A spasso nel Vecchio Mondo

...Dopo essermi rifornito di nuovi dardi per la mia cerbottana ed essermi fatto un altro bagno nello stesso punto del fiume di prima mi incamminai seguendo la mia sfera luminosa. Mi portò davanti ad un muro. Mi ci arrampicai e passai oltre; vidi un immenso porto pieno di razze diverse tra le quali notai molti umani ed elfi ed anche qualche nano. Camminai lungo il porto fra gli sguardi della gente fino a che sentii una conversazione, mi fermai. - Allora tra quanto partirai per Ulthuan? - - Penso oggi pomeriggio se il vento sarà favorevole -. A parlare erano un Alto Elfo, proprietario di una barca a tre vele, ed un umano alto e robusto. Mi intromisi tra i due - Scusa, mi è sembrato di sentire che parti per Ulthuan, giusto? - - Esattamente, se ti serve un passaggio puoi salire a bordo con me e l'equipaggio, li aiuterai nei loro lavori - mi rispose, ed io dissi - Grazie, accetto l'offerta - - Bene, fatti trovare a bordo prima di sera, partiamo oggi -.
Aspettai fino all'ora prestabilita, mi imbarcai ed il viaggio per il mare che separa Ulthuan dal Vecchio Mondo iniziò.

(continua Soveliss)

Eccola, NAggarond. finalmente ero arrivato e l'unica cosa che sentivo erano i lamenti degli schiavi. le strade, nere e pulite sono lercie solo ogni anto dal sangue di uomini e skaen. vendo due schiavi e sono obbligato a donar il terzo al tempio di khaine. Non importa, entro in una locanda, poi mi recherò dove la mia mappa mi dirà di andare. Appena varcata la soglia un corsaro mi chiede a bruciapelo: sei della nave di kael?? sì perchè?? quel maledetto del tuo capitano non ti ha detto che ha un debito di gioco qua dentro? e quindi? bè noi siaamo assoldati per fare fuori lui e tutti quelli della sua ciurma. Uomini, all'attacco!!!!
sfoderai la spada e il balestrino e cominciai a combattere.









chiedo scsa per avervi fatto aspettare così a lungo

non importa tranquillo...grumlok a te la parola

... ero arrivato al villaggio . La porta del muro di legno fu aperta e io entrai , moltissime capanne e un grandissimo rumore mi accolsero . Goblin sgambettavano da tutte le parti strillando e picchiandosi , un orco ubriaco vomitò in mezzo alla strada . Un grosso edificio colpì la mia curiosità . Doveva essere un altare di Gork , moltissime armi e teschi nemici erano appesi attorno a una rozza imamgine di orco con una grade ascia in mano :<< Vedo ke il noztro tempio ti piace >> << Zi molto >> assentii . Uno dei due orchi parlò :<< Ehy Vlak forze dovremmo portarlo da Gorgoroth >> l'altro orco assentì e mi spinsero verso una capanna più grande . Io chiesi incuriosito :<< Ki è Gorgoroth ? >> << Il noztro grande kapo orko nero >> << Perkè mi portate da lui ? >> << Bizogna vedere ze zei degno del klan >> << E kome dovrei farlo ? >> << Lo vedrai >> . La capanna era molto grande . Due orchi neri all'ingresso ci osservarono arcigni e ci fecero passare solo dopo aver sentito il motivo della nostra visita . Gorgoroth era un orco molto grande , grande anche per un orco nero , portava una pesante mazza a due mani alla sua sinistra . Ci squadrò da capo a piedi :<< Vlak , Murgal ki è lui , un prigioniero ? >> << No grande kapo , lui è uno ke vorrebbe entrare nel klan >> io presi voce :<< Zono Grumlok Zpakkaozza >> Gorgoroth fece una sorta di risata sommessa :<< Zpakkaozza ? Kuezto è un grozo zoprannome per un orketto del genere , e kozì vorrezti entrare nei Tezki Neri ? >> << Ke e Ke koza zono ? >> << IL NOZTRO KLAN TONTO ! >> mi sbraitò contro Gorgoroth per poi proseguire con la frase che sanciva il mio destino :<< Dovrai batterti nell'arena >> . Tutto il villaggio era riunito . L'arena era una sorta di fossa molto ampia con gradinate e spalti . Sul lato Est c'era una sorta di grotta , da li doveva entrare il mio nemico . Scrutai i volti curiosi dei pelleverde intorno e poi mi guardai , ancora la pelle era troppo chiara , mi toccai i canini , troppo piccoli e i muscoli facevano ridere a confronto di quelli di un orco degno di tale nome . Mi avevano dato una zpakka e uno scudo . Scrutai la caverna , sentii un ruggito motlo profondo , poi la terra cominciò a tremare e emerse dall'ombra un troll . Era molto grosso grossissimo troppo grosso . Sentii un groppo in gola avevo una fifa folle , volevo scappare mentre il troll scrutando in giro volse la sua attenzione su di me . Ma poi di nuovo quel senso di sicurezza si impossessò di me , il mio lato orchesco di diede coraggio e alzai lo scudo e serrai la presa sulla zpakka mentre il troll aveva preso un grosso tronco d'albero . Uno dei due sarebbe morto , e quello non sarei stato io ; ne ero sicuro ...

