Fiumi di sangue nella sabbia

complimenti anche per questo capitolo

grazie ma non so...non mi ispira molto a voi piace?

Perchè non ti ispira? A me piace !!!

e veramente molto bello!!!!!

piace molto anche a me!!!

capitolo grandioso ... davvero il migliore che dire

Thorval si rialzò a fatica puntellandosi sull'ascia e rinfoderò la preziosa spada, scrutò il corridoio buio e individuò i resti dell'Ushabti ormai ridotto ad una massa informe e poi Berghel a pochi passi da lui, gli corse incontro e gli sollevò la testa: l'amico era svenuto a causa dell'emmoraggia e della successiva perdita copiosa di sangue ma per fortuna respirava, Thorval tirò un profondo sospiro di sollievo e si massagiò lo stomaco al livello delle costole che si erano incrinate nella caduta dalla mano del colosso. Con uno sforzo poderoso issò l'eroe esaltato ferito sulle sue ampie e muscolose spalle e, a fatica e zoppicando, si costrinse a trascinare se stesso e il compagno fuori da quel tempio maledetto.
La piramide era deserta mentre i due percorrevano a ritroso la strada che gli aveva condotti lì, arrivarono all'uscita, era crollata, ma si potevano intravedere i raggi rossastri del tramonto che coloravano della medesima tinta le pietre megalitiche della piramide; Thorval riuscì a trovare comunque uno spiraglio sufficientemente largo per far passare entrambi in posizione eretta. Quando finalmente furono fuori l'aria aveva il terribile puzzo del sangue appena versato e ciò su cui Thorval posò gli occhi lo fece quasi tremare: tutti i prescelti erano caduti in battaglia, i loro corpi erano riversi sulla sabbia schizzata del loro sangue e cosparsa delle ossa dei numerosi guerrieri scheletrici che avevano portato all'altro mondo con se. Allora il guerriero capì, gli avevano coperti per consentire a lui e a Berghel di penetrare nella piramide e assolvere la missione bramata da una vita di saccheggi e battaglie cruente.
Un clangore isolato richiamò l'attenzione di Thorval: Avraster era vivo, l'immenso demone combatteva contro ben cinque Ushabti e 2 giganti d'ossa che cercavano di abbatterlo; evidentemente mentre erano all'interno della piramide, capì Thorval, i principi avevano messo insieme una nuova e potente armata per rompere l'assedio dei caotici al tempio. Ebbene di quell'armata gigantesca ora non rimaneva quasi nulla, distrutta da pochi guerrieri del dio Khorne! Questo arrivò a concludere.
Avraster comunque era in difficoltà, ma egli notò i suoi due campioni e disimpegnandosi abilmente dagli avversari volò da loro.
Thorval posò Berghel a terra per potersi inginocchiare al suo signore, Avraster planò in quel momento e disse: "Thorval, grazie al cielo siete vivi, non ho molto tempo prima che mi ripiombino addosso- indicando i giganti con i quali stava lottando- "l'operazione ormai é fallita e..." "Mi permetto di contraddirla o principe" disse Thorval ed estrasse la spada cremisi, il principe demone la fissò ammaliato "Ma-ma ce l'avate fatta!" disse spostando gli occhi ora su Thorval ora su Berghel "Missione compiuta signore" disse flebilmente quest'ultimo "Berghel, ma allora sei vivo- disse Thorval chinandosi su di lui- lo sapevo, tu hai la pellaccia dura, ci seppellirai tutti stà a vedere" e gli tirò un pugnetto affettuoso (per quanto possa esserlo quello di un eroe esaltato di Khorne) sulla spalla "AHIA! Maledizione a te" fece Berghel e scoppiarono a ridere per il sollievo dell'ennesimo pericolo appena scampato assieme.
Avraster li guardò come un padre, erano i suoi ragazzi, ricordava ancora il giorno che li aveva scelti come suoi ufficiali: erano i migliori e non era certo un caso che fossero sopravvisuti, questo nemmeno il sommo Khorne poteva negarlo; poi però parlò: "figli miei qui siete in grave pericolo, tornate alle navi, la ci sono ancora gli uomini che ci ho lasciato, Thorval assuamerai tu il comando, le navi vi riporteranno in patria e potrete collocare finalmente la spada sacra sull'altare del suo creatore".
"E voi mio signore?" chiesero quasi simultaneamente i due guerrieri "Io resterò qui e vi coprirò la ritirata" "Ma...noi non vi lasciamo, combatteremo con voi, fino alla fine" esclamò quasi indignato Berghel e cercò di rialzarsi ma a stento stava in piedi; "La prego, usi questa" disse Thorval e allungò la spada di Khorne al principe demone che la guardò estasiato "Va bene disse, ma giuro sul nostro dio che la riporterò indietro ricoperta della gloria che merita" a quelle parole Thorval e anche Berghel convinto chinarono il capo.
Avraster impugnò la spada che si allungò magicamente di parechi metri e urlò: Sangue! Sangue per il dio del sangue!" e partì all'attacco.
I due si voltarono e iniziarono a inerpicarsi sulla duna che sovrastava la battaglia, verso la via di casa. "Ce la farà ne sono certo, dopotutto é il migliore, anche quando era condottiero" fece Berghel, Thorval annuì e lo aiutò a camminare sorreggendolo per un braccio.

