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 dark wars background: GLI ERRYDIAN DEL NORD

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MessaggioTitolo: dark wars background: GLI ERRYDIAN DEL NORD   dark wars background: GLI ERRYDIAN DEL NORD Icon_minitimeLun Ott 15, 2012 7:07 pm

ECCO IL BG DEGLI ERRYDIAN DEL NORD:) è SOLO UNA PICCOLA PARTE E PRESTO AVRETE NUOVE RIVELAZIONI DI TUTTI I POPOLI DI DARKWARS:)




GLI ERRYDIAN

Il popolo degli errydian è un popolo antico creato dal sommo dio arcadion quando la bestia malefica morbos infettò il mondo. Questo popolo un tempo misericordioso ora è l’incorporazione della forza del loro dio. Sotto il controllo di arcadion il popolo errydian ha un solo scopo, annientare il male che rischia di corrompere l’intero pianeta e distruggere tutti coloro che vi si alleano. Gli errydian hanno instaurato il loro impero nel continente chiamato Sian. Una immensa distesa di foreste, laghi, montagne e pianure che si estende per gran parte della zona più a nord del pianeta. Il loro impero è vasto ed è diviso in 5 grandi regni:
_____________________________________

Sian del nord
una zona impervia ricca di montagne. Le città errydian di queste zone sono intagliate all’interno delle montagne e spuntano come enormi guglie illuminate da lampi arcanomantici. Gli errydian del nord hanno imparato ad utilizzare gli agenti atmosferici e gli elementi come armi e le loro arcanomanzie sono tra le più temute in tutto il pianeta. Il loro aspetto è tipicamente errydian, sono molto alti e magri senza muscolatura, non hanno capelli e le orecchie sono particolarmente pronunciate e lunghe. La particolarità degli errydian del nord è una pelle molto dura e di colore grigio scuro, simile alle montagne dove vivono.
mare centrale
al centro del continente Sian si estende il grande mare centrale, nelle sue
profondità vivono gli errydian del mare centrale. Questo ramo della razza errydian ha sviluppato grandi abilità nelle modifiche corporali e nelle mutazioni arcadiomantiche, grazie alle quali hanno modificato il loro organismo per poter sopravvivere sotto l’acqua e possono inoltre modificare anche i propri nemici, non hanno grande forza e la loro costituzione è la più infima del popolo errydian. Sono magrissimi e tendono ad avere una pelle cristallina tendente all’azzurro chiaro. Le grandi città marine dove abitano sono formate da migliaia di tunnel sotterranei e centinaia di villaggi sommersi con attorno bolle d’aria controllate dai loro poteri arcanomantici.
Sian del sud
una zona desertica nel confine meridionale del continente. Nel centro di questo
grande deserto si estende la grande città delle sabbie Guranath. Capitale dell’impero degli errydian del sud. Questo ramo della razza errydian è caratterizzato da una corporatura più muscolosa rispetto agli altri rami, essi eccellono nell’arte arcanomantica dell’ ammaestramento di fiere. Nei loro recinti personali gli errydiani possono vantare migliaia di creature provenienti da ogni angolo del loro paese e che spesso utilizzano in battaglia. La loro pella è color sabbia e tendono a ricoprirsi la testa con pelli di animale facendo delle code molto lunghe.



Il lontano shui:
molto lontano dalle altre terre del Sian, lo shui è una terra lussureggiante ricca
di leggende. Li vi vivono gli errydian dello shui, un ramo errydian che ha sviluppato grandi capacità nell’arte arcanomantica della trasmutazione arborea. i potenti arcanomanti di questo popolo possono trasmutare un’innocua pianta in un arma letale. La loro corporatura è esile ma sono i più alti della loro razza, hanno occhi e carnagione verde chiaro e alcuni di loro ricevono una lieve capigliatura bionda. Le grandi città del shui sono formate da grandi alberi detti “alabeth” su cui crescono intere colonie di errydian. Le abitazioni sono fatte in legno e restano sollevate rispetto al suolo grazie a potenti arcanomanzie che le tengono attaccate ai tronchi di questi enormi alberi.
Maelstrom:
un luogo inagibile a tutti gli altri popoli del mondo, il maelstrom è un enorme
crepa nel tempo dove vivono indisturbati da millenni gli errydian maledetti. Questo ramo della razza errydian è stato cancellato dagli altri popoli del sian poiché è maledetto a tal punto da non poter essere nominato. Gli errydian del maelstrom hanno dato la loro vita per raggiungere il potere dell’ arcanomanzia che controlla il tempo, inoltre hanno dato in pasto al maelstrom i loro gracili corpi in cambio di involucri di maelstronite, un materiale biancastro che si dice sia intoccabile dagli esseri viventi. La loro pelle è piagata e deforme ma grazie a questo involucro risulta lattiginosa e biancastra, i loro occhi sono in continuo mutamento poiché il maelstrom stesso scorre nelle loro vene e permette loro di compiere viaggi temporali e vedere futuro e passato. Gli errydian del maelstrom sono rari e non esistono città che essi possano abitare poiché il loro potere le distruggerebbe in pochi giorni. In battaglia compaiono solo in situazioni disperate e mai in gruppo, poiché due errydian del maelstrom vicini potrebbero creare un vortice temporale che annienterebbe l’esistenza stessa dell’universo.

Errydian del nord
Arcanomante supremo:
gli arcanomanti supremi sono i regnanti del sian del nord, i più potenti tra gli errydian che vivono nelle montagne sperdute e coloro che possiedono i poteri arcano mantici più letali di tutto il popolo errydian. La loro statura è più alta rispetto agli altri errydian e spesso vanno in battaglia portando con se potentissimi manufatti arcani, coprendo i loro corpi con vesti arcane che li proteggono da qualunque nemico e con armi particolari che permettono loro di inculcarvi i loro poteri arcanomantici per renderli letali. L’arma preferita dell’arcanomante supremo è il bastone arcanomantico, un lungo bastone di roccia intagliata con pietre arcane inserite lungo tutto il gambo. All’apive del bastone vi sono grandi piume d’acquila bianca, un animale sacro poiché nella cultura errydian simboleggia il loro antico e venerato dio arcadion.
Gli arcanomanti oltre ad essere abili guerrieri sono anche regnanti intelligenti e scaltri, il loro compito è oltre che combattere i nemici evitare che questi intacchino il loro regno e per questo nello statuto errydian sono considerati oltre che generali dell’esercito e reggenti del popolo anche mediatori per quanto riguarda scambi commerciali tra i popoli errydian e inquisitori nei casi di stato.per poter diventare arcanomante supremo un errydian deve superare mille prove tra cui riuscire a sopravvivere a vent’anni di guerre e combattimenti, dopodiché deve sottoporsi alla prova del tempio, una prova che mette a repentaglio non solo la sua vita ma anche la sua stessa fede nel sommo dio arcadion. Una volta superata la prova del tempio l’errydian subisce lo sfregio della montagna, che consiste nel rimanere appeso a mani nude su una parete rocciosa all’altezza di quasi tremila piedi per tre giorni. Se sopravvive anche a questa prova l’errydian diventa a tutti gli effetti un arcanomante supremo e l’alto consiglio degli arcanomanti decide la città che dovrà governare da quel momento in avanti.
Il compito più importante degli errydian arcanomanti supremi è convocare le grandi crociate. Quando un errydian arcanomante supremo dichiara che inizia una grande crociata tutti gli errydian della città sotto il suo comando devono prepararsi per la guerra e chiunque neghi l’aiuto viene ucciso all’istante dalle guardie del tempio, i guardiani che controllano per conto dell arcanomante supremo che le regole vengano rispettate in tutto il regno.