( continua Thor )

la strada verso la roccaforte continuava a salire ma stranamente non ero minimamente stanco. Improvvisamente il sentiero finiva dritto contro il fianco di una montagna, dentro di me sapevo che eravamo arrivati. Quando le sentinelle riconobero il capo della spedizione le porte si aprirono immediatamente e così entrammo tutti nella roccaforte.
Procedendo verso gli intricati cunicoli le guardie che ci accompagnavano non mi perdevano di vista per un secondo, ancora non si fidavano del nuovo arrivato ma poichè avevo il loro stesso aspetto quasi mi vennero confiscate solamente le armi.
<<Bene ora aspetterai qui e attenderai l'udienza di un membro della casa reale>> dissero le guardie mentre i miei compagni di viaggio continuavano verso quella che sembrava la sala del trono.
Tutto intorno a me era fatto con estrema cura per i dettagli grandi porte incise di rune, scale e nonostante fossimo dentro una montagna la luce non mancava. Passate alcune ore le guardie, che non mi avevano mai lasciato libero mi accompagnarono fino all'ingresso della sala del trono ove alcuni nani che poi riconobbi come martellatori mi accompagnarono all'interno. Nessuno parlava e l'atmosfera era un po' tesa sul trono ancora non c'era nessuno fino a quando da una porta laterale entrò un palanchino che sorreggeva il nano più importante della roccaforte: il re.
inchinandomi come tutti gli altri attesi che il re parlasse per primo come voleva il cerimoniale che brevemente mi era stato spiegato.
<<Mio figlio mi ha detto che sei stato trovato lungo una delle nostre rotte commerciali disarmato e senza valori a causa di predoni orchi giusto?>> imbarazzato risposi <<Si mio signore>>.
<< Appartenevi ad una delle roccaforti esterne cadute ed ora sei senza dimora ed un nano senza dimora non è un nano...>> il re venne interrotto quando una piccola porta si aprì e per nulla contrariato dall'interruzione salutò il nuovo arrivato che prese posto alla sua destra.
Quindi il mio accompagnatore era uno dei figli del re... riprendendo il suo discorso il re << grazie all'intercessione di mio figlio potrai stabilirti nella roccaforte però dovrai trovarti un'occupazione e seguire un periodo di apprendistato nonchè una prova finale che se supererai ti garantirà l'adozione da parte di uno dei nostri clan. Potrai riposarti per questo giorno ma domani dovrai andare in armeria e una volta armato verso l'arena per gli allenamenti questo è tutto per il momento>>....

