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 Ulthuan Difesa

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gruccione
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MessaggioTitolo: Ulthuan Difesa   Ulthuan Difesa Icon_minitimeMer Feb 06, 2013 9:16 pm

Era una fredda mattina di inizio inverno, quando il primo freddo raggio di sole, sfuggito dalle grinfie del lontano Est, si andò a posare sul viso stanco e arrossato dal freddo di un elfo di vedetta su di un alto faro di Lothern.
Il suo nome era Elathariin, ed era un elfo di nobile stirpe, conosciuto e rispettato dalla sua gente, noto per le sue mille imprese di navigatore e di difensore della patria. Quel mattino era rosso nel cielo, e un tappeto di nebbia gelida copriva e ammutoliva le acque come il mantello in cui Elathariin era avvolto. D'un tratto udì uno scampanio, lontano, flebile come il sussurro di una ninfa. L'orecchio di un uomo avrebbe potuto confonderlo per la campana di un vascello elfico, ma persino il più stolto tra gli elfi di Ulthuan può essere saggio quanto il più venerando degli uomini mortali, e di certo Elathariin non era da meno. Quel suono, non era lo scampanio d'argento di una bianca nave elfica, era il bronzeo clangore delle campane mortali, lo stesso suono di uno scudo che cozza contro un'arma, di un elmo che si spezza sotto il peso di uno zoccolo.
Subito dopo ci fu un sibilo, dapprima leggero come il passo di un felino, ma da un istante all'altro diventava sempre più forte, e poi un altro, e altri ancora. In quel silenzio sembravano come la bufera che coglie il navigatore sulla via di casa, Elathariin e suo cugino Dalaan, che era li con lui, si fissarono un'istante. Stava succedendo, e loro lo avevano capito.
Si gettarono tanto rapidamente da poter essere scambiati per Asuryan in persona da un occhio poco attento, e in un battere di ciglio un nugolo di frecce, quadrelli, giavellotti, arpioni, fiocine, e mille altri oggetti acuminati delle fogge e dimensioni più svariate, si abbatterono come onde sugli scogli contro il faro, le torri, e le mura tutt'attorno. Elathariin spense il faro e si gettò alla campana suonandola con quanta più forza possedesse, e tutt'attorno altri scampanii la seguirono, e già gli uomini avevano imbracciato le armi e correvano ai moli.
Dalaan non era stato fortunato quanto lui, un lungo arpione di ferro nero aveva perforato l'ombone dello scudo con cui si copriva la testa, trapassandolo e finendolo sul colpo. Come lui caddero altri cinque del gruppo di ronda. Rimanevano solo due degli otto che erano partiti la sera prima, Elatharin e un giovane elfo, se così si può definire un elfo di 568 anni, ora quantomai spaesato e spaventato.

Fine Capitolo 1, a breve il secondo
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MessaggioTitolo: Re: Ulthuan Difesa   Ulthuan Difesa Icon_minitimeGio Feb 07, 2013 9:19 am