Arcel,domatore dei fulmini:
arcel è uno dei più grandi arcanomanti supremi che la storia errydian abbia mai narrato. Nonostante sia un giovane errydian di appena trent’anni il suo potere arcanomantico è alla pari dei suoi fratelli arcanomanti. Arcel è il secondo membro per importanza dell’ alto consiglio degli arcanomanti. sopra di lui c’è solo gargonia, la suprema signora dell’alto consiglio.
Arcel nacque in un piccolo anfratto della montagna di garken, un monte totalmente nero e sempre squartato da interminabili tempeste. Alla sua nascita un fulmine colpì la cima della montagna distruggendone gran parte, in quel momento centinaia di errydian si trovavano all’interno di essa per assistere alla nascita del loro fratello. Tutti cercarono di fuggire ma la montagna stava crollando su se stessa, molti gridarono al disastro imminente e che quello era un segno del male che abitava il nuovo nato, ma i loro pensieri vennero presto ripuliti dal grande gesto di arcel. La madre di arcel vide il proprio figlio alzarsi di qualche metro mentre un immenso potere pervadeva sia lei che il neonato, poco dopo i frammenti della montagna che avrebbero schiacciato gli errydian al suo interno si fermarono a mezz’aria e da quel giorno non si sono più mossi. La montagna di garken da quel giorno cambiò nome e divenne “il monte sospeso”. Il monte divenne la dimora della famiglia di arcel e ben presto tutti si accorsero del suo incredibile potere.
Arcel fin da bambino è entrato nella cerchia degli arcanomanti supremi. Centinaia di battaglie sono state vinte grazie ai suoi temibili poteri, ma quella che tutti ricordano e che nessuno dimenticherà mai è la grande battaglia contro i morbos nella rocca degli antichi signori. la battaglia si combattè intorno alla grande rocca che un tempo era stata dimora dell’impero sarmel. L’intero castello era stato corrotto dai morbos e nel raggio di molte miglia non si vedeva
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MessaggioTitolo: Re: dark wars background: GLI ERRYDIAN DEL NORD   dark wars background: GLI ERRYDIAN DEL NORD Icon_minitimeLun Ott 15, 2012 7:08 pm

altro che immonde creature striscianti e terra morta. Arcel
comandava un esercito di migliaia di monaci guerrieri e al suo fianco portava
l’elite degli aecanomanti del fulmine, duecento guardie del tempio aspettavano
sul crine dei monti poco distanti per attaccare i nemici da una posizione
vantaggiosa.


Al grido di arcel mille monaci arceri scagliarono i loro
dardi arcani contro le immonde creature, le frecce intrise di potere arcano
mantico trapassavano le creature che bruciavano e si scioglievano con versi
inumani, ma per ogni morbos che moriva altri dieci prendevano il suo posto. I
monaci continuarono a tirare per ben un’ora ma quando le loro faretre furono
vuote i morbos non avevano perso nemmeno un decimo del loro esercito. Arcel
guardò con occhi roventi la marea di orrende creature e con un grido sicuro e
baritono si lanciò contro la marea corrotta, seguito dalla sua guardia
personale e subito dopo dall’intero esercito di monaci del nord. I poteri
congiunti dell’esercito arcano mantico colpirono come un’ onda anomala le fila
dei morbos creando una spaccatura nel loro fronte. La battaglia fu
interminabile e molti morbos cadevano, sciolti da fiamme arcane e percorsi da
fulmini arcano mantici di enorme potenza. Arcel combattè come un dio in terra,
dal suo inseparabile bastone arcanomantico piovevano fulmini che uccidevano e
bruciavano decine di morbos mentre la sua guardia di arcanomanti del fulmine
combattevano intorno a lui formando un foro enorme tra le fila immonde dei
morbos. La battaglia stava per essere vinta, i morbos stavano perdendo impeto e
intorno al generale supremo arcel i morbos rimanevano a distanza per evitare i
suoi poteri arcani. Ma ecco che improvvisamente comparve un essere talmente orrendo
e viscido da far morire di terrore alcuni monaci che si trovavano troppo vicini
a lui. La bestia era conosciuta da arcel col nome dato dai popoli sarmel che
per primi ne erano venuti a contatto. Un virus tumoraci del popolo morbos, una
creatura pressoché invincibile e con infiniti poteri corruttivi. L’essere
immondo era seguito da cinque enormi bestie che lo ricoprivano costantemente di
un liquido viscido e gelatinoso che emanava un fetore indicibile e che bruciava
la terra e la rendeva arida e nera. Il virus morbos mosse goffamente verso
arcel e senza preavviso un lungo arto sbucò dal suo corpo informe e infilzò uno
dei suoi arcanomanti del fulmine. L’arcanomante si afflosciò all’istante e i
suoi compagni corsero in suo aiuto ma arcel con un gesto li fermò dichiarando
che la bestia aveva qualcosa da dire. L’arcanomante appena morto rimase
impigliato nel sottile arto mefitico scaturito dal virus e senza preavviso si
mosse verso arcel, fermandosi a pochi centimetri dal suo volto, mostrò il suo
volto e arcel non potè evitare di versare una singola lacrima per il fratello caduto,
che ora era d’innanzi a lui con il volto semisciolto da quei letali muchi
velenosi che scaturivano dal corpo del virus. L’amico ormai morto aprì la bocca
e mentre il liquido si riversava a terra pronunciò parole che non erano sue: “finalmente ci incontriamo..conosco il tuo
nome ma tu non conosci il mio..ma sarebbe troppo difficile per te impararlo e
inoltre non vivrai abbastanza per dirlo
a un altro tuo simile”



Arcel guardò il fratello morto sciogliersi fino a diventare
una melma sanguinolenta e informe. La sua risposta giunse come un martello su di una incudine e sarebbe stata
ricordata per secoli: “immonda creatura,
il tuo nome non ha importanza per me, perché che io vinca o perisca sotto i
tuoi acidi immondi, il mio nome resterà in eterno nel cuore e nella mente dei
miei fratelli, mentre tu sarai dimenticato e di te non rimarrà che una pozza di
melma vicida”



Dette queste ultime parole arcel si scalgiò contro il virus
morbos con il suo bastone che rifulgeva del potere del fulmine, gli acidi
corrosivi dell’immondo essere bruciavano le sue vesti magiche e la sua pelle rocciosa
come fossero carta, ma il suo odio era inarrestabile e con un affondo del
bastone sventrò la creatura, con un grido instillò il fulmine nella punta del
bastone e il virus esplose in mille brandelli di carne putrefatta e liquidi
colanti. Arcel si girò per andarsene ma un getto di fetido liquame lo investi
in pieno sulla schiena e lo ricoprì interamente, girandosi sconvolto capì il
suo errore e vide il virus che si rigenerava e che si muoveva velocemente verso
di lui. Arcel non poteva muoversi e il liquido che lo ricopriva gli bruciava
come migliaia di pugnali in tutto il corpo, il suo bastone si stava lentamente
piegando e bruciando sotto l’influsso malefico del liquame morbos ma non si
perse d’animo. Con uno sforzo sovrumano convocò nuovamente il fumine e colpì se
stesso con la sua potenza. Il fulmine lo colpì in pieno ripulendolo dal liquido
corrosivo ma lo privò di tutte le sue energie. In ginocchio, appoggiato al suo
bastone ormai completamente annerito e piegato; arcel vide appena il virus che
allungava un artiglio corrosivo verso di lui, era la fine per lui e chiuse gli
occhi in attesa del colpo fatale.. colpo che non arrivò, ma anzi giunse una
luce incredibile e aprendo gli occhi arcel vide i quattro arcanomanti rimasti
uniti davanti a lui che bloccavano il colpo del virus. Due di loro vennero
corrosi fino alle ossa dalla potenza del colpo, ma altri due riuscironoa
salvarsi e con le ultime energie rimaste convocarono un fulmine gigantesco che
andò a colpire le grosse creature mefitiche che seguivano il virus, subito dopo
i due arcanomanti crollarono al suolo mentre gli acidi del virus li
scioglievano lentamente. Arcel allora capì il sacrificio dei suoi fratelli e un
odio profondo gli riempì l’animo, un odio così devastante che prese forma in un
potere tanto distruttivo da essere quasi oscuro e malefico. Dal suo bastone
bruciato scaturirono saette nere come la notte più profonda e il cielo stesso
divenne cupo e minaccioso. mentre il virus muoveva velocemente verso di lui con
una miriade di arti corrosivi che gli spuntavano dall’immondo corpo corrotto,
arcel era immobile, come se la calma lo
avesse pervaso, ma le sue mani tremavano di un odio profondo e letale. Con un
solo gesto della mano toccò il suo bastone e all’istante ne scaturì una saetta
nera che colpì in pieno il virus. Il colpo fu sentito a miglia di distanza e
quando la polvere si posò dove prima vi era il virus e i morbos che
combattevano vi era un cratere grande come una città intera. Al centro di esso
una sola figura spiccava mentre un alone di nero potere guizzava sul suo corpo
come se gli stessi fulmini avessero trovato un luogo in cui poter vivere.. era
arcel, l’arcanomante che aveva sconfitto con un sol colpo la nemesi della rocca
degli antichi signori.. colui che aveva trovato nell’odio la forza di avere
ancora speranza, e nella speranza l’odio verso la grande nemesi corruttrice.
Era Arcel.. il domatore dei fulmini.