(continua Tyrion)

Stavamo camminando da parecchie ore quando finalmente, con un tuffo al cuore, individuai la fortezza dove sarei stato ospitato.
Attraversammo per mezzo di un massiccio ponte levatoio la cinta muraria esterna, la quale era spessa almeno una ventina di piedi e alta trenta: nemmeno un cannone l'avrebbe scalfita, e proseguimmo per la via principale della città.
La città-fortezza, notai, era piuttosto spartana, ovvero non presentava l'eleganza e i decori delle città del Sud, ma in compenso avrebbe potuto resistere a qualsiasi tipo d'assedio, qua e la notai parecchie caserme e campi di addestramento dove i guerrieri si allenavano interrottamente e a qualsiasi ora sel giorno; come leggendomi nel pensiero lo stregone spiegò: "Questa imponente fortezza fu edificata secoli addietro da, dice la leggenda, gli stessi dei del Caos che la volevano come baluardo di difesa contro le invasioni nelle malelande. Da sempre qui si raccolgono i migliori guerrieri devoti ai poteri perniciosi e, come puoi notare, questa é una delle poche fortezze del Caos indiviso, i suoi abitanti sono devoti al Caos generale ed alle quattro divinità senza preferenze".
Oltrepassammo una seconda ed una terza cinta muraria, la città era davvero imponente, finché raggiungemmo un palazzo che sovrastava una piccola collina al centro della fortezza: anche questo edifico era scarno ma dotato di mura impressionanti, erano stati utilizzati blocchi di marmo nero grossi come macigni e tutto intorno vi era un camminamento di ronda dove potei notare le armature nere dei guerrieri che pattugliavano il palazzo.
"Questo é il palazzo del signore della città" disse il mago facendosi riconoscere dalle guardie di palazzo, due prescelti alti almeno due metri, che scostarono le alabarde e ci lasciarono entrare "quando sarai di fronte a lui" proseguì "comportanti decentemente e con rispetto, se dimostrerai di essere un valoroso sarai sicuramente ben accetto".
Annui al mio interlocutore e varcai il portale che venne aperto dalle guardie di palazzo: la sala in cui entrai era stretta ma molto lunga, ai lati numerose statue di guerrieri splendidamente adornati con teschi e teste ghignanti erano poggiate alle pareti "Sono i miei antenati", la voce mi fece sobbalzare.
In fondo alla sala immersa nella penombra un cono di luce proveniente da una feritoia illuminava debolmente uno scranno dove era assiso un imponente figura rivestita di una spessa armatura, ma non un armatura come quelle che avevo visto addosso agli altri guerrieri, questa era riccamente decorata in bronzo e alla vita era allacciato uno spadone a due mani che avrebbe infilzato probabilmente tre uomini insieme senza problemi.
Mi inginocchiai ai piedi del trono, che solo in quel momento notai era fatto di teschi, la figura si alzò e, scendendo qualche gradino, mi si portò di fronte "alzati ragazzo" parlò; non esitati ad ubbidire, ora che eravamo uno di fronte all'altro vidi che mi superava di parecchie spanne (doveva essere molto grosso anche per gli standard di un prescelto), poi continuò "io sono Thorval, signore di Dunxter, la città che la mia famiglia governa da secoli, e spero che tu sia pronto a servirmi fedelmente", udite quelle parole chinai il capo...

(continua Zacharias everlasting)