Elathariin prese il giovane per il mantello, e lo tirò fin dentro la porta che conduceva all'interno del faro, e lo fece rialzare. Egli si chiamava Aleanor ed aveva lunghi capelli neri che gli scendevano sul viso e coprivano gli occhi azzurri come il ghiaccio, alto quanto Elathariin, e di aspetto altrettanto nobile. Si riprese in fretta dallo spavento e i due senza dirsi una parola corsero in fretta giù dalle scale fino a terra, spalancarono la porta, e si trovarono di fronte ad uno spettacolo che non avevano mai visto. La nebbia si era improvvisamente diradata e aveva lasciato posto a una enorme di navi di piccola e media grandezza con alberi bassi e vele larghe. Sembravano appositamente create per nascondersi nella nebbia bassa, ed il sospetto fu subito quello che un abile illusionista avesse nascosto nella nebbia le imbarcazioni. Ma non c'era tempo per chiedersi come fossero giunte,ora bisognava respingerle.
Dalle mura Molti arcieri già tiravano frecce infuocate contro la flotta, sulla quale si poteva distinguere un gran fermento, ma non sembrava avvicinarsi.
Ecco che d'un tratto due navi più grandi, completamente corazzate in metallo e senza alberi, mosse da molti remi grandi come tronchi, cominciarono ad avvicinasi alla costa trascinandosi dietro tutte le altre imbarcazioni leggere attaccate l'una all'altra con delle funi. Le due corazzate facevano da scudo alle altre, e né le frecce né i dardi di balista riuscivano ad affondarle.
D'improvviso dal cancello d'argento uscirono molte navi elfiche a forma di pesci, cigni, ed aquile con grandi rostri acuminati e ricoperte di scaglie d'argento a guisa di squame o piume.
Nel frattempo lo schieramento nemico era posizionato come un enorme ferro di cavallo, trainato dalle due corazzate e riempito di altre navi, le quali furono presto speronate e spezzate a metà dalla furia dei vascelli elfici, che li fendevano come le accette fanno con i tronchi deboli, accompagnate da spruzzi d'acqua che sembravano diamanti nella luce del mattino, e dalle grida degli uomini a bordo e dagli spettatori sulle mura.
Purtroppo, però, la superiorità numerica nemica era schiacciante e presto l'ammiraglio diede ordine di virare e ripiegare al porto.
Le corazzate, superato il cancello d'argento, cozzarono contro i moli Sud di Lothern e aprirono le rampe da sbarco. Troll, Ogre e altre grosse bestie immonde ne uscirono e massacrarono le file dei difensori impreparati, sempre sotto il tiro nemico proveniente dalle navi.
Ancora una volta Elathariin e Aleanor si salvarono per miracolo e corsero ad avvertire il comando generale della gravità della situazione.

Fine Capitolo 2
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MessaggioTitolo: Re: Ulthuan Difesa   Ulthuan Difesa Icon_minitimeGio Feb 07, 2013 8:58 pm

I due corsero su dalle scale e tra i vicoli della città facendosi spazio tra barricate improvvisate e reggimenti che accorrevano nella direzione opposta. A tutti quelli che incontravano Elathariin ripeteva :
" più in basso è solo morte, seguitemi, organizzeremo una resistenza più in alto, lasciate solo i migliori tiratori ben nascosti e approvvigionati, magari sui tetti più alti, che tendano imboscate e rallentino il nemico!"
nel giro di pochi minuti la voce si sparse tra le vie di Lothern, e assieme ai due della ronda ora veniva un piccolo esercito che man mano, secondo gli ordini di Elathariin e Aleanor si disponeva nei punti più strategici a piccoli gruppi.
Arrivati al quartier generale i due si diressero al comando che era riunito sotto un portico coperto di edera e altri rampicanti. Furono accolti da una voce:
"Finalmente ho l'onore di conoscere coloro che credono di poter difendere questa città meglio di chi è stato istruito ed incaricato di farlo..."
Era il secondo in comando, il comandante Leranan che, seduto al grande tavolo al centro del portico li guardava con aria di sufficienza.
"Miei signori, siamo venuti qui per..."
"Siete venuti qui per rovinare i piani dei vostri stessi comandanti e farci uccidere tutti! Codardi e traditori!"
"Taci Leranan! E falli parlare, non credo che due traditori correrebbero madidi di sudore fino a qui per il gusto di farsi arrestare! Ascoltiamo ciò che hanno da dire, poi valuterò il da farsi.
La nuova voce sovrastò ogni rumore come il tuono fa col temporale, era indubbiamente quella di Kelerin, il comandante generale, e primo in comando, la massima autorità di Lotern da qualche minuto a quella parte.
"Miei signori" Continuò Elathariin "Siamo venuti qui per comunicare che non possiamo farcela da soli, ci serve aiuto da Caledor e Yvresse al più presto, là sotto ci sono orchi, goblin, troll, ogre, e Aenarion solo sa quali altri sudici mercenari al soldo dei corsari di Naggaroth che se ne stanno a contare quanto denaro risparmieranno da ognuno dei loro uomini al soldo che muore sotto le nostre frecce e trafitto dalle nostre lance" Ansimò. "Ma sono troppi, non reggeremo l'assalto. Ho fatto trincerare le nostre forze che stavano andando al massacro giù dai vicoli, ma temo che non basti."
I visi dei presenti si incupirono.
"Se ciò che dici è vero, allora avete reso un grande servigio a Lothern ragazzi. ricordatemi i vostri nomi." Esordì Kelerin. Ovviamente non li conosceva, ma questo era un'intercalare tipico delle cortesie elfiche a cui quelli di più alto lignaggio erano avvezzi.
"Elathariin Aaronne..." Seguì un cenno della mano al giovane. Un altra di tali cortesie era indicare con la mano interamente aperta e le dita tutte attaccate meno il pollice, colui che si stava elogiando o a cui si chiedeva di prender parte alla discussione.
"Aleanor, figlio di Iranant" Il fato di non avere un cognome, o usare il nome del proprio padre in funzione di esso, era tipico di famiglie di origine popolana o di casate nobili decadute.
"Bene signori miei" Continuò il generale "Prenderete parte a questo consiglio, e le vostre opinioni saranno prese in gran considerazione dai presenti, a voi gli onorie gli oneri dell'esito di quest'ultime".
Leranan inscenò una smorfia e si voltò, poi si alzò dalla sedia, e lasciò il portico degli ufficiali, dicendo solamente
"Vado a controllare la situazione, mentre i nuovi idoli della folla vi intrattengono, e vi fanno sprofondare nel baratro della sconfitta"