Munakra, manto di nubi:


munakra è uno dei sette grandi arcanomanti che compongono
l’alto consiglio degli arcanomanti supremi. Il suo compito principale fin da
quando venne eletto alla veneranda età di settantacinque anni è quello di
tenere sotto controllo la politica e le leggi all’interno dell’impero errydian.
Munakra è un grande oratore e controlla gran parte del senato arcano,
l’assemblea che ha il compito di decidere il destino dei disertori, i traditori
e coloro che hanno tradito le leggi del popolo errydian. Nonostante la sua età
munakra è anche un eccellente combattente e anche se non tende ad utilizzare
armi in battaglia i suoi poteri arcano mantici più volte hanno portato alla
vittora. La sua asta della rocca delle nubi è un cimelio arcano che ebbe in
dono dal padre prima che morisse per una rara malattia incurabile, in seguito
munakra studio l’arte arcanomantica delle nubi e della nebbia e inculcò i suoi
poteri nel bastone e nelle sue vesti, affinchè anche se lui fosse invecchiato e
il suo potere fosse venuto meno avrebbe potuto attingerne da esse. La grande battaglia che segnò il
destino di munakra venne combattuta contro la grande orda zarkas comandata dal
sire woodoo “sguardo onnisciente” , così denominato poiché aveva la tendenza a
uccidere il generale nemico dopo pochi secondi che era iniziata la battaglia
con i suoi poteri woodoo.





La battaglia ebbe luogo nella lussureggiante foresta di
elendrinasil, subito a nord della città natale di munakra. Gli zarkas erano in
territorio nemico ma con un colpo basso terribile il sire woodoo ordinò che
l’intera foresta fosse data alle fiamme, a nulla servirono i tentativi degli
errydian di domare le fiamme poiché erano fiamme divine mandate dallo stesso
dio kirir per venire in aiuto dei suoi prediletti zarkas. Dove un tempo vi era
stata la lussureggiante foresta dove munakra era cresciuto ora rimanevano solo
moncherini bruciati e terra arsa.


Ora che gli alberi erano bruciati e la vista era perfetta
munakra poteva vedere l’esercito zarkas nella sua immensità, rimase però
sconvolto vedendo che l’esercito era formato da poche centinaia di elementi
ammantati da lunghi mantelli neri e con in mano strane creature immobili che
sembravano morte. Non potè però fare in tempo a rimuginare su cosa stesse
accadendo perché improvvisamente uno degli zarkas avanzò di qualche passo e
alzò la strana creatura verso il cielo, subito la creatura iniziò a muoversi
convulsamente e all’improvviso i suoi occhi si illuminarono di una lugubre luce
viola, un secondo dopo la guardia subito al fianco di munakra cadde a terra in
una pozza di sangue. L’esercito degli errydian barcollò e ci volle tutta la
forza della voce di munakra per riportare l’ordine tra le loro fila. Con un
perentorio grido di guerra munakra ordinò di avanzare e il suo esercito si
mosse con riluttanza verso le fila zarkas, dopo appena pochi minuti l’esercito
errydian era stato quasi dimezzato mentre gli zarkas restavano immobili e muti
con le loro letali armi alte verso il cielo. Uno dei comandanti errydian andò
verso munakra e parlò:
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MessaggioTitolo: Re: dark wars background: GLI ERRYDIAN DEL NORD   dark wars background: GLI ERRYDIAN DEL NORD Icon_minitimeLun Ott 15, 2012 7:08 pm

“mio generale non
possiamo continuare così! Non riusciamo nemmeno a avvicinarsi e i nostri
soldati hanno perso impeto nel vedere i loro fratelli morire così”



Munakra stava per rispondere a tono quando giunse una fredda
voce alle sue spalle:


“sciocchi..non potete
sfuggire allo sguardo di noi signori woodoo, siete destinati a morire senza
combattere e senza gloria annientati da una forza che nemmeno potete
immaginare”



Il comandante atterrito disse che non c’era speranza e fece
per fuggire ma munakra lo fermò e con un solo gesto gli spezzò il collo davanti
agli sguardi terrorizzati dei suoi fratelli, poi un ghigno increspò le sue
labbra e disse:


“ i nostri nemici
hanno un potere enorme, ma non si può dire lo stesso del loro cervello, senza
nemmeno accorgersene ci hanno svelato il loro segreto e ora la battaglia è
vinta in partenza, soldati! Avanzate senza timore! Poiché il loro potere può
uccidere solo ciò che vede, ma grazie ai miei poteri diverrete invisibili ai
loro occhi!”



Rincuorati dalle parole del loro generale gli errydian si
scagliarono contro i temibili zarkas senza timore ne paura. Dall’altra parte
del campo di battaglia il sire woodoo ridacchiò:


poveri sciocchi! Si
stanno scavando la tomba con le loro stesse mani, lascio il lavoro a voi
comandanti, questa battaglia è troppo noiosa perché ne faccia parte..”



Stava per andarsene quando una delle sue guardie gridò di
dolore mentre una saetta luminosa gli bruciava le carni, girandosi di scatto,
il sire vide che l’esercito errydian era scomparso! Al suo posto vi era una
coltre di nebbia che circondava il suo esercito da tutti i lati. Mentre lui
assimilava ciò che stava succedendo altre sue guardie vennero colpite dalle
saette e caddero a terra senza vita.
Gridando di rabbia il sire woodoo si gettò nella nebbia:


“venite fuori codardi!
Fatevi vedere se avete il coraggio!”



Mentre cercava di capire dove fossero i nemici il sire
woodoo venne colpito al fianco e cadde a terra rantolando di dolore e inveendo
contro i suoi assalitori. Quando la vista gli tornò limpida vide l’errydian che
doveva essere il generale dell’armata nemica davanti a lui con in mano la sua
amata woodoodoll. Con un solo gesto la sua bambola venne stritolata e
distrutta. Il generale avversario parlò con voce sicura e gentile:


“caro nemico.. mi
duole dirtelo ma il vero codardo non è colui che si nasconde, ma colui che non
ha il coraggio di uccidere i propri nemici faccia a faccia”



Queste furono le ultime parole che il sire woodoo riuscì a
sentire, poi il suo sguardò si annebbiò per sempre.











Yosin, la goccia cadente:


yosin è il più letale arcanomante della pioggia che abbia
mai posato piede sulla terra. Il suo compito principale è annientare la
corruzione all’interno del regno errydian del nord e non si allontana mai dalla
sua dimora nella montagna liquida. I suoi poteri fin da bambino gli hanno
portato grandi disgrazie, durante il parto la madre di yosin è morta affogata
dagli stessi poteri del figlio nascente e all’età di dodici anni uccise suo
padre senza volerlo. Il suo potere è letale al punto che gli altri errydian lo
evitano e nonostante sia entrato a far parte del consiglio degli arcanomanti,
gargonia, la capostipite del conisglio, ha proibito che conducesse le assemblee
insieme agli altri membri. Così yosin combatte la guerra contro la corruzione
dalla sua dimore lontano da tutto e da tutti. Le uniche occasioni in cui viene
chiamato in battaglia sono battaglie già perse in partenza o disperate, ma fino
ad oggi non ha ancora subito una sconfitta.