...i miei nuovi "amici" ed io partimmo dalla casetta il mattino dopo,avendo cura di sotterrare i corpi.Strada facendo mi insegnarono a controllare i miei nuovi poteri magici,mi regalarono un bastone dotato di una lieve magia protettiva e mi parlarono di Nagash e i suoi seguaci.-Sai-mi disse verso mezzogiorno il loro capo,un giovane mago chiamato Hans-il mondo ignora ancora quel che presto sarà.Una volta che Nagash avrà dato il via al suo grande Piano,il belligerante Impero sarà spazzato via e finalmente il mondo conoscerà la pace della nonmorte!-.-Ma tu non temere,giovane necromante-aggiunse poco dopo-noi siamo dalla parte del giusto,ed egli sarà generoso con noi e tutti gli altri seguaci.- -E chi sarebbero?-chiesi incuriosito.Lui sorrise-Tanti.Necromanti,cultisti della morte,criminali,sacerdoti,perfino elfi rinnegati.E...vampiri.-.
Sorrisi elettrizzato.-E ora dove andiamo?-.-Ci stamo recando da Gregor Von Casteirn,un vampiro nobile che ci presterà le cavalcature per viaggiare nelle Malelande.E là...noi incontreremo il Maestro.-.In quel momento un uomo di fianco a me cadde con una freccia nella spalla.-Dannazione-gridò una maga-dei dannati Elfi Silvani!-.Mormorando le formule che avevo appreso,serrai il bastone tra le mani.Dopo altre due frecce,dal boschetto vicino a noi sbucarono una dozzina di elfi longilinei con vestiti marroni.Il loro capo tese la spada.-Caaarica!Per Athel Loren!-.Gli elfi scattarono in avanti....(continua Lore).

...tre giorni dopo l'inizio del viaggio mi svegliai di colpo; c'era una grande confusione fuori dalla mia cabina. Uscii. Vidi tutti gli elfi dell'equipaggio indaffarati a caricare le baliste dell'imbarcazione, qualcosa si stava avvicinando sott'acqua verso di noi. Dopo un urlo di terrore proveniente da un indisciplinato elfo capii: "UN LEVIATANOOOO!!!". Corsi nella mia cabina a prendere delle rane velenose che catturai nella boscaglia qualche giorno prima. Una volta trovate tornai fuori e le infilzai sui giganteschi dardi elfici delle baliste. Ad un tratto uno scossone mi fece cadere. Da davanti la prua emerse un gigantesco drago marino completamente bianco. All'ordine del capitano i dardi avvelenati furono sparati ad altissima velocità verso il corpo dell'enorme mostro dei mari. Solo due colpi lo ferirono. L'urlo che seguì fu assordante. Pieno di rabbia il Leviatano diede un colpo a fauci aperte al centro dell'imbarcazione. Persi i sensi...

(continua Soveliss)

Spoiler:

Fu un attimo. il corsaro mi saltò addosso. in quel momento vidi tutto al rallentatore, misi la mano alla spada e parai il colpo. ormai la trasformazione in elfo era completa. Due uomini spararono con i balestrini. mi avvolsi nel mantello e i colpi mi rimbalzarono addosso. Spari anch'io, il proiettile sfiorò il colloo del Druchii facendo solo un graffio superficiale, ma il suo ghigno si trasformò in orrore quando vide il taglio infettarsi. Avevo intinto le mie quadrella nel veleno passando al tempio di Khaine. - 3 pezzi d'oro ben spesi- pensai, mentre l'elfo stremava agonizzante.
in quel momento l'elfo di prima mi attaccò alle spalle facendomi un taglio alla gamba. stava per uccidermi quando il suo cranio venne bucato da un colpo di balestra. Era un mio amico, seguito da un balestriere e un ufficiale-
e così volevano ucciderti, è Soveliss?-,- dicevano che il capitano aveva un debito di gioco e...-,- lascia stare volevano solo derubarti, la prossima volta, nascondi meglio il tuo oro- -scusate se vi interrompo- disse l'ufficiale - ma il nobile khaelir rovinainfernale vuole parlarti vieni- -vengo- prima di andare mi rivolsi a duriath: -amico, quando mi hai salvato stavo per morire perchè quel tipo era riuscito a colpirmi. è stato orribile.ma ho imparato la lezione. d'ora in poi non darò più a nessuno questa occasione........-
(continua Grumlok)