Fine Capitolo 3
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MessaggioTitolo: Re: Ulthuan Difesa   Ulthuan Difesa Icon_minitimeVen Feb 08, 2013 9:29 am

I due si misero subito al lavoro e in un men che non si dica alcuni messaggeri in groppa alle veloci Grandi aquile partirono alla volta di Caledor e Yvresse per chiedere rinforzi.
Aleanor prese da parte Elathariin e gli sussurrò qualcosa all'orecchio, il quale sorrise soddisfatto e gli appoggiò la mano sul braccio come per complimentarsi della trovata, dopodiché procedette ad illustrare il piano del giovane al consiglio.
Subito un reggimento di dieci, forse venti arcieri partì in fretta, accompagnato da Aleanor e raggiunse il porto, dove da ormai mezz'ora i grossi mostri scesi per primi dalle corazzate tenevano in scacco la situazione, gli uomini li presenti avevano dato prova di grande coraggio, e a caro prezzo, vi erano morti e feriti ovunque.
Aleanor suonò con forza nel suo corno d'argento i prolungati squilli della ritirata, ordinando subito dopo a coloro che fuggivano di disperdersi nel quartiere del porto Sud e di seguire le istruzioni di coloro che precedentemente lui e Elathariin avevano istruito.
Quando tutti furono in fuga diede ordine ai suoi arcieri di tirare ai mostri e attirarli contro di essi. Le grosse bestie, Furiose per il furore della battaglia e ancora in estasi per l'odore ed il sapore del sangue partirono di corsa spingendosi, azzuffandosi e inciampandosi l'uno contro l'altro alla volta degli elfi.
Immediatamente questi si voltarono correndo più forte che potessero lungo la via principale, sempre seguiti dalle bestie inferocite, che non riuscivano a recuperare terreno grazie alle azioni di toccata e fuga degli uomini dispersi nelle vie, sui tetti e nelle case tutt'attorno, ed ai numerosi ostacoli messi lungo la via.
Corsero fino ad arrivare in una piazzetta, accessibile da altre due vie, precedentemente sbarrate, secondo i piani prestabiliti, con barricate e cumuli di detriti. Aleanor ed i suoi corsero dentro le case e si dispersero, lasciando i bestioni a combattere contro le colonne dei palazzi e tra di loro.
Ma fu una zuffa breve. Ogni edificio, finestra, tetto, veranda, balcone di quella piazza brulicava di uomini armati di arco lungo e frecce incendiarie che all'ordine di Elathariin, che era con loro, scaricarono le loro faretre ed esaurirono i bracieri contro il nemico. Tutta la piazza era tappezzata di cadaveri e frecce, non uno di loro restava in piedi.
Ora, però, nelle vie si erano riversati gli orchi, i goblin e molti dei corsari che ingaggiavano una guerriglia contro gli assediati che si combatteva di quartiere in quartiere; di casa in casa. Il quartiere del porto era ormai perso per metà, gli alleati non dovevano tardare.