La battaglia di fosso
krekdanuk:


i nemici erano ormai allo sbando. Il diamantologo kirikas
Kerekere guardava estasiato i suoi costrutti titanici e il suo immenso esercito
che si faceva strada lungo i larghi ponti di legno che formavano il campo di
battaglia subito sopra il fosso di krekdanuk. Il suo signore e dio karkoriun
aveva ordinato di annientare il vicino villaggio errydian poiché era un
pericolo per la loro razza, e di distruggere la montagna che si trovava subito
a fianco di esso poiché era abitata da un essere senza pietà e senza cuore che
avrebbe annientato i kirikas senza battere ciglio. I potenti sismici corazzati
avevano distrutto gli altari errydian e raso al suolo il villaggio mentre i
fondimetallo e i modellatori concludevano di porre fine alle inutili vite di
quel popolo destinato all’annientamento. Kerekere si congratulò con se stesso
anche se nel suo animo continuava a sentire il peso di qualcosa che lo
opprimeva, come se non fosse giusto fare tutto questo. Si costrinse a pulire la
sua mente e mosse verso la città in rovina rigenerando i suoi compagni caduti e
rinforzando le corazze di coloro alle quali si erano spezzate. Giunto dinnanzi
al villaggio notò con piacere che i suoi sudditi avevano già completato
l’annientamento definitivo della popolazione e si rivolse al suo comandante di
guardia:


“dimmi krekintek, come
procede qui? Avete già terminato?”



“si mio generale,
rimane solo un ultimo errydian da portare al nostro dio”



“bene, portalo
dinnanzi a me perché lo illumini con il mio potere”



Il comandante mosse verso due guardie che tenevano
incatenato con anelli di cobalto un errydian vestito di azzurro che si dimenava
senza sosta, con un calcio una guardia fece tacere il prigioniero e lo passò al
comanante, il quale senza sforzo lo portò dinnanzi al diamantologo:


“errydian, sei
l’ultimo rimasto del tuo villaggio, dimmi, in che modo preferisci raggiungere
il nostro sommo dio e implorare il suo perdono per i tuoi peccati?”



L’errydian sospirò per il dolore delle ferite e con sorpresa
di tutti iniziò a ridere, una risata isterica e nervosa che però era pervasa da
una gioia inconcepibile:


tu vaneggi sporco
kirikas, io non morirò per mano tua, ma per mano del mio signore, preparatevi
esseri corrotti, perché la goccia cadente sta per colpirvi! Nessuno di voi
potrà tornare da dove è venuto..il vostro destino è segnato!”



Nel momento stesso in cui concluse la frase un lampo
squarciò il cielo. Il diamantologo kirikas si preparò a comporre la frase della
lingua dei diamanti che avrebbe posto fine alla vita di quell’inetto arrogante,
ma prima che potesse aprire bocca una pioggia scrosciante iniziò a cadere
intorno a lui e nel villaggio occupato dal suo esercito. Senza preavviso
l’errydian davanti a lui si sciolse come fosse stato neve al sole e divenne
acqua cristallina. Di lui non rimase che una pozza d’acqua. Poco dopo le
guardie kirikas e i soldati vicino a lui iniziarono anch’essi a sciogliersi
urlando di dolore. Kerekere vide con orrore i suoi immensi titani squagliarsi e
spaccarsi come statuine di argilla, i suoi soldati sciogliersi come se una
fiamma incandescente li avesse toccati. Solo grazie ai suoi immensi poteri
riuscì a evitare di essere colpito anch’egli da quella letale pioggia arcana.
Girandosi da una parte all’altra vide solo acqua, pozzanghere che un tempo erano
stati amici, fratelli, compagni e soldati. Con la forza della disperazione urlò
parole in lingua antica che squarciarono la coltre di pioggia fittissima e in
quel momento l’artefice di quel massacro si mostrò dinnanzi a lui: era alto,
magro e portava con se una lunga veste azzurra, in mano aveva un bastone da cui
sgorgava acqua cristallina che ricopriva tutto il terreno e rendeva incerti i
movimenti del diamantologo, l’alone di potere che emanava era immenso e al
kirikas parve che l’essere facesse una estrema fatica a trattenerlo.. prima che
potesse anche solo aprire bocca l’errydian parlò:


“si diamantologo, il
mio potere mi domina proprio come i tuoi saggi occhi hanno visto, a stento
riesco a controllarlo e a stento lui non controlla me, solo il mio sommo dio
arcadion sa cosa potrebbe accadere se mi lasciassi dominare dal mio potere e
non voglio certo scoprirlo. Mi è bastano smuovere un piccolo filo dela mia
forza per far si che accadesse ciò che i tuoi occhi hanno visto..il tuo potere
è grande diamantologo, riesci con la tua antica lingua a bloccare la pioggia
che per te come per qualunque essere sulla terra sarebbe letale in pochi
secondi, ma non puoi sconfiggermi, semplicemente perché non c’è nessuno sulla
terra che avrebbe il coraggio di rischiare di liberare il mio potere.. e tu lo
sai meglio di chiunque altro perché il tuo sommo dio ti sta dicendo le mie
esatte parole”



Il sommo diamantologo guardò senza dire una parola colui che
aveva parlato, davanti ai suoi occhi passarono infiniti spazi vuoti e infinite
volte rivide i suoi compagni morire e diventare acqua, infine vide il suo dio,
il sommo karkoriun, protese le mani implorando aiuto ma con orrore vide che il
suo dio piangeva, piangeva mentre la pioggia squartava lo spazio vuoto in cui
si trovava e allora capì..senza dire una parola si avvicinò all’ errydian e
sciolse lo scudo protettivo che lo circondava. Yosin guardò il proprio nemico
sciogliersi senza emettere un solo lamento o grido di dolore, prima che l’acqua
cadesse al suolo la bloccò con la mano e la fece fluire nel suo bastone. Poi
senza dire una parola ritornò nella sua dimora sulla montagna, mentre il
villaggio silenzioso veniva nuovamente sfiorato da pallidi raggi di sole.
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MessaggioTitolo: Re: dark wars background: GLI ERRYDIAN DEL NORD   dark wars background: GLI ERRYDIAN DEL NORD Icon_minitimeLun Ott 15, 2012 7:09 pm

Antrasil, signore del gelo:


antrasil è il più debole tra i componenti del consiglio
degli errydian del nord, nel suo paese di origine, nelle lontane montagne
glaciali, è conosciuto da tutti come il “mercante di gelo”. Il suo compito
all’interno del consiglio è di tenere aggiornati i membri delle faccende
commerciali nel territorio controllato dagli errydian del nord, inoltre spesso
viene mandato in missione come generale nelle zone più impervie delle catene
montuose dell’estremo nord. La sua abilità più letale è controllare i ghiacci
arcani e utilizzarli per rendere innocua anche la creatura più temibile. Il suo
aspetto spesso lo rende ridicolo agli occhi degli altri errydian, poiché è di
statura bassa per il loro canone e di corporatura gonfia e massiccia, spesso è
intento a mangiare carne al sangue poiché nel suo luogo d’origine veniva usata
per riscaldare il corpo e la mente.


La battaglia sulle cime innevate di harx:


i due eserciti si squadravano ormai da ore, da un lato le
file ben disciplinate degli errydian del nord attendevano in silenzio l’inizio
della battaglia. Sul crinale opposto le immonde creature Bersta ringhiavano e
ruggivano mentre la tormenta di neve ricopriva le loro pellicce di una coltre
ghiacciata. Antrasil si trovava in un punto sopraelevato della montagna, solo
come sempre, dominava con lo sguardo il suo esercito che non subiva il gelo
della montagna grazie al duro allenamento e alla grassa carne di alcinex che
aveva fatto loro mangiare prima della battaglia. I nemici digrignavano i denti,
sicuri che ben presto avrebbero divorato quegli esseri così gracili e magri. Il
generale nemico, un grande vampadragone che era stato chiamato “fiamma
inarrestabile” poiché erano mesi che imperversava nei territori del sian del
nord, spiccò il volo e con una rapidità sconcertante superò l’esercito nemico e
si fermò a pochi metri da antrasil. Il suo sguardo era intimidatorio e dalle
sue narici colava lava rovente.


Antrasil lo guardò per qualche istante, poi mise una mano
nella tunica glaciale e vi tiro fuori un grosso costolone di alcinex e porgendolo
verso il dragone disse:


“ciao bell’animaletto!
Hai fame?”