... il troll mosse due passi verso di me e strizzò gli occhi , annusò l'aria e si leccò le labbra " o cacchio ho ancora del sangue umano nelle budella ! " emisi il mio ringhio più feroce . Il troll non solo non si spaventò , ma ringhiando mulinò la mazza parecchio contrariato per la mia riottosità a diventare il suo pranzo . La mazza calò su di me , mi gettai di lato , il troll emise una sorte di mugolio per esprimere la sua frustrazione all'avermi mancato . Ruggii a pieni polmoni e mulinai la zpakka , il troll cercò di afferrarmi con una mano ma gli mozai tre dita . Il troll si alzò in tutta la grossezza ruggendo di dolore , mi feci avanti per piantare la zpakka nello stomaco del troll ma il pugno sinistro della bestia mi centrò in pieno . Finii dall'altra parte dell'arena , mi sentivo le costole messe incrinate , ero tutto un dolore , qualcuno rideva sopra di me alzai il capo e vidi alcuni orchi che ridevano , c'era anche un orchessa , avrà avuto la mia età , due zannette affilate e una lunga chioma fluente di capelli corvini , e diciamolo , acnhe un'ampia scollatura . Sentii qualcosa afferrarmi la gamba " o cavolo il troll ... " Fui sollevato a testa in giù e finii faccia a faccia con il troll , tirai un colpo di zpakka a casaccio e mancai il naso , il troll contradetto mi scosse con tutte le sue forze , mi cadde lo scudo , la zpakka la resis solo per un grandissimo colpo di fortuna . Il troll spalancò le fauci , l'odore pestilenziale dell'alito del mio avversario mi colpì come ... come ... come ... mmm ... bhé come nonsochecosa . Le zanne si protesero verso di me , io portai contro di lui la zpakka e lo colpii al palato . La bestia emise un ruggito raggelante e mi schintò a terra . Rintronato scartai per poco un piede del troll , presi la zpakka e la usai come un coltello , la piantai nello stomaco del troll fino all'elsa schizzando in piedi di scatto . Il troll rigurgitò addosso a me acido e sangue , fui appena sfiorato da quella roba ma mi sovvenne un commento davvero inerente alla situazione :<< PORCO ZIO BRUCIA ! BRUCIABRUCIA ! YYYYAAAHHHHH ! >> e iniziai a rotolarmi per terra , il troll cadde in ginocchio in preda ai conati di sangue e bile , staccai la zpakka dal ventre e mi inerpicai sulla schiena del bestione , mi misi a cavalcioni sulle splle e gli ficcai la zpakka nel cranio . Il troll barcollò e cadde a terra in una nube di polvere , sentii un dolore acuto in tutto il corpo , mentre la polvere si diradava capii che adesso ero un orco : la trasformazione era completata , ero un ammasso di muscoli e le feirte si stavano rimarginando più in fretta di un normale umano , staccai un orecchio al troll e cercano l'orchessa glielo lanciai . Lei lo prese sorpresa , io intanto urlai :<< Dedikato all'orkezza più bella ! E per voi ! Io zono Grumlok Zpakkaozza ! Ho il diritto di entrare nel klan ?! >> il grande kapo si alzò :<< Ben venuto nel klan ragatzo ! >> ...

( continua Thor )

ristorato dalla lunga marcia e dalle fatiche sopportate era venuto il momento di andare verso l'armeria... gli intricati cunicoli della roccaforte di certo non aiutavano un forestiero ma il grande rumore che proveniva dalle fucine mi aiutò non poco. Arrivato all'interno dell'armeria un nano molto anziano a giudicare dalla lunghezza dell barba mi accompagnò verso una sala più interna dicendomi <<figliolo tu sei il nuovo arrivato giusto??>> <<si sono Thor Durgrimsson mi manda il re...>> non lasciandomi nemmeno concludere il discorso il forgiarune mi lancia un grosso bastone di ferro e mi dice di combattere contro di lui.
Ancora titubante rimango fermo ma quello si scaglia contro di me con in mano un martello ed una tenaglia dicendo <<se non vedo come combatti non posso darti un'arma che ti soddisfi>> paro i primi affondi ma l'esperienza del vecchio era molta infatti non appena tento di colpirlo con il bastone lo blocca e mi colpisce con le tenaglie arrabbiato per il colpo subito aumento incessantemente gli attacchi obbligando il mio avversario alla difesa ma improvvisamente abbassa l guardia e mi fa segno di smettere <<ho visto abbastanza>> dice porgendomi un'ascia di media lunghezza impugnabile sia a due mani che con una sola oltre all'arma mi diede anche una finissima cotta di maglia ed un'armatura in gromril finemente lavorata. Finito di indossare il tutto mi consegna anche uno scudo dicendo <<sei equipaggiado a dovere giovanotto... ora metti la barba nella cintura ed incamminati verso l'ingresso dell'undgrin la nostra via sotterranea li troverai ad aspettarti il gruppo di soldati che ti addestreranno a dovere se sopravviverai penso proprio che ci rivedremo... possa Grugni vegliare su di te...>>