sant'idido mi viene da piangere ... è stato un racconto bellissimo

veramente coinvolgente

Quoto Thor e Grumlok.Proprio molto bello ed emozionante!

Mi stai facendo amare il caos tyrion nessuno ci era mai riuscito!!!

grazie 1000000000 a tutti dei complimenti

veramente complimenti ,sei stato molto bravo e tutti gli episodi sono stati ottimi, nessuno noioso

GENTE UN BRINDISI PER TYRION E IL SUO AVVINCENTE RACCONTO !
COMPLIMENTI TIRYON !!!

grazie grumlok, ma così mi fai arrossire

dico solo la verità ...

Mi aggrego a Grumlok.Un brindisi per Tyrion!

Mi aggrego agli altri,tyrion sei un grande

grazie ragazzi

Vi ringrazio nuovamente del sostegno ed ecco quindi il penultimo capitolo!

Berghel e Thorval si trascinavano ormai come zombi da due giorni senza mai riposare ne bere un goccio d'acqua, dovevano solo fare presto, tanta era la paura di un agguato, sopratutto ora che erano soli e stanchi, in quelle terre infernali.
Poi come una melodia trascinata dal vento udirono richiami di gabbiani 'La costa! Finalmente!' pensarono i due eroi guardandosi negl'occhi ma la gola era talmente secca e riarsa che non riuscirono ad esprimersi a parole.
Forse fu la forza della disperazione, forse la volantà di Khorne ma Thorval e Berghel riuscirono a strisciare oltre l'ultima duna e finalmente le videro: le navi del Caos con le quali erano sbarcati giorni prima, intorno a loro però solo desolazione e silenzio.
La cosa parve strana ai due: che fine aveva fatto la scorta posta davanti ai Drakkar da Avraster? La stanchezza a volte gioca brutti scherzi e i due guerrieri non ci rifletterono e cercarono di raggiungere le imbarcazioni.
Il sole era spietato e le armature sembravano sul punto di prendere fuoco e colare da un momento all'altro, Berghel e Thorval cercarono di sfilarsele poiché stavano lentamente ustionando loro la pelle, l'unico risultato che ottennero fu che la testa cominciò loro a girare per l'eccessivo sforzo (tante erano state le tribolazioni patite in quei giorni).
L'ultima cosa che Thorval vide prima di chiudere gli occhi era l'amico che alzava debolmente il braccio destro per farsi notare da un puntino rosso in lontanaza che si avvicinava rapidamente.

