Novello scrittore

però una mucca ci stava..........
o magari un ippopotamo?

a sto punto meglio se iniziano a piovere naggaronti e juggernaut a arriva la fattori che lo fulmina

ps:la fattori è la nostra prof di mate

mi sa che siamo di nuovo off-topic

bello il testo, e se il fulmine ha un significato, va benissimo!

va bhe ma il nano è superman e l'orco un chiappasonno di prima categoria per non parlare poi della botta di fortuna dell'ascia nelle fauci della viverna e del fuilmine

la stessa cosa che glio ho detto stamattina a scuola...

Gurk correva alla cieca.
Superava velocemente e continuamente alberi fradici e prati bagnati dalla violenta pioggia.
Tuoni e fulmini saettavano nel cielo che al nano pareva essere il più scuro che avesse mai visto.
Non gli importava dove stesse andando;per lui la cosa più importante era fuggire lontano.
Dopo un tempo che non seppe calcolare entrò in una grotta incontrata per caso e entrato all'asciutto e appoggiata la stanca schiena alla parete dello scuro e freddo antro chiuse gli occhi.

Gurk sentiva un leggero calore sul suo viso.
Un odore di campi lo fece svegliare e aprendo gli occhi vide dinanzi a se l'apertura della grotta illuminata.
Si alzò in piedi e si appoggio al fianco della apertura:
Poteva vedere il cielo azzurro che veniva pizzicato dalle alte cime delle montagne;queste ,alte e fiere, si erigevano sopra i boschi e le pianure colorati di colori tipo rosso e arancione.
Un fiume scorreva placido tra le due catene montuose e divideva il bosco in due parti simmetriche.
Un pensiero però lo svegliò da questa semplice quanto bella visione.
Come stava il bambino?
Avvicinatosi lentamente verso la culla di vimini alzò la tendina e al suo interno il piccolino dormiva tranquillo praticamente asciutto.

desciptions molto belle !
sorvoliamo sull'asciuttezza del bambino....però è anche vero che non potevi fargli prendere una polmonite

Gurk uscì dalla grotta con la culla e su una roccia in un prato cominciò a fare l'inventario di quello che era rimasto.
Svuotò lo zaine e,tranne qualche galletta spiaccicata, era tutto a posto.
Si mise dei vestiti più leggeri e asciutti,si ricordò con rammarico che la sua ascia la aveva persa lanciandola e pensò che probabilmente lo avrebbe più ritrovata.
Si sedette e cominciò a mangiare qualche galletta e a bere un pò della ottima birra di famiglia che si era portato.
Bevendola si ricordò della sua famiglia:
Suo padre che lo aveva spinto ad andarsene dalla fortezza alla ricerca di minerali,sua robustissima madre che dirigeva la piccola ma prospera azienda di birra di famiglia,sua sorella che era ancora molto piccola("solo" 25 anni)
Seduto guardava il cielo sgombero;infatti nessun cumulo di nuvole turbava un cielo così sereno.
Ma tornò in sè.
Aveva dei problemi appena sorti che doveva risolvere:
Il primo e quello più importante era il bambino.
Che doveva fare?Dove sarebbe andato?
Sapeva che non poteva portarlo in una città nanica perchè non sapeva in che modo avrebbe reagito la sua razza.
Avrebbe dovuto lasciarlo in una città di elfi ma purtroppo l'unica che conosceva era quella ben difesa e irraggiungibile ,soprattutto per un nano, della foresta di Loren.
Altro problema era che strada avrebbe dovuto fare se avesse deciso di raggiungere la capitale elfica.

Ben!
Ora mi fermo e faccio anche io pausa meditazione......
(c'è mi fratello che mi minaccia di morte se non gli lascio il computer)

bé dai simpatico e trama originale...se ti posso dare un consiglio presta più attenzione all'ortagrafia che hai commesso vari errori che rovinano un pò il racconto

ottime descrizioni complimenti

scuuuuuuusate x gli errori di ortografia!!!
(ho il 6 e mezzo in italiano!!!)

non preocuparti,basta solo che dai una semplice ricontrollata prima di postare

quoto tyrion, ma il testo rimane bello e originale