(continua Tyrion)

bhé direi che fino ad ora... il racconto stia andando molto bene , a conti fatti sta venendo fuori proprio una bella storia , complimenti a tutti i miei colleghi che hanno partecipato e stanno partecipando come , i vostri scritti sono davvero belli ...

mi associo pienamente a grumlok, ed ecco qui la mia continuazione:

Dopo il colloquio con Thorval venni fatto sistemare in una camerata della caserma della fortezza: l'ambiente era spartano, come voleva il rigido codice militare dei nordici, lungo tutte le pareti dell'ampia stanza correvano numerose rastrelliere dove i guerrieri avevano poggiato le spade, le asce e gli scudi ma non le armature dato che dopo l'investitura a guerriero del Caos diventavano parte integrante del combattente stesso, la sua seconda pelle. Infatti, mi avevano spiegato, ogni uomo é responsabile del proprio equipaggiamento e deve sempre curarlo al meglio: questo, insieme all'abilità marziale dei caotici, faceva di noi la macchina da guerra per eccellenza del Vecchio Mondo.
La mia attenzione fu riportata alla realtà da un guerriero che incedeva verso di me: "Sei tu Berghel?" mi domandò senza tanti preamboli una volta vicino, "si, piacer..." "bene là trovi la tua roba- e indicò una rastrelliera che sosteneva una spada e uno scudo -poi devi recarti allo spiazzo qua fuori approntato per i duelli" continuò ignorando del tutto il resto della mia frase; annuii e lasciai che se ne andasse. 'Devo proprio abituarmi a questa mentalità ferrea' pensai accigliato mentre prendevo in consegna l'armamento e mi dirigevo sul retro della caserma.
Esaminai la spada: era senza lode ne infamia, l'impugnatura era bilanciata e la lama abbastanza affilata, lo scudo invece aveva visto sicuramente giorni migliori: sulla superficie presentava profondi graffi e, qua e là, addiritura degli squarci; armature non me ne erano state date dato che me ne spettava una solo a prova superata.
Arrivai alla piccola arena: uno spiazzo di terra battuta delimitato da uno steccato alla cui estremità mi aspettava un guerriero armato di tutto punto. Sbarrai gli occhi, mi si fece di fianco il guerriero di prima nella camerata: "A quanto pare devi sentirti onorato, lord Thorval in persona ha decretato che tu ti battessi, non con uno di noi come vuole la tradizione per i novizi, ma con una sua guardia d'onore di palazzo, o meglio, con il campione di esse!" 'Cooooosa??? E questo dovrebbe essere un onore? Mi farà a pezzi!!!' ma non lo esternai e tenni il commento per me.
Effettivamente osservando quell'ammasso di muscoli e acciaio si notava distante un miglio che non era un guerriero normale (per quanto normale può essere un guerriero del Caos): innanzi tutto al posto della classica armatura nera di bronzo calzava un magnifico usbergo lavorato nell'argento e decorato e cesellato con una sottile filigrana d'oro che calcava lo stemma di Dunxter, un leone d'orato in campo nero (arte davvero rara tra i caotici), poi alla schiena teneva legata un enorme ascia capace sicuramente di abbattere un albero con un singolo colpo, alla cintola era legata una spada incisa di rune malefiche e teschi, in mano teneva una lunga alabarda e per finire in testa calzava un elmo argentato crestato d'ali nere di cigno (simbolo di status quo e potenza) che lo faceva apparire terribile e icuteva paura e rispetto.
