Icon_minitimeSab Apr 28, 2012 4:15 pm

a parte l'influenza da parte dell'odio verso i BA primo racconto 760594 è veramente bello, ne trovo pochi scritti così bene e che fanno riferimento a tanti avvenimenti del background di 40k. Complimenti primo racconto 797208
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