Il drago si infuriò e ruggendo tornò tra le sue fila mentre
antrasil ridacchiava e mordeva il suo costolone, in quello stesso istante
l’esercito di belve provenienti da ogni angolo della terra caricò con tutta la
forza l’esercito errydian. Tra le file dei bersta vi erano creature enormi
provenienti dal deserto infinito, grandi esseri volanti piovevano dal cielo
giunti da chissà quali luoghi sconosciuti, e il dragone volava insieme a tre suoi
compagni distruggendo la montagna e chiunque vi ci fosse sopra. Le fiamme incandescenti
scioglievano il ghiaccio e la roccia come fosse grasso di animale e gli
errydian fuggivano terrorizzati dinnanzi a tanta potenza. Antrasil fece qualche
passo sullo strapiombo e si lasciò cadere a peso morto dal crinale. Appena
prima di schiantarsi contro il suolo creò una coltre di ghiaccio sui suoi
grossi stivali di pelo di lincex e iniziò a sfrecciare sul ghiaccio a velocità
incredibile. Vedendo il loro generale sceso in campo gli errydian presero
coraggio e fecero per avanzare, ma i loro comandanti dissero loro di fermarsi e
si misero a ridere.


Il vampadragone vide gli eserciti errydian muoversi
velocemente verso la gola della montagna e con un ruggito di trionfo fece per
inseguirli, ma si bloccò quando notò una piccola figura al centro dell’ immensa
piana ghiacciata con in mano un grosso costolone di agnello, il suo udito
incredibile fece giungere alle sue orecchie la frase che la figura gli stava
urlando da centinaia di metri di distanza: “ne
vuoi un pòòòòòò?”



Con un ruggito di rabbia che fece tremare l’intera montagna
il vampadragone scattò verso la figura che per ben due volte aveva osato
insultarlo in quella maniera; vide l’errydian sfrecciare velocissimo sulla
coltre di ghiaccio e lo inseguì lungo tutto il perimetro della piana ghiacciata
sputando fuoco e lava incandescente mentre incitava il suo esercito a caricare
e raggiungere gli avversari in fuga.. solo troppo tardi però si accorse della
trappola. Proprio mentre il suo esercito di grandi bestie oltrepassava il
centro della piana, il pavimento ghiacciato scricchiolò, le bestie si fermarono
all’istante e nella piana cadde un silenzio di tomba, rotto da una voce calma e
divertita che disse:


“ops.. mi sa che il
costolone è meglio se lo mangio io”



In quel preciso istante l’intera piattaforma di ghiaccio si
spezzò e cadde dentro la fenditura della montagna per centinaia e centinaia di
metri. Il dragone infuriato potè solo guadare mentre il suo esercito veniva
inghiottito dalla montagna, nel mentre era così sconvolto non si accorse del
letale dardo ghiacciato che lo infilzò da parte a parte. Cadendo scoprì che il
pavimento della montagna si era richiuso e andò a sbatterci contro con forza ma
senza scalfirlo nemmeno. Mentre la vista gli si offuscava e il buio cadeva su
di lui sentì un ultima frase provenire dall’artefice della sua fine:


“eh mio caro
animaletto..mi sa che era meglio se mangiavi il costolone”.









Rodsin, montagna sicura:


rodsin è il più anziano dei componenti del consiglio degli
errydian del nord. Alla veneranda età di centododici anni è il consigliere
supremo e lo stratega migliore di tutto il popolo errydian. Oltre a questo il
contatto con la dura montagna di fronter, nelle pendici più a sud delle catene
del nord, gli ha indurito la pelle a tal punto che nessun arma terrena può
scalfirla. In battaglia utlizza i suoi poteri per aumentare la forza e la
resistenza dei suoi soldati prediletti, rendendoli invulnerabili, ah un indole
davvero molto carismatica ma se lo si fa arrabbiare diventa inarrestabile.


La battaglia delle pianure nere:


l’esercito zarkas era immenso, migliaia e migliaia di esseri
neri e famelici armati di tutto punto attendevano di poter banchettare con
l’esercito avversario. Rodsin conosceva bene questo ramo della razza zarkas e
sapeva che il loro comandante non era da sottovalutare. Era chiamato il
terribile ma il suo nome era “gorgoth” e si diceva che sotto la sua ascia
fossero cadute milioni di teste.l’esercito errydian era composto da errydian
giovani e inesperti, la maggior parte di loro non erano ancora nemmeno monaci e
sarebbe stato un massacro, ma rodsin sapeva che la battaglia sarebbe finita
senza un solo morto errydian.





Gorgoth digrignò i denti e abbattè la sua ascia sul soldato
appena alla sua destra frantumandogli il cranio:


“coraggio ammasso di
vermi! Andate a mangiare! Non deve rimanere un solo errydian in vita, per
ognuno di loro che riesce a scappare, cento di voi subiranno la punizione della
mia ascia! Forza!



Detto questo il terribile gorgoth spiccò un balzo di una
ventina di passi e caricò l’esericito avversario seguito dal suo esercito. A
pochi metri dall’ obbiettivo però si fermò seguito a ruota dai suoi uomini che
andarono a sbattere gli uni contro gli altri. I poco astuti occhi del tiranno
mossero a destra e a sinistra senza capire cosa stesse succedendo..l’esercito
nemico era sparito! Al suo posto vi erano centinaia di statue di roccia raffiguranti
guerrieri immobili. Il tiranno si guardò intorno e poco dopo urlò:


il nostro signore
kirir ha ucciso per noi questo ammasso di inetti tramutandoli in pietra, lode a
kirir!”



Gli zarkas proruppero in grida e ruggiti di approvazione
alzando al cielo le loro grosse armi nere, ma mentre gorgoth stava per
andarsene una figura massiccia e piegata sotto il peso degli anni si mosse da
dietro le statue e si avvicinò a lui
tenendo alte le mani in segno di resa, gorgoth rimase perplesso per qualche
secondo poi scoppiò a ridere:


“ah! Tu devi essere un
sopravvissuto! Bene bene! Vorrà dire che almeno c’è il pranzo per me!”



Stava per assalire lo sconosciuto quando questi si
inginocchiò ai suoi piedi, il tiranno si bloccò e il malcapitato parlò:


“fermati! Fermati per pietà
mio potente signore! Mi manda il mio comandante per proferire discorso con voi,
come potete vedere egli si trova in cima alla collina dietro le mie spalle”



Gorgoth strinse gli occhi e dalla collina vide una figura
ricoperta di roccia ma con il volto ancora scoperto che fissava il suo sguardo
con occhi scuri e decisi. Girandosi nuovamente verso l’errydian inginocchiato
ruggì:


“e che cosa vuole il
tuo comandante?! Forse vuole che lo risparmi? Bè può scordarselo!



L’errydian alzò lo sguardo e gorgoth vide una scintilla di
divertimento in quegli occhi spenti e grigi:


“oh no mio potente
signore, il mio comandante mi manda a dirvi che se volete potete ritirarvi, e
in quel caso non subirete alcuna perdita, se invece persisterete nel voler
combattere verrete annientati tutti, nessuno escluso.”
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MessaggioTitolo: Re: dark wars background: GLI ERRYDIAN DEL NORD   dark wars background: GLI ERRYDIAN DEL NORD Icon_minitimeLun Ott 15, 2012 7:09 pm

Gorgoth sgranò gli occhi, poi scoppiò in una risata baritona
e gutturale molto simile a un ruggito e subito dopo levò l’ascia e la abbattè
con tutta la forza sull’errydian. Il colpo alzò una nuvola di polvere
tutt’intornoma quando si posò al suolo gorgoth era a terra mentre l’ascia era
attaccata al braccio dell’errydian, il quale era interamente ricoperto di
roccia. L’errydian prese l’ascia e la staccò dal suo braccio senza perdere
nemmeno una goccia di sangue, dopodiché si avvicinò a gorgoth e gliela pose
dicendo:


“ così sia mio potente
signore, hai fatto la tua scelta”



Nel medesimo istante le statue tutt’intorno agli zarkas
presero vita..


