Salto Glottkin perché non sono ancora riuscito a recuperarlo.
Pesante.
Questo è l'unico pensiero che ti viene terminata la lettura. Perché arrivare alla fine è stato effettivamente difficile arrivare alla fine e per tutto quello che succede.
Pesante alla lettura perché ci sono solo gli Elfi, in tutte le loro paranoie e salse. Pochissima varietà nella parte centrale e nel breve intermezzo di Araloth nel Regno del Caos. Leggendo quest'ultima parte come non si possono amare le Bestie di Nurgle? La gioiosità che portano i seguaci del Nonno però è troppo poca. Non c'è varietà, solo la cronistoria di una sanguinosa guerra civile con svariati cambi di fronte, tradimenti e cose senza senso.
In realtà inizia bene. Scopriamo che Valkia è sta vaporizzata dal Re Stregone a Naggarond ma i suoi guerrieri non hanno bisogno di un capo per combattere. Il Naggaroth è in rovina e Malekith capisce che anche vincendo ci vorrebbero decenni per ricostruire tutto. Ne vale la pena per una terra d'esilio? No, allora tutti i Druchii sopravvissuti eccetto per i fanatici di Hellebron e per Morathi partono per un'ultima invasione dell'Ulthuan.
Al Athel Loren nel frattempo scopriamo che Ladrielle, la Dama del Lago, è dietro alla malattia di Ariel.
Gli Alti Elfi hanno respinto i Demoni e il povero N'kari le prende per l'ennesima volta. Slaneesh non è per nulla amato dalla GW ma per parcondicio anche il possente Skarbrand viene seccato. Se l'Assetato di Sangue viene superato in duello marziale, il Custode dei Segreti dimostra ancora una volta la sua idiozia andando a rintanarsi nel Tempio di Lileath. Teclis riesce a richiamare il potere della sua patrona e, al prezzo del suo bastone magico, bandisce i demoni dal piano mortale.
A questo punto parte la storia. Tyrion cerca di riallacciare i rapporti con Imrik ma il Principe risponde piccato. Con il Re Fenice scomparso e un regno diviso parte l'invasione dei Druchii. Malus Lamaoscura guida un potente esercito contro il Cancello del Falco in uno selvaggio scontro ma i Cancelli a difesa dei Regni Elfici mantengono fede al loro nome. Solo l'impensabile garantisce ai Druchii la vittoria: Imrik guida i draghi e i Principi Drago contro i loro stessi compagni e nel fuoco e nel sangue il Cancello cade.
Tyrion, incredulo alla notizia, capisce che la presenza di Finubar è necessaria e lo va a cercare. Uno sconvolto Korhil scopre il corpo senza vita del Re Fenice nelle stanze reali.
La Corte del Re Fenice decide per la reggenza e la futura candidatura di Tyrion. Nel frattempo la guerra civile va avanti. Imrik guida le proprie forze prima a sud dove riesce ad impedire ad Aislinn di entrare nel mare interno, Malekith guida i suoi a Nord verso l'Isola Maledetta. Nel Chrace però gli Elfi sono agguerriti e bloccano i cugini in una feroce guerriglia. Solo l'arrivo di Imrik e dei suoi draghi riesce a cambiare la situazione.
Malekith si appresta ad invadere l'isola ma gli Alti sono pronti a dare battaglia nella speranza dei rinforzi. Lo scontro è sanguinoso, Kouran muore contro Alith Anar, ma alla fine Malekith raggiunge la Spada di Khaine.
Solo che ci arriva anche Tyrion. Il reggente nel mentre ha distrutto l'esercito di Malus, spedendo Lamaoscura e Tullaris all'oltretomba, e intreccia una tresca con Morathi. Solo, senza il fratello o i suoi amici, è vulnerabile e Morathi sa cosa fare per risollevare il morale (eheheheehh....).
Nel mega-casino che segue Tyrion estrae la spada fa il mazzo a Malekith, che nel mentre era stato ferito e avvelenato da Lama di Tenebra che viene controllato da Morathi, ma Caradryan interviene salvando il Re Stregone. A questo punto Tyrion va su tutte le furie ma a salvare la situazione è Teclis. Alith Anar sta per colpire Malekith con la sua freccia ma il mago la devia e questa colpisce Tyrion. Teclis porta via tutti.