Mi feci timidamente avanti nell'arena, chinai il capo al mio avversario com'era costume e lui contraccambiò, poi mi misi sulla difensiva.
Il campione delle guardie partì all'attacco: con un affondo dell'alabarda colpì il mio scudo che avevo prontamente alzato ma per sua sfortuna si incastrò in uno squarcio di esso e, capendo la situazione, con una flessione del polso e piroettando la scudo feci finire la sua arma lontano, nella polvere. Il mio avversario non si sorprese più di tanto e impugnando contemporaneamente spada e ascia tempestò come una furia il mio scudo; mi riparavo dietro di esso, letteralmente soverchiato da quella potenza inarrestabile, lo scudo si sbriciolò e mi rimase in mano solo l'impugnatura, allora vibrai con la spada un fendente sull'elmo del nemico, il colpo andò a segno ma l'elmo era talmente spesso che la lama si scheggiò e il mio braccio risentì del colpo.
Il campione per nulla ferito mi assestò un montante facendomi finire per terra boccheggiante, tutti risero a quella scena, mi si avvicinò la guardia 'sono finito' pensai 'ho fallito la prova e ora morirò come un cane su questa stupida sabbia' ma quando avrebbe dovuto calare l'ascia sul mio capo il guerriero mi porse la mano e mi aiutò a rimettermi in piedi "Prova superata, complimenti" detto questo recuperò l'alabarda, saltò agilmente la recinzione e si avviò verso palazzo.
Rimasi impalato e a bocca aperta (non solo per lo stupore ma anche per il cazzotto che mi aveva incrostato il naso di sangue), si riavvicinò quel simpaticone del mio camerato e mi osservò 'e adesso che cacchio vuoi? sei qui a ridere di me?' avrei voluto tanto dirgli e invece parlai per primo "Che-che cosa é successo?" dato che veramebte non avevo capito nulla "sono stato sconfitto mi pare" "Ma stai scherzando vero? Nessuno di noi- e face un ampio gesto con il braccio verso i suoi compagni che ci stavano ascoltando attenti- avrebbe resistito mezzo secondo contro quello lì! Immagino che lord Thorval volesse vedere come te la cavavi e se... se riusci a sopravvivere, ecco" rispose. Avevo appena realizzato la mia conquista nella quale mi stavo crogiolando mentalmente quando un servitore reale si avvicinò allo spiazzo e mi disse "Presto, devi darti una ripulita, il nostro signore Thorval ti ha convocato ad udienza ed é importante" sottolineando attentamente queste ultime parole.
Mi voltati verso i miei nuovi compagni e salutai con la mano, loro mi risposero con un cenno del capo (cosa che non avrebbero fatto prima del duello notai) e seguii il messo sulla collina per il palazzo...

