Era una notte senza luna, il cielo era scuro e tutti gli abitanti della cittadina dormivano beatamente, sia il fabbro Joseph che il locandiere Andred, soltanto le guardie di questa cittadina alle pendici dei Monti Grigi, nell’Impero, erano vigili. Tutto era tranquillo, Dan, una guardia aveva appena passato il turno al suo migliore amico e stava per addormentarsi quando sentì un fragoroso BOOONG come il suono di una campana, solamente che alzando lo sguardo vide che la campana della cittadina era muta. Nel frattempo il fabbro Joseph, andato a letto un’ora prima, si svegliò sentendo dei rumori strani provenire dall’officina, prese la sua pesante ascia e scese giù, arrivato all’entrata gridò chi ci fosse ma non ottenne nessuna risposta tranne per il fatto che il rumore cessò; prese una lampada e fatta un po’ di luce si accorse che alcune spade e alcuni scudi non c’erano più, si accostò al muro per vedere se ci fossero delle impronte, ma nello stesso istante la lampada si spense e lui voltandosi ebbe il tempo solo di vedere degli occhi rossi e un bagliore di denti aguzzi mentre si accasciava al suolo con una lama avvelenata nell’addome. Nello stesso istante da un’altra parte della cittadina il locandiere Andred sentendo qualcosa sopra il suo letto si svegliò di soprassalto, ma aprendo gli occhi non notò niente, calmandosi, per addormentarsi meglio si girò sul fianco; non ebbe il tempo neanche di urlare che una figura con occhi rossi e denti aguzzi lo trapassò da parte a parte con una lama di colore verdastro che trasudava un liquido del medesimo colore. Dopo il primo BOOONG la guardia Dan ne sentì un altro e poi un altro ancora senza riuscire a capire da dove venissero; ad un certo punto sentì delle urla mentre una marea di cittadini usciva dalle case urlando di figure misteriose mentre gran parte di essa si scioglieva davanti agli occhi stupefatti di parenti, amici e genitori; l’allarme venne subito dato, alzandosi Dan vide una campana cavalcata da una figura dagli occhi rossi e dai denti aguzzi, bianca con delle corna ricurve, questa fu l’ultima cosa che vide prime di sentire uno strano formicolio sulla pelle, sulle dita, sui denti; girando la testa dove c’era il suo migliore amico vide con orrore che ora c’era solo una figura ingobbita simile ad un ratto; si guardo le mani e vide con orrore che anche lui si stava trasformando, queste furono le ultime emozioni che provò prima di provarne una sola: rovina, rovina, vinceremo per la gloria del Ratto Cornuto.