Nel mentre la battaglia diventa ancora più caotica. I Druchii si dividono: i fedeli a Morathi assaltano i loro compagni mentre gli Elfi Alti se ne fregano e ammazzano tutti. Solo un pugno di Druchii lealisti si salva.
Tyrion cerca di inseguire gli avversari ma Imrik riesce a ferirlo in uno scontro secondario e si ritira con Morathi a tener corte nel Cothique e con la strega e la lama di Khaine al fianco le cose non sono proprio idilliache.
Teclis guida Malekith al tempio di Asuryan. Aislinn cerca di bloccarli e l'araldo del Dio del Mare chiama i Merwyn ad aiutare le sue poche navi nel mare interno. Tuttavia il Re Stregone viene convinto dal mago ad entrare nelle sacre fiamme. Inizialmente prova a ricordargli di essere stato rifiutato ma Teclis spiega tutto: Asuryan lo voleva sul trono ma lui aveva accelerato i tempi. Lo aveva quindi voluto testare bruciacchiandolo un po' e se Malekith avesse resistito un altro po' sarebbe stato ricompensato. Il Dio era rimasto male dal fallimento del pupillo ma non lo aveva dimenticato. Aveva maledetto tutti i Re Fenice per impedire che si instaurasse una dinastia mentre Malekith doveva impegnarsi a dimostrarsi degno. Lo ha fatto creando e governando il Naggaroth. Quindi il Re Stregone entra nelle fiamme e rinasce come Re Fenice. L'isola nel mentre sprofonda.
Passano i mesi e Korhil, non sopportando l'aria della corte di Tyrion, guida gli eserciti Alti Elfi nella riconquista dei territori presi dai Druchii e arriva fino alle porte di Lothern. Una sola altra vittoria e Aislinn potrà guidare la sua flotta dentro il mare interno e guidare l'assalto al Caledor. Poi arriva Malekith Re Fenice. La battaglia si tramuta in un completo disastro. Il Capitano manda notizie a Tyrion che risonde di radunare le sue truppe e raggiungerlo nell'Averlon.
Nel mentre Alarielle è tornata. Ha preso il posto di Ariel, morta, ha sposato Orion e attende il suo ex-compagno in una radura ben difesa. Tyrion, ora che le Fiamme di Asuryan sono perse per sempre, ha bisogno del matrimonio con la Regina Eterna per il riconoscimento ma Alarielle rifiuta. Tyrion cerca di prendersela e si scatena la battaglia. Orion muore ma Tyrion viene respinto.
L'importanza di questo scontro è dato dal fato che incominciamo a capire cosa sta succedendo e chi sta orchestrando le fila.
Lileath/ladrielle sta utilizzando tutti per uno scopo preciso. Interrompere per sempre il Ciclo del Rhana Dandra. Infatti tutti i Personaggi stanno diventando avatar degli Dei Elfici e stanno rivivendo la battaglia degli Dei odierna. Hekarti/Morathi ha spinto Khaine/Tyrion a iniziare la guerra. Orion muore per impedire che Isha/Alarielle finisca nelle sue mani ma Alarielle non è esattamente l'incarnazione della Dea come lo era Ariel. Il ciclo viene spezzato dalla morte della Regina degli Elfi Silvani e alcuni ne sono consapevoli.
Nel mentre Eldyra, Principessa del Tiranoc catturata da Mannfred dopo la socnfitta di Eltharion, diventa la nuova dea dell'Oltretomba. La precedente era morta con la resurrezione di Nagash.
Il conflitto va avanti nel frattempo. Alarielle si allea con Malekith, Re Fenice, ma i rapporti sono difficili. Il Figlio di Aenarion è stato troppo a lungo un tiranno e solo la straordinaria diplomazia di Teclis tiene uniti i cocci. Il flusso della guerra tuttavia passa nelle mani di Tyrion e la sua vittoria è prossima. Prima della battaglia finale abbiamo il vano tentativo di Korhil di rubare la Spada di Khaine per salvare Tyrion. Il Capitano finisce torturato e sacrificato sull'altare del Dio della Guerra.