..erano passati solo pochi minuti e degli zarkas non vi era
rimasta nemmeno l’ombra, tutt’intorno gli errydian controllavano che i corpi
venissero bruciati e le ceneri sotterrate affinchè la corruzione non potesse
attecchire anche sui loro cadaveri.
Rodsin camminava lentamente lungo il campo di battaglia pensando a cosa
avrebbero detto i suoi fratelli del consiglio, l’avrebbero sicuramente deriso
come al solito e avrebbero detto che era il solito vecchietto che non
combatteva mai. Ma che senso aveva combattere? Queste bestie non avevano il
potere nemmeno di scalfire una montagna, come potevano pensare di vincere
contro di lui? Mentre era immerso nei suoi pensieri sentì del trambusto e volse
lo sguardo verso l’origine del rumore. A qualche metro da lui c’era il tiranno
zarkas gorgoth, ancora in piedi che combatteva, circondato dai suoi comandanti
errydian migliori. Un comandante gli si avvicinò e senza spostare lo sguardo
dal combattimento disse:


“sommo arcanomante,
combatte da stamani ma nessuno dei nostri
uomini è ancora riuscito a ferirlo mortalmente, i feriti aumentano ma per
fortuna nessuno è stato ucciso da questo mostro..cosa consiglia di fare?”



Rodsin rimase in silenzio per un lungo minuto e al
comandante parve di vedere un increspatura nel viso duro e insensibile come una
montagna molto simile a un sorriso. Senza dire nulla l’arcanomante supremo
mosse alcuni passi verso il combattimento e fece allontanare i suoi sottoposti.
Il tiranno girò lo sguardo infuriato e rosso di collera verso l’artefice della
sua disfatta e si fiondò su di lui colpendolo in pieno viso con la sua grande
ascia. Il volto dell’errydian non si scalfì nemmeno e il manico dell’ascia andò
in mille pezzi e schegge di ferro. Il tiranno guardò la sua arma distrutta e
dopo un ruggito di disperazione si preparò a vendere cara la pelle, gonfiò i
muscoli e si preparò ad attaccare frontalmente il suo avversario. A quel punto
però rodsin si voltò e con un gesto semplice disse:


“lasciatelo andare..
questo essere è forte ma non potrà mai essere un pericolo per noi, se vorrà
morire sarà lui stesso a volerlo attaccando nuovamente queste terre”



Come era venuto l’esercito se ne andò lasciando il terribile
gorgoth nella sua eterna vergogna.








Alakria, vento dell’est:


alakria è un arcanomante ben diverso da tutti gli altri, fa
parte del consiglio per un unico scopo, controllare che i membri di esso non
siano corrotti dai poteri malvagi e controllare che l’equilibrio del consiglio
rimanga intatto. Nessuno sa da dove provenga o che età abbia, esiste da quando
mente errydian ricordi e non prende quasi mai parte alle battaglie se non in
occasioni veramente importanti.


Il suo esile corpo è senza peso e fluttua a mezzaria come
trasportato da una brezza leggera, i suoi candidi occhi sono bianchi e vacui
come se fosse ceco e la sua carnagione è trasparente ed eterea. Alakria è famosa per aver sconfitto uno dei
più potenti servitori della creatura malefica morbos, il terribile virus
tumoraci “occhio morto”.





La battaglia sui colli
sospesi:


l’alba stava fiorendo appena quando i morbos arrivarono, una
valanga orribile di creature vermiformi seguite da decine e decine di enormi
torri mefitiche che producevano odori e liquami nauseabondi. Alakria scrutava i
colli sospesi con il suo sguardo vacuo e misterioso mentre il suo esercito di
guardie dei venti preparavano le loro lunghe aste per la battaglia. Il suo
potere gli aveva svelato che il generale dei morbos era nientemeno che “occhio
morto” un terribile virus tumoraci che si era macchiato della morte di
centinaia di arcanomanti errydian e migliaia di esseri viventi. Con un solo
movimento della mano alakria mandò una folata di vento di vento al suo esercito
con parole calme e sottili che vi navigavano dentro: “occhio morto è mio..”


l’esercito errydian rimase immobile mentre l’orda corruttiva
morbos avanzava senza sosta, poi quando i primi morbos iniziarono a salire sui
colli sconessi di quella gola interminabile, le guardie dei venti iniziarono a
far ondeggiare le loro aste recitando parole arcane, al loro segnale sui colli
iniziò a soffiare un tremendo vento che fece cadere nello strapiombo migliaia
di morbos mentre le torri morbos tentavano di rimanere aggrappate ai bordi
dello strapiombo. Ben presto però questa tecnica risultò inutile poiché alcuni
generali morbos utilizzarono i loro poteri per rendere appiccicosi i propri
soldati e far si che passassero indisturbati anche controvento. Alakria mosse
un solo passo e si poso senza sforzo all’interno delle forze nemiche, tese una
mano verso un morbos e mentre la bestia immonda tentava di inglobarla una lieve
folata di vento la evaporò all’istante. I fetidi virus infecti la assalirono da
ogni parte ma appena stavano per toccare la sua pelle venivano vaporizzati da
lievi soffi di vento. Alakria giunse davanti a un virus tumoraci in procinto di
coagulare i propri soldati e mosse una mano fino a toccare il virus con un
dito. Il virus tumoraci emise un suono simile al grido di un neonato morente
poi evaporò. Morto il loro generale gran parte dei morbos vicini vennero
allontanati dai venti delle guardie che avevano continuato a utilizzare le loro
aste per potenziare sempre più i venti, ma ormai molti morbos avevano raggiunto
le loro posizioni e il combattimento era diventato più aspro. Alakria sapeva
che l’unico modo per fermare l’avanzata dei morbos era annientarli
completamente e si preparò per l’attacco finale che avrebbe fatto crollare i
colli sospesi in modo che i morbos non potessero più raggiungere il loro
obbiettivo, il tempio sacro dei venti, se l’avessero raggiunto e corrotto il
potere di arcadion in quelle terre sarebbe cessato e la corruzione sarebbe
stata inevitabile. Mentre stava per operare la sua arcanomanzia finale un
dolore lancinante lo percorse per tutto il corpo e la fece corllare al suolo
ricoprendolo di fango e liquami velenosi. Di fronte a lei si mostrò il
famigerato morbos chiamato “occhio morto”. Era davvero terribile, alto e
scheletrico con migliaia di filamenti rossi e gialli, sembrava un cadavere che
era stato squartato più e più volte, ma dal suo volto inumano provenivano suoni
indicibili e il suo stesso odore portava morte e corruzione. Con un solo gesto
squarciò le vesti di alakria e lo rovesciò a terra preparandosi a infierire
sulle sue membra fino a corromperle del tutto. Alakria chiuse gli occhi
pregando il suo sommo dio arcadion di giungere in suo aiuto, ma non ricevette
risposta. L’arto malefico del morbos perforò la sua carne e alakria sentì il
veleno corrosivo percorrere il suo corpo fino alle ossa..per lui era la
fine..ma ad un tratto aprì gli occhi e scoprì che non sentiva dolore, vedeva la
sua pelle inaridirsi e i suoi arti staccarsi e squagliarsi ma non sentiva alcun
dolore, con sguardo sorpreso vide il morbos ritrarre l’arto emettendo strida
acute mentre quest’ultimo si seccava e si accartocciava per poi svanire come
polvere. Alakria si alzò in piedi e scoprì che la sua pelle si era rigenerata e
i suoi arti si erano riformati, il suo corpo era etereo e trasparente e non
poteva subire alcun danno da quell’essere. Il morbos attaccò ancora e ancora
utilizzando tutte le malattie e i contagi che conosceva, ma ogni volta il corpo
di alakria si spezzava per poi ricomporsi come se il vento stesso la
rigenerasse. In fine il morbos si lanciò contro l’arcanomante per inglobarla,
ma appena si appoggiò sulla sua pelle eterea venne come risucchiato e poi
risputato sottoforma di una secca e arida sfera di pelle che cadendo al suolo
si polverizzò.


Dopo qualche minuto l’intero esercito morbos venne
annientato e alakria tornò insieme al suo esercito nella loro dimora sui colli
innalzati. Non sapeva quello che era successo o perché fosse accaduto quel
miracolo, ma il suo dio gli aveva dato il potere con cui avrebbe sterminato la
nemesi della terra.
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MessaggioTitolo: Re: dark wars background: GLI ERRYDIAN DEL NORD   dark wars background: GLI ERRYDIAN DEL NORD Icon_minitimeLun Ott 15, 2012 7:10 pm

Gargonia, la prescelta di arcadion:


gargonia è la più potente arcanomante suprema che esista in
tutta la terra. Nessun essere l’ha mai toccata o ferita e coloro che hanno
visto le sue gesta in battaglia narrano della reincarnazione stessa del sommo
dio arcadion.