Thorval fu svegliato dall'acqua salata del mare che gli bruciò gli occhi "Dannazzione!" disse alzandosi di scatto ma la testa ricominciò a girargli e dovette risdraiarsi lentamente sul pagliericcio su cui si trovava.
Mise a fuoco ciò che lo circondava: era situato dentro ad una tenda, subito notò Berghel che lo fissava in ansia e alle sua spalle apparivano tra gli spiragli lasciati aperti da un drappo della tenda...due mastodontici Drakkar! Dunque erano arrivati realizzò.
Una figura gobba, che all'inizio Thorval non aveva subito notato, si fece avanti nel suo campo visivo ancora annebbiato, ero uno stregone necromante del Caos posto da Avraster a capo del contingente a difesa della flotta: "Mylords-esordì quello con voce affabile rivolto ad entrambi-gli dei oscuri ci benedicono con il vostro ritorno, ma cosa vi é capitato? Dov'é il resto della spedizione?" Thorval lanciò un occhiata a Berghel per invitarlo a parlare al suo posto; questi narrò in sintesi i fatti avvenuti in quei giorni burrascosi.
Al termine del racconto lo stregone si passò una mano sulla faccia stanca "Che gli dei ci salvino, non posso crederci, signore ciò che raccontate mi turba davvero" disse, poi abbassò gli occhi. Ci fu una breve pausa di silenzio, poi Berghel chiese "A voi cos'é capitato vecchio?" "Oh mio signore, non avete idea: sono giorni che subiamo attacchi a sorpresa mordi e fuggi, si trattano tutte di piccole scaramucce ma gli uomini sono esausti e abbiamo avuto perdite non indifferenti".
Allorché Berghel appoggiò una mano sulla spalla dello stregone che in quel momento sembrava tanto fragile (non a caso pensò l'eroe esaltato, era l'unico mago dell'esercito e per giorni dovette contrastare la potente magia non morta, da solo) e disse: "Hai servito bene il tuo signore, ed ora che egli é principe demone ci ripagherà tutti meritatamente" lo stregone si prostò ai piedi di due ma Berghel lo fece rialzare: "Ascolta, ora il tempo stringe, raduna tutti gli uomini voglio tenere un discorso, dobbiamo andarcene di qui!".
A quelle parole il mago si precipitò fuori dalla tenda ad eseguire gli ordini, Berghel si volse verso Thorval. "E ora che cos'hai in mente fratellino, un altra delle tue?" disse questi inarcando un sopraccilglio, "Lo vedrai Thorval, lo vedrai..." rispose Berghel con un mezzo sorrisetto sornione, ma all'altro eroe parve comunque preoccupato.

Pochi minuti più tardi tutti gli effettivi che componevano la flotta caotica erano riuniti all'aperto, sulla spiaggia, davanti le navi al cospetto di Berghel e Thorval, il quale era seduo su uno sgabello poco dietro.
Berghel contò gli uomini, una cinquantina compreso lo stregone che stava tra loro, poi respirò a fondo per raccogliere nella testa le idee ed esordì: "Fratelli gli eventi avvenuti in questi giorni sono tragici, ma sappiate che la sapda del sommo Khorne é stata ritrovata e porterà nuovo splendore al Caos" i guerrieri ulularono di gioia a quella notizia e resero omaggio ai loro due ufficiali con una canzone nordica improvvisata, ma Berghel doveva proseguire: "Spiacente di interrompere il vostro giubilo fratelli-le truppe tornarono in rigoroso e displinato silenzio-ma vi prometto che vi sarà occasione per questo, a tempo debito. Ora dobbiamo togliere le navi dalla secca e fare rotta verso casa prima che questa terra ci riservi altre sorprese".
In poco tempo la spiaggia divenne un fervente formicaio di armature rosse impegnate ad imbarcare i suppellettili e a smantellare il piccolo accampamento in riva al mare. Poco dopo le pesanti navi da guerra presero il largo, Thorval si avvicinò a Berghel che si appoggiava con i gomiti sulla paratia del ponte dell'ammiraglia: il guerriero scrutava il cielo e Thorval sapeva cosa l'amico sperava di trovarci.
"Che ti ho detto? Tornerà vedrai" disse fissando le sabbie delle dune in lontanaza che parevano infuocate al tramonto, o, forse, dipinte di color rosso sangue.

bellissimo

senza parole=) grandissimo

grazie ragazzi

Semplicemente grandioso!