(continua Zac)

molto bello questo capitolo complimenti tyrion , uno dei migliori scritti da parte tua direi ...

si veramente complimenti... concordo anche io con Tyrion e Grumlok il racconto sta venendo veramente bene

io adesso ho questa piccola disgressione dalla trama principale per far colpo sulla mia coetanea pelleverde ( che volete sono un romantico ... XD )

sèèèè comunque io avrò una sorpresa per il racconto che spero ci farà riincontrare se volete...grazie dei complimenti

ah vi dico appena posso esco in caccia di nani con il resto del clan : attento a te Thor

bene bene non vedo l'ora di continuare anche io avevo prospettato una sorpresa...

@Grumlok starò attento ma stai pronto anche tu

da amici a nemici

mi auguro di no , vedrò di trovare nel mezzo della mischia Thor senza fargli troppo male ...

ah ah, speriamo che zac scriva presto il proseguimento che son curioso

I silvani erano veloci,ma la mia neoscoperta magia era davvero letale.Lanciai fulmini dagli occhi con arcana soddisfazione,bruciacchiando fiori,piante e quando capitva anche un piede elfico....insoma ci dovevo fare la mano.Quando mi calmai mi guardai attorno(ciò era reso più difficile dal fatto che l'incantesimo annebbiava temporaneamente la vista) e vidi gli elfi in ritirata.Alcuni negromanti erano caduti,ma Hans era ancora vivo.Mi rivolse un cenno d'approvazione,soddisfatto.Ansimando,mi sedetti per riprendere fiato.Presto,al comando di Hans,ci rimettemmo in marcia.
Passarono poche ore e giungemmo in vista di un tetro castello.Un'affascinante donna pallida ci aprì il portone.-Prego,entrate-disse con un sorriso inquietante.Cercai di restare calmo..presto avrei incontrato un vero vampiro Lord!!
-Venite signori-disse un servitore allampanato raggiungendoci.-Il Conte Gregor Von Carstein,re dei lupi zombi e flagello degli uomini,vi aspeta.Io,Hans e i tre necromanti superstiti entrammo in una grande sala da pranzo.E a guardarci,seduto a capotavola nella penombra,c'era Gregor...
(continua Lore)

...mi ritrovai su una spiaggia; intorno a me molti cadaveri dell'equipaggio. Mi alzai e ripresi pian piano a riavere tutti i miei sensi. Un forte mal di testa mi stava torturando. Sobbalzai: ero totalmente trasformato in scinco.
Mi inoltrai nella giungla dopo aver preso un coltello dal corpo lì vicino a me. Sentii in continuazione rumori di ogni genere quando ad un tratto mi ritrovai un sauro su naggaronte alle spalle. Mi volsi e gli chiesi nella lingua appena magicamente appresa dove mi trovassi. La risposta fu "Seguimi". Mi fece salire sul naggaronte con lui e con un suono sordo delle fauci sauriane la bestia partì. Durante la cavalcata intravidi molti scinchi nella giungla che mi guardavano stupiti mormorando spesso la parola "Sotmundi".
Arrivammo presto alle porte circondate da guerrieri di una imponente città tempio. Scesi comandato dal sauro che ripartì rapidamente verso la parte più buia della giungla. Uno scinco sacerdote mi disse con parole dotte di seguirlo, presto avrei incontrato li Slann di seconda generazione Cuaqtehe. Mi guidò fino all'interno della Zigurat più grande. Se ne andò senza dire niente. Sentii qualcosa ma non mi fu chiaro di cosa si trattasse. La risentii e stavolta capii, qualcuno mi stava parlando mentalmente. Cercai di liberare la mente e ciò che recepii fu "Salve Sotmundi, benvenuto tra noi"; risposi "chi mi parla?"; "sono Cuaqtehe, Slann protettore di questa città tempio"; "perchè tutti mi chiamano Sotmundi?"; "Sotmundi è il profeta di Sotek, l'unico. Tehenanuin si è scoperto essere malvagio, corrotto dal caos. La cometa a due code, simbolo di Sotek, si riferiva a te, tu sei colui che darà al nostro popolo onore e giustizia e che ci guiderà contro un oscura minaccia.";"il caos?" non ci fu risposta, poco dopo continuò a parlarmi "il tuo compito è andare al di fuori delle nostre terre e scoprire cosa incombe sul popolo degli Antichi. Ora va!" un colpo di energia magica invisibile proveniente dall'ombra dell'enorme stanza mi spinse fuori dalla Zigurat.
Vari scinchi si occuparono di fornirmi di nuovi equipaggiamenti tra cui dardi avvelenati, una sacca, un pugnale sacrificale con cui sostituii il mio di fattura elfica, ed un naggaroceronte. Lo stesso sacerdote di prima mi disse che dovevo raggiungere una mistica pietra a nord della città tempio; là mi sarebbe stato tutto più chiaro. Ero pronto a partire. Al mio viaggio si unì un Kroxigor albino che mi avrebbe seguito ovunque, così vollero gli Antichi. ...

Spoiler:

(continua Soveliss)

molto interessante e molto ben fatto questo capitolo ...