Consci che la vittoria militare è impossibile Teclis e Alarielle convincono Malekith a disfare il Grande Vortice. Si recano tutti sull'Isola dei Morti e qui ha inizio l'ultima battaglia. Le cose si mettono male per i seguaci di Malekith quando Tyrion evoca i morti. Il Re Fenice però lo frega evocando gli spiriti di tutti gli Eroi e dei Re Fenice precedenti (Aenarion se ne fotte e si fa i fatti suoi). Questo però scombussola i piani di Teclis, e di Caledor Domadragi. Alcuni venti della Magia si liberano (Fuoco, Bestie ed Empireo-o Luce, non si capisce). Alarielle diventa l'Avatar della Vita, Malekith quello dell'Ombra, Luce viene bloccato da Teclis in tempo. (Karl Franz diventa avatar dell'Empireo. Dico questo perché lancia fulmini e saette, potrebbe essere l'Avatar della Luce). Nel mentre che la battaglia volge al peggio, Tyrion capisce che non deve battere l'esercito. Galoppa come un forsennato verso il fratello e nessuno se ne accorge in tempo. Mentre il piano meticolosamente progettato sta per fallire avviene un ultimo tradimento. "Ombromanto", il cavallo intelligente di Tyrion, rifiuta di essere complice di un tale gesto blasfemo come il fratricidio e si blocca lanciando il Principe a terra. Questo permette a Malekith di fermare l'avversario ed iniziare l'ultimo duello tra Asuryan e Khaine. Lo scontro è titanico ma Tyrion è in vantaggio: poco prima che possa finire l'avversario Alith Anar fa la sua scelta di campo. E colpisce con due frecce i due. Tra i due mali sceglie di seccarli entrambi. In realtà solo Tyrion muore perché Teclis riesce a realizzae l'Ascensione di Malekith ad Avatar dell'Ombra appena in tempo. Morathi impazzisce dal dolore e incomincia fare casini. L'eccessiva magia attira l'attenzione di Slaneesh e Caledor Domadraghi, con un ultimo atto di eroismo, blocca Morathi e lascia che il Principe Oscuro li mieta entrambi.
Il collasso del vortice porta allo sprofondamento dell'Ulthuan. Alarielle riesce a creare con i suoi nuovi poteri uno dei portali di alberi degli Elfi Silvani e a salvare quelli sull'Isola dei Morti mentre in tutta Ulthuan a migliaia trovano la fuga o la morte.
Teclis rifiuta di fuggire e sprofonda nel mare stringendo tra le braccia il fratello che ha amato ma che ha dovuto tradire.
Tutti si traferiscono ad Athel Loren. Qui Lileath incorona Malekith Re dell'Eternità dichiarando finito il Tempo di Asuryan. Elfi Oscuri e Alti sono annoiati o sconvolti dalla piega degli eventi e farne le spese sono gli Uominibestia che vengono respinti pesantemente nelle zone più oscure dei boschi ma riescono a non farsi sterminare. Le Driadi però non sembrano apprezzare i nuovi venuti, e gli animali che si sono portati dietro.
Il libro si conclude con un ultimo dialogo. Lileath incontra il suo amato Araloth in una radura ai margini di una cascata. Rivela che per questo mondo non c'è speranza di vittoria: Araloth deve seguire la strada segreta dietro la cascata e raggiungere la loro figlia, che lui non sapeva che esistesse, affinché possa essere addestrata e un giorno ridonare la vita. Nel mentre sarebbero stati tenuti al sicuro dagli spiriti dei più potenti cavalieri bretoniani (Bretonnia rules!
). Araloth inizialmente tituba ma poi ubbidisce.
Troppi Elfi. In questo libro ci sono troppi, e solamente, elfi. Anche le pagine che raccontano delle unità che compongono le armate ne risentono.
La storia ormai ha perso l'effetto sorpresa e alcune cose non possono essere ignorate. La trama di Lileath e di Araloth è molto buona ma troppo diluita per avere spessore.
L'idea di interrompere il ciclo della battaglia degli Dei è carino, le trame secondarie sono buone ma sono inficiate da troppi cambiamenti di fronte, scene deus ex machina (il sacrificio di Aislinn non è nemmeno degno di essere menzionato) o avventure senza senso e fini a se stessi.
Vale la pena l'acquisto? Ni. Solo se volete continuare a leggere la storia. Se Nagash è un prodotto per tutti anche solo per la lettura questo è consigliato solo ai filo-Elfi.
Il suo voto è un 6