Fine Capitolo 4
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MessaggioTitolo: Re: Ulthuan Difesa   Ulthuan Difesa Icon_minitimeVen Feb 08, 2013 11:13 am

Poche ore dopo i messaggeri tornarono, i comandanti sembrarono soddisfatti, e, realizzato che non c'era altra decisione da prendere oltre quella di resistere a oltranza impugnarono le armi e imbracciarono gli scudi, diretti, con le forze fresche restanti alla battaglia.
Raggiunsero Elathariin e Aleanor e si congratularono con loro, persino Leranan sembrava soddisfatto e disse:
"Forse mi sono sbagliato sul vostro conto ragazzi, stringendogli la mano"
Grazie all'incitamento dei comandanti, gli Elfi riuscirono a tenere la linea per tutto il pomeriggio e per tutta la notte, per merito anche di Elathariin che ogni ora faceva dare il cambio agli uomini, permettendogli di riposare un poco. La luce del mattino infuse nuova speranza negli assaliti, ma a conferma dei loro sospetti iniziali, improvvisamente la nebbia che la mattina prima copriva le acque ora era riapparsa proprio sulla linea di combattimento, concedendo un deciso vantaggio a orchi e goblin, abituati di natura a luoghi bui e polverosi, i cui occhi vedono più di quelli di un falco in quelle condizioni. Il quartiere del porto era completamente compromesso
Ma ecco che dai quartieri più a Nord, lungo le vie, cominciarono a sfilare intere divisioni di lancieri da 50 uomini ciascuna, sventolavano il vessillo di Yvresse, e dietro di loro Arcieri, e poi fu meraviglia: ranghi e ranghi di Guardie della fenice con i loro mantelli, le alabarde e gli elmi alati, l'Alto Re in persona le aveva mandate a difendere la sua terra.
Agli occhi stanchi dei guerrieri di Lothern pareva di vedere gli spettri dei caduti aleggiare nella nebbia.
Subito le forze assediate recuperarono terreno e impeto, ma uno stupore più grande colse tutti quanti quando sulla strada maestra scesero al galoppo, fendendo la nebbia come rasoi i grandi Principi Drago di Caledor che falciarono i nemici impreparati, respingendoli alle loro barche. Alla loro testa vi era il Principe Althram, un Elfo alto e fiero, figlio della migliore nobiltà Elfica, uno di quelli che non si vedono spesso sulle sponde mortali di questo mondo.
La nebbia si concentrò sulla flotta intenta a tagliare le funi che legavano le imbarcazioni alle corazzate ancorate ai moli, ma dalla torre più alta del porto, un'enorme energia sollevava la nebbia in una densa nuvola che esplose in una pioggia ristoratrice a ciel sereno.
Era merito di Miràmaar, il maestro di illusione di Yvresse, che uditi i racconti sulla nebbia e sulla venuta dei nemici aveva intuito molte cose e si era aggregato ai rinforzi. Ora, individuato il Negromante nemico sulla sua nave, dissolse la sua figura, e apparì a fianco ad esso scatenando il terrore dei corsari sull'imbarcazione che si gettarono come impazziti nell'acqua. Il negromante, li rimpiazzò con decine di copie di se stesso con una risata, ma Miràmaar, per nulla impressionato chiuse gli occhi occhi e aprì una mano col palmo rivolto al suo viso; schiuse le palpebre e strinse il pugno in un unico gesto, e tutte le copie si dissolsero in una sorta di energia che convogliò nella mano dell'elfo. Il nemico sguainò la spada e gli si gettò contro, ma l'arma si piegò su se stessa arroventandosi e scivolando dalla mano del negromante, che inginocchiato ai piedi di Miràmaar si stingeva la mano ustionata. Questi gli appoggiò il palmo colmo della sua stessa energia sul viso, sollevandolo da terra, e scaraventandolo letteralmente nel cuore del Caos, in un vortice di scintille multicolore. Poi sparì di nuovo, e riappase accanto all'esercito attonito ammassato ai moli, battendo le mani con i lunghi guanti di cuoio ed il sorriso compiaciuto per lo spettacolo.
Gli ammiragli uscirono dal porto e finirono il loro lavoro affondando tutte le navi nemiche in rotta. Quella sera a Lothern si banchettò e si festeggiò in onore dei caduti.

Fine
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