Gargonia è ben diversa dagli altri errydian, la sua pelle è
di un viola acceso e i suoi lunghi capelli sono bianchi come la neve. Lungo il
suo corpo il potere arcano mantico pulsa come sangue e il suo stesso spirito è
troppo grande per essere contenuto in un solo corpo, per questo gargonia porta
con se delle lunghe collane di perle dove inculca il suo spirito, queste
collane sono incastonate in un grande scudo di cristallo che lei porta sempre
con se, insieme alla sua asta millenaria che si dice le sia stata donata dallo
stesso arcadion. Il suo compito all’interno del consiglio è di dettare ordini e
leggi per conto del sommo dio arcadion e la sua parola non può mai essere
ritenuta menzogna. In battaglia utilizza i suoi poteri arcano mantici come una
furia e nulla può contrastarla poiché ella comanda il settimo elemento, un
elemento sconosciuto a tutti gli errydian la cui conoscenza è dovuta solo a
colui o colei che ha raggiunto il totale controllo di tutte le arti
arcanomantiche.


La grande battaglia di
sephinia:


sephinia è una delle più grandi città errydian lungo i
confini del continente del sian. La battaglia che si combtattè per la
salvaguardia dei confini errydian è narrata in migliaia di lingue e tutti i
popoli conoscono gli avvenimenti di quei tre lunghi giorni:





1giorno:


l’immenso esercito sarmel avanzava. Nulla poteva fermarlo e sharel
lo sapeva bene, dopo lunghi anni come guardia del fulmine finalmente era stato
promosso a arcanomante supremo e posto a controllo della più grande città del
confine meridionale. Ora questa città era condannata e nemmeno un miracolo l’avrebbe
salvata dall’enorme armata che giungeva dall’impero sarmel. L’impero nemico era
comandato dal grande dart monstaler in persona e vantava circa duecentomila
uomini e cinquantamila cavalieri, ognuna delle città dell’impero sarmel era
stata avvisata e aveva dato il suo contributo. Grandi costrutti vitalk erano
giunti dalle montagne, migliaia di lanceri erano arrivati dalle repubbliche di
stern e dal frot gingevano migliaia di spadaccini e generali pronti a
sconfiggere quella grande e bella città. Sharel sapeva che la colpa di tutto questo era dovuta
agli zarkas, essi avevano ucciso un plotone sarmel in cui risiedeva il fratello
dell’imperatore, e avevano portato la notizia che fossero stati gli errydian a
compiere l’orribile gesto. Era tutto un imbroglio, ma l’ira dell’imperatore non
poteva essere placata se non col sangue e i messaggeri inviati al suo cospetto
erano stato trucidati senza alcuna pietà, non vi era altra via se non la
guerra.. mentre tutti questi pensieri gli vorticavano nella mente sharel vide
l’esercito nemico fermarsi a un centinaio di metri dalle larghe mura della
città confine. Un piccolo plotone si staccò dalle linee scintillanti e si mosse
verso il grande portone arcano che solo un esercito del genere sarebbe riuscito
a sfondare. Con un gesto stizzito sharel saltò dal muro e andò incontro al
plotone utilizzando i suoi fulmini per librarsi in aria. Giunto di fronte al
plotone si ritrovò dinnanzi nientemeno che l’imperatore dart monstaler. La sua
figura era come l’avevano raccontata. Imponente, fiero e ricoperto di strani
gingilli e ornamenti, l’imperatore dell’impero sarmel portava una lunga arma
simile ad una freccia ma molto più larga e con strani simboli e ingranaggi
montati sopra.


Dart monstaler parlò con la sua voce fiera e candida, ma
allo stesso tempo nelle sue parole vi era un odio e un disprezzo che fecero
accapponare la pelle all’ arcanomante:


“ offrite le vostre
scuse sporchi errydian e date in pasto alla mia furia coloro che si sono
macchiati di questo delitto atroce! E forse deciderò di non annientarvi tutti
come formiche!”



L’arcanomante non disse nulla per qualche istante poi scosse
la testa:


“vorrei farlo, e se
potessi lo farei ma noi errydian non abbiamo nulla di cui scusarci con voi,
poiché questo è un subdolo tranello che il fato a voluto fare sia a voi sire
dei sarmel, sia a me e alla mia città”



L’imperatore sgranò gli occhi per un istante ma subito dopo
li chiuse e quando li riaprì l’arcanomante seppe che non c’era più speranza:


“verrete annientati!
Di voi non rimarrà nemmeno il ricordo e la vostra città sarà rasa al suolo e
bruciate le fondamenta!”



Concluse quelle funeree parole l’imperatore si voltò e tornò
al suo esercito, sharel rimase immobile mentre lascrime di disperazione
spingevano per uscire dai suoi stanchi occhi.





2°giorno:


la battaglia era iniziata ormai da quasi due ore. L’attacco
era iniziato durante la notte in modo che le frecce infuocate dei soldati di
dart potessero illuminare a giorno la città in fiamme. Il grande portone arcano
era ancora in piedi ma era solo questione di tempo perché crollasse sotto la
forza dei costrutti vitalk che miravano a distruggerlo. Sharel combatteva dalla
cima della torre principale lanciando saette come un dio in terra, ma
l’esercito era troppo grande e non c’era speranza di vittoria. All’improvviso
però a sharel venne un idea. Se avesse ucciso l’imperatore il resto
dell’esercito avrebbe sicuramente perso lo stimolo a combattere e forse ci
sarebbe stata ancora una possibilità di vittoria. Armatosi di una cerbottana
arcanomantica donatagli da suo padre tanti anni prima, utilizzò il suo potere
arcano mantico per raggiungere il campo di battaglia il più velocemente
possibile. Li vide il suo esercito che veniva massacrato dalla pura superiorità
numerica del nemico. Vide le potenti guardie dei fulmini uccidere decine di
soldati armati di semplici spade e scudi, per poi essere ferite a morte da
frecce vaganti o assalite da altre centinaia di soldati. Vide arcanomanti della
pioggia uccidere centinaia di arcieri per poi essere uccise dalle starne amri
dei comandanti di dart. Mentre correva per il campo di battaglia cercando il
suo obbiettivo, sharel fulminava centinaia di soldati mentre la sua mente
piangeva tutte queste morti senza ragione.





3° giorno:


sharel era sfinito. Aveva cercato l’imperatore per tutto il
giorno e tutta la notte ma senza alcun risultato, tornando sui suoi passi trovò
il portone arcano sfondato e vide che la battaglia infuriava nei piani più
bassi della città, mentre i bambini e le donne errydian si erano rifugiati nei
piani più alti. Sharel si avvicinò al grande portone e scoppiò in lacrime, fu
allora che una voce lo fece sobbalzare:


“ ora capisci cosa ho
provato? Ora sai cosa vuol dire quando ti tolgono la cosa più importante? Io ho
perso mio fratello per colpa vostra, e per la vostra testardaggine ora voi
state per perdere tutto”



Sharel non si voltò, non avrebbe fatto vedere le pure
lacrime errydian a un uomo accecato dalla rabbia:


“siete voi che non
capite! Avete commesso un terribile errore! Siamo innocenti! E voi vi state
macchiando del sangue delle persone sbagliate!”



Per un attimo l’imperatore ebbe un brivido lungo la schiena,
sentì il suo stesso sangue rovente raffreddarsi, ma subito quella sensazione
venne cancellata dall’immagine del fratello martoriato e scarnificato con i
capelli tagliati e quelle prove così lampanti delle colpe della razza errydian.


“ormai è troppo tardi
per tornare indietro”
disse con voce rotta dal dolore “mio fratello è morto e qualcuno deve pagare” detto questo puntò la
sua lunga fiocina verso la schiena ricurva dell errydian..


..sharel si preparò a raggiungere il suo dio arcadion, pensò
che sarebbe stato bello poter parlare con lui di quello che era accaduto, di
chiedergli di perdonare quel popolo così stolto che si lasciava dominare in
questo modo dalle emozioni, e che forse un giorno la corruzione che pervadeva i
sarmel sarebbe cessata e tutti sarebbero potuti vivere in pace. Il colpo partì
dalla fiocina come un tuono a ciel sereno, ma non raggiunse mai il suo
obbiettivo.


L’imperatore fece partire il colpo della sua fiocina
potenziata mentre la sua mente vagava nel vuoto. Davvero aveva distrutto
un’intera città solo per un tranello? Davvero aveva sbagliato tutto e si era
macchiato di vite innocenti?


Mentre però il colpo giungeva al suo obbiettivo una luce
accecante colpì il suo sguardo. Una luce immensa come se il sole stesso fosse
sceso sulla terra a dare il suo responso. Una figura ammantata di vesti bianche
comparve tra l’imperatore dart monstaler e l’errydian.





Sharel era stupefatto. Dinnanzi a lui si ergeva in tutta la
sua potenza infinita ciò che più somigliava a un dio. L’aveva vista solo nella
sua immaginazione quando gli era stato raccontato. Davanti a lui si ergeva
Gargonia, la più potente arcanomante esistente sulla terra e la figlia
prediletta del sommo dio arcadion.
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kroth2390
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MessaggioTitolo: Re: dark wars background: GLI ERRYDIAN DEL NORD   dark wars background: GLI ERRYDIAN DEL NORD Icon_minitimeLun Ott 15, 2012 7:10 pm

Gargonia mosse alcuni lenti passi verso l’imperatore dart
monstaler, posò lo sguardo su di lui e parlò:


“imperatore, semidio,
uomo..non so chi tu sia per il tuo popolo, ma dentro di te c’è più bontà di
quello che dai a vedere. Tu sai che questa guerra non è giusta e sai che non
puoi vincere perché non c’è vittoria nella vendetta..cosa rispondi dart
monstaler?”



L’imperatore abbassò lo sguardo e trattenne l’ira per essere
stato così stolto e sciocco. Infine alzò lo sguardo fieramente e disse:


“e quindi errydian,
cosa dovrei fare ora? In ogni caso dovrò distruggere questa città o subirò la
vostra vendetta per le morti che vi ho causato”



Gargonia sorrise e rispose:


“ no.. non ci sarà
vendetta..solo perdono..poichè il potere del nostro dio è così grande che
salverà queste anime e le porterà con se..purtroppo però le anime di coloro che
hanno commesso questi peccati oggi sono destinate alla corruzione e vanno
sterminate!”



Dette queste ultime parole gargonia alzò le braccia al cielo
e un onda di luce si aprì dal suo sorpo andando a colpire l’intera città e il
campo di battaglia. L’imperatore vide davanti ai suoi occhi il suo esercito che
si sgretolava, mentre i suoi soldati venivano annientati da quella luce
vendicativa. a nulla servì il suo grido disperato, l’intero esercito venne
annientato e la città si ritrovò improvvisamente vuota e silenziosa. Gargonia
posò il suo sguardo nuovamente su di lui e disse:


“ ora è giunto il
momento che tu raggiunga il nostro dio dart monstaler, così da redimere i tuoi
peccati e giungere a nuova luce”



Detto questo mosse una mano verso l’imperatore, il quale
saltò indietro ringhiando e urlò:


“questo è folle! Voi
siete dei mostri! E avevo ragione a voler distruggere la vostra città, e non
solo quella! Il vostro intero popolo è corrotto e la pagherete per l’affronto
che avete osato fare!”



“quando giungerai di
fronte al sommo dio arcadion saprai la verità e piangerai per queste parole
corrotte che stai dicendo imperatore sarmel!”



Gargonia scagliò il dardo di potere che avrebbe annientato
l’imperatore ma in quello stesso istante un costrutto vitalk volante comandato
dal generale di nuln “vital forge” giunse appena in tempo e come un lampo portò
in salvo l’imperatore.


Gargonia seguì con lo sguardo il costrutto che si
allontanava. Gli sarebbe bastato un gesto e il costrutto sarebbe esploso
uccidendo entrambi gli umani, ma non ne valeva la pena. Si sarebbero
rincontrati su un campo di battaglia, forse dopo mesi, o forse dopo secoli in
un'altra vita, ma alla fine la corruzione sarebbe cessata e il sommo dio
arcadion avrebbe ristabilito l’antica pace che la terra non vedeva da millenni.





arcanomanti:


gli arcanomanti sono i comandanti che controllano gli
eserciti errydian, sono i sottoposti agli arcanomanti supremi e a differenza
dei loro padroni utilizzano una grande varietà di armi da mischia o da distanza
oltre che i loro poteri arcanomantici.


Gli arcanomanti del fulmine utilizzano armature create con
la roccia dei monti tempestosi, queste armature hanno la capacità di inglobare
al loro interno l’energia dei fulmini e liberarla quando vengono scalfite. Le
armi predilette dagli arcanomanti del fulmine sono l’asta saetta, un lungo
bastone con simboli arcani simili a fulmini sulla punta. le lame accecanti, due
lunghe spade con fulmini imbrigliati arcano manticamente all’interno delle
lame. E lo scudo sfolgorante, un grosso scudo luminoso molto leggero che crea
uno scudo protettivo intorno all’arcanomante che lo protegge dagli attacchi
ravvicinati.


Gli arcanomanti delle nuvole utilizzano aste nubiformi che
svaniscono e ricompaiono a loro piacimento, possono utilizzare vesti
particolari che li rendono difficili da colpire e da vedere e hanno poteri
arcanomantici che permettono loro di controllare le nubi a loro piacimenti.


Gli arcanomanti della pioggia usano aste particolari che
permettono loro di controllare l’acqua piovana e possono usare i loro poteri
arcani per uccidere gli avversari anche a grande distanza.


Gli arcanomanti del gelo usano aste gelate e tuniche
particolari che permettono loro di utilizzare il ghiaccio per attaccare sia a
distanza sia nel combattimento ravvicinato, inoltre possono usare i loro poteri
per rallentare gli avversari fino a renderli innoqui.


Gli arcanomanti della roccia hanno imparato ad utilizzare i
loro poteri arcani per indurire la loro pelle e modellare la roccia per creare
grandi e possenti armi; spesso entrano in battaglia con grandi scudi
granitici che li rendono resistenti a
quasi tutte le armi esistenti.


Gli arcanomanti del vento utilizzano i loro poteri eterei
per muovere con estrema velocità e spostare oggetti e esseri viventi senza
nessuno sforzo; il loro potere non gli permette di combattere ma possono
salvare i propri alleati facilmente spostandoli a piacimento da una zona
all’altra dei combattimenti.





Guardie del tempio:


le guardie del tempio sono gli errydian soldati che hanno
accettato di dare la propria vita per l’incolumità del proprio comandante. Una
volta raggiunto il rango di guardia del tempio un errydian fa un giuramento e
per tutta la sua vita dovrà servire il suo arcanomante padrone. Le guardie del
tempio possono utilizzare i vari elementi che usano gli errydian del nord ma
hanno molto meno potere rispetto agli arcanomanti e agli arcanomanti supremi,
di contro però a loro è permesso utilizzare armi da mischia molto potenti e
indossare armature corazzate e avere potenziamenti da battaglia che li rendono
ottimi per salvaguardare l’incolumità dei loro signori. tra le molte spiccano
le imponenti armature perenni delle guardie delle rocce, armature quasi
impenetrabili che rendono le guardie molto lente ma quasi invincibili, sono
fatte dello stesso materiale delle montagne immortali, che si dice siano le
montagne più solide e indistruttibili della terra.





Monaci:


i monaci sono gli errydian guerrieri per eccellenza. Circa
un terzo della popolazione errydian del nord è composta dai monaci. Il loro
compito principale è costruire le città, controllare i raccolti e costruire i
grandi templi dove risiedono gli arcanomanti. in periodo di guerra i monaci
vengono utilizzati come soldati minori e viene insegnato loro l’utilizzo delle
armi più semplici, tra cui spade, accette e archi. Alcuni dei monaci sono più
sviluppati rispetto ad altri e vengono chiamati monaci arcani, questi imparano
fin da subito alcune arti arcanomantiche minori tra cui le saette arcane e le
fiammate, poteri deboli rispetto a quelli dei loro signori arcanomanti ma
comunque letali per i nemici. Solitamente i monaci arcani sono i soli che
possono sperare di un giorno di diventare arcanomanti mentre per i monaci la
strada più facile è quella di diventare guardia